Si chiama White in the city ed è la rivoluzione in bianco che ridipinge Milano in occasione della settimana del Salone del Mobile, 4.9 aprile. Il progetto firmato Oikos interessa tre delle più prestigiose location di Milano: Accademia di Belle Arti di Brera e la Pinacoteca, Palazzo Cusani e l’ex chiesa di San Carpoforo. Ognuna con una diversa declinazione e interpretazione, ma tutte e tre legate in un unico itinerario che racconta il bianco nelle sue mille sfaccettature cromatiche e simboliche.
Parola a Vicky Syriopoulou, Color Designer e Responsabile area Ricerca e Sviluppo Oikos: “Il progetto, nato da un’idea del presidente Claudio Balestri, è un mix tra due estremi: architetti internazionali conosciuti in tutto il mondo e la nuova generazione di giovani studenti. Un cocktail vincente”. Ma perché proprio il bianco? “È purezza, ma soprattutto luce. E il benessere non può esistere senza luce: il bianco è il punto di partenza e colore del benessere”. L’invito ai visitatori – privati e professionisti che siano – è dunque triplo: “Brera è arricchita di installazioni concettuali, di designer affermati – penso alla White Luxury di Marco Piva – e degli studenti, Palazzo Cusani ospita un’anteprima mondiale che vi invito a scoprire e San Carpoforo sarà una vera e propria sorpresa, dove si può conoscere e toccare con mano tuta la non banalità del bianco”:
Insomma, attraverso opere, installazioni, ambienti e oggetti di uso comune, vengono analizzate tutte le aree socio-culturali legate all’essere, al vivere, all’abitare, al contemplare, per delineare una dimensione del bianco che informi, trasformando l’ambiente quotidiano in luogo del benessere. White in the City rappresenta anche il culmine di un progetto di lavoro e di ricerca con la materia, da parte di Oikos, che va avanti da decenni. Partendo dall’idea che non esiste un bianco assoluto, né un modo unico di rappresentarlo, si è arrivati a dare vita a una collezione ricca di 187 sfumature di bianco. Altro che le famose 50 sfumature di grigio.