I pannelli sottovuoto rappresentano una delle innovazioni più recenti del mercato dell’isolamento termico. Grazie alla loro tecnologia consentono in bassissimi spessori di raggiungere valori di conducibilità termica molto elevati, riducendo ingombri, facilitando il lavoro in cantiere e incrementando la resistenza meccanica.
Tra le soluzioni presenti sul mercato, Isolcore CZ è il pannello brevettato, prodotto e commercializzato in licenza dall’azienda New Zealand Company di Villatora (Padova) in grado di raggiungere valori di 0,002 W/mK. Ne parliamo con l’amministratore delegato Niccolò Zelandi.
Domanda. L’isolamento degli edifici è un punto fermo dell’edilizia: qual è la proposta Isolcore?
Risposta. Isolcore propone il pannello isolante sottovuoto CZ. Questo pannello sfrutta la tecnologia sottovuoto per ottenere il massimo del potere isolante sia dal caldo che dal freddo.
D. Come è composto il pannello?
R. Principalmente da fibre di vetro, alluminio e un involucro esterno composto in un tessuto intrecciato di fibra di vetro e alluminio, che lo rende molto più resistente al taglio, all’usura e all’abrasione rispetto ad altri materiali simili. Il pannello viene privato dell’aria al suo interno per ottenere bassissimi valori di conducibilità termica e quindi un potere isolante molto elevato.
D. In che cosa si differenzia da altre soluzioni?
R. Oltre all’elevato potere isolante, il sistema si differenzia per il suo basso spessore, l’elevata classe di reazione al fuoco e l’elevata resistenza meccanica, tale da renderlo indistruttibile a grandinate, pallonate e colpi accidentali.
D. Quali sono le performance tecniche del prodotto?
R. Isolcore CZ si caratterizza per un valore di conducibilità termica pari a 0,002 W/mK. Un centimetro del nostro pannello isola come 20 centimetri di un pannello in lana di roccia o 17,5 centimetri di uno in Eps, il classico polistirolo per cappotti, o 7,5 centimetri di aerogel, uno dei prodotti nano tecnologici più conosciuti. All’elevato potere isolante si aggiungono una reazione al fuoco in classe A2, molto importante soprattutto negli edifici di altezze elevate, una grande resistenza meccanica e una durabilità più che raddoppiata rispetto agli isolanti tradizionali.
D. Come si comporta in caso di incendio?
R. È in classe A2: il pannello ha un’ottima reazione al fuoco. Per di più il nostro sistema di posa prevede lastre in fibrocemento e cartongesso che consentono di arrivare in alcuni casi anche in classe A1, la massima classe di reazione al fuoco, perfetta anche dove sono richiesti particolari requisiti antincendio.
D. Quali sono i campi d’impiego?
R. Il pannello Isolcore Cz può essere applicato su pareti interne ed esterne, pavimentazioni esterne e interne, coperture e soffitti.
D. Quali sono i vantaggi di questo tipo di soluzione?
R. Permette di eseguire i lavori più velocemente e in maniera meno invasiva in caso di ristrutturazioni o interventi di riqualificazione energetica.
D. È possibile customizzare questa soluzione?
R. Sì. Oltre a offrire un servizio di ottimizzazione del calcolo dei formati, dove individuiamo i formati precisi dei vari pannelli che servono per effettuare la posa del nostro prodotto, produciamo su richiesta formati customizzati su misura, principalmente per il settore della refrigerazione o dell’automotive.
D. Sono necessarie competenze particolari per l’installazione?
R. Non ne servono. Basta seguire i manuali di posa tipici dei sistemi a secco in fibrocemento, perché il sistema con cui sono protetti i pannelli è lo stesso di una classica controparete.
D. Come si procede in cantiere?
R. Dopo aver posato la struttura metallica della controparete, che coibentiamo anche con il nostro materassino nanotecnologico a base di aerogel Nanofelt, in modo da non creare ponti termici con la struttura, si procede incollando il pannello Isolcore CZ tra un montante e l’altro. Infine, si copre il tutto con una lastra da interni o da esterni.
D. Il sistema è compatibile con superbonus ed ecobonus?
R. È compatibile con tutte le detrazioni fiscali e il superbonus.
D. Il materiale è certificato?
R. I prodotti Isolcore sono tutti certificati da laboratori italiani Accredia secondo le normative europee. I prodotti, inoltre, sono certificati Cam, quindi rispecchiano ampiamente i requisiti richiesti dalla normativa per la percentuale di materiale riciclato. In più, eventuali materiali fallati sono reimmessi in produzione recuperando il nucleo del pannello, così da contribuire ulteriormente alla sostenibilità e all’economia circolare.
