A sorpresa, secondo l’indice Msci Easter Europe (Russia esclusa), negli ultimi tre mesi l’Est Europa è cresciuta dell’1,2% , mentre complessivamente i Paesi emergenti registrano un -7,5% segnalato dall’indice Msci Emerging Markets ed acuito dalla riduzione di liquidità predisposta dalla Fed.
Insomma, i Bric cadono e l’Europa centro-orientale registra fattori positivi anche per quanto riguarda le valute, considerando che dallo scorso maggio il lev bulgaro, lo zloty polacco e la corona ceca stanno guadagnando terreno rispetto al dollaro, al contrario di rupia indiana, real brasiliano e lira turca.
Probabilmente le cause di una tale “ripresa” sono da cercare nella domanda di elettrodomestici, automobili e altri prodotti fabbricati nei Paesi dell’Est, che nel luglio scorso hanno apportato un incremento del 4,3% per le vendite al dettaglio in Polonia (rispetto al luglio 2012), e visto la crescita del Pil della Repubblica Ceca dello 0,7% nel secondo trimestre 2013.
La crisi per l’Europa centro-orientale è quindi finita? Meglio essere prudenti sulle previsioni per il futuro. Non resta che attendere i prossimi sviluppi.