Che mutuo farà nel 2017? Gli esperti sono concordi nel sostenere che i tassi per i prestiti fondiari resteranno abbastanza bassi. Abbastanza, ma con una tendenza alla crescita rispetto al 2016. Su come e quando i mutui cambieranno i pareri sono diversi. Secondo il portale Mutui.it, il rating all’Italia recentemente abbassato dell’agenzia canadese Dbrs (sceso da A a BBB, cioè titoli quasi spazzatura), si rifletterà in mutui più costosi. Le banche infatti, pagheranno di più per chiedere finanziamenti alla Bce e, di riflesso, chiederanno più soldi ai clienti. Questa tendenza si rifletterà nel tempo su chi ha scelto il tasso variabile, e finora ha usufruito di un costo minore. Ci sono già dei segnali: un mutuo ventennale a tasso fisso è passato da un tasso dello 0,70% circa a oltre l’1,25%, che tradotto significa un costo di 30-40 euro in più al mese per la rata.
Di tutt’altro parere a Tecnocasa, network immobiliare che punta a un aumento dei rogiti e, di conseguenza, dei mutui. Secondo l’azienda, le erogazioni sono in aumento da quasi tre anni e per il sesto trimestre consecutivo superano i 10 miliardi di euro: nei primi nove mesi del 2016 sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 35,7 miliardi e il saldo annuale 2016 dovrebbe segnare un aumento dei volumi pari a +26,8%, per un controvalore di +7.562 milioni di euro.
Ma il futuro? Secondo Tecnocasa la Banca Centrale Europea continuerà a sostenere i finanziamenti a famiglie e imprese e l’offerta relativa ai mutui continuerà a essere interessante anche nel 2017. Non solo: al network fanno notare che i principali indici di riferimento dei tassi sono ancora a livelli molto bassi, riducendo in questo modo il costo dei finanziamenti e creando nuove opportunità per il mercato e le famiglie, anche se le prospettive economiche e il mercato del lavoro che crescono ancora molto lentamente, nonché un settore creditizio condizionato dalla situazione economica del nostro Paese e dell’intera Eurozona. Conclusione: le politiche di erogazione dei mutui, sebbene più morbide rispetto al passato, rimarranno prudenziali per tutto il 2017 e la qualità del portafoglio degli istituti continuerà a essere un fattore decisivo che condizionerà le scelte di erogazione. Traduzione: le banche con meno crediti problematici saranno più propense a concedere mutui. Una previsione che, probabilmente, è a portata anche di non esperti.
Nell’alveo principale della propria missione costitutiva, Unicmi (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti) ha reso operativo, a partire dal mese di gennaio 2017, il nuovo Servizio tecnico “Costruire in acciaio“, rivolto a tutte le aziende, associate e non, che realizzano componenti strutturali in acciaio per impieghi sia civili che industriali, essenzialmente concepito quale “punto di contatto tecnico-normativo” per l’individuazione di risposte utili alle problematiche operative di ciascuno degli specifici processi in cui si articola il processo generale di realizzazione: progettazione, fabbricazione in officina, installazione in cantiere, controllo e documentazione.
Contenuti del servizio
Attraverso la messa a disposizione dei propri esperti, il “Costruire in acciaio” fornisce consulenza specialistica, in ambito sia nazionale che comunitario ed internazionale, circa le problematiche operative tipiche di ciascuno dei processi specifici suddetti, quali ad esempio:
Interpretazione del significato delle normative tecnicherichiamate nei contratti ed analisi dei rischi e delle opportunità connesse al loro utilizzo (applicabilità del Regolamento Prodotti da Costruzione 305/2011, applicabilità della Direttiva Macchine 2006/42/CE, applicabilità della norma armonizzata EN 1090-1 o di altra norma armonizzata e condizioni di marcabilità dei prodotti, livello applicabile della norma EN ISO 3834, livello richiesto di competenze del Coordinatore di Saldatura in accordo alla norma EN ISO 14731, applicabilità dell’Eurocodice 3 per la progettazione strutturale e della normativa europea in generale per componenti destinati al mercato extra-UE, applicabilità della norma EN ISO 12944 per il trattamento superficiale di verniciatura)
Ottimizzazione del progetto strutturale ai fini costruttivi(differenziazione dei livelli di EXC, preparazione del doc. Specifica di Componente a supporto del progettista, minimizzazione di punti di criticità esecutiva quali formature a freddo o accessibilità delle giunzioni, individuazione dei metodi di controllo applicabili e dei relativi parametri di estensione e di accettabilità)
Valutazione della documentazionedi controllo di fornitura dei prodotti costituenti e di subfornitura di servizi di trasformazione
Individuazione delle criticità dei processidi trasformazione (taglio, formatura, foratura, saldatura, connessione bullonata, trattamento superficiale) e redazione del doc. Piano di Controllo della Fabbricazione
Individuazione delle criticità del processodi installazione in cantiere e redazione del doc. Piano di Controllo dell’Installazione
I pannelli e le travi in acciaio
A chi si rivolge il servizio
“Costruire in acciaio” è gratuito per le aziende socie Unicmi e per i progettisti iscritti ai relativi albi. il servizio è rivolto a tutti gli operatori del settore “acciaio” ed in particolare a:
Aziende che acquistano componenti strutturali in acciaio (stazioni appaltanti, imprese generali di costruzione, imprese impiantistiche)
Aziende che realizzano componenti strutturali in acciaio (sia per l’impiego in opere civili che nel settore impiantistico-industriale)
Progettisti di componenti strutturali in acciaio (sia per opere civili che per macchinari)
Soggetti di controllo dei processi di Fabbricazione ed Installazione di componenti strutturali in acciaio
Gli esperti Unicmi
Franco De Pizzol Ingegnere civile, International Welding Engineer (in accordo alle linee guida E.W.F.) dal 1996 e libero professionista dal 1997, operante esclusivamente nel campo dei componenti strutturali in acciaio. Esperto di Factory Production Control Systems in accordo alla norma armonizzata EN 1090-1 ed alla norma tecnica EN 1090-2. Consulente tecnico specialistico (di parte e di ufficio) nell’ambito di contenziosi riguardanti le realizzazioni strutturali in acciaio.
Marco Perazzi Ingegnere meccanico e diplomato in Business Administration c/o MIP di Milano. Direttore generale di ACAI dal 2009 e sino alla fusione con UNCSAAL in UNICMI. Responsabile delle Relazioni Istituzionali e dell’Ufficio Studi Economici di UNICMI. Membro della Commissione Ingegneria Strutturale dell’UNI (SC3 e SC8). Esperto nazionale nell’ambito dei lavori del WG15 del CEN TC135.
Il ritorno della rivista Lattoneria, come spiega nell’editoriale del nuovo numero il presidente di Pile, Fabio Montagnoli, ha coinciso con i segnali di ripresa per il mondo delle costruzioni. E il secondo numero del periodico dell’associazione dei Produttori, Installatori Lattoneria Edile, dedica un articolo, tra l’altro, proprio a quelle che sono le prospettive per il settore, che per buona parte è legato a quello delle costruzioni: un trend positivo, quindi, a cui però non mancano le incognite. Lo testimonia una nicchia del settore, quello delle canne fumarie, che ha chiuso il 2016 con un bilancio in grigio, come si legge in un altro approfondimento del periodico.
Ma il nuovo numero di Lattoneria propone anche diversi focus sull’attività delle aziende. Per esempio, sull’utilizzo avanzato dell’alluminio. Due aziende come Mazzonetto e Alubel, che impiegano questo materiale per i loro lavori, ognuna con le sue specificità, sono protagoniste sulle pagine del giornale. Mazzonetto con un progetto di rifacimento della copertura di una palestra, mentre Alubel con le sue strategie che la vedono in primo piano nella innovazione anche nelle tecniche di coibentazione.
Tra gli altri articoli, inoltre, c’è un approfondimento sul tema di tetti e coperture, con gli ultimi trend di mercato per metodi e materiali. Insomma, una rivista stimolante per tutti quelli che lavorano nel campo della Lattoneria.
Se l’Italia trema è necessario imparare a prevenire ed evitare i danni dei fenomeni sismici, con BigMatRepro di Fonzaso (BL) un esempio di come ristrutturare e costruire bene, riqualificando l’esistente per proteggere al meglio le nostre case. In Italia solo da gennaio 2016 ai primi di novembre si sono registrate oltre 34.287 scosse di varie magnitudo, oltre 7mila quelle con magnitudo 2 o superiori o ben oltre, come quelle che, toccando un valore di magnitudo 6.0 hanno devastato i comuni di Accumoli, Amatrice (RI) e Arquata del Tronto (AP) il 24 agosto scorso o ancora quelle da magnitudo 6.5 del 30 ottobre con epicentro a Norcia (PG): il sisma più forte in Italia dal 1980 (fonte banca dati INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). La sequenza sismica in Italia centrale è ancora in pieno svolgimento, e dal 24 agosto 2016 si sono verificati circa 682 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 41 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e cinque di magnitudo 5+. “Dobbiamo ricostruire a regola d’arte” aveva detto il precedente presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo l’approvazione della Legge di bilancio 2017 che ha disposto 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione delle zone del Centro Italia colpite dal sisma e ha introdotto l’idea di un “sismabonus” per incentivare, attraverso sgravi fiscali (fino all’85%), gli interventi di adeguamento antisismico di tutti gli immobili situati in zone ad alta pericolosità. L’Italia trema da sempre, da Sud a Nord, e oggi costruire in modo antisismico è un imperativo tassativo, così come è una necessità impellente in tutto il Paese ristrutturare e adeguare l’esistente per prevenire gli effetti devastanti di questi fenomeni sismici.
L’edificio prima dell’intervento
Il contesto e l’edificio esistente
Un esempio di buone pratiche di ristrutturazione in chiave resiliente e quindi antisismica sono stati i lavori di recupero strutturale effettuati su un edificio residenziale, situato a Belluno, in una zona sismica di livello 2 dove possono verificarsi forti terremoti (la scala va da zona 4 a zona 1, dove 4 indica la sismicità molto bassa e 1 la sismicità alta). Il progetto – diretto dagli ingegneri Michele Giaier e Luca Zanon, e per il quale BigMat Repro ha fornito i materiali necessari – ha riguardato una serie di interventi di ristrutturazione e di ampliamento di una residenza unifamiliare di 400 mq. Nello specifico sono state eseguite operazioni di risanamento dell’edificio esistente sia sulle facciate esterne sia sul sistema distributivo interno e in aggiunta, per ampliare gli spazi dell’edificio, sono state effettuate una sopraelevazione e la realizzazione di una nuova autorimessa. L’abitazione di Belluno risaliva ai primi anni del ’900 ed è dotata di corte propria, l’edificio era di modesto valore architettonico e privo di grado di protezione. Le strutture versavano in un discreto stato di conservazione, il carattere delle finiture era invece obsoleto e non adeguato agli attuali requisiti minimi di abitabilità. Le murature perimetrali erano realizzate in mattoni pieni e forati, in legno invece la struttura dei solai e della copertura da 110 mq. Per poter meglio usufruire dei locali, attualmente posti nel sottotetto, si è progettata una sopraelevazione dell’intero fabbricato, in maniera tale da ampliare gli spazi destinati a uso zona notte. In aggiunta al corpo edilizio esistente è stata inserita a progetto anche un’autorimessa/garage al piano terra. “Belluno è un’area ad alto rischio sismico e i recenti fatti nel Centro Italia hanno sensibilizzato molto la committenza che, incentivata anche dalle agevolazioni messe a disposizione, è sempre più orientata a intraprendere lavori di riqualificazione della propria casa – rileva l’ingegner Michele Giaier –. Il mercato edilizio sembra infatti muoversi ma solo nel settore delle ristrutturazioni e con un processo lento, se si vuole intervenire riqualificando in chiave antisismica va fatto in tempi rapidi per poter prevenire le possibili tragedie e non solo ricostruire ciò che è già crollato”.
