D’amore, rivenditore edile di Terrasini (Palermo), nato alla vigilia della pandemia, ha superato il momento critico e ha toccato i 3 milioni di fatturato, conquistando il primo posto negli YouTrade Awards Sud per Best Performance e Best Double Performance.
È proprio vero che il fiore più bello nasce durante le avversità: è questa la storia dei D’Amore. Di papà Vito, che insieme ai figli Agostino e Isacco, ha deciso di non mollare l’edilizia, settore nel quale aveva una discreta esperienza e di coltivare quanto appreso, tramandandolo alla generazione futura.
D’amore ha visto la luce il 20 gennaio del 2020, proprio poco prima dell’esplosione della pandemia e del lockdown. D’Amore non è una semplice rivendita, ma è un nucleo familiare con il core business centrato sull’edilizia pesante, sulle finiture, sui tetti in legno e sulle partnership con i grandi marchi della filiera.
A dispetto della partenza frenata dal covid, in poco più di tre anni la rivendita è cresciuta di fatturato ed è passata da tre a tredici dipendenti, ognuno con un ruolo ben definito e un rapporto consolidato per far funzionare la macchina commerciale.
Si tratta di un risultato notevole, che non è sfuggito alle analisi del Centro Studi YouTrade che, a Lamezia Terme, nella cornice del Secondo Convegno YouTrade Sud, ha premiato l’azienda nella categoria Best Performance e Best Double Performance. Un risultato che è giustamente mostrato con orgoglio dal capo azienda, Vito D’Amore.
Vi aspettavate di vincere il premio YouTrade Awards a Lamezia Terme?
Assolutamente no, siamo una piccola realtà e non pensavamo nemmeno di essere presi in considerazione. La nostra storia aziendale è iniziata in un momento delicato, il gennaio 2020. Inizialmente eravamo io e i miei figli, assieme ad altri due dipendenti.
Avevamo investito in questa attività, credendoci fortemente. Poi, è arrivato il lockdown e non nascondo che durante la pandemia abbiamo avuto paura: avevamo appena aperto, investito abbondantemente e ci trovavamo, dopo solo due mesi, completamente bloccati. Dal 4 maggio dello stesso anno però, con la riapertura, abbiamo spiccato il volo.
Quest’azienda è stata ed è curata come un figlio: più presti attenzione e rispondi alle sue esigenze, meglio cresce. E così continua ad essere.
Quali sono stati gli strumenti utilizzati per arrivare così in alto?
Abbiamo lavorato duramente, studiato i particolari, ascoltato le esigenze del territorio e del mercato, cercando di essere quanto più esperti, professionali e puntuali.
Non è stato semplice: siamo collocati in un paesino con dieci rivendite, ma stiamo crescendo, espandendoci di giorno in giorno.
Sicuramente il nostro plus sta nell’assortimento: lavoriamo con marchi importanti e di qualità. E durante il periodo del superbonus siamo riusciti ad avere di tutto in magazzino, servendo i clienti nei periodi più duri, specialmente quando la merce mancava.
Questo ci ha premiati, tanto che abbiamo continuato ad avere una vasta gamma di articoli, anche i più particolari.
Il 2021 è stata un’annata da incorniciare, abbiamo ingranato davvero. Molto bene anche il 2022 e il 2023. Per il 2024 siamo sulla buona strada per crescere ancora.
Che cosa vi differenzia?
La nostra gestione: è molto accurata e rimaniamo umili, cercando di instaurare rapporti umani e dall’impronta familiare con i dipendenti e con i clienti.
Inoltre siamo partner di brand molto importanti come Mapei e tanti altri. Proponiamo un assortimento ampio, che conta oltre 10 mila articoli, tra ferramenta, idraulica ed edilizia.
La logistica come è organizzata?
Consegniamo tutto in cantiere e a domicilio. Abbiamo una decina di mezzi: piccoli, grandi e articolati.
La digitalizzazione è un tema cruciale in questo periodo: come la state affrontando?
Ci stiamo lavorando. L’idea dell’innovazione ci piace, cerchiamo di fare il possibile, ma ovviamente dobbiamo ancora studiare bene un progetto definito per migliorarla nella nostra gestione quotidiana.
E per quanto riguarda la formazione?
I momenti in presenza sono il nostro forte: meeting, aggiornamenti, giornate dedicate. Lì riusciamo sempre a organizzare focus partecipatissimi, che riscuotono molto successo.
Nessuno declina i nostri inviti, anche perché sono momenti di condivisione per scambiarsi le informazioni molto importanti per la filiera.
Legno, ceramica, ferramenta, colore: quali gli ambiti più importanti?
L’edilizia: partiamo dalla struttura e poi andiamo a completare con facciate, malte e pitture. Sono in crescita i lavori con i prodotti a secco.
Trattiamo anche finiture, sanitari e arredobagno: abbiamo uno showroom che al momento però, è passato in secondo piano.
Stiamo cercando una persona competente che se ne occupi, facciamo molta fatica a trovare personale, ma soprattutto personale qualificato.
Tetti in legno: in cosa consiste la vostra offerta?
Lavoriamo principalmente sulla realizzazione delle verande in legno, facciamo anche qualche prefabbricato e pochi magazzini.
Il nostro fornitore è Tutto Legnami, azienda austriaca che mette a disposizione legno lamellare e di carpenteria. Nella nostra zona c’è richiesta per questo tipo di opere, lavoriamo discretamente bene e siamo presenti nel settore.
L’attività del colore è legata alla partnership con Mapei: quando è nata?
Nel 2021, quando abbiamo incontrato Rosario Conigliaro e successivamente abbiamo conosciuto il capo area di Mapei, Rocco Briglia.
Inizialmente gli ordini erano di poche centinaia di euro, ora sono molto più rilevanti. Abbiamo superato anche i premi di budget stanziati.
La sinergia con Mapei funziona perché è un’ottima azienda, da parte loro c’è una risposta sempre pronta e una grande preparazione tecnica. Il livello dei prodotti poi, è molto alto.
Quali sono i prodotti più richiesti?
Quelli che riguardano il settore grezzo: lavoriamo sui premiscelati, le colle, le malte e le facciate.
Come gestite il rapporto con i progettisti?
Ci confrontiamo spesso e offriamo una consulenza completa quando serve.
La sostenibilità dei prodotti è un aspetto che interessa i vostri clienti?
Non sempre. Tutti cercano la certificazione, ma sulla sostenibilità c’è poca informazione, si lavora più sul prezzo, anche se ovviamente si preferisce la qualità.
Si sente l’effetto di stop al superbonus? E che cosa vi aspettate dal Pnrr?
Abbiamo registrato un rallentamento, specialmente nel settore degli isolanti, poi una ripresa. C’è fermento per quanto riguarda il Pnrr che dovrebbe portare una buona mole di lavoro.
L’anno scorso abbiamo vinto una gara d’appalto per la ristrutturazione di una scuola, sembra che all’orizzonte si stiano aprendo diversi cantieri importanti, ma bisogna capire cosa accadrà nel concreto.
Da chi è composta la vostra clientela?
Imprese di costruzioni medio grandi, artigiani e privati.
Quali sono i prodotti che hanno maggiore rotazione in magazzino?
Si ruota di continuo, non abbiamo un prodotto più richiesto. Il cemento ovviamente è indispensabile.
Quali sono le vostre previsioni per il 2024?
Sono buone, abbiamo avuto i primi cinque mesi in crescita.
C’è qualche progetto nel cassetto?
Sicuramente strutturare meglio lo showroom. Ma ce ne sono anche tanti altri ai quali stiamo lavorando.
di Alice Fugazza