Il pubblico di Made Expo ha apprezzato il contributo di Saint-Gobain alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento dell’efficienza energetica e del comfort, tanto
nel nuovo edificato quanto nelle ristrutturazioni edilizie.
L’azienda era alla manifestazione con due spazi espositivi sotto il segno della sostenibilità. Nel Padiglione Costruzioni lo stand si è focalizzato sui prodotti innovativi per l’edilizia marchiati Gyproc, Isover, Weber e Glass; nel Padiglione Involucro lo stand ha presentato la vasta offerta di soluzioni di design per il vetro firmate Logli e Saint-Gobain Glass.
In particolare, lo stand al Padiglione Costruzioni, progettato dal designer Marco Piva, è stato concepito per generare un’esperienza di visita coinvolgente.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo è stato infatti suddiviso in due aree: lo Spazio ai Materiali, in cui i visitatori sono stati introdotti alla presenza di nove totem realizzati con lo specifico materiale che lo esemplifica (dal gesso alla calce Nhl, dalla lana di vetro e di roccia al cemento, dal vetro e specchio al bitume e il metallo) in cui si racconta l’impegno dell’azienda nel rendere sempre più sostenibile il processo produttivo e il prodotto finale.
La seconda area, chiamata Casa Saint-Gobain, ha ospitato la Materioteca, l’area Spazio ai Sistemi con le riproduzioni delle soluzioni multi-brand per l’edilizia e display interattivi in cui i visitatori hanno potuto consultare MyPlanner, la piattaforma digitale di Saint-Gobain Italia dedicata al mondo della progettazione.
Antonio Radaelli, direttore marketing
Nel corso della fiera abbiamo incontrato Antonio Radaelli, direttore marketing Saint Gobain Italia e a lui abbiamo chiesto di offrirci la visione dell’azienda nell’attuale panorama dell’industria delle costruzioni. A seguire quanto ci ha raccontato.
«Saint-Gobain è oggi un’azienda molto forte sotto il profilo commerciale, prescrittivo e del supporto ai propri clienti e applicatori. Negli anni è riuscita a capitalizzare le diverse anime che la compongono, proponendo sul mercato anche un’offerta integrata, come ad esempio, le soluzioni a cappotto dotate di Eta, grazie alle sinergie dei suoi forti marchi: Gyproc, Isover e Weber per il mondo “opaco”, Glass per il mondo “trasparente”.
Abbiamo potuto beneficiare appieno di tutti gli incentivi governativi per l’efficientamento e la riqualificazione dell’edificio e al contempo sappiamo di avere una grande responsabilità in termini di impatto ambientale, quindi di emissioni di Co2, per questo la nostra ragion d’essere è “Making the world a better home”.
A questo proposito, nel 2023 abbiamo introdotto una serie di prodotti a minore impronta di carbonio, tra i quali colle e massetti a marchio Weber in cui il cemento Portland, alto emissivo in termini di Co2, è stato sostituito da leganti che provengono da scarti industriali di altri ambiti, con un embodied carbon minore di oltre il 50%.
Per quanto riguarda le lastre in cartongesso, abbiamo affiancato alla nostra Gyproc DuraGyp Eco Activ’Air, con ben il 35% di gesso riciclato, la nuova Gyproc Wallboard Eco che, grazie a un processo produttivo innovativo ci consente di consumare meno acqua e immettere una ridotta emissione di Co2 nell’ambiente.
Per quanto concerne la lana di vetro, stiamo investendo in energie rinnovabili nel nostro stabilimento di Vidalengo di Caravaggio, in provincia di Bergamo.
Ultimo prodotto a cui mi piace accennare è nel settore del vetro: abbiamo introdotto il nuovo substrato Oraé che riduce l’impronta di carbonio fino al 42% rispetto al vetro standard di base Planiclear.
A Pisa, abbiamo recentemente avviato la produzione del Planitherm Infinity Oraè, il primo vetro al mondo a basso contenuto di carbonio, e siamo al momento gli unici sul mercato ad avere l’Epd, ovvero la dichiarazione ambientale di prodotto. Viene infatti realizzato combinando elevato contenuto di rottame di vetro (cullet) e il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili.
I nuovi materiali a ridotto impatto ambientale richiedono anche molta comunicazione verso i nostri clienti. A loro vogliamo fornire parametri concreti e significativi del nostro sforzo produttivo ai fini della sostenibilità. Per questo utilizziamo tutti i canali disponibili, comprese sessioni formative dedicate e organizzate in base alle loro specifiche esigenze».