L’edificio durante la ristrutturazione
L’intervento
L’ampliamento è stato realizzato con murature perimetrali in laterizio portante coibentate e con tetto a struttura portante in legno, una copertura a falda piana debitamente isolata e ventilata. Sotto l’aspetto architettonico, l’ampliamento è stato connotato da uno sviluppo di masse volumetriche che, rispetto all’esistente costruzione, meglio si inseriscono nel contesto circostante delimitato da fabbricati di notevole sviluppo volumetrico. Essendo situata in zona sismica 2 la ristrutturazione ha comportato necessariamente un intervento strutturale secondo quanto indicato nelle Norme tecniche per le costruzioni del 2008. “Percepiamo una maggiore attenzione e sensibilità verso i materiali e le soluzioni antisismiche – conferma Beant Reato, titolare di BigMat Repro – è infatti aumentata la richiesta di reti di rinforzo strutturale e betoncini armati da parte delle imprese impegnate in lavori di ristrutturazione e costruzione in chiave antisismica. Sono queste le soluzioni migliori, a nostro avviso, e soprattutto nella provincia di Belluno, in cui operiamo, facciamo spesso consulenze per interventi di questo tipo”. Una prima partnership quella tra BigMat Repro e l’ingegner Michele Giaier, fin da subito sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda come sottolinea l’ingegner Michele Giaier: “Ampia la collaborazione con BigMat Repro per la fornitura dei prodotti necessari alla ristrutturazione e in particolar modo per la scelta dei materiali più innovativi presenti sul mercato, adatti all’adeguamento strutturale e antisismico dell’edificio: tra le azioni prioritarie vi è stato innanzitutto il rinforzo strutturale delle murature esistenti mediante la messa in opera di betoncino armato con reti in fibra di vetro Struktura di Biemme Srl”.
Beant Reato, titolare BigMat Repro
Attraverso delle prove di laboratorio a compressione e a taglio su campioni indisturbati prelevati in fase di ristrutturazione sono state individuate le reali resistenze delle murature esistenti; tali valutazioni hanno confermato la scelta di intervenire mediante la messa in opera di intonaco di malta cementizia con resistenza meccanica a compressione a 28 gg > 30 N/mmq, avente spessore variabile tra 3-5 cm e armata con la rete in fibra di vetro Struktura 240 di Biemme adeguatamente connessa con fiocchi in acciaio di 8 mm. Il sistema scelto per l’adeguamento sismico della struttura è stato Armatex di Biemme, il sistema di rinforzo strutturale FRP per salvaguardare, consolidare e rinforzare le murature e le strutture di vario genere esistenti, soprattutto in zone soggette a eventi sismici. Si tratta di reti in fibra di vetro ad altissima resistenza, costruite con speciali fibre denominate AR-GLASS, (Alcalino-Resistenti, con almeno il 17% di zirconio), di connettori in acciaio inox AISI 304 trafilati a freddo di forma elicoidale e di tessuti unidirezionali in acciaio inox. Il sistema viene inserito e fissato all’interno dei nuovi intonaci, oppure utilizzato per effettuare delle vere e proprie cuciture sulle crepe, senza applicare resine epossidiche, che con il tempo delamina. Per la messa in opera della rete Struktura è stata effettuata dapprima la rimozione degli intonaci e la pulizia con idrogetto, a seguire le fasi di fissaggio e connessione della rete per poi procedere con la posa dell’intonaco armato.
Test su campioni della muratura esistente
“L’intervento eseguito è stato di media complessità – continua l’ingegner Giaier – grazie all’esecuzione di test a campione e a uno studio meticoloso dei risultati è stato poi facile scegliere e applicare la soluzione più adeguata, e in tempi piuttosto brevi, anche grazie ai considerevoli vantaggi dovuti alla gestibilità delle reti in fibra di vetro”. Sui campioni indisturbati, sui quali è stata riprodotta la tecnica a betoncino armato con reti in fibra di vetro, si sono rilevati aumenti significativi della resistenza a taglio della muratura con bassi spessori di betoncino; grazie al rinforzo strutturale si è conferito alle murature una maggiore resistenza, mantenendo pressoché invariato il modulo elastico, così da garantire in caso di sisma o sollecitazioni importanti, la ritardata espulsione verso l’esterno degli elementi che le costituiscono, evitando o ritardando l’eventuale crollo. Questo è anche evidenziato dall’analisi del comportamento a rottura della muratura in mattoni (a due teste) non rinforzata, che evidenzia un brusco calo di resistenza immediatamente successivo alla formazione della prima fessura, conservando una limitata capacità residua con la fessurazione diagonale che segue i giunti di malta. I campioni rinforzati evidenziano un considerevole incremento della resistenza di picco e, dopo la comparsa delle fessure diagonali, il campione mostra un comportamento plastico con un ramo decrescente. Grazie alla migliore conoscenza dei materiali presenti in opera, all’attenta analisi del comportamento a rottura dei campioni di muratura rinforzati, unita a un’elevata conoscenza delle caratteristiche geometriche e costruttive derivante dalla completa asportazione dell’intonaco (geometria e dettagli strutturali) è stato possibile, in accordo con le NTC del 2008, raggiungere un livello di conoscenza della struttura accurato (individuato con la sigla LC2). In questo modo il fattore di confidenza da applicare alla resistenza media dei materiali presenti in sito, desunti dalle prove sperimentali che sono stati utilizzati per la successiva modellazione statica non lineare del comportamento strutturale, è pari a 1.20. Appare, dunque, evidente l’importanza di risalire ad un Livello di Conoscenza elevato per consentire di calibrare al meglio gli interventi strutturali sia dal punto di vista della quantità e della qualità delle operazioni da svolgere sia per gli aspetti economici. (Come si posa il sistema Armatex di Biemme Srl?).
