Il Parlamento europeo ha approvato la revisione della legislazione chiave per il settore energetico, vale a dire il regolamento sulla governance, la direttiva sulle energie rinnovabili (Red) e la direttiva sull’efficienza energetica (Eed), per renderli adatti alle sfide e agli impegni del prossimo decennio, fino al 2030.
In particolare, la direttiva sulle energie rinnovabili aumenta la quota annuale di energie rinnovabili di 2 punti percentuali nel prossimo decennio. Tuttavia, poiché gli Stati membri non sono vincolati a un obiettivo così critico e mantengono una forte flessibilità, permane l’incertezza per le energie rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento. Le disposizioni per la rendicontazione sul completamento di questo obiettivo sono state accolte come un minimo indispensabile per tenere conto del parere degli Stati membri. Ora i governi dovranno attuare misure per far avanzare la decarbonizzazione del settore del riscaldamento.
Tutte e tre le direttive saranno negoziate con il Consiglio europeo e la Commissione. Durante queste discussioni, gli Stati membri e la Commissione europea dovranno agire coerentemente con la loro posizione sugli obiettivi di Parigi e allinearsi ai testi del Parlamento.
«La prima direttiva sulle energie rinnovabili ha consentito al settore dell’elettricità di espandersi e diventare una storia di successo europea, la seconda (Red) deve fare lo stesso per il settore del riscaldamento e del raffreddamento rinnovabili nel prossimo decennio», è stato il commento di Pedro Dias, Segretario generale di Solar Heat. «Affrontare questo settore è un passo inevitabile se vogliamo raggiungere la piena decarbonizzazione delle nostre economie. Spetta ora agli Stati membri utilizzare i nuovi strumenti forniti dalla legislazione rivista per offrire una nuova storia di successo, per il riscaldamento da fonti rinnovabili in Europa».