La tecnologia accompagna la vita di tutti ed è ancora più necessaria per le imprese. Senza tecnologia un’azienda non può più competere neppure nei Paesi in via di sviluppo, figuriamoci in Italia. Seppur con ritardo, ma con un trend irresistibile, la tecnologia è ormai entrata anche in cantiere. Strumenti sofisticati servono a costruire secondo le nuove regole dell’edilizia, che prevedono una progettazione che passa attraverso un sistema digitalizzato. È di questo che si occupa Spektra, spiega a YouTrade il general manager Massimo Combi.
Domanda. Che azienda è Spektra?
Risposta. È una società di Trimble, multinazionale americana quotata al Nasdaq, che da 40 anni promuove soluzioni tecnologiche dedicate al mondo delle costruzioni, delle infrastrutture e dell’agricoltura. Nel settore delle costruzioni offriamo un workflow integrato di soluzioni hardware e software, capace di rivoluzionare l’intero ciclo di vita del progetto. Siamo un vero e proprio partner tecnologico per imprese e professionisti: dalla pianificazione alla gestione, dal rilievo alla progettazione, dalla realizzazione all’as built fino al mantenimento dell’opera abbiamo le soluzioni giuste per trasformare ogni lavoro con successo.
D. Come si è evoluto il lavoro in cantiere?
R. Negli anni c’è stata una vera e propria trasformazione per chi ha voluto coglierne i frutti. Oggi si può scegliere di lavorare in totale autonomia, non dovendosi necessariamente più affidare a figure esterne all’impresa. Si può lavorare senza la materializzazione di picchetti di riferimento, senza ingombranti fili tesi, calcoli con il teorema di pitagora e la bindella. La gestione del cantiere a 360 gradi è virtuale. Si lavora più velocemente, con più precisione, ottimizzando tempi e costi. Lo scambio delle informazioni è immediato. Operazioni che venivano fatte da due o più persone oggi vengono svolte semplicemente e in autonomia da un’unica figura.
D. È lecito parlare di digitalizzazione del cantiere?
R. È doveroso. Oggi si parla di rilievi e di progettazione 3D. La gestione della condivisione delle informazioni può avvenire su piattaforme cloud e tutti gli attori coinvolti possono fruire rapidamente dei dati per la gestione e il controllo. In Italia si inizia a parlare di Bim e a brevissimo tutte le figure coinvolte nella realizzazione di un’opera dovranno abituarsi non solo a parlarne, ma a lavorare con un metodo integrato di progettazione, basato su un modello informativo, dinamico e interdisciplinare. Tale modello, condiviso e in continua evoluzione, contiene dati su geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche termiche e prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza, manutenzione, ciclo di vita, demolizione e dismissione.
D. In Italia il Bim tarda a essere utilizzato?
R. Sì. Purtroppo, al di là di alcune realtà strutturate che si sono predisposte in tal senso già da tempo, la maggior parte delle imprese temporeggia, come spesso accade in Italia. Entro il 2025 tutte le imprese saranno costrette ad adeguarsi alle richieste normative, per cui consigliamo di cominciare sin da subito ad organizzarsi, perché il processo di adeguamento delle procedure richiede tempo. È una vera e propria transizione che non ci si può permettere di gestire nel modo e nei tempi sbagliati.
D. Come siete arrivati a questo grado di eccellenza?
R. I punti di forza che ci contraddistinguono sono l’eccellenza dei nostri prodotti in termini di qualità, precisione e durata, assieme al supporto tecnico inteso come affiancamento in cantiere e formazione. La nostra presenza è costante, fino a quando non siamo certi che il cliente abbia raggiunto una buona indipendenza con la strumentazione e con il software. Inoltre, abbiamo un ottimo centro assistenza interno, che ci consente di intervenire immediatamente in caso di riparazioni, fornitura di pezzi di ricambio, installazioni. Inoltre, molto importante, offriamo un servizio di noleggio che ci consente di fronteggiare molto velocemente e puntualmente ogni esigenza specifica del cliente.
D. È difficile investire in tecnologia in Italia?
R. Le soluzioni tecnologiche sono molteplici ed economicamente affrontabili. Spektra facilita l’acquisto tramite finanziamento, leasing e noleggio operativo. Il noleggio puro, invece, offre la possibilità di poter usufruire di qualsiasi tecnologia, anche la più costosa, solo per il tempo necessario, investendo in piccole rate detraibili al 100%. Inoltre, quest’anno è in assoluto il momento più opportuno in cui decidere di investire, dato che attraverso il decreto Rilancio sono disponibili tutta una serie di iniziative, finanziamenti e agevolazioni fiscali, volte a favorire gli investimenti per la competitività in ottica 4.0. Con il Piano nazionale Impresa 4.0, per esempio, viene offerta alle aziende italiane la possibilità di cogliere le opportunità dell’innovazione e del digitale legate alla quarta rivoluzione industriale. Stesso discorso per il superbonus 110%, il sismabonus, ecobonus, bonus facciate… Opportunità forse irripetibili.
D. Si trovano le competenze necessarie per riuscire a gestire la tecnologia?
R. Le imprese si sono organizzate o si stanno organizzando in merito. Gli imprenditori sanno che se non si innovano, se non stanno al passo con i tempi, perdono la possibilità di essere competitivi. Il reale beneficio della tecnologia è materia nota agli imprenditori e a tutti le figure impegnate in cantiere: riduzione di costi e tempi, maggior precisione, migliore visibilità e vendibilità sul mercato e software che offrono la possibilità di partecipare con ambizione di successo alle gare di assegnazione dei lavori più importanti. Poi, per chi ha desiderio di innovazione, ma non dispone delle competenze specifiche, sarà Spektra a farsi carico della formazione.
