Rototec, specializzata in prodotti in polietilene per depurare gli scarichi e nel recupero e stoccaggio dei fluidi, ha inaugurato un nuovo stabilimento a Sant’Angelo in Vado (Pesaro Urbino). E vuole accelerare sulla sostenibilità.
Specializzata nella realizzazione di prodotti in polietilene per la depurazione delle acque reflue e nel recupero e stoccaggio delle acque, Rototec (System Group) ha recentemente inaugurato un nuovo polo produttivo a Sant’Angelo in Vado (Pesaro Urbino).
Il nuovo stabilimento rappresenta una manifestazione tangibile dell’impegno dell’azienda verso l’innovazione e un investimento strategico nel contesto socioeconomico locale.
Macchine top
Il nuovo polo produttivo di Sant’Angelo in Vado nasce dalla conversione di uno stabile obsoleto in una struttura all’avanguardia, che ha permesso di creare nuove opportunità lavorative e valorizzare l’eredità industriale locale.
A livello tecnologico lo stabilimento è dotato di nuove macchine di stampaggio rotazionale, tra cui la Shuttle 6500, una delle più grandi presenti in Italia.
Questa macchina permetterà di realizzare monoblocchi di dimensioni considerevoli, come Mega e Maxitank, con diametri pari a 2,5 e 3 metri, e di espandere la capacità produttiva dell’azienda, pronta a ulteriori investimenti nel settore della gestione delle risorse idriche e della protezione ambientale.
Depurazione
Nata 23 anni fa all’interno di System Group, che opera dagli anni Ottanta nella produzione di sistemi completi di canalizzazione e oggi diventato un colosso industriale di cui fanno parte 19 aziende, Rototec rappresenta l’incarnazione della sinergia imprenditoriale tra le famiglie Boscarini e Falconi.
Una collaborazione che ha dato vita a un’entità specializzata, che si distingue per la sua marcata inclinazione verso la sostenibilità ambientale.
«Contribuendo alla depurazione delle acque e al contenimento dei consumi vogliamo garantire un futuro ambientalmente sostenibile» dichiarano dall’azienda che, preservando il bene più prezioso del pianeta, l’acqua, punta a guidare il cambiamento verso modelli di gestione delle risorse più green e responsabile.
di Sara Giusti