L’azienda vicentina Alpac, specializzata nella progettazione e produzione di sistemi per la gestione del foro finestra, è stata inserita tra le 30 imprese italiane più virtuose raccontate nel libro «Elettrificare per crescere» del giornalista Alessandro Macciò.
Il volume, presentato in occasione del Green Economy Festival di Parma, raccoglie le storie di aziende italiane che hanno affrontato con successo la sfida della transizione energetica, dimostrando come l’adozione di tecnologie innovative possa ridurre le emissioni di CO₂ e, al contempo, migliorare la competitività.
«L’inserimento tra le trenta aziende italiane più virtuose nel processo di decarbonizzazione è un riconoscimento che rafforza la validità del percorso di sostenibilità che abbiamo intrapreso», commenta Massimo Dalla Via, Amministratore Delegato di Alpac.
L’azienda ha recentemente firmato un accordo con Alto Vicentino Ambiente (AVA) per l’attivazione, nel prossimo autunno-inverno, del servizio di teleriscaldamento presso il proprio headquarter.
Grazie all’accordo siglato, nella stagione invernale 2025-2026 il calore cogenerato dall’impianto di termovalorizzazione di AVA permetterà ad Alpac di abbandonare l’utilizzo del gas per il riscaldamento dei propri uffici e del proprio stabilimento produttivo principale, coprendo integralmente il fabbisogno termico.
«La riduzione della nostra impronta ecologica è parte di un percorso molto più ampio che stiamo portando avanti con determinazione da anni. Si inserisce in una visione integrata della sostenibilità, che abbraccia ogni ambito della nostra attività: dalla produzione all’energia, fino al benessere delle persone.
A testimonianza di questo impegno, nel corso dell’anno presenteremo il primo Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Alpac, uno strumento che ci consentirà di misurare, rendicontare e migliorare in modo strutturato e trasparente le performance ambientali, sociali e di governance delle aziende che afferiscono al gruppo.
È un passo importante, che conferma la nostra volontà di contribuire a un cambiamento collettivo, concreto e necessario, coniugando crescita industriale e responsabilità ambientale», conclude Massimo Dalla Via.