Ripresa dell’edilizia in Sicilia: superbonus e Pnrr trainano le costruzioni

Federico Della Puppa del Centro Studi Youtrade
Federico Della Puppa del Centro Studi Youtrade

L’edilizia in Sicilia ha sofferto più di altre regioni la crisi. Ma la ripresa vede il settore delle costruzioni in fermento, grazie anche a tanti lavori del Pnrr non ancora avviati.

Sono 6,75 miliardi gli investimenti realizzati in Sicilia con il superbonus 110%, dei quali 6,7 di interventi ammessi a detrazione, e con circa 350 milioni ancora da spendere. Il totale è di 30.841 interventi, 7.305 (23,7%) negli edifici condominiali, 19.271 in edifici unifamiliari (62,5%) e 4.265 in unità immobiliari funzionalmente indipendenti (13,8%).

Tuttavia, analizzando i dati a livello di investimenti e non di singoli interventi, emerge come la quota maggiore sia andata ai condomini, 60,9%, contro il 32,9% delle villette e il 6,3% delle altre unità immobiliari.

Il superbonus in Sicilia ha attivato interventi che hanno coinvolto l’1,5% delle famiglie e, dunque, è stato un provvedimento diffuso e utilizzato, anche se certamente meno che in altre regioni di Italia, non solo soprattutto in confronto a quelle del Nord, ma anche rispetto ad altre aree del Sud, come Basilicata e Calabria, dove le condizioni geografiche, tuttavia, agevolano gli interventi di efficientamento energetico.

I lavori in programma con il Pnrr in Sicilia

Ma la Sicilia è anche una regione nella quale si devono ancora avviare la maggior parte degli interventi previsti dal Pnrr. Secondo i dati aggiornati a circa sei mesi fa, in Sicilia su 15.918 progetti quelli validati erano 8.589, ovvero poco più della metà, mentre altri 7.329 erano in corso di validazione.

Il valore complessivo dei progetti somma a oltre 17,4 miliardi di euro, dei quali avviati solo 1,8 miliardi, con aggiudicazioni pari a 591 milioni di euro.

Certamente in questi ultimi sei mesi questo scenario sarà certamente migliorato, ma di fatto alla data di sei mesi fa in Sicilia solo il 3,4% delle risorse del Pnrr erano state aggiudicate per l’avvio dei lavori.

Il bicchiere mezzo pieno di questa situazione è che il 96,6% delle risorse arriveranno nei prossimi due anni, con la necessità di spendere e correre per l’esecuzione dei lavori. Ricordando che un terzo di queste risorse circa sono destinate all’edilizia, paradossalmente il ritardo è una buona notizia.

In Sicilia ancora 350 milioni da spendere

Il quadro del Pnrr in Italia e in Sicilia

Costruzioni in Sicilia tra luci e ombre

Analizzando l’andamento della produzione del settore delle costruzioni in Sicilia, valutata in base alla produzione di valore aggiunto nel periodo 2014-2022, e mettendola a confronto con la media nazionale e delle altre regioni del Mezzogiorno, emerge come la crisi dell’edilizia si sia fatta sentire in modo maggiore, soprattutto per più lungo tempo in questa regione.

La crisi ha rallentato la ripresa, che in Sicilia è avvenuta in un primo momento nel 2018, dunque due anni dopo quella nazionale, ma interrotta immediatamente dalla pandemia.

Nel dopo covid la Sicilia mostra un segnale di reazione molto consistente, anche se rallentato nella dinamica del 2022. Si dovrà attendere i dati Istat relativi al 2023 per valutare l’impatto effettivo della dinamica di mercato delle costruzioni sul sistema siciliano.

Certo è che se si analizza l’andamento del settore delle costruzioni in termini di numero di occupati, emerge una migliore performance della regione rispetto alle medie nazionali e delle regioni del Mezzogiorno, segno di una vitalità che, tuttavia, se messa in confronto con la produzione di valore aggiunto evidenzia ampi margini di miglioramento nelle imprese del settore.

La dinamica de valore aggiunto nelle costruzioni in Sicilia

La dinamica delle costruzioni in Sicilia letta attraverso l'occupazione

Queste dinamiche evidenziano come il mercato delle costruzioni in Sicilia abbia sofferto più di altre regioni la lunga crisi delle costruzioni. Ma altri segnali positivi possono essere individuati nel cambiamento del sistema imprenditoriale delle imprese del settore.

Mettendo a confronto il numero di aziende attive presenti nel 2010 e quelle presenti nel 2023, emerge un quadro di flessione e poi recupero del numero di imprese, passate da 54.008 del 2010 alle 53.268 del 2023, con una flessione consistente nei periodi di crisi, quasi totalmente riappianata.

Ma il dato più significativo è quello relativo al cambiamento della quota di società di capitali del settore delle costruzioni, pari al 22,6% nel 2010 e passato a un ben più consistente 34,8% nel 2023.

È una dinamica ben conosciuta a livello nazionale che anche in Sicilia presenta i suoi positivi esiti, in quanto un sistema imprenditoriale più strutturato e organizzato è anche un sistema imprenditoriale in grado di affrontare le sfide del futuro con maggiore capacità e robustezza.

Questa riflessione vale soprattutto se associamo l’analisi dell’andamento del mercato alle prospettive di sviluppo che il Pnrr potrà sostenere in questa prossima fase biennale nella quale, esaurite le opportunità del superbonus, il mercato regionale dovrà saper agganciare, in attesa che si palesi la sfida futura attivata dalla direttiva europea Case green, che avrà un impatto certamente positivo anche in questa regione, così come lo ha avuto il superbonus, dando alle imprese, comprese quella della distribuzione di materiali edili, un orizzonte di fiducia al quale guardare.

a cura del Centro Studi Youtrade

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