Come altre aziende, Hauraton, azienda specializzata in soluzioni per il drenaggio, il trattamento e la dispersione delle acque meteoriche, ha attraversato il difficile periodo dell’emergenza sanitaria facendo leva sulle proprie risorse e un pizzico di creatività. Un mix che ha consentito di navigare, seppure a vista, attraverso l’improvvisa tempesta che si è abbattuta sul sistema produttivo.
Fondata nel 1999 a Osimo (Ancona), Hauraton Italia, filiale di un grande gruppo internazionale, è guidata dal direttore generale Toni Principi, affiancato da un team per il supporto tecnico e commerciale. «Il coronavirus spingerà a cambiare il tipo di supporto ai rivenditori di materiali edili», anticipa il manager in questa intervista a YouTrade.
L’intervista a Hauraton e tanti altri articoli sono su YouTrade di aprile: ricevi la tua copia
Domanda. Come Hauraton Italia sta affrontando il problema del coronavirus?
Risposta. Con un processo già iniziato cinque anni fa, tutti i dipendenti hanno in dotazione gli strumenti necessari per lavorare in smart-working. Questo è stato deciso non solo per una remota eventualità, tipo quella che stiamo vivendo, ma anche per garantire loro di lavorare da casa in caso di necessità di natura personale. Siamo stati lungimiranti.
D. Come viene affrontato questo problema, invece, nella casa madre tedesca Hauraton?
R. Dato che in tutto il mondo i dipendenti erano già attrezzati per lo smart-working non ci siamo mai fermati, stessa cosa per la produzione. Oltre al lavoro di routine, inoltre, sono stati attivati numerosi webinar a cui stanno partecipando dipendenti, agenti e clienti da ogni parte del mondo. Da parte mia e del mio team l’abbiamo trovata un’idea proficua e stimolante.
D. Secondo il suo punto di vista, quale sarà lo scenario che ci aspetta in Italia nel settore dell’edilizia a breve o medio termine?
R. Per quanto io possa essere ottimista, di sicuro non si può fare ora una previsione a lungo termine. Posso ipotizzare che tutto il settore dell’edilizia si debba adattare a questa «ferita» anche per tutto il 2021. La parte più critica attualmente è quella del rispetto dei pagamenti, che già di suo in Italia non è esattamente in linea con il resto dell’Europa. Il problema della liquidità è molto importante e va seguito attentamente. Il Covid non sta risparmiando nessuno ed è per questo che tutte le aziende devono prestare la massima attenzione.
D. State mettendo in atto iniziative per la ripartenza dell’attività di Hauraton Italia?
R. Sì, in Hauraton Italia in realtà non ci siamo mai fermati. I dipendenti che, invece, hanno visto un rallentamento del loro lavoro quotidiano, sono stati fatti partecipare a corsi online su argomenti tecnici relativi ai prodotti, ai software che utilizziamo e l’uso del nostro gestionale. Inoltre, ci siamo attivati per tenere corsi online ai nostri clienti, agenti e progettisti. Dal 10 aprile abbiamo tenuto dei corsi fino a inizio maggio con la possibilità di estenderli ai mesi successivi.
D. In questo momento ci sono prodotti sui quali puntate di più?
R. Ci sono nuovi prodotti che ritengo rivoluzionari e che saranno pronti per essere presentati a fine anno. Fino ad allora ci concentreremo sull’attenzione degli addetti ai lavori per la norma armonizzata EN1433 e su tutto ciò che riguarda il dissesto idrogeologico.
D. È da anni che si sta mobilitando, grazie anche all’Aises (Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza stradale), parlando di dissesto idrogeologico…
R. Grazie all’associazione sono cambiate molte cose, sono state fatte norme e decreti. Quindi, lo ritengo un argomento di primaria importanza. Le istituzioni hanno capito quanto è importante il rispetto delle normative per poter evitare situazioni già tristemente vissute. Le istituzioni si trovano, le normative ci sono, ma ora anche gli addetti ai lavori devono trovare il coraggio e la fermezza di associarsi e attuarle perché proseguire per un’altra via causerebbe danno al mercato e a tutta la comunità.
D. Ci sono nuove iniziative che portate avanti? E con quali risvolti per i rivenditori di materiali per edilizia?
R. Sicuramente questa situazione ci porterà a cambiare il tipo di supporto ai rivenditori di materiali edili. Prima si andava in visita e ci sedevamo al tavolo per trovare una soluzione comune, ora lo facciamo a distanza, ma con lo stesso impegno e desiderio. Ovviamente, per questo ci vuole una grande fiducia reciproca e rispetto dei ruoli, ma non nascondo che ciò permetta anche di guadagnare tempo prezioso.