Speciale Tetto: Terreal Italia, le sette regole per coperture doc

Il tetto a falde rappresenta la soluzione più adatta e utilizzata in ambito edilizio per l’affidabilità offerta, considerando anche che la sua pendenza permette di soddisfare il requisito di tenuta all’acqua. Ci sono però alcuni elementi chiave, che se seguiti, permettono di preservare la durata e la bellezza estetica della copertura, come illustra Terreal Italia.

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1. LA PROTEZIONE
Quando si è di fronte a una copertura con elementi discontinui è bene prevedere sempre, indipendentemente dalla pendenza delle falde, uno strato di tenuta all’acqua, ossia una membrana impermeabile e traspirante.

La sua funzione principale è principalmente la protezione dell’edificio e del pacchetto coibente dalle infiltrazioni d’acqua che possono provenire dalla copertura (per esempio, posa delle tegole non a regola d’arte, incastri non perfetti delle stesse, accidentali rotture o spostamenti del manto di copertura) o dai suoi punti critici (camini, finestre, compluvi).

Ma dove questa membrana è fondamentale? Sicuramente nella parte bassa della falda per un’altezza di almeno 150 centimetri dalla gronda verso il colmo, poiché questa è la parte del tetto che riceve l’acqua di tutta la falda.

Inoltre, in corrispondenza delle soluzioni di continuità della falda, quando questa incontra elementi emergenti e, più in generale, in tutte quelle situazioni in cui possono prevedersi ristagni d’acqua o di neve.

La posa degli strati impermeabili deve avvenire per sovrapposizioni orizzontali, con lo strato superiore che sormonta quello inferiore di circa 10 centimetri. In ogni caso, è bene impiegare membrane impermeabili traspiranti le quali consentono il passaggio del vapore, ma bloccano l’infiltrazione dell’acqua meteorica. 

Terreal Italia offre due opzioni: il Wind Tex 160, adatta per pendenze del 30% e il Creaton Trio Extra 210, adatta anche a pendenze molto più basse intorno al 20%.

2. LA LISTELLATURA
Può essere considerata l’ossatura superficiale della copertura. Seppur non visibile, svolge molteplici funzioni: crea la micro-ventilazione sottomanto, permette una posa facile e veloce delle tegole e/o coppi e dà maggiore stabilità agli elementi di copertura agevolandone il fissaggio. 

Originariamente era realizzata solo con listelli di legno con sezione 4×4. Oggi ci sono molte più opzioni tra cui scegliere, come i listelli metallici preformati e microforati (per incrementare maggiormente la micro-ventilazione) di cui Terreal Italia offre tre diverse soluzioni che si distinguono per forma e altezza, oppure si può ripiegare su pannelli isolanti con listelli incorporati.

3. LA VENTILAZIONE
Per le nuove realizzazioni, prevedere la micro-ventilazione sotto-manto è senza dubbio uno dei primi must da tenere in considerazione. Qualora, invece, ci sia la necessità di intervenire sulla copertura per una ristrutturazione, verificare la presenza di questo strato è la prima cosa da fare.

È possibile, infatti, constatarne la presenza osservando la linea di gronda e la linea di colmo. Se sono libere, ossia non ostruite da malta e/o schiume, si ha una buona probabilità che la falda oggetto di intervento sia ventilata. 

La seconda verifica può essere eseguita sollevando una piccola porzione di tegumento per verificare la presenza della listellatura, indifferente se lignea o metallica, così come previsto dalla norma Uni En 9460:2008. Questa intercapedine permette al tetto di respirare e deve essere dimensionata in base alla lunghezza e pendenza di falda: più quest’ultima è lunga e poco pendente, più l’intercapedine deve essere alta (ossia deve passare più aria). È una misura dell’ordine di 10 centimetri circa.

Questo strato di ventilazione ha la funzione di contribuire al controllo delle caratteristiche termoigrometriche della copertura e allo smaltimento dell’umidità che si può creare nel sotto-manto.

4. IL FISSAGGIO
Lo scopo del fissaggio parziale o totale degli elementi del manto di copertura è principalmente quello di evitarne lo scivolamento causabile da vento, sovraccarichi dovuti a nevicate, vibrazioni o qualsiasi altro evento che può causarne lo spostamento. Diventa quindi fondamentale seguire le indicazioni segnate nella norma Uni En 9460:2008 anche per questioni di sicurezza.

Sia che il manto di copertura venga realizzato con tegole o con coppi, al di sopra del 45% di pendenza è sempre necessario l’utilizzo del fissaggio meccanico. Si parla di fissaggio meccanico, quindi di viti e/o ganci specifici in quanto l’utilizzo di malte e schiume è fortemente sconsigliato. Primo perché la malta, per sua composizione chimica, attira e trattiene acqua andandola a rilasciare nel tempo. Questo ovviamente influisce negativamente sulle prestazioni del pacchetto copertura. Sarebbe di fatto come avere un buco sul tetto.

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Il secondo motivo per il quale si sconsiglia l’utilizzo di malte e schiume è dato dalla loro inflessibilità e rigidità che può causare rotture di tegole e coppi.

5. IMPERMEABILIZZAZIONE
La corretta progettazione e realizzazione dei compluvi è fondamentale per evitare infiltrazioni indesiderate, sia perché raccolgono le acque meteoriche all’incontro di due falde sia perché possono essere interessate da accumuli di neve.

Per avere un’impermeabilizzazione efficiente è necessario l’utilizzo di un apposito elemento di tenuta: la conversa. Normalmente è realizzata in lamiera, acciaio zincato o rame. Può avere diverse forme, ma tutte devono sempre raggiungere almeno il primo listello di supporto del manto.

6. PULIZIA DELLE GRONDAIE
Il sistema di grondaie è fondamentale per l’evacuazione dell’acqua piovana. Per questo, deve sempre essere dimensionato su misura in funzione delle caratteristiche della copertura.

Tuttavia, capita spesso che le grondaie raccolgano non solo l’acqua piovana, ma anche muschi e foglie cadute. Per tale ragione sono soggette a frequenti pulizie e manutenzioni per verificare l’assenza di crepe che possono essere facilmente eliminate con l’utilizzo di appositi nastri sigillanti bituminosi o altro materiale.

Per prevenire l’abbondante formazione di fogliame bastano alcuni accorgimenti come l’eliminazione di piante rampicanti qualora presenti.

7. TEGOLE E COPPI
Ultimo elemento chiave, ma non certamente per importanza, sono le tegole o coppi. Di fatto svolgono la funzione di pelle dell’edificio e sicuramente hanno un forte valore estetico. Devono inserirsi nel contesto sia per la forma che per il colore, devono soddisfare la vista e allo stesso tempo devono garantire determinate prestazioni tra cui: resistenza al gelo, resistenza meccanica, planarità e impermeabilità. 

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Copertura realizzata con Tegola Volnay Ardoise di Terreal Italia

Resistenza al gelo perché sono costantemente esposte alle intemperie e a continui sbalzi di temperatura e quindi soggette ai frequenti cambi di stato dell’acqua.

Resistenza meccanica perché devono sopportare il carico di una persona ogni qualvolta sono necessarie delle manutenzioni che implicano un passaggio sulla copertura.

Planarità perché devono avere una forma consona che permetta il corretto e perfetto aggancio tra una tegola e l’altra. 

Infine, impermeabilità perché devono preservare tutti gli elementi del pacchetto della copertura per garantirne le prestazioni. Testando costantemente tutte queste caratteristiche e conoscendo la bontà dei prodotti in argilla per la gamma coperture, Terreal Italia li garantisce per un periodo di 30 anni.

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