Via libera di Anie Confindustria alle misure di semplificazione promosse dal governo in materia di appalti pubblici. Allo stesso tempo, però, Anie chiede che sia compreso anche l’ok al decreto correttivo del Codice Antimafia. Il provvedimento, all’ordine del giorno del consiglio dei ministroi dello scorso 16 maggio, introduce alcune semplificazioni sulla documentazione necessaria alla partecipazione a bandi pubblici. Il provvedimento consentirebbe, garantendo le stesse tutele della trasparenza negli appalti, di non bloccare la stipula dei contratti di appalto o il perfezionamento delle pratiche di finanziamento, che rischiano di arrestarsi per l’eccessivo allungarsi dei tempi di rilascio della documentazione antimafia da parte delle Prefetture, letteralmente ingolfate di richieste dopo l’abolizione dei certificati rilasciati dalle Camere di Commercio. Nel testo del decreto si affronta la controversa questione delle verifiche antimafia sui familiari conviventi, stabilendo che queste vengano compiute sui soli familiari residenti in Italia e maggiorenni. Tra le novità che dovrebbero essere introdotte, inoltre, c’è che la documentazione antimafia, nel suo periodo di validità, possa essere utilizzata per molteplici contratti e non solo per uno.