Superbonus 110% prolungato al 2023? Sì, ma…

Dopo le indiscrezioni è arrivata la conferma, anche se non si può dire che sia la parola fine e le polemiche infuriano: il superbonus 110% dovrebbe essere prolungato al 2023. Ma non grazie ai soldi del Recovery Plan. Tra polemiche e dribbling, alla fine (sembra) si sia trovato l’accordo. Sì al prolungamento del superbonus 110%, ma con i soldi della prossima legge di Bilancio. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia, Daniele Franco. Ma verba volant… Chissà se a dicembre le condizioni ci saranno davvero. Resta, comunque, un impegno formale e il ministro del’Economia, ex Bankitalia, non è certo uno che prende gli impegni alla leggera. Quindi, niente certezze, ma buone prospettive.  

Anche se, bisogna aggiungere, l’idea di prolungare al 2023 l’incentivo è conunque presente nel testo del Recovery Plan. La riqualificazione energetica e antisismica degli edifici è ora contemplata nel testo presentato dal governo e circolato tra i giornalisti: «Per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023», si legge. Insomma, al di là delle polemiche e delle indiscrezioni che indicavano un ridimensionamento, sembrerebbe che il superbonus abbia ottime possibilità per essere prolungato.

Il condizionale, però, è d’obbligo. Innanzitutto bisognerà vedere quale sarà la cifra relativa all’incentivo fiscale, cioè le risorse a disposizione. Quelle riportate dalle tabelle del documento, al momento, si ferma a 10,26 miliardi, importo che copre la misura come oggi prevista, ma non la proroga al 2023. Per estendere a tutti i tipi di abitazione lo sgravio, infatti, servono altri 10 miliardi. Che dovrebbero far parte della prossima manovra. L’ultima parola non è ancora detta.

Le semplificazioni. C’è, però, anche un lato positivo: sono indicate semplificazioni burocratiche che dovrebbero (anche qui il condizionale è d’obbligo) rendere più veloci le modalità per richiedere ed erogare il superbonus. Anche se è tutto da vedere come questo proposito si tradurrà nella pratica. 

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