Posa della rete Struktura di Biemme Srl
Il ruolo di BigMat
BigMat Repro Unibuild Srl di Fonzaso (BL) nasce nel 2015 dalla fusione di due storiche realtà della zona che hanno unito i magazzini e potenziato la forza vendita nello showroom di via Zucco, completamente rinnovato nell’esposizione. “BigMat Repro, coinvolto nella fase progettuale e nei lavori di ristrutturazione, è stato un partner prezioso – assicura l’ingegner Giaier –, hanno saputo interpretare l’esigenza operativa richiesta e hanno velocemente individuato il prodotto adatto”. Per questo intervento ha fornito il sistema rinforzo strutturale Armatex e le reti in fibra di vetro Struktura di Biemme Srl, partner BigMat. A occuparsi dei dettagli del progetto è stato il geometra Marco Dal Farra (foto qui a fianco), collaboratore del titolare Beant Reato (foto qui in alto). Nel Gruppo da marzo 2016 BigMat Repro, offre alla propria clientela i migliori prodotti per l’edilizia ma anche finiture d’interni, supporto tecnico, servizi di consegna e consulenza tecnica specializzata, rilievi delle misure, studio e disegno in 3D con molteplici offerte di finiture per la casa, gestione del cantiere per soddisfare al meglio il cliente finale e offrire un servizio completo con soluzioni ad hoc per ogni esigenza.
L’edifcio durante la ristrutturazione
Michele Giaier
Ingegnere, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Belluno e all’Albo dei CTU e dei Periti del Tribunale di Belluno. Ricopre il ruolo di progettista, direttore dei lavori e collaudatore per il settore edilizia, strutture e idraulica e si è occupato di assistenza al RUP e attività di supporto nell’ambito delle procedure di project-financing. Già membro delegato della Commissione Tecnica Ambiente CTPA, è attualmente responsabile delle istruttorie inerenti il controllo degli strumenti urbanistici e la progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti per conto della Regione Veneto. Svolge attività di consulenza per la valutazione strutturale del patrimonio edilizio dei comuni della Provincia di Belluno. Sulla rivista Dolomiti (ottobre, 2003) ha pubblicato un articolo dal titolo “Impiego delle reti neurali nella previsione delle portate idriche: invasi di S. Caterina e Comelico”.
Ing. Michele Gaier, direttore dei lavori
Luca Zanon
Ingegnere, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Belluno ha maturato esperienze progettuali e di direzione lavori sviluppando i temi della progettazione ingegneristica nel campo delle strutture civili, delle opere idrauliche (acquedotti, fognature e sistemazione idrogeologiche di corsi d’acqua) e delle opere trasportistiche in proprio e in collaborazione con studi di ingegneria operando in Europa, Medio Oriente e in America. È stato consigliere di amministrazione della società HOPE International Srl che si occupa di investimenti immobiliari nei Paesi emergenti dell’area europea.
Ing. Luca Zanon, progettista
I numeri dell’intervento
Tipo di intervento: lavori di adeguamento sismico su edificio residenziale esistente
Luogo: Belluno (BL)
Progettisti: Studio d’ingegneria Michele Giaier e Studio d’ingegneria Luca Zanon
Direttore dei lavori: ingegner Michele Giaier
Collaudatore statico: architetto Mauro Stiz
Impresa costruttrice: Pedol Andrea
Tempi di intervento: 18 mesi
Classe energetica: da Classe G a Classe A++
Materiali forniti da: BigMat Repro Unibuild di Fonzaso (BL)
Nobili Rubinetterie, azienda specializzata nella produzione di rubinetteria da bagno e da cucina, ha stretto una partnership nell’area placement con l’UniversitàIAAD (Istituto d’arte applicata e design di Torino), polo europeo dell’alta formazione del design, con l’obiettivo di formare giovani professionisti tramite progetti congiunti e stage.
Da sempre orientata alla realizzazione di prodotti di design e innovativi tecnologicamente, Nobili Rubinetterie ha intrapreso una nuova collaborazione con una delle Università più specializzate nella formazione di giovani professionisti che opereranno nel settore del design. Attraverso una “cultura del progetto”, IAAD unisce al rigore della ricerca accademica, un approccio più pratico e sperimentale basato sulla progettazione congiunta con le aziende partner. Per Nobili Rubinetterie, poter mettere a disposizione il proprio know how e aprire le porte della propria azienda a giovani interessati a scoprire il mondo del design è un’occasione unica: da una parte gli aspiranti designer hanno modo di lavorare concretamente con chi conosce il settore, dall’altra si ha la possibilità di monitorare futuri talenti da poter inserire nei propri organici.
IAAD, Istituto d’Arte Applicata e Design
Attraverso delle vere e proprie simulazioni di progetti lavorativi in ambito professionale, gli studenti lavorano a stretto contatto con chi conosce il settore e hanno modo di vedere con i propri occhi come funziona ogni fase della realizzazione. Presente nel mercato da oltre 60 anni, Nobili Rubinetterie si distingue per prodotti di elevata qualità sia per la loro funzionalità che per il loro design. Poter collaborare quindi con un brand che negli anni ha visto intrecciare importanti rapporti con alcuni dei designer più importanti a livello internazionale come Piet Billekens, Gordon Guillaumier e Nilo Gioacchini, è sicuramente un’occasione unica e che permetterà agli studenti di imparare sul campo e scoprire meglio tutti i risvolti del lavoro che hanno scelto di fare in futuro.
