Come va la domanda di mercato di facciate continue, serramenti, schermature? Quali sono le quote di mercato? Le importazioni? Le tendenze e le prospettive di crescita per il futuro del settore? A queste domande ha cercato di rispondere Carmine Garzia dell’Ufficio Studi Economici Unicmi (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti) durante la presentazione del Rapporto Unicmi, con i numeri e le prospettive 2018-19 e le strategie per i costruttori di serramenti e di facciate.
Nell’analisi di quest’anno si è cercato di definire le prospettive di crescita, considerando una prospettiva di carattere biennale (2018-2019). Carmine Garzia si è focalizzato su serramenti metallici e facciate continue e, infine, su un’analisi di bilancio di tutte le imprese che producono serramenti, indipendentemente dai materiali.
Il Pil dell’Italia nel 2017, ha notato Garzia, per la prima volta dopo sette anni, è salito dell’1,5%, la prospettiva della commissione europea per il 2018 è l’1% di crescita, mentre per il 2019 è dell’1,2%. Il dato realmente interessante è quello sul mercato delle costruzioni che segna una crescita del 2,2% che vale circa 110 miliardi per chi si occupa dei serramenti (l’1% significa circa 1 miliardo di domanda aggiuntiva).
Nel dettaglio, la stima 2018-2019 per le costruzioni residenziali nuove e di rinnovo è di 2,6 miliardi di investimenti in più, tenendo presente che in questo tipo di investimento, i serramenti valgono il 4% del totale. Per quanto riguarda il non residenziale, il comparto che cresce di più è il terziario nazionale, che significa una domanda futura di facciate continue, probabilmente più nel 2019 che nel 2018.
Nello dettaglio, il settore dei serramenti vale più o meno 4 miliardi e mezzo, di cui 550-600 milioni delle facciate e 3,9 miliardi delle finestre. L’andamento del mercato residenziale e non residenziale ha segnato un’inversione di tendenza nel 2016-2017, che prevede una futura ricrescita del settore: ci si aspetta che nel residenziale si tornerà sopra la soglia di 6 milioni di finestre vendute (ai tempi d’oro si girava intorno ai 12 milioni di pezzi).
Qualche elemento sulle quote di mercato, calcolate a valore: quello che si vede è la progressione del Pvc, che arriverà al 30% del mercato, e il legno e l’alluminio, che si fermeranno al 35%. A numero di pezzi venduti le quote sono molto diverse: nel 2018 il mercato vede il predominio delle finestre in Pvc, seguito da alluminio e legno, ma il punto su cui è necessario concentrarsi rimane il valore del prodotto posato, composto da come è costruito, come è posato e che servizio offre al cliente. Più valore vuol dire dare più margine, che consente di fare investimenti.
Incentivi fiscali ed export, non sempre dati positivi
Analizzando i dati sugli incentivi, si nota che in un fatturato del mercato delle finestre di 3,9 miliardi, un 35-40% dipende dagli incentivi fiscali (1 miliardo e mezzo). In assenza di questo tipo di domanda, un’intera parte del mercato scomparirebbe. E’ fondamentale che le aziende riprendano a sviluppare un mercato non incentivato, facendo calare la percentuale di fatturato ottenuta con gli incentivi.
Il focus sui serramenti metallici ha toccato i settori di finestre e facciate continue. Le aspettative sono positive: 4-5% di crescita per i serramentisti, anche se non torneranno mai i valori pre-crisi, mentre per i facciatisti il tasso di crescita previsto è del 5%, per i prossimi due anni, tenendo conto di grandi lavori, lavori di sostituzione e piccole superfici. La quota di export delle facciate continue segna un’impennata, che però non è stato un dato positivo per il settore: aziende cresciute di dimensioni non hanno saputo adeguare le strutture manageriali e i livelli gestionali, andando in contro a una serie di crisi e fallimenti.
Ma quante sono in totale le aziende serramentistiche in Italia? In una ricerca Istat del 2015 sono calcolate in 36.505: questi dati riguardano le registrazioni, non il fatto che un’azienda abbia fatturato, che sia cresciuta e che sia attiva. Per il database Aida, il più grande per il bilanci italiani, le aziende che fanno serramenti sono 2.832 (si parla di società di capitali). I dati, rielaborati da UNICMI, individuano tra queste 2.832 realtà 252 aziende che fatturano più di 3 milioni di euro, così da controllare il 55% del fatturato del settore. Insieme a quelle che fatturano da 1 milione a 3 milioni, viene prodotto un totale di circa 3,8 miliardi di fatturato in un mercato che vale 3,9 miliardi di euro: risulta che il numero di aziende rilevanti nel mercato dei serramenti è circa un migliaio. Questi sono i dati che sono emersi dal rapporto Unicmi, su cui basare analisi e strategie.