Immaginate, come accade per un’applicazione o per una canzone, il download di nuovi mobili. Immaginate che prendano forma in pochi minuti, proprio davanti a vostri occhi. Immaginate di prenotare una sala riunioni e vederla crescere dal pavimento. Project dom indoors è l’ultima ricerca di asmbld, una società di robotica con sede a New York. Si tratta di un sistema che può riconfigurare qualsiasi stanza in brevissimo tempo con minuscoli robot che trasportano elementi modulari e assemblano muri, pavimenti e mobili.
Dal basso verso l’alto, strato dopo strato, possono aumentare il numero delle sale riunioni negli uffici, rinnovare completamente gli spazi per ospitare nuovi eventi, posare pannelli in legno, lastre di metallo, tavole in plastica, piastrelle in ceramica. E, un po’ come nel video gioco Minecfraft, gli utenti possono progettare in 3D. Ma poiché siamo nella realtà fisica, è davvero utile e comoda questa tecnologia? La riconfigurazione degli spazi teoricamente permetterebbe agli edifici di adattarsi alle mutevoli esigenze e ipotizzare più scenari di impiego nello stesso ambiente. Dettaglio non da poco visto che l’aumento dei costi immobiliari sta spingendo le aziende e le persone a considerare luoghi dove lavorare e abitare sempre più piccoli. La stessa Google che non ha problemi economici, ha però un forte interesse per i campus riprogrammabili come struttura, tanto da annunciare l’intenzione di utilizzare grandi robot industriali con questo obiettivo. E qui sta la differenza con il progetto di asmbld, che si basa su robot minuscoli (10 centimetri per 10) che costano circa 100 dollari. Il fatto che siano associati a piccoli moduli abbassano ulteriormente il presso del sistema e favoriscono un impiego su larga scala.
Dom indoors può essere installato quasi ovunque e si presenta come un normalissimo pavimento galleggiante. I robot operano sotto la struttura, in modo da non costituire pericoli per i clienti che così riescono anche a seguire i lavori. Quando, sotto il pavimento un livello è completato, entra in scena un altro tipo di automa che solleva lo strato finito per permettere al collega di collocare dei supporti nella parte inferiore e automaticamente spingere verso l’alto la superficie. Il processo si ripete fino a quando la struttura è assemblata, o viene invertito per smontare un oggetto esistente. I test confermano che quattro robot potrebbero costruire un muro in circa 30 minuti prospettando uno scenario dove i software diventano una componente fondamentale del sistema, in quanto se correttamente progettati, assicurano la conformità della costruzione e le relative misure di sicurezza. In questo modo, gli architetti o le imprese potrebbero programmare delle applicazioni e venderle su iTunes o Google Play, mentre le catene di distribuzione le potrebbero acquistare per modificare gli spazi a seconda delle loro esigenze. Per esempio, in caso di dimostrazioni pratiche dei prodotti. Ecco i video che spiegano come funziona il sistema.
Asmbld Robots from asmbld on Vimeo.
Lifting Mechanism Test from asmbld on Vimeo.