A novembre 2016, rispetto al mese precedente, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra un aumento del 2,0%. Nello stesso mese, gli indici di costo del settore aumentano dello 0,1% per il tronco stradale con tratto in galleria e dello 0,3% per quello senza tratto in galleria, mentre rimangono invariati per il fabbricato residenziale. Nella media del trimestre settembre-novembre, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni manifesta comunque una flessione dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annua, a novembre 2016 si registra un calo del 2,3% sia per l’indice della produzione nelle costruzioni corretto per gli effetti di calendario che per quello grezzo (i giorni lavorativi sono stati 21 come a novembre 2015). Sempre su base annua, gli indici del costo di costruzione aumentano dello 0,3% per il fabbricato residenziale, diminuiscono dello 0,2% per il tronco stradale con tratto in galleria, mentre restano invariati quelli senza tratto in galleria. A novembre 2016, il contributo maggiore (+0,3%) all’aumento tendenziale del costo di costruzione del fabbricato residenziale è da attribuire all’incremento dei costi dei materiali. Il contributo maggiore (-0,2%) alla diminuzione tendenziale dell’indice del costo di costruzione del tronco stradale con tratto in galleria deriva dal decremento dei costi dei materiali, mentre la variazione nulla registrata dall’indice del costo di costruzione di un tronco senza galleria deriva da un contributo negativo dei costi dei materiali (-0,1 punti percentuali), bilanciato da uno positivo dei costi dei noli (+0,1 punti percentuali).
Il 2017 sarà (finalmente) l’anno della ripresa per l’edilizia? Segnali positivi arrivano dalle ultime stime Istat, che nel primo semestre del 2016 hanno un rilevato un buon movimento nel comportato residenziale: infatti, nel primo semestre, il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati è tornato a superare la soglia delle 10 mila unità, raggiungendo quasi le 11,5 mila nel secondo. Il tutto nonostante si continui a constatare una contenuta contrazione (-1,1%) rispetto al primo semestre del 2015. Più marcato è il miglioramento semestrale registrato in termici di superficie utile abitabile (+4%). Invece, l’edilizia non residenziale arranca in maniera sensibile, segnando una riduzione dei volumi dell’8,3%. Dopo il calo verticale nel numero di abitazioni registrata per i nuovi fabbricati residenziali nel primo trimestre 2016 (‑6,2%), il parziale recupero conseguito nel secondo trimestre 2016 (+4,0%) rappresenta la prima variazione positiva dopo 5 anni di continue flessioni tendenziali. In termini di superficie utile, la contenuta flessione tendenziale nel primo trimestre (-1,3%) è sopravanzata dall’ampia crescita nel secondo (+9,1%), anch’esso primo dato positivo dopo 5 anni. Dopo la fase di forte espansione registrata, in media, nel 2015, l’edilizia non residenziale torna ad essere caratterizzata da un marcata contrazione tendenziale nel primo trimestre 2016 (-9,2%) che si ridimensiona solo in parte nel secondo (-7,5%).
Il secondo numero di YouBuild è pronto. Rivolto agli operatori del mondo delle costruzioni e, in particolare, a quelli che interpretano l’edilizia in chiave sostenibile, il periodico edito da Virginia Gambino Editore conferma la sua vocazione: essere utile a chi nei cantieri ci lavora. Il trimestrale diretto dall’architetto Lucia Corti, d’altra parte, ha un grande formato proprio perché sottolinea la sua vena utilitaristica con immagini, grafici, planimetrie.
Gli argomenti presenti sul secondo numero confermano questa vocazione e, anzi, accentuano il focus per essere ancora più vicini al mercato reale delle costruzioni green. A partire dai problemi che deve affrontare chi gestisce un piccolo studio professionale: quanto costa, davvero? Come calcolare compensi che siano commisurati con gli oneri da sostenere? Sempre di carattere più generale, ma di grande curiosità, è l’articolo dedicato agli enti di controllo, CasaClima e Gbc Italia: un serrato confronto mette per la prima volta faccia a faccia i criteri per valutare la sostenibilità di un edificio.
Un altro argomento ampiamente affrontato è quello della ventilazione meccanica. A partire dalla testimonianza di un’azienda leader, come Zehnder. E sotto la lente di un tecnico sono finite anche le strade da percorrere per un intervento di installazione di Vmc a regola d’arte. A proposito di aria: altri articoli si occupano della climatizzazione equilibrata in ambienti chiusi e di come scegliere le tecnologie da adottare. Inoltre, chi lavora in cantiere leggerà con attenzione l’articolo su ponteggi e sicurezza, tallone d’Achille di qualche impresa.
Anche in questo numero di YouBuild non mancano le case history, per verificare sul campo l’applicazione di materiali e tecnologie costruttive o di riqualificazione compatibili con l’ambiente. In tutto il mondo. È il caso della ristrutturazione degli uffici di Ing Direct a Madrid, dell’Hotel Gitshber in Alto Adige, della realizzazione degli shopping district a Milano e in Cina, di una palazzina a Mestre e di nuovi edifici a Fossano: in tutte le storie raccontate i professionisti delle costruzioni troveranno spunti interessanti per il proprio lavoro. E non è tutto… L’unica cosa da fare, insomma, è abbonarsi subito.
“Il valore della certificazione nel mercato globale” è stato il titolo del convegno, organizzato da ISFCERT-Istituto di Certificazione dei Dati Statistici Fieristici in collaborazione con AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane), CFI (Comitato Fiere Industria) e CFT (Comitato Fiere e Terziario) svoltosi a Milano, un incontro per approfondire tutte le tematiche relative alla certificazione per quanto riguarda le fiere. Grazie ai contributi degli esperti del settore, è stato fatto il punto sullo scenario internazionale, sugli aspetti tecnico-normativi in Italia e nel resto del mondo, nonché sui risultati delle manifestazioni italiane certificate.
L’appuntamento è stato aperto con i saluti di benvenuto di Marinella Loddo della Direzione dell’Ufficio ICE Agenzia di Milano, di Roberto Lambicchi della Direzione Generale dell’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia e diMaurizio Cotrona del Ministero dello Sviluppo Economico. I lavori sono proseguiti con gli interventi dei Presidenti di ISFCERT e delle Associazioni – AEFI, CFI e CFT – che, in un’ottica di valorizzazione dell’intero comparto, hanno sostenuto la nascita di ISFCERT permettendo agli associati di adempiere agli obblighi previsti da alcune Regioni e di fronteggiare l’esigenza di certezza e trasparenza dei dati delle manifestazioni fieristiche internazionali e nazionali.