D. Questo prodotto è distribuito dalle rivendite?
R. Sì, abbiamo circa 300 rivendite in tutta Italia, tutte mappate sul sito isolcore.com. Ai nostri distributori offriamo una zona di esclusiva: puntiamo ad avere rivenditori specialisti e organizziamo anche numerose iniziative di formazione anche il personale del punto vendita, sia in azienda sia presso gli stessi rivenditori. Questo prodotto può dare grandi soddisfazioni ai distributori, consentendo di vendere un materiale ad alto valore aggiunto, in grado di raggiungere fatturati importanti con buoni margini.
D. I progettisti conoscono a sufficienza la vostra proposta?
R. Isolcore CZ è nato un paio di anni fa. Inizialmente il prodotto era visto con curiosità, ma anche con una certa diffidenza, anche perché i pannelli sottovuoto erano poco conosciuti. Fino a due anni fa avevamo molte richieste tecniche di informazioni, dall’ultimo anno invece il prodotto è ormai sdoganato e utilizzato da tantissimi tecnici in tutta Italia. C’è stata una rapidissima evoluzione.
D. Che tipo di supporto fornite?
R. Sul nostro sito internet è presente tutta la documentazione tecnica, i manuali di posa e i video tutorial che mostrano passo passo come effettuare la posa dei nostri prodotti. Il nostro ufficio tecnico in azienda è sempre pronto a rispondere a richieste progettuali specifiche e il nostro servizio di ottimizzazione del calcolo dei formati consente all’impresa di sapere già quali e quanti pannelli ordinare e di ricevere uno schema di posa che mostra come posizionare i pannelli.
D. Con il boom 2021-2022 il gap di prezzo rispetto ai prodotti tradizionali è diminuito?
R. Abbiamo adottato una politica di mantenimento del prezzo. Anche durante il boom del superbonus e il periodo di carenza di materie prime, abbiamo cercato di mantenere un prezzo costante nel tempo, con rincari davvero minimi. Gli incentivi fiscali hanno rappresentato una grossa spinta per far conoscere il prodotto e diffondere la cultura del basso spessore, accelerando di molto le tempistiche di posizionamento sul mercato, ma non volevamo che, passata l’ondata del superbonus, rimanesse il ricordo di un prodotto dal prezzo elevato.
D. È un materiale sviluppato da voi o in licenza?
R. Il materiale è stato sviluppato e brevettato da me e Marco Conte. È poi stato dato in licenza alla New Zealand Company per la produzione e commercializzazione con il marchio Isolcore.
D. Qual è la storia della New Zealand Company?
R. L’azienda si chiama New Zealand Company riprendendo il mio cognome, Zelandi, ed è stata fondata nel 2016. Inizialmente la società si occupava della commercializzazione di materiali isolanti innovativi, lavorando principalmente con gli utenti finali. I nostri agenti affiliavano imprese in tutta Italia per realizzare i lavori di installazione dei materiali isolanti direttamente a casa dei clienti privati. Poi, tre anni fa l’azienda ha ricevuto la licenza per la produzione e commercializzazione di Isolcore a livello internazionale. Da quel momento il business è un po’ cambiato e ora i nostri commerciali sono impiegati quasi esclusivamente nella ricerca e selezione di nuove rivendite e magazzini edili, che rappresentano oggi il 95% dei nostri clienti.
D. Com’è organizzata l’azienda oggi?
R. Siamo un’azienda giovane e snella. Abbiamo pochi dipendenti, ma tanti collaboratori, e anche la produzione è stata esternalizzata a laboratori su licenza. Internamente gestiamo la ricerca e sviluppo, la logistica, l’amministrazione e l’ufficio tecnico. Abbiamo poi una rete vendita che copre tutta l’Italia e da poco abbiamo cominciato un percorso di internazionalizzazione nel mercato europeo.
D. Quali sono i principali Paesi in cui avete più richiesta?
R. Oltre al mercato italiano, abbiamo iniziato a fare comunicazione e attività di marketing in Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna.
D. Com’è iniziato il 2023 e che cosa vi aspettate a fine anno?
R. Il 2023 è iniziato a rilento a causa del blocco della cessione dei crediti, che sta mettendo in difficoltà tante imprese e che ha bloccato molti cantieri. Nonostante ciò, la nostra crescita continua costantemente e aumenta sempre di più il numero dei rivenditori che trattano il nostro prodotto. In questo modo riusciamo a mantenere i risultati eccezionali ottenuti nel 2021 e 2022. Per il 2023 contiamo di raggiungere lo stesso fatturato dello scorso anno, anche se nel secondo semestre contiamo di conseguire risultati migliori rispetto al primo periodo dell’anno.