D. Domanda inevitabile: il covid come ha impattato sulla vostra attività?
R. La domanda è opportuna e fornisce la possibilità di far capire ancor di più a chi legge quanto sia importante la digitalizzazione. Al di là dell’oggettivo impatto emotivo che la pandemia ha avuto su tutti noi, Spektra è riuscita a lavorare molto bene fornendo l’assistenza necessaria ai propri clienti. Con la tecnologia il bello è proprio questo. In molti casi non è necessaria la presenza fisica. Siamo riusciti a supportare i nostri clienti anche da remoto, sfruttando le pause che ci sono state imposte, per focalizzarci sulla formazione ai clienti, sulla gestione dei progetti. Con la digitalizzazione, da remoto, si riesce a fare davvero molto.
D. Perché avete deciso di puntare su un Innovation Center?
R. L’Innovation Center è un grande contenitore di stimoli. L’obiettivo è quello di affiancare tecnologicamente un’impresa, uno studio tecnico, un qualsiasi attore del mondo delle costruzioni. Mostriamo al cliente tutto il nostro potenziale tecnologico, le soluzioni che possono aiutarlo a crescere, a fargli migliorare l’idea di approccio al lavoro. Il nostro ospite si estranea per una giornata dal mondo a cui è abituato, non è più circondato dalle sue certezze, non è più nella sua routine. Si mette in gioco. Viene a conoscenza di tutte le novità tecnologiche, di tutte le possibili soluzioni adottabili. Il tutto ovviamente parte dalla fase più importante: l’ascolto delle esigenze di chi viene a trovarci. Nell’Innovation Center c’è così una crescita in entrambe le direzioni. Si parte dall’intero workflow di tutte le nostre soluzioni per arrivare alla definizione dell’implementazione dei metodi lavorativi nel caso specifico.
D. Come è stato realizzato?
R. Siamo partiti da un vecchio capannone oramai in disuso, con l’idea di creare un’area nella quale convogliare tutta la nostra conoscenza e quella dei nostri partner e poterla così trasferire agevolmente e professionalmente ai nostri clienti. La possibilità di ospitare il cliente nell’Innovation Center e avere sempre a disposizione gli strumenti e il personale tecnico di riferimento, per confrontarci sulle necessità di adeguarsi ai cambiamenti tecnologici in corso, è un grande vantaggio. Insieme guardiamo avanti nel tempo per stabilire dove la sua azienda dovrà collocarsi e che cosa dovrà fare per rimanere al passo coi tempi e aumentare la propria competitività.
D. La realtà aumentata sarà utilizzata anche per l’edilizia?
R. La realtà aumentata è già utilizzata nel mondo dell’edilizia. La progettazione architettonica ha da sempre un forte legame con le tecnologie digitali, ma è soprattutto negli ultimi anni che il modo di progettare è drasticamente cambiato, grazie ai vantaggi offerti dalla realtà aumentata ai professionisti dell’edilizia: strumento che rende possibile l’inserimento di una serie di elementi reali all’interno dell’ambiente di progettazione e una visualizzazione realistica. Diversamente dalla realtà virtuale, che porta l’utilizzatore all’interno di un mondo virtuale, la realtà aumentata sovrappone le informazioni aggiuntive a ciò che l’utilizzatore vede nel mondo reale. Trimble ha soluzioni che consentono di avere a portata di mano tutte le fasi del ciclo di vita del progetto, aiutando l’identificazione a priori di criticità, per ridurre i costi e incrementare l’efficienza. I vantaggi per i progettisti e i costruttori consistono nel poter controllare e simulare in maniera realistica le fasi di costruzione e le prestazioni dell’edificio riuscendo a correggere eventuali errori ancora prima che essi si verifichino, condividendo tra di loro in cloud tutte le informazioni necessarie a cooperare nel migliore dei modi. Inoltre, potrà essere fatta una presentazione del progetto all’utente finale, per «vedere» qualcosa di più concreto ed esplicativo di una semplice planimetria bidimensionale. Sempre nel decreto Rilancio troviamo il Piano Transizione 4.0 nel quale si fa riferimento a software e sistemi che consentono l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni aggiuntive. Per cui, anche in questo caso, abbiamo misure a sostegno delle imprese per gli investimenti in nuove tecnologie, software in realtà aumentata inclusi.
D. Proporre strumenti di precisione significa investire in tecnologia. Come?
R. Uno strumento non è un semplice oggetto fine a sé stesso. O, meglio, dovrebbe essere acquistato all’interno di una mentalità di workflow, ossia di un processo di lavoro. Gli strumenti possono essere interconnessi, possono essere veicoli di informazioni gestibili dall’ufficio e devono essere usati nell’ottica di tassello di gestione dell’intera produttività dell’opera. Spesso uno strumento di precisione è gestito da un software che si interfaccia anche con altri strumenti. Per cui si parla di investimento tecnologico ogni qualvolta si riesca a informatizzare un processo. Uno strumento può essere funzionale alla soluzione di problemi pratici, all’ottimizzazione delle procedure, alla scelta di strategie operative che portano a raggiungere un determinato obiettivo