Gli interventi
ISFCERT – Franco Boni, Presidente di ISFCERT, ha ricordato che l’Istituto dal 13 dicembre 2012 è accreditato ACCREDIA – Ente di accreditamento nazionale aderente a EA-European cooperation for Accreditation – quale soggetto certificatore dei dati fieristici in conformità alle normative nazionali e internazionali vigenti (ISO 25639:2008 e ISO/IEC 17065:2012), oltre ad essere membro associato di UFI-Unione delle Fiere Internazionali. Boni ha poi evidenziato che il sistema di certificazione di ISFCERT è sviluppato in coerenza con la “Disciplina unitaria in materia fieristica” approvata il 6 febbraio 2014 dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni che ha stabilito che la certificazione è un requisito privilegiato per acquisire la qualifica di manifestazione da parte delle Autorità Regionali e per ottenere il sostegno pubblico delle iniziative promozionali programmate. In materia di trasparenza e chiarezza, Boni ha commentato che “la raccolta dei dati fieristici statistici deve essere affidata alla competenza delle Regioni e non a Istituti privati”. E ha aggiunto che è “sempre più necessario agire in maniera compatta per essere più forti nei confronti delle Istituzioni”.
AEFI – Loredana Sarti, Segretario Generale di AEFI, ha portato il saluto del Presidente Riello: “Le Fiere, che generano affari per 60 miliardi di euro l’anno e danno origine al 50% dell’export delle imprese italiane, sono uno strumento fondamentale a supporto del nostro tessuto industriale e rappresentano una grande opportunità di crescita: un investimento per la promozione del Made in Italy nel mondo. Un asset che deve essere sostenuto con ogni strumento, anche con la certificazione dei dati statistici. Per questo, come AEFI, tra le tante attività a supporto dei nostri associati e dell’intero sistema, continuiamo a promuovere il processo di certificazione per valorizzare e qualificare le nostre fiere nel contesto internazionale, affinché abbiano un ruolo centrale nel sistema mondiale. Tutti si certificano, in Europa l’85% delle manifestazioni è certificata ed anche se alcuni Paesi sono più avanti di noi, stiamo colmando il gap”. Riello ha aggiunto che “certificarsi fa bene” e i dati dell’andamento delle fiere certificate lo dimostrano.
Cersaie, disegna la tua casa
L’analisi di ISFCERT relativa alle ultime due edizioni di 37 manifestazioni fieristiche professionali certificate, che si sono svolte nei primi nove mesi del 2016, evidenzia in aumento il numero dei visitatori, delle visite – intese come numero degli ingressi univoci giornalieri -, degli espositori e della superficie complessivamente occupata dagli espositori.
CFI – Massimo Goldoni, Presidente di CFI, confermando le performance delle manifestazioni certificate ha illustrato i motivi dell’importanza della certificazione per la competitività delle nostre fiere. “La certificazione è sinonimo di qualità e affidabilità e può costituire un ulteriore elemento di affinamento tra organizzatori fieristici e Pubblica Amministrazione, concorrendo all’elaborazione di una politica fieristica nazionale, in particolare a sostegno dell’internazionalizzazione delle nostre fiere. Le fiere non sono più solo vetrine per vendere, ma un momento di mercato di respiro internazionale che fotografa l’evoluzione di specifici settori industriali”.
CFT – Fabio Augusto Majocchi, Vicepresidente di ISFCERT, per conto di Simonapaolo Buongiardino, Vicepresidente di CFT, evidenziando la vicinanza tra Confcommercio e il mondo delle fiere, strumento strategico e volano per tutta l’economia, ha sottolineato come “più si lavora con dati qualitativi e certificati e migliori i risultati a beneficio del sistema fieristico e del territorio”.
Regioni e province – Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha aggiunto che “il comparto fieristico va supportato e valorizzato e la certificazione è uno strumento fondamentale per qualificare le fiere italiane nel contesto internazionale. L’importanza di questo strategico settore per il nostro Made in Italy, è confermata anche dalle risorse finanziare messe a disposizione dal Governo per l’internazionalizzazione delle nostre fiere”. Bonaccini ha aggiunto che “anche come Regioni dovremo superare la competizione a livello nazionale per fare squadra a vantaggio dell’intero sistema fieristico. Per questo, come Conferenza delle Regioni ci faremo parte attiva per rilanciare il tavolo di coordinamento nazionale per un sensibile passo avanti su questa tematica.”
Negli ultimi 4 anni, il numero di manifestazioni italiane certificate ISFCERT è cresciuto notevolmente: 270 hanno richiesto la certificazione, secondo la norma ISO 25639:2008, a ISFCERT sotto riconoscimento ACCREDIA. Un dato significativo, considerato che sono state certificate oltre il 60% del totale delle 436 manifestazioni certificate da ISFCERT a partire dal 2006 (anno di inizio attività di ISFCERT).
UNI – Stefano Bonetto, Presidente della Commissione Servizi di UNI-Ente italiano di normazione; Emanuela Riva, Direttore del Dipartimento di Certificazione e Ispezione di ACCREDIA, Ente italiano di accreditamento; Constance Marsilli,Responsabile del Centro Studi e Statistiche di UNIMEV, Union Française des Métiers de l’Evénement e Karol Nagy, Senior Advisor di CENTREX, International Exhibition Statistics Union, hanno tracciato il quadro normativo in Italia, in Europa e nel resto del mondo, nella sessione “La certificazione nel panorama italiano, europeo e internazionale”.
I risultati delle manifestazioni italiane certificate sono stati supportati dalla presentazione di alcune case history: Bologna Children’s Book Fair di BolognaFiere; BI-MU, Sfortec, Lamiera di UCIMU; Ecomondo di Italian Exhibition Group; Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze Fiera; Pitti Uomo di Pitti Immagine; VicenzaOro di Italian Exhibition Group. I rappresentanti di ISFCERT – Franco Bianchi, Vicepresidente; Enrico De Micheli, Comitato di Delibera; Fabio Augusto Majocchi, Vicepresidente – hanno illustrato tutti gli step del “Processo di certificazione delle manifestazioni fieristiche in Italia”.
