Si riduce il tempo necessario per ottenere i pagamenti. Gli ultimi tre mesi del 2013, secondo le rilevazioni del Cerved, confermano la positiva inversione di tendenza del trimestre precedente, sia sul versante dei protesti, che dei ritardi nei pagamenti. Risultano in calo del 9,4%, infatti, le società protestate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e si riducono a meno di 80 giorni il tempo per i pagamenti. I dati analizzati da Cerved indicano una netta caduta del numero di società protestate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra ottobre e dicembre si contano 59mila aziende cui è stato levato almeno un protesto, il 13,7% in meno rispetto allo stesso trimestre del 2012. A livello annuale, nell’ambito delle imprese non individuali, si riscontrano segnali positivi in tutti i settori analizzati anche se il fenomeno rimane a livelli storicamente alti nelle costruzioni e nel terziario. Proprio l’edilizia si conferma il comparto caratterizzato dalla maggiore diffusione del fenomeno, con indici quasi doppi rispetto al resto dell’economia: è stato protestato un assegno o una cambiale al 3% delle aziende del comparto contro l’1,6% dell’industria. Nell’intero anno si sono registrate quasi 5mila imprese protestate nell’area, il 2,1% in più rispetto al 2012. Il Nord-Ovest evidenzia una diminuzione del fenomeno del 2,4%, il Mezzogiorno dell’1,2% mentre il Centro traina il miglioramento con un -3,8%.