Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è lo strumento strategico avviato dal Governo per la riqualificazione e il rilancio dell’economia italiana. Tra le priorità rientrano certamente la promozione di progetti di efficienza energetica, la riqualificazione architettonica e la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Un’opportunità unica per il rinnovo dell’intero patrimonio edilizio italiano, insomma, con particolare attenzione agli aspetti legati all’efficienza energetica degli edifici pubblici e alla sostenibilità ambientale. Questi due aspetti, efficientamento energetico e sostenibilità ambientale, sono strettamente correlati nell’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, abbreviato Lea) di un edificio.
Il metodo Lca
Il metodo Lca permette di valutare oggettivamente gli impatti energetici e ambientali nell’intero ciclo di vita del “prodotto edilizio”, considerando tutte le fasi del processo produttivo come correlate e dipendenti. Proprio questo approccio innovativo in riferimento a diverse scale (materie prime, soluzione progettuale, edificio, contesto urbano, posizione geografica), rappresenta uno strumento completo a disposizione di tutti gli attori coinvolti (progettisti, produttori, pubbliche amministrazioni) per una progettazione e una costruzione consapevoli e più sostenibili.
In ambito di edilizia pubblica, il focus è posto indubbiamente sulle strategie di progettazione che, attraverso la valutazione Lca, possono e devono attenersi ai principi della sostenibilità applicati alla durabilità dei materiali e al loro uso. Prestazioni energetiche, utilizzo delle risorse, tempo. Ciò che emerge in questo ambito è che la progettazione temporale degli edifici pubblici sia una condizione necessaria (seppur non sufficiente) per la sostenibilità, e che la durabilità dei materiali costruttivi sia l’elemento che maggiormente condiziona la resilienza del patrimonio edilizio pubblico.
Lca, Cam e Pubblica Amministrazione
Ma in che modo una Pubblica Amministrazione può avvalersi della valutazione Lca per individuare le strategie di azione più efficaci da promuovere all’interno dei piani e delle politiche urbanistiche? Per facilitare l’uso di informazioni ambientali verificate e verificabili, i Cam (Criteri Ambientali Minimi) relativi all’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017) incentivano l’utilizzo di etichette ambientali, le quali permettono alle stazioni appaltanti di accertare facilmente la rispondenza del progetto. L’obiettivo dei Criteri Ambientali Minimi è dunque quello di incentivare la produzione di prodotti/servizi a ridotto impatto grazie all’inclusione di criteri ambientali nel processo di acquisto delle pubbliche amministrazioni. In ambito edile, viene richiesto che una percentuale minima di materie prime contenute nei prodotti da costruzione provenga da percorsi di riciclo o recupero.
La soluzione Wienerberger
Questo fattore, oltre ad un approccio da sempre orientato alla sostenibilità ambientale, all’efficienza energetica, al massimo comfort indoor e alla durabilità dell’edificio, è alla base dell’analisi Lca che wienerberger ha sviluppato in merito ai propri prodotti e all’intero processo produttivo.
Nell’attuale contesto di normative e certificazioni per la valutazione della sostenibilità dei materiali da costruzione, è importante per ogni azienda che opera nel settore edilizio, manifesti le proprie intenzioni nei confronti dell’ambiente; per questo, wienerberger ha scelto le dichiarazioni ambientali di prodotto di tipo III (in inglese Epd – Environmental Product Declaration), riconosciute come strumento affidabile (verificato da ente terzo), obiettivo e trasparente per valutare le prestazioni ambientali dei propri prodotti in modo tecnico, ma al tempo stesso standardizzato e completo: questo grazie agli standard (Iso 14025 e En 15804) e alla metodologia Lca (definita in Isa 14040-44) che sono alla base della Epd stessa. Il vantaggio dell’Epd è che l’informazione ambientale è oggettiva e viene comunicata in maniera trasparente (non è un rating o un marchio, ma è un documento contenente dati ambientali).
Le Epd
Le Epd sono etichette ambientali volontarie che permettono a wienerberger di rispondere ai Cam e comunicare in maniera oggettiva le informazioni ambientali (Lca e Cam) dei propri laterizi durante tutte le fasi del ciclo di vita. I dati contenuti in un EPD possono essere utilizzati dai professionisti per rispondere a richieste di sostenibilità ambientale di appalti pubblici e privati. La certificazione Epd dei laterizi wienerberger è la dimostrazione dell’attenzione e della sensibilità alle tematiche ambientali da parte dell’azienda leader nella fornitura di soluzioni per l’involucro edilizio, e orienta il mercato verso nuove caratteristiche di sostenibilità dei prodotti.
Le scelte progettuali in ambito pubblico, infatti, sono guidate in maniera sempre più costante dal principio Dnsh (acronimo di Do No Significant Harm), che prevede che gli interventi previsti dal Pnrr nazionale non arrechino nessun danno significativo all’ambiente: questo principio è fondamentale per accedere ai finanziamenti del Rrf (Dispositivo europeo per la Ripresa e la Resilienza, in inglese Recovery and Resilience Facility). Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrano per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.
Sensibilità, ma anche incentivo economico
È evidente quindi che l’incentivo economico, oltre alla sensibilità dei committenti, guidi la scelta dei materiali da costruzione verso aziende, come wienerberger, che dimostrano con i fatti la propria attenzione nei confronti delle tematiche ambientali.
L’impulso positivo del principio Dnsh non si limita alla promozione della durabilità degli edifici, ma si estende all’implementazione di processi produttivi virtuosi in termini di impatto ambientale: le aziende produttrici mirano a gestire le risorse in modo più efficiente, aumentando la produttività nei processi di produzione e consumo; riducendo gli sprechi; mantenendo il più possibile il valore dei prodotti e dei materiali; evitando di dismetterli prima della fine d’uso; recuperandoli e reintroducendoli nel sistema economico.
L’essenza dell’economia circolare di Wienerberger
Questi aspetti costituiscono l’essenza dell’economia circolare messa in atto da wienerberger, che intende, attraverso l’innovazione tecnologica e una migliore gestione, rendere le attività economiche più efficienti e meno impattanti per l’ambiente, nell’ambito delle strategie Esg (Ambiente, Sociale, Governance). In questo labirinto di sigle e acronimi (Pnrr, Rrf, Dnsh, Lca, Esg, Epd, Cam, ecc…) l’obiettivo da centrare è un futuro più sostenibile per il pianeta e per le prossime generazioni.
Il tema della sostenibilità, in particolare, è un pilastro che guida quotidianamente le decisioni aziendali all’interno di wienerberger Italia, riflettendosi sia nell’ottimizzazione dei processi produttivi, attraverso strategie di decarbonizzazione ed economia circolare, che nello sviluppo di soluzioni costruttive sempre più performanti, caratterizzate da elevata durabilità (meno rifiuti prodotti nel tempo) e ottime prestazioni termiche, per la realizzazione di edifici energeticamente efficienti (meno CO2 emessa in fase di esercizio). In termini di prodotto, questo significa offrire un laterizio che abbia una tracciabilità ambientale del proprio processo produttivo, grazie alla certificazione Epd che garantisce la conformità dei prodotti ai Criteri Ambientali Minimi.