Il 2020 si è rivelato d’oro per il Gruppo Nobili. Il consuntivo dell’azienda specializzata in rubinetteria indica un fatturato salito a 76,5 milioni di euro (+4% sul 2019), 3,5 milioni di prodotti venduti, una crescita sul mercato italiano del 16% e un export del 78%. Un percorso che non sembra arrestarsi, visto che nei primi 4 mesi del 2021 la progressione sull’anno precedente supera già il 55%.
Nel periodo più difficile per l’economia globale, la prima azienda italiana di rubinetteria raggiunge quindi il punto più alto della sua crescita e continua a correre, con investimenti tecnologici e un nuovo stabilimento da 35.000 mq che, una volta operativo, renderà il polo di Suno, in provincia di Novara, uno dei più grandi d’Europa per la produzione di rubinetti.
“Il lockdown ci ha rallentati, ma solo momentaneamente e alla ripresa abbiamo dovuto fronteggiare un fortissimo incremento della domanda. I risultati ottenuti confermano non solo la bontà delle nostre strategie industriali ma anche la forza del gruppo di lavoro costruito negli anni”, sottolinea il direttore commerciale, Carlo Alberto Nobili.
Le ragioni della crescita
Dietro a questo successo c’è il focus sulla qualità, con oltre 2 mila ore all’anno dedicate ai test di laboratorio, e una ricerca sulle materie prime che ha contribuito all’espansione sui mercati internazionali. È il caso dell’ottone a bassa percentuale di piombo, che l’azienda utilizza dagli anni Sessanta ed è indispensabile per raggiungere gli altissimi standard richiesti da Paesi come Australia e Nuova Zelanda. Mercati in espansione per la rubinetteria Made in Italy, che può vantare una presenza globale in 90 Paesi del mondo e la Francia come mercato di riferimento, davanti alla Germania.
Non solo: Nobili, unica in Europa, mantiene il 100% del ciclo di produzione della rubinetteria all’interno dei propri stabilimenti. In pratica, nove aziende in un unico polo produttivo. Dalla tornitura all’iniezione dell’ottone fuso per bassa pressione; dallo stampaggio delle componenti plastiche alla cromatura e poi lucidatura, lavorazioni laser, confezione, stoccaggio, gestione dei ricambi.
Con un controllo totale e in tempo reale di ogni aspetto della produzione, della vendita e del servizio al cliente. Tutto ciò con grande attenzione ai consumi energetici e al riciclaggio di ogni componente delle lavorazioni. Il truciolo di ottone, ad esempio, viene purificato dal lubrificante utilizzato nella fase di tornitura per essere nuovamente trasformato in barra. Lo stesso lubrificante viene recuperato e immesso nuovamente nei circuiti di utilizzo. Anche i due impianti di cromatura sono interamente a ciclo acque chiuso, con un recupero del 100% dell’acqua di scarto, poi utilizzata per il raffreddamento delle macchine.
Tutto a emissioni zero grazie a 9 mila pannelli fotovoltaici che assicurano la completa autonomia energetica e da quando sono stati installati, nel 2012, hanno fatto risparmiare un milione e 630 mila litri di petrolio (quasi quattro milioni di kg di CO2 in meno nell’atmosfera).
Il tema della sostenibilità coinvolge in modo importante anche il risparmio idrico della rubinetteria, ed è stato affrontato in anticipo sui tempi, all’inizio degli anni Ottanta, quando la tutela dell’acqua non era ancora sensibilità comune. Sono frutto della ricerca Nobili le cartucce di miscelazione ecologiche, i regolatori di portata e temperatura e altri brevetti intelligenti come il blocco a metà corsa della leva di miscelazione per dimezzare i consumi d’acqua. Sistemi efficaci che, in abbinamento agli aeratori di ultima generazione riducono i consumi fino a un minimo di 5 litri al minuto.