Unicmi: aziende già pronte per la Fase 2

Non è una sorpresa, ma leggere i numeri fa comunque riflettere: l’Ufficio Studi Unicmi ha fotografato il disagio economico delle imprese del settore a causa del famigerato covid-19. L’analisi è il frutto di una rilevazione statistica in due fasi (17-20 marzo e 10-14 aprile) su un campione di 220 costruttori di serramenti metallici e di facciate continue distribuiti omogeneamente nell’intero territorio nazionale.

Fonte: Unicmi
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Al campione sono state poste dieci domande specifiche sulle conseguenze dell’emergenza covid-19 sulla loro attività. La prima domanda interessava la previsione della percentuale di diminuzione del fatturato 2020 rispetto al 2019 provocata dall’emergenza covid-19 e ha evidenziato quanto siano già state pesanti gli impatti della pandemia e del conseguente lockdown sull’attività dei costruttori di serramenti metallici e di facciate continue e quanto tutto ciò potrà incidere sui fatturati 2020 di queste aziende.

Oltre il 40% del campione ha espresso la previsione di una contrazione fino al 35%, mentre oltre il 30% ritiene che la flessione possa addirittura rappresentare il dimezzamento del fatturato rispetto al 2019.

Fonte: Unicmi
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Ugualmente allarmanti sono i dati relativi agli ordini contenuti nel secondo quesito: oltre l’80% del campione ha infatti dichiarato una flessione degli ordinativi fino al 75%.

Un’altra domanda posta al campione ha invece evidenziato come i costruttori di serramenti metallici e di facciate continue abbiano sfruttato il lockdown per riprogettare in sicurezza la ripresa dell’attività.

Fonte: Unicmi
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L’89,6% del campione sondato ha risposto affermativamente riguardo al pieno adeguamento delle aziende ai protocolli di sicurezza anti-covid-19 in vista della ripresa delle attività. Questo dato dimostra quanto sia stata alta l’attenzione rispetto all’adeguamento alle norme di sicurezza per la prevenzione della diffusione del covid-19 presso i siti produttivi attraverso l’elaborazione di nuove organizzazioni del lavoro (turnazioni, spogliatoi, mense, spazi comuni) e di adozione di tutte le misure atte alla prevenzione (distanziamenti, fornitura di dpi, misure di rilevazione della temperatura). Anche il Comitato di esperti presso la presidenza del Consiglio ha evidenziato, nella tabella di riepilogo delle classi di rischio e aggregazione sociale, il basso rischio legato alle attività del codice Ateco 21.

Fonte: Unicmi
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Il sondaggio nella sua interezza, che prevederà, nelle prossime settimane, nuove rilevazioni sulla medesima popolazione di aziende, è utilizzato da Unicmi nel dialogo costante con il Governo volto a sensibilizzare le istituzioni sulle pesanti ricadute economiche dell’emergenza covid-19 sul comparto italiano dell’involucro edilizio, ricadute che minacceranno la sopravvivenza stessa di parecchie Pmi nei prossimi mesi e la necessità di una riapertura in tempi brevi delle attività afferenti al Codice Ateco 25.12.10, ovvero dei costruttori di serramenti metallici e facciate continue, ovvero Aziende in grado di ripartire con tutte le adeguate misure di prevenzione della diffusione dell’infezione da covid-19 e di protezione dei lavoratori all’interno delle attività produttive.

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