I litigi non fanno bene, specie se si tratta di business. Come nel caso del Piano Casa ter del Veneto. Contro il braccio di ferro tra Comune di Venezia e Regione, scende in campo Ugo Cavallin, presidente di Ance Venezia, in un convegno (foto) organizzato per discutere del problema: «La querelle tra Regione Veneto e i principali comuni capoluogo, tra i quali il Comune di Venezia, sull’applicazione del Piano Casa Ter ha creato un clima di incertezza che ha frenato i cittadini che volevano utilizzare la legge, nonostante sia in vigore da novembre. L’auspicio è che tra le parti si trovi una posizione ragionevole e condivisa che possa restituire sicurezza ai cittadini senza la spada di Damocle di ricorsi o di nuove modifiche», ha polemizzato al convegno sul nuovo Piano Casa del Veneto, che si è tenuto a Marghera, nella Cittadella dell’Edilizia, nuova sede degli enti bilaterali del settore delle costruzioni. «Il Piano casa non è una legge urbanistica, ma uno strumento che incentiva la riqualificazione a fini energetici e la messa in sicurezza del patrimonio esistente. Certamente non esaurisce il tema della recupero e della riqualificazione urbana, su cui è bene che istituzioni, imprese e categorie professionali si confrontino per un progetto più ampio. Siamo disponibili a creare un tavolo di lavoro che proponga soluzioni normative che agevolino interventi di recupero su ampia scala», ha attaccato l’imprenditore. «Senza un progetto concreto, gli interventi sull’esistente possono rivelarsi una mera difesa delle idee che l’hanno prodotto, mentre dovrebbero implicare nuove proposte in grado di rispondere a più necessità. Gli architetti, da questo punto di vista, possono svolgere un ruolo importante non solo nel rendere compatibili le nuove soluzioni con il patrimonio esistente, ma nel costruire una nuova valorizzazione dello stesso», ha rincarato Anna Buzzacchi, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia.