Per fortuna passa la paura. Ma i problemi rimangono. Perché, secondo il Cresme, nel 2014 la ripresa per il mercato delle costruzioni ci sarà, ma resterà debole. E, soprattutto, rimarrà un saldo negativo: -0,6%. Le previsioni dell’istituto di ricerca sono state presentate nel consueto rapporto annuale, con la XXI edizione. Un appuntamento atteso, soprattutto dopo la sequela di pesanti risultati per le aziende, con una decrescita che dura ormai dal 2007. Secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, la ripresa si rafforzerà nel 2015. Il prossimo sarà, dunque, un anno di transizione, che in ogni caso porterà il mercato a una dimensione di -25% rispetto a cinque anni fa. Tra le prime 200 imprese, aggiunge Bellicini, 40 anno già chiuso i battenti: la mappa dei player è destinata a cambiare radicalmente. Pesante il quadro tracciato dal Cresme per quanto riduarda il 2013. Nell’ultimo scorcio dell’anno in corso solo un capoluogo di provincia è risultato in crescita nel mercato immobiliare residenziale. E in quello non residenziale i capoluoghi in attivo salgono solo a due. Nel futuro, inoltre, le trasformazioni del settore non si fermeranno. A partire dal riequilibrio dell’attività immobiliare, che ha visto rinascere il mercato degli affitti sotto la pressione dell’Imu. C’è, inoltre, anche la spinta demografica dei nuovi immigrati, che può far crescere la domanda, seppure secondo una tipologia di edifici adeguata.