Tempo di bilanci per il Gruppo Miniera San Romedio che, a distanza di due anni e mezzo dalla fondazione, fa il punto sui risultati raggiunti in questo difficile 2020 e dà il via a progetti futuri. Tenendo bene a mente i pilastri che reggono la sua mission: innovazione e sostenibilità.
«Siamo partiti nel 2018 avviando dei progetti di ricerca interni, in collaborazione con le migliori università e mettendo a disposizione importanti investimenti. Ci siamo concentrati sulla ripartenza basandoci su ciò che Tassullo ha sempre fatto, continuando a essere un punto di riferimento per il mercato ma con lo sguardo rivolto al mercato mondiale, cercando un modello di business che coniugasse la peculiarità del nostro territorio con la domanda reale del mercato interno e internazionale, sempre più orientata al benessere abitativo sostenibile. Ecco che il lavoro di questi due anni e mezzo, assieme al forte know how di tutto il nostro team, oggi ci rende nuovamente e pienamente operativi. Con i marchi Tassullo, Hd System e Puro Comfort stiamo tornando ai livelli di piena produzione, con un assetto societario rinnovato che ha ricostruito una rete commerciale efficiente e capillare. Con queste premesse anche lo standard dei prodotti è tornato a essere di alto livello. Ora siamo pronti a portare il Gruppo Miniera San Romedio ai vertici europei e i soci hanno appena confermato la fiducia al management sottoscrivendo un aumento di capitale sociale da 100 mila a 1 milione. Sostenibilità, ricerca e fiducia rimangono gli asset più importanti di oggi», commenta l’amministratore delegato, Roberto Covi.
Domanda. Da una parte la voglia di innovare, dall’altra il covid. È presto per fare un bilancio di quest’anno?
Risposta. Considerando i tempi che corrono e come alcune decisioni politiche possano influenzare il mercato, è pericoloso fare valutazioni prima che l’anno sia chiuso. In ogni caso, se dovessimo fare un bilancio a oggi, sono molto soddisfatto del 2020 perché,
nonostante la chiusura di marzo e aprile, in cui anche Miniera San Romedio ha totalmente interrotto la produzione per cinque settimane, siamo cresciuti in maniera importante rispetto all’anno precedente, oltre il 20%. Fortunatamente avevamo avviato nel 2019 diverse iniziative, sia in Italia che all’estero, che nel complesso ci hanno portato a un notevole incremento, sia dei volumi che nel posizionamento.
D. Come avete affrontato l’emergenza sanitaria?
R. A partire da metà marzo abbiamo chiuso per circa un mese e mezzo. Dove possibile, abbiamo cercato di tenere la maggior parte delle persone in smart working e, devo dire, grazie all’impostazione data all’azienda fin dalla sua fondazione tre anni fa abbiamo dimostrato di essere estremamente preparati. Non abbiamo perso neanche un’ora di lavoro, mantenendo il massimo della produttività. Abbiamo cercato di trovare formule personalizzate e sono tutti molto soddisfatti. Chiaramente non tutto è supportabile in smart working e appena ci è stato consentito abbiamo ripreso le altre attività in sede.
D. Per voi quali sono state le conseguenze pratiche della pandemia?
R. Le misure di contenimento hanno impattato sulla vita di tutti a partire dall’uso estensivo di sistemi di igienizzazione e un’attenzione maniacale al distanziamento per le postazioni di lavoro. Inoltre, questa situazione ha comportato anche una certa tensione nel coltivare i rapporti personali. Spero che questa situazione finisca presto e che si possa tornare a condividere momenti di convivialità. Anche lo smart working è molto interessante, ma non può essere un sostituto completo del lavoro in azienda. La situazione è ancora
instabile, per cui continueremo a ridurre al minimo il rischio, ma ci piacerebbe tornare a lavorare insieme in sede.
D. E per il mercato dell’edilizia?
R. Sicuramente in primavera il mercato ha subito uno shock. Tutti gli operatori avevano paura di ricadere nel pantano della crisi da cui si stava iniziando a uscire. C’erano piccoli segnali positivi e si iniziava ad avere un po’ di fiducia nel mercato. Quindi la prima reazione è stata di panico, poi abbiamo reagito, portando avanti progetti e rispettando i termini di pagamenti dei nostri fornitori. E, considerando gli strumenti di incentivo fiscale come il superbonus, forse le conseguenze sono state anche positive nel lungo periodo. In ogni caso, si è diffusa una rinnovata coscienza che l’incertezza è dietro l’angolo e per andare avanti bisogna lavorare sempre meglio.
