Rinforzo strutturale dello stadio comunale del Lecce

La tribuna est dell’impianto sportivo risultata ammalorata è stata oggetto di un intervento di consolidamento e rinforzo strutturale grazie all’utilizzo del sistema Frp Betontex di Fibre Net.

Lo stadio comunale di Lecce è stato oggetto di un intervento di consolidamento, rinforzo strutturale e ripristino e ora può nuovamente aprire le porte in sicurezza ai propri tifosi.

E’ stato inaugurato l’11 settembre 1966 con una capienza iniziale di 16 mila posti, in occasione di un’amichevole tra Lecce e Spartak Mosca. Dopo tanti anni, però, secondo i rilievi tecnici era a rischio la Tribuna Est superiore.

Si tratta di gradinate prefabbricate in cemento armato, appoggiate a costoni in calcestruzzo gettato in opera. Le condizioni non ottimali della Tribuna hanno portato a una chiusura al pubblico della struttura a una progettazione di una serie di interventi di ripristino che hanno riportato lo stadio al suo originale splendore.

Le caratteristiche

La Tribuna Est è geometricamente composta da 24 telai distanziati con interasse di 5,50 metri e dimensioni complessive in pianta pari a circa 113 metri di lunghezza, 27 di larghezza e 15,50 metri di altezza.

La struttura è risultata ammalorata: sono stati osservati i tipici fenomeni di ossidazione delle armature, con carbonatazione del calcestruzzo, corrosione avanzata delle barre di armatura, assenza o inadeguata esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria e conseguente riduzione della capacità portante degli elementi strutturali.

L’intervento di consolidamento, quindi, ha comportato la riparazione e ripristino corticale di tutte le superfici di calcestruzzo degradate sia nella regione esterna sia nei vani tecnici al piano sottoposto, il rinforzo di tutte le parti strutturali (pilastri, travi, nodi) mediante placcaggio e confinamento con nastri unidirezionali e quadriassiali in fibra di carbonio impregnati con resina epossidica (materiali compositi Cfrp) e opere di finitura (rasatura e tinteggiatura) come ulteriore protezione dei manufatti.

I materiali per eseguire il rinforzo strutturale

La tipologia di intervento scelta per eseguire il rinforzo strutturale dei portali della tribuna è stata la fasciatura mediante l’applicazione di materiali compositi costituiti da tessuti in fibra di carbonio e resine epossidiche. Le fibre di carbonio rappresentano il rinforzo strutturale più diffuso: hanno un elevato modulo elastico, contenuta massa volumica e bassissimo coefficiente di dilatazione termica.

Il loro comportamento a rottura è di tipo fragile (non subiscono deformazioni sensibili fino al carico limite). Risultano poco sensibili ai fenomeni di creep (scorrimento viscoso di un materiale sottoposto a sforzo costante) e resistono bene anche a fatica: sottoposte all’azione di carichi ciclici, non si deformano, né fratturano.

I punti di forza

La scelta progettuale è ricaduta su un rinforzo mediante placcaggio con nastri unidirezionali in fibra di carbonio, ad alta resistenza e modulo elastico standard per il rinforzo a flessione e taglio degli elementi trave e pilastro. Un intervento classificato come miglioramento mediante opere di rinforzo locale, così come definito dalla normativa.

Il sistema è stato studiato da Fibre Net e fa parte della linea Betontex. Il sistema di placcaggio fibrorinforzato Betontex si compone di tessuti, reti, fiocchi, lamine e barre preformate in fibre di carbonio o di vetro da impregnare e/o incollare in situ per mezzo di resine termoindurenti di tipo epossidico.

Consente di incrementare la resistenza al taglio, flessione e compressione di strutture storiche o moderne, incatenamenti, confinamenti e cerchiature di edifici, rinforzo sul piano e fuori dal piano di elementi strutturali, consolidamento di archi e volte, rinforzo e irrigidimento sul piano di solai in acciaio, legno, laterocemento, miglioramento della resistenza a compressione di colonne e pilastri in muratura e calcestruzzo, consolidamento di strutture degradate.

È una soluzione studiata per realizzare rinforzi localizzati e cerchiature delle zone più sollecitate quali pilastri, travi, collegamenti trave-pilastro e cordoli di interpiano e di sommità: l’intervento avviene, quindi, in modo puntuale, calibrando la quantità e la disposizione delle fibre in modo da ottimizzare le proprietà meccaniche del rinforzo.

Sono disponibili tessuti unidirezionali, bidirezionali e multiassiali da impregnare in situ, adatti per gli interventi su elementi architettonici dalle geometrie irregolari.

di Franco Saro

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