La politica delle smart cities – le città intelligenti, sostenibili e inclusive promosse dall’UE – sta producendo anche in Italia tentativi interessanti, ancorché agli stadi iniziali, di innovazione nella gestione di alcuni servizi cittadini.
E’ il caso della mobilità urbana, il settore nel quale le città si stanno dando maggiormente da fare e sul quale stanno investendo in modo significativo. Una recente indagine, realizzata da Cittalia-Anci Ricerche e Siemens Italia, ha preso in esame i 54 capoluoghi di provincia con più di 90mila abitanti e i risultati sono molto interessanti. Considerando un set di indicatori come verde urbano, acqua, aria, rifiuti, patrimonio immobiliare e qualità dell’abitare, energia, sanità, mobilità e logistica, l’indagine ha evidenziato che nei piani triennali comunali delle realtà esaminate vi sono ben 10,7 miliardi di euro complessivi a bilancio in questo settore.
Gli altri settori di investimento rilevanti sono, invece, la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e la riqualificazione urbana con rispettivamente 2,4 e 2,1 miliardi di euro in interventi preventivati. Complessivamente il valore dei Piani triennali delle opere pubbliche di tutte le 54 città è stimato in 37,7 miliardi di euro. Questo valore, se confrontato al dato del Pil italiano dell’anno 2011 (1.579,7 miliardi di euro) porta a concludere che l’ammontare complessivo di investimenti dei Piani, se effettivamente realizzato, rappresenterebbe il 2,39% del Pil italiano.
Anche se “smart cities” non significa solo infrastrutture ma servizi, è in ogni caso un buon inizio e orientare gli investimenti pubblici sull’innovazione è sicuramente una delle strade per combattere la crisi.