Una celebre canzone interpretata nel 1984 da Fiorella Mannoia recitava «come si cambia per non morire». Può sembrare paradossale, ma questa frase si adatta perfettamente a quanto avvenuto negli ultimi 40 anni in Italia in tema di classificazione sismica.
Il 1984 è un anno famoso, nella storia antisismica italiana, ovviamente non tanto per la bella canzone scritta da Maurizio Piccoli e Renato Pareti, o per il libro omonimo di George Orwell ambientato in un futuro distopico, ma perché proprio quando, con decreto ministeriale (n.35 del 19 giugno 1984), poi abrogato dalle successive Norme tecniche relative alle costruzioni antisismiche, (24 gennaio 1986), i limiti della classificazione del territorio italiano sono stati completamente ridisegnati con un primo, notevole aumento di comuni interessati, poi incrementati da norme regionali e da successive adozioni nazionali di successive classificazioni.
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