Resistenza e leggerezza con i canali di drenaggio in calcestruzzo Greenpipe

Dalle zone pedonali alle strade carrabili e alle grandi infrastrutture, i canali Greenpipe si adattano alle diverse esigenze di drenaggio.

La progettazione si fonda sull’utilizzo del calcestruzzo, un materiale molto versatile e dalle molteplici caratteristiche, che consente una grande varietà di impiego.

Per quanto riguarda la produzione, l’azienda si affida a un processo studiato appositamente per far fronte a sfide progettuali diverse, tenendo conto delle numerose variabili.

Oltre alle tradizionali gamme dei canali in calcestruzzo, Greenpipe produce anche canali con calcestruzzo Hpc (High Performance Concrete) e canali di tipo I autoportante.

Tutto per poter rispondere alle varie esigenze di impiego, dai canali in classe di carico A15, per zone esclusivamente pedonali e ciclistiche, fino ai canali in classe F900 per aree speciali con carichi particolarmente elevati come gli aeroporti.

 
 

Le linee di canali di drenaggio in calcestruzzo (Basic+, Smart Pro, Smart Pro G e Big 47) sono caratterizzate da continui controlli, materiale al 100% riciclabile e non combustibile, resistenza alle alte temperature e alla presenza di acqua stagnante contenente sali antighiaccio.

I canali di drenaggio BG-Filcoten sono realizzati in calcestruzzo Hpc rinforzato con fibre di vetro, una soluzione all’avanguardia che consente di ottenere prodotti versatili, leggeri e a basso spessore, ma allo stesso tempo resistenti e durevoli.

Oltre alla leggerezza che ne agevola la posa, questa soluzione vanta un’alta resistenza all’impatto che assicura una maggior sicurezza nella movimentazione e installazione, e una superficie interna liscia, che assicura migliori prestazioni idrauliche e di autopulizia. Inoltre, si distingue per la resistenza ai cicli gelo-disgelo e la riciclabilità al 100%.

Infine, le linee di canali tipo I autoportanti sono realizzate in calcestruzzo armato e adatte a classi di carico elevate, per l’impiego nelle reti stradali e autostradali, nei terminal portuali e logistici e nelle grandi infrastrutture.

di Sara Giusti

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