L’ottava e ultima tappa del roadshow di Heidelberg Materials, in collaborazione con Virginia Gambino Editore, si è svolta dove è iniziata la storia dell’azienda in Italia: nella Bergamasca.
Sono stati mesi di incontri intensi, con tavole rotonde che hanno coinvolto la distribuzione di materiali per l’edilizia in diverse zone d’Italia.
Heidelberg Materials ha voluto realizzare sessioni di discussione con i rivenditori nelle proprie cementerie, con l’obiettivo di fare il punto della situazione dopo il rebranding.
Nell’ultima tappa del roadshow, dunque, un gruppo composto da alcuni manager dell’azienda e rivenditori del Nord Ovest si è incontrato a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, per confrontarsi su diversi temi, tra cui il rapporto tra cemento e sostenibilità.
E anche per discutere l’impatto che il cambio di ragione sociale, da Italcementi ad Heidelberg Materials, ha avuto sul mercato.
Chi c’era
Al tavolo, dalla parte di Heidelberg Materials, erano presenti Ignazio La Barbera (Calusco Plant Manager), Francesca Proietti, (marketing analyst) e Oscar Barchi (sales area manager Italia Nord Ovest).
I rivenditori intervenuti sono stati Miriam Busnelli, titolare di Busnelli, Francesco Freri, amministratore delegato di 4Bild, Cristian Locatelli, titolare di Forniture Edili, Giorgio Ferrari, titolare di Gmg Centro Edile (Gruppo Made), Denis Doria, area manager Lombardia di Orsolini e Pietro Sazzani, titolare di Sari (Gruppo Made).
Ad approfondire l’aspetto gestionale e finanziario è stato invece Alberto Bubbio, professore associato di Economia aziendale e responsabile del corso di Programmazione e controllo presso l’Università Carlo Cattaneo-Liuc, mentre a moderare l’incontro è stata Virginia Gambino, direttore responsabile ed editore della rivista YouTrade.
Lo stabilimento
Uno dei fattori determinanti per Heidelberg Materials è la passione, ha spiegato La Barbera, direttore dello stabilimento di Calusco d’Adda dal 2020.
Il manager è soddisfatto di quella che chiamano la cittadella del cemento: un sito di produzione all’avanguardia, soggetto a operazioni di revamping che lo hanno reso uno degli impianti più avanzati dell’intero sistema produttivo di Heidelberg Materials.
Al suo interno vi lavorano circa 150 addetti impegnati nella produzione di nove tipi di cemento.
«La cementeria di Calusco è stata fondata nel 1907 ed è entrata a far parte della rete produttiva di Italcementi nel primo Dopoguerra, diventando uno degli impianti più importanti per quanto riguarda la produzione.
Nel 2004 il centro produttivo è stato completamente rinnovato, diventando uno degli impianti più performanti e sostenibili in Europa: grazie al revamping le performance ambientali sono elevate, con livelli di emissione molto bassi e un ridotto consumo di materie prime, combustibili e risorse idriche.
Nel 2006 è stato attivato un nastro sotterraneo lungo 10 chilometri, uno dei pochi in Europa, che collega la cava Colle Pedrino al deposito delle materie prime di calcare e marna di Monte Giglio. Questo consente di evitare la circolazione su strada di oltre 10 mila autotreni all’anno.
Strategica anche la scelta di ammodernare il forno, rendendolo potente e tecnologicamente superiore, meno impattante sull’ambiente. Così si sono abbassate notevolmente le emissioni di C02 nell’aria», ha raccontato La Barbera.
«I nostri pilastri di sviluppo sono il rispetto delle comunità locali, delle persone e, quindi, anche dei lavori. La sicurezza di tutte le persone coinvolte è un aspetto per noi fondamentale.
La cementeria di Calusco opera secondo un’ottica di miglioramento continuo, specialmente delle performance ambientali: concentra gli sforzi sulla minimizzazione degli impatti sull’ecosistema, la riduzione delle emissioni e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse.
In questi anni l’utilizzo di combustibili alternativi ha permesso di risparmiare circa 15 mila tonnellate di C02 all’anno.
Altri investimenti sono stati disposti per un miglior utilizzo dell’acqua, limitandone l’impiego. La sostenibilità non è solo uno slogan, lo chiede il mondo», ha aggiunto La Barbera.
Transizione ecologica
Oscar Barchi, Sales Area Manager Italia Nord Ovest di Heidelberg Materials, ha spiegato qual è effettivamente l’impegno dell’azienda nei confronti della transizione ecologica.
«La nostra società si è affacciata sul mondo industriale a metà Ottocento. Da allora sono passati tanti anni, la popolazione mondiale è cresciuta, il pianeta si è evoluto. Heidelberg Materials è fra i player mondiali del cemento, in diversi campi. Come aggregati siamo i primi, presenti in sei continenti, con oltre 50 mila dipendenti.
Ci siamo adeguati ai tempi e ai cambiamenti, con consapevolezza. Specialmente oggi che la legislazione è molto chiara: l’Europa deve confrontarsi con la Carbon Neutrality e arrivare al 2030 (praticamente domani) con le emissioni di C02 dimezzate. L’obiettivo è la neutralità nel 2050», ha spiegato il manager.
«Intendiamo ridurre la nostra impronta di C02 anche tramite l’utilizzo di combustibili sostenibili. Prestiamo un’attenzione puntuale alla logistica, i nostri cementi sono prodotti con materie prime seconde e meno clinker, pur mantenendo la qualità di sempre.
La decarbonizzazione è un processo complesso, ma i temi che si prospettano davanti a noi sono un’occasione da cogliere e una sfida da intraprendere. I passi avanti di Heidelberg Materials sono stati numerosi e importanti».
Obiettivi
Gli obiettivi dell’azienda sono arrivare al 2030 con le emissioni di C02 ridotte del 55%, raddoppiare il fatturato con prodotti sostenibili e offrire al mercato almeno il 50% di cemento ottenuto tramite l’utilizzo di materie prime seconde, in un’ottica di un’economia circolare.
Nel 2025, per esempio, sono in programma diversi progetti, tra cui l’applicazione della nuova tecnologia NetZero per l’impianto di Brevik, in Norvegia, dove la C02 prodotta verrà catturata, stoccata nei mari del Nord.
«Una grande prova che abbiamo intrapreso con entusiasmo. Lo stabilimento di Calusco è sostenibile oggi al 47% con una produzione di prodotti sostenibili: basti pensare al Duracem, Tecnocem, all’i.idro Drain, al Termocem, accompagnati da tutti i completamenti di gamma. Voi rivenditori siete protagonisti assieme a noi, in questo processo che cambierà il nostro futuro, in meglio», ha aggiunto il manager.
di Alice Fugazza