Lo studio di architettura spagnolo Scob ha trasformato il lungomare del vecchio porto di Barcellona in una nuova struttura con maggiori servizi e due edifici vicino all’acqua. Punto di partenza del progetto per la marina ribattezzata OneOcean, l’integrazione del costruito con il paesaggio e dare un’immagine di ordine e continuità ai due padiglioni bordo mare. Il primo ospita gli uffici amministrativi e il secondo invece, un ristorante e un bar per soli soci, ma entrambi sono parzialmente avvolti da un reticolo fatto di calcestruzzo incredibilmente sottile, ma molto forte, che incarna il design contemporaneo. L’idea è quella di proteggere il complesso dai raggi del sole e offrire all’interno il sollievo dell’ombra con una trama che ricorda le reti dei pescatori. Infatti, gli architetti prima di iniziare il progetto sono andati gironzolare lungo il porto per trovare qualche ispirazione e hanno notato i pochi pescatori che vi lavorano ripararsi dal sole sotto tettoie costruite con pali e reti da pesca. Il fatto che questi schermi nella cultura mediterranea siano fatti un’infinita varietà di materiali ha contribuito alla scelta del calcestruzzo come materiali low cost. Anche il colore bianco gesso è stato scelto per minimizzare l’impatto dell’edificio nel contesto circostante, a metà strada tra il porto industriale e la città vecchia di Barcellona. Pure gli arredi esterni, pluripremiati, seguono queste indicazioni: tavoli, appoggi e sgabelli dalle forme complesse sono disegnati per essere un punto di incontro con l’esterno e resistere agli agenti atmosferici e alla luce solare.