L’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili entrano per la prima volta nei condomini con una norma ad hoc. È quanto ha previsto la legge di riforma del condominio, che modifica diverse disposizioni del Codice civile sul condominio (Rd 262/1942, Titolo VII, Capo II) agevolando tutti gli interventi che possano migliorare la “qualità dell’edificio”.
La legge, approvata dalla Camera il 27 settembre 2012 e in discussione al Senato per il via libera definitivo, prevede maggioranze più semplici per approvare interventi per migliorare l’efficienza o inserire le rinnovabili nell’edificio. Basterà infatti la maggioranza dei presenti all’assemblea e la metà del valore dell’edificio. La legge (che ridefinisce anche i compiti dell’amministratore, il funzionamento dell’assemblea, i poteri di azione, anche del singolo condomino, nei confronti di gravi irregolarità dell’amministratore) rappresenta una novità che potrebbe finalmente aprire il mercato dell’efficientamento energetico anche ai condomini e in particolare a quelli fortemente energivori, sui quali oggi può costruirsi un futuro concreto per l’edilizia e per il rinnovo urbano nel nostro paese.