D. Miniera San Romedio si distingue per l’innovazione. Come?
R. Nel laboratorio e centro ricerche Tassullo, uno dei marchi di Miniera San Romedio, lavorano gruppi integrati di ingegneri, chimici, fisici che si occupano di innovazione di processo e di prodotto. Siamo produttori di una materia prima molto particolare, la Scaglia Rossa trentina, dalla quale ricaviamo una calce idraulica molto performante. Nel centro ricerche ci impegniamo a capire come realizzare al meglio i nostri prodotti a partire dalla materia prima, ma anche come migliorare le sue prestazioni in cantiere. Quindi seguiamo il materiale dalla cava fino all’applicazione, e questo ci consente di avere un punto di vista privilegiato sul mercato, portando innovazioni lungo tutta la filiera.
D. Avete investito anche sugli impianti?
R. Abbiamo iniziato due anni e mezzo fa con un importante revamping di tutte le nostre strutture. L’anno scorso abbiamo investito sull’impianto di produzione della calce idraulica naturale e quest’anno termineremo gli investimenti su quelli di premiscelazione. In primavera abbiamo deciso inoltre di anticipare alcuni progetti di sviluppo con nuovi sistemi produttivi per garantire una maggiore flessibilità a tutta la filiera.
D. Quali sono gli obiettivi della vostra innovazione?
R. Il nostro obiettivo principale è quello di portare la nostra calce idraulica naturale in tutti i mercati dove può portare benefici. Ci stiamo concentrando in particolare sul restauro storico-conservativo e sul tema del benessere con un importante progetto di ricerca, Dhomo, volto a studiare le soluzioni più performanti in termini di qualità dell’abitare. In più stiamo portando avanti anche innovazioni di prodotto in settori più tradizionali, come il mercato di premiscelati.
D. In che cosa consiste il progetto Dhomo?
R. È un progetto di ricerca che l’impresa Covi Costruzioni ha portato in dote al Gruppo Miniera San Romedio. Si tratta di un progetto, realizzato in collaborazione con l’Università di Trento, che mira a individuare le prestazioni di determinate tecnologie in termini di benessere all’interno di ambienti residenziali. Il progetto prevede quattro edifici che, per forma, esposizione e orientamento, sono totalmente comparabili tra loro: confrontando situazioni diverse, avremo modo di capire, attraverso un sistema di monitoraggio validato dall’Università, quali soluzioni lavorano meglio nell’ottenimento di certe prestazioni di benessere indoor.
D. A quali sviluppi può portare questo progetto?
R. L’obiettivo principale era quello di creare un progetto di ricerca a 360 gradi sull’edilizia residenziale per poter accrescere il know how generale di tutto il Gruppo. Nel contempo, grazie all’analisi dei dati emersi dallo studio delle prestazioni delle diverse tecnologie presenti negli edifici, abbiamo potuto valutare pacchetti e tecnologie innovative, fino a individuare dei cicli tecnici e nuovi prodotti che porteremo sul mercato il prossimo anno.
D. Miniera San Romedio ha riportato i marchi Tassullo e Hd System a essere protagonisti del settore. Quali sono gli ambiti di specializzazione di queste due realtà?
R. Tassullo è un marchio storico dell’edilizia italiana. Nata nel 1909 a Tassullo, paese in cui si insediò la prima attività mineraria legata alla Scaglia Rossa, la materia prima che ancora oggi fa parte del nostro core business, l’azienda è una delle attività industriali più importanti del Trentino e ha portato avanti importanti innovazioni negli anni Sessanta-Settanta. Oggi Tassullo si concentra sul mercato edile tradizionale legato al premiscelato in calce e cemento, per applicazioni che vanno dai pavimenti alle finiture verticali alle colle. Al marchio Tassullo, Miniera San Romedio affianca un altro marchio importante: Hd System. Fondato negli anni Ottanta come progetto indipendente dedicato in modo specifico al mercato del restauro, oggi Hd System propone prodotti in calce idraulica naturale estremamente avanzati per il consolidamento, l’impermeabilizzazione, il ripristino di edifici storici. Hd System è il nostro marchio tecnico, su cui stiamo investendo molto in termini di ricerca e sviluppo.