Sirap Insulation Srl, azienda di Verolanuova (Brescia) leader nei sistemi per l’isolamento in edilizia, diventa Soprema Srl e affianca le consociate italiane del Gruppo – Flag Spa (di Chignolo d’Isola, Bergamo) e Novaglass Spa (di Salgareda, Treviso) – nella partecipazione a Klimahouse 2017. Dal 26 al 29 gennaio 2017, presso il quartiere fieristico di Bolzano, si svolgerà infatti l’appuntamento più atteso dal comparto dedito alla bioarchitettura e al green building. Klimahouse 2017 sarà l’occasione ideale per le tre imprese italiane facenti parte del Gruppo Soprema di presentare al pubblico la rinnovata gamma di sistemi isolanti proposti da Soprema sotto l’egida del nuovo brand Efyos, nonché le molteplici soluzioni nell’ambito dell’impermeabilizzazione sia sintetica che bituminosa. In particolare si segnala la proposta EfyosRoc: pannelli in lana di roccia ad elevate prestazioni, appositamente sviluppati per l’isolamento termico e acustico di pareti, coperture e sottotetti. Le più moderne opere di costruzione ecosostenibile e di bioarchitettura troveranno nella gamma Efyos Roc un valido alleato, all’insegna dei più alti livelli di efficienza, resistenza, durata.
Efyos ROC
Soprema Italia presenta Efyos Roc, la nuova gamma di pannelli rigidi in lana di roccia, pensati per l’isolamento termico e acustico delle moderne opere di edilizia e architettura in chiave green. Disponibile in moduli di diverse dimensioni e spessori, Efyos Roc rappresenta la soluzione ideale per l’isolamento termico di coperture piane, sottotetti e sfasamento di tetti a falde con struttura in legno. Si caratterizza, infatti, per gli ottimi valori di conduttività termica (λD da 0,035 a 0,039 W/mK) e di sfasamento termico durante la stagione estiva, grazie all’ottimale combinazione di conduttività, densità e calore specifico. Efyos Roc è altresì perfetto anche nell’isolamento acustico di pareti divisorie con accoppiamento a lastra di cartongesso, grazie alle sue elevate capacità isolanti, tipiche di una struttura porosa e flessibile come questa. Ottimo comportamento al fuoco e facilità di posa completano il quadro di un prodotto per l’edilizia evoluta, sempre alla ricerca di materiali ad alte prestazioni che non scendano mai a compromessi con la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.
Klimahouse 2017: Soprema Srl – Flag Spa – Novaglass Spa, Padiglione B – Stand 0710
L’orientamento alla qualità Betafence si concretizza, tra le altre scelte, nell’impiego di processi anti-corrosivi per l’intera gamma di prodotti professionali (pannelli, pali e cancelli) e per le recinzioni residenziali. I prodotti presentano quindi un duplice rivestimento protettivo tecnologico: dapprima vengono zincati a caldo e poi plastificati. La plastificazione viene realizzata con PVC (Cloruro di polivinile) o PES (poliestere) in risposta a differenti esigenze.
PVC: alta resistenza e lunga durata, a basso impatto ambientale
Prodotto di lunga durata e basso impatto ambientale, il PVC assicura un rivestimento molto flessibile ed elastico, garantendo un’ottima resistenza alla corrosione. Questo materiale si è rivelato estremamente indicato nelle zone costiere ove la percentuale di salinità è maggiore. E’ disponibile nei colori verde chiaro e verde scuro, bianco, nero ed antracite.
PES: alta qualità e valore decorativo
Il poliestere è un rivestimento che coniuga buona resistenza e valore decorativo, offrendo il vantaggio di una maggior libertà di scelta nelle colorazioni e nelle finiture (molto liscio, look metallico o satinato). Disponibile nelle collezioni classic (verde chiaro e scuro, bianco, nero, grigio e blu) e prestige: grigio chiaro, antracite e nero perlati e design (bugnato e anticato). Il controllo termico del processo di verniciatura assicura uno strato di rivestimento omogeneo.
PES Publifor Juventus Stadium
I test che certificano la qualità
La qualità dei sistemi Betafence, intesa come resistenza e durata nel tempo, è garantita da severi controlli che prevedono prove di:
Resistenza alla corrosione:il test di nebbia salina della durata di 1000 ore prova l’inalterabilità del rivestimento protettivo: il test di Kesternich della durata di 25 cicli assicura la resistenza senza formazione di macchie o ruggine
Resistenza ai raggi UV:il test di QUV verifica la resistenza ai raggi UV ed alle intemperie.
I rivestimenti di tutti i prodotti Betafence sono garantiti per 10 anni dalla corrosione in normali condizioni ambientali, secondo le più rigide normative (EN 13438 – ISO 9227).
Prodotti atossici per l’uomo e l’ambiente
Resistenti durevoli e anche eco-compatibili: Betafence ha scelto di impiegare per le proprie recinzioni rivestimenti ottenuti da polveri di nuova formulazione, prive di piombo, cadmio, CR6 ed altri plastificanti nocivi. Tali prodotti atossici, innocui e non inquinanti sono conformi a quanto previsto dalla normativa REACH (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals). Il sistema REACH istituito dall’Unione europea, è un sistema integrato di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, atto a migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente. Il sistema REACH obbliga le imprese che fabbricano e importano sostanze chimiche a valutare i rischi derivanti dal loro uso ed a prendere le misure necessarie per gestire qualsiasi rischio venga individuato. Questo garantisce che i prodotti conformi a questa normativa siano atossici.
