Era difficile prevedere un successo così pieno. Eppure, il primo Convegno Nazionale del Lattonieri ha raccolto non solo una fitta adesione, con circa 250 iscritti, ma anche una sincera partecipazione da parte dei presenti, arrivata dopo la serata con cena di business e premiazione delle migliori imprese, evento che ha preceduto il convegno.
È stata una sala congressi affollata quella di Villa Quaranta (Pescantina, Verona), dove si sono ritrovati i rappresentanti di una categoria che per motivi storici è poco riconosciuta, ma svolge un ruolo fondamentale nella filiera delle costruzioni.
Il metallo, però, bisogna saperlo adoperare. E per questo l’evento promosso da Pile e organizzato da Virginia Gambino Editore è stato centrato sulla formazione, una boa attorno alla quale l’intera categoria è obbligata oggi più che mai a girare.
Il convegno, aperto dal presidente di Pile Fabio Montagnoli, è stato ricco di contenuti. A partire dalla fotografia scattata dal Centro Studi YouTrade, che ha analizzato i bilanci di quasi 500 imprese del settore. Un’analisi dalle dimensioni maxi, commentata da Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo-Liuc.
L’economista ha sottolineato punti di forza e di debolezza del sistema imprese dei professionisti del metallo. E lo stesso relatore è stato protagonista successivamente di un’analisi centrata sulle direttrici finanziarie che un’azienda grande o piccola deve seguire per ottenere successo e, soprattutto, per schivare i pericoli disseminati nel mercato.
Dopo un veloce instant poll, sondaggio che ha raccolto velocemente il sentiment della platea, con le sue aspettative per il prossimo futuro, il primo Convengo Nazionale del Lattonieri ha raccolto in presa diretta le proposte, le testimonianze, e anche qualche osservazione pungente, da una serie di operatori.
Il primo talk show ha visto sul palco Gianni Schiavon, amministratore unico Zintek, Andreas Koler, ad di Alpewa, Giordano Mazzonetto, AD di Mazzonetto, Piero Morandi, AD di Sicurpal e Francesco Borzumati, direttore commerciale di Isal. Al centro della discussione la necessità di formazione, ma anche le difficoltà da superare per erogarla.
Al secondo talk show hanno partecipato Jürgen Niederfriniger, amministratore unico Nieder, Paul Vatamanu, di Vatamanu coperture, Antonello Cominziolli, Maestro artigiano di Lattoneria Trentina, Mauro Ognibeni, socio di Eurocoperture e Maestro Lattoniere e Francesco Revolti, Maestro artigiano e socio di Revolti Lattonerie.
In questo caso, accanto al nodo della formazione è stato virtualmente posto sul tavolo il problema dell’attrattività della professione di lattoniere. Che, forse, necessita di un rebranding.
Per la formazione, in ogni caso, ci sono anche buone notizie: le ha portato Mattia Montagnoli, direttore generale Pile, che ha descritto i passi in avanti, concreti, della normativa che definisce gli skills della professione. Capacità ora più che mai necessarie, ha sottolineato Anna Danzi, vice direttore di Finco, in un denso intervento che ha sintetizzato le numerose altre sfide per la categoria.
Infine, Davide Lenarduzzi, AD di Fiera di Bergamo, ha anticipato temi e opportunità che attendono le imprese di lattoneria con l’appuntamento di Caseitaly Expo 2025 in programma a febbraio. L’intensa giornata di lavori si è conclusa con un light lunch.
L’appuntamento con il secondo il Convegno dei Lattonieri è, dunque, per il 2025, ma i dati, le sintesi delle relazioni, le tabelle e le immagini dell’evento del 5 e 6 dicembre saranno disponibili online e sul prossimo numero della rivista Lattoneria.