D. Quali sono le specificità dei vostri materiali?
R. Siamo produttori di calce idraulica naturale. Questo è il nostro core business e il motivo per cui gli imprenditori alla guida di Miniera San Romedio hanno deciso di investire su Tassullo e i marchi del gruppo.
D. Quali sono i vantaggi per i clienti che acquistano i vostri prodotti relativamente al superbonus?
R. Sono prodotti collaudati, affidabili, che hanno tutte le certificazioni e le marcature Ce e Cam, tali da rientrare in tutti i requisiti formali e tecnici richiesti dal decreto. I clienti possono fare affidamento sui nostri prodotti e sui nostri tecnici, che possono dare risposte puntuali sia sulle scelte tecniche che procedurali richieste dai bonus fiscali.
D. L’avvento dell’edilizia green può essere un vantaggio per voi?
R. Edilizia green è un termine molto generico e un po’ inflazionato. Diciamo che per noi la sostenibilità è una caratteristica molto importante, tanto da essere uno degli elementi che ha convinto la cordata di imprenditori a fondare il Gruppo Miniera San Romedio. Per un mercato come il nostro avere degli elementi di sostenibilità ambientale è imperativo perché, oltre che un imperativo morale, impattare meno comincia a essere anche un elemento di sostenibilità economica, che in futuro potrebbe diventare anche un obbligo. Ed è in quel momento che la sostenibilità per noi sarà un vantaggio.
D. Avete trovato una soluzione originale anche per il riuso degli spazi…
R. Sì, siamo l’unica attività estrattiva al mondo che non ha un impatto negativo sull’ambiente. L’edilizia incide per un terzo su tutte le emissioni globali, e l’estrazione delle materie prime è una delle attività più impattanti. Anziché scavare e creare rifiuti geologici, danneggiando irreversibilmente le nostre montagne, Miniera San Romedio destina le cavità derivanti delle attività di scavo ad attività industriali ad alto valore aggiunto. Da anni abbiamo un rapporto stabile con il consorzio Melinda, che utilizza i vuoti minerari per stoccare oltre 40 mila tonnellate di mele, e ci sono altri progetti molto interessanti in arrivo.
D. In che modo si sta evolvendo il mercato dell’edilizia?
R. L’impressione è quella che si stia andando verso sistemi sempre più integrati. È richiesta sempre maggiore affidabilità dei prodotti e risposte specifiche a determinate problematiche, con soluzioni adatte non solo al nuovo ma anche a edifici esistenti. La preparazione tecnica sarà la chiave di volta del futuro e la filiera dovrà supportare i progettisti nella ricerca di soluzioni che funzionino realmente.
D. Qual è il vostro rapporto con i rivenditori di materiali edili?
R. Prima di avviare l’attività abbiamo fatto una scelta di campo importante: scommettere sulla distribuzione edile. Secondo noi la rivendita è il punto focale del mercato in quanto è in grado di fare una selezione delle diverse soluzioni tecniche e commerciali, offrendo consulenza al cliente. Da questo punto di vista Miniera San Romedio si impegna nel dare al rivenditore tutta l’assistenza possibile e una correttezza commerciale di lungo periodo. Crediamo nei rapporti stabili e sostenibili e vedo che il riscontro è molto positivo.
D. Le vostre qualità sono abbastanza comprese dal mercato?
R. Abbiamo materiali eccezionali che però ancora oggi sono poco conosciuti. Il mercato è estremamente variopinto, ci sono proposte di ogni genere, noi stiamo cercando di diventare un punto di riferimento stabile, puntando soprattutto su una proposta tecnica di alto livello affidabile e sostenibile. A questo proposito siamo alla ricerca di distributori edili che vogliano intraprendere con noi un rapporto di partnership per crescere tecnicamente. Credo che il futuro sarà in mano alle rivendite specializzate, mentre le attività generaliste si troveranno a scontrarsi sempre più i gruppi che fanno delle economie di scala il loro modello di business.