Isover (Saint-Gobain) ha presentato Climaver, una soluzione innovativa per realizzare direttamente in cantiere sistemi per la distribuzione d’aria. Alzi la mano chi non collega i condotti d’aria, quei grossi tubi sul soffitto a sezione angolare, con qualche scena di tanti film d’azione made in Usa dove gli stessi vengono usati dai protagonisti come via di fuga da incendi e terroristi. Fantastici per creare la suspense, questi condotti tuttavia non hanno mai brillato per facilità costruttiva, necessitando sempre di interventi a più fasi: dapprima la realizzazione dei tubi in metallo e il relativo fissaggio e poi il rivestimento, indispensabile per evitare dispersioni di calore/condizionamento. Climaver, l’innovativo prodotto di Saint-Gobain Isover, assolutamente inedito per il nostro Paese, rappresenta un’interessante alternativa a quanto finora disponibile sul mercato. Si tratta di un pannello di forma rettangolare in lana di vetro ad alta densità, spesso circa 2 centimetri, che può essere lavorato come un “origami” per realizzare un condotto perfettamente resistente e già isolato, senza bisogno del metallo. Il condotto risulterà estremamente leggero e già rivestito esternamente. Gli strumenti usati per modellarlo (squadre e cutter con impugnature ergonomiche) vengono venduti in un’unica soluzione insieme al prodotto. Per unire più pezzi del condotto è sufficiente fissare esternamente la giuntura con un apposito nastro adesivo dello stesso materiale e colore del rivestimento. I condotti autoportanti Isover Climaver sono stati studiati al fine di poter essere la soluzione ottimale per la costruzione di sistemi per la distribuzione d’aria con la possibilità di adattarsi in qualsiasi momento alle diverse problematiche installative di cantiere che possono subentrare durante l’esecuzione dei lavori. Isover offre una gamma di tipologie di condotti Climaver adeguata allo specifico utilizzo per quanto riguarda le caratteristiche di isolamento termico, acustico e di sicurezza in caso di incendio.
La domanda di sicurezza presso le stazioni, le sottostazioni di smistamento ferroviario ed i tratti ferroviari è elevata e diversificata, riguardando sia l’esterno che l’interno. Una delle problematiche maggiori del settore è il furto di rame: si tratta di un fenomeno che da anni colpisce i cantieri, le aziende, ma soprattutto il settore ferroviario causando un danno economico importante, dovuto da un lato alla necessità di riparare il danno e dall’altro ai ritardi dei treni che non possono avere un regolare funzionamento. Secondo quanto dichiarato da Ferrovie dello Stato Italiane, nel 2016 sono stati trafugati 194.810 KG di materiale in rame per un danno diretto e manutentivo di oltre 1,8 milioni di euro; da gennaio ad ottobre 2016, sono stati 2.123 i treni coinvolti, accumulando un ritardo complessivo pari a 29 giorni e la regione più colpita è stata la Toscana con 253 treni coinvolti e un ritardo complessivo di 9.012 minuti. Il mercato nero del rame pare fruttare particolarmente vista la possibilità di rivendere il prezioso metallo a prezzi molto competitivi a paesi emergenti, vedi India, Cina e Brasile. Per far fronte a tale questione oltre al potenziamento dei controlli, sono adottabili delle misure di deterrenza per impedire l’accesso ai binari, come i sistemi di recinzione integrabili con dispositivi di rilevamento e videosorveglianza. Non va sottovalutata poi la necessità di protezione dell’incolumità delle persone e soprattutto dei bambini che possono accidentalmente entrare in aree pericolose. Il rischio è molto elevato nelle zone limitrofe ai binari ferroviari e l’assenza di barriere protettive in aggiunta alla velocità di scorrimento dei treni, contribuisce ad aumentare il pericolo. Un ulteriore fattore aggravante è rappresentato dal fenomeno crescente di adolescenti che si cimentano in gruppo o singolarmente in pericolose prove di coraggio. Le aree a rischio di accesso non autorizzato necessitano quindi di sistemi di recinzione di rallentamento e dissuasione, capaci di rendere estremamente difficile l’intrusione o l’involontario ingresso. Betafence propone un’ampia gamma di sistemi di recinzione affidabili e durevoli per la sicurezza in ambito ferroviario.
Le soluzioni Betafence per la protezione perimetrale esterna
I sistemi più utilizzati sono quelli della gamma Securifor, sistemi con elevata rigidità e robustezza; i doppi fili orizzontali sono tra loro molto ravvicinati a formare una maglia molto stretta: tale caratteristica costruttiva determina l’alta resistenza al taglio del pannello (inattaccabile da normali trincatrici) e l’impossibilità di scavalcarlo. I sistemi sono integrabili con dispositivi per la sicurezza attiva: controllo accessi, rilevamento, videosorveglianza. La struttura della maglia non pregiudica la visibilità anche laterale (importante laddove si adottino sistemi di videosorveglianza). Per esigenze di sicurezza più basse, Nylofor 3D protegge l’area interessata con alta rigidità, grazie ad una robusta maglia costituita da fili del diametro di 5 mm ed a nervature orizzontali di rinforzo. Nylofor 3D si presta in particolare per applicazioni in cui è importante il rallentamento. I pannelli sono muniti di punte di 30 mm che, rivolte verso l’alto, costituiscono da buon deterrente allo scavalcamento.
Le soluzioni per la sicurezza ferroviara interna
La sicurezza è un tema oggi sempre più rilevante anche e soprattutto all’interno delle stazioni. Le stazioni ferroviarie, cosi come gli aeroporti, sono considerate obiettivi sensibili per eventuali attacchi terroristici. Rinforzare i varchi di accesso ai binari diviene perciò fondamentale. Betafence propone una soluzione brevettata, unica sul mercato che consente di realizzare un efficace sistema di filtraggio: Publifor, un sistema di recinzione mobile e modulare. Ogni modulo è costituito da un robusto basamento in metallo zincato e rivestito in poliestere con riempimento in calcestruzzo su cui è montato un robusto pannello in acciaio o policarbonato; il policarbonato è un materiale antiurto e durevole nel tempo che, grazie alla intrinseca trasparenza, consente la massima visibilità: per un controllo maggiore delle forze dell’ordine e per un minor impatto visivo, nel rispetto dell’estetica del luogo. Indipendente ed autoportante, Publifor consente un’installazione rapida, mediante un semplice carrello elevatore. Anche Publifor è integrabile con dispositivi di rilevamento anti-intrusione.