Zanutta apre il 2025 con l’acquisizione della milanese IdroStile

Non si ferma la crescita di Zanutta, società di Muzzana del Turgnano (Udine) specializzata nella commercializzazioni di materiali per l’edilizia e idro-termosanitari, che apre il 2025 con l’acquisizione della milanese IdroStile, azienda di apparecchiature idrotemosanitarie da 16 milioni di ricavi (nel 2023) e 38 dipendenti, con una sede a Milano e una a Cesano Boscone. L’amministratore Fabio Felici è stato confermato alla guida della società fino alla definitiva fusione in Zanutta, prevista per giugno. 

In un’intervista sul Messaggero Veneto del 21 gennaio 2025, Vincenzo Zanutta, alla guida del gruppo insieme al fratello Gianluca, commenta: «La rilevanza di quest’acquisizione è cruciale poiché ci permette di consolidare le vendite del settore idro-termo-sanitario in un territorio dove siamo già presenti con una filiale dedicata, la ex Soco.mas, e altre dieci sedi».

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Vincenzo e Gianluca Zanutta, amministratori Zanutta

Quella di IdroStile non sarà l’ultima acquisizione per Zanutta, che ne ha già una seconda in programma in Friuli Venezia Giulia per l’inizio di febbraio 2025.

Nel 2024 sono state ben cinque le operazioni M&A realizzate dal gruppo, che ha portato Zanutta a chiudere lo scorso anno con 52 filiali, lungo l’asse Trieste- Torino, in cui hanno trovato impiego 926 lavoratori. Un anno da ricordare anche sul fronte del fatturato che ha visto raggiungere la cifra di 303 milioni di euro e circa il 10% di margine operativo lordo.

Una crescita quella di Zanutta che va avanti ormai da anni, grazie anche alla politica aziendale che vede reinvestire costantemente gli utili in nuove acquisizioni. 

Sempre nell’intervista sul Messaggero Veneto, Vincenzo Zanutta ricorda la storia dell’azienda, dagli esordi di papà Lucio, fino al grande salto nel 2012 con l’aggiudicazione all’asta della Fadalti, società di Sacile con diverse sedi, la cui storia si è conclusa con il fallimento. «Nei primi due anni abbiamo ristrutturato l’azienda a livello di giacenza di magazzino e circolante iniziando a generare marginalità. Avevamo messo sul piatto tutto ciò che avevamo per acquisirla, ma quell’operazione ci ha aperto successivamente grandi chance», afferma l’imprenditore.

E oggi? Quali sono le previsioni per il futuro del gruppo friulano? «Il 2025 sarà un altro anno controvento che avrà come piatto forte il Pnrr. Un’occasione che però si porta dietro tanta burocrazia e certificazioni, rispetto alle quali ci stiamo attrezzando, consapevoli che ancora per un po’ quello sarà il mercato. Per la ripartenza delle ristrutturazioni e del nuovo bisognerà attendere ancora. Almeno un altro anno. Nonostante la discesa dei tassi d’interesse. Elemento positivo che tuttavia non impatta nell’immediato. Ora che si riprende a progettare, firmare i contratti e costruire passano 6 ai 12 mesi. Diciamo che con il calo dei tassi potremmo toccare effettivamente con mano la ripartenza dal 2026» (fonte: Messaggero Veneto).

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