La Commissione Europea ha avvitato la procedura per il riesame delle misure antidumping sulle importazioni di piastrelle di ceramica prodotte in Cina, i cui dazi varati 5 anni fa sono scaduti venerdì 16 settembre. La pubblicazione della Expiry Review sulla Gazzetta Ufficiale della Commissione Europea permette la proroga per almeno altri 12-15 mesi dei dazi attualmente in vigore, in attesa che la stessa Ue completi l’istruttoria relativa. Tre mesi prima della scadenza, come peraltro prevede la normativa, la Federazione Europea dei Produttori di Ceramica (Cerame Unie ) ha presentato la domanda di rinnovo dei dazi che avvia il processo di indagine volto a capire se sussistano ancora situazioni di dumping e dannoso al tessuto economico delle imprese ceramiche europee.
L’introduzione dei dazi sulle importazioni – del 30,6% per le imprese che avevano collaborato all’indagine e del 69,7% per le altre – è stato finalizzato a riequilibrare le distorsioni alla concorrenza e, nei cinque anni intercorsi, ha determinato una riduzione delle importazioni di piastrelle di ceramica dalla Cina del 73% misurato sui volumi di import, ora ad un livello inferiore i 20 milioni di metri quadrati annui.
Queste le parole di Vittorio Borelli, Presidente di Confindustria Ceramica: “A nome dell’intera industria italiana produttrice di piastrelle esprimo grande soddisfazione per la decisione della Commissione Europea di procedere nel riesame delle misure antidumping, che auspico possano rimanere nelle aliquote e nella durata uguali a quelle attuali. I cinque anni appena trascorsi hanno visto l’industria ceramica italiana impegnata in uno straordinario sforzo di innovazione ed ammodernamento della dotazione produttiva, resa possibile anche dalle corrette condizioni competitive sul mercato continentale, dove solo un vero Fair Trade e l’assenza di politiche di dumping può garantire, anche per gli anni a venire, le prospettive e le potenzialità di sviluppo della nostra industria”.