“Caro Babbo Natale, per Natale voglio l’hi-tech”. Ecco, chi ha tra i 18 e i 29 anni non scrive più la letterina a Santa Claus e la notte del 24 dorme come un sasso, guarito ormai dall’età dalla febbre dei regali da scartare il 25 mattina. Un indagine (promossa dall’agenzia Espresso Communication, insieme a FourStars)su un campione di circa 1200 persone (comprese appunto tra i 18 e i 29 anni) dice che tra i regali più desiderati dai ragazzi italiani c’è la tecnologia (49%), l’abbigliamento (45%), i viaggi (38%) e un’esperienza formativa all’estero (27%). È finita l’epoca dell’auto nuova o del motorino (22%) o, ancora, del tatuaggio (13%).
Di primario interesse, oltre alla fame di tecnologia, è la voglia di “estero”. Un ragazzo su 4 sogna di ricevere un sostegno economico per andare all’estero a vivere un’esperienza formativa, svolgendo per esempio uno stage professionale. Il 27% dice di rinunciare ben volentieri ai soliti regali per avere la possibilità di vivere un’esperienza concreta di crescita personale e lavorativa. Il dato si manifesta piuttosto in egual misura al Nord (29%) come al Sud (25%) con una differenziazione di genere che vede le ragazze in maggioranza (31%) rispetto ai ragazzi (23%).
Ma quali sono le ragioni che spingono sempre più giovani a desiderare di ricevere in dono per Natale questa esperienza di “evasione”? Secondo Maurizio Tirassa, professore Ordinario di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università degli Studi di Torino: “Non è un caso che i giovani chiedano per Natale un’esperienze all’estero. Lo fanno perché sperano di acquisire competenze, anche solo linguistiche, e di costruire reti sociali che permettano loro di tornare in Italia a condizioni migliori e, in altri casi, di aprirsi vie di fuga dal destino al quale si sentono ‘condannati’ in Italia”. Un parere, quello del Professor Tirazza, confermato anche dai dati emersi dall’indagine. Il 25% del campione intervistato ha dichiarato di desiderare un viaggio formativo proprio a causa dell’insoddisfazione diffusa che si respira nel nostro Paese. Tra le altre motivazioni segnalate appaiono anche, e con una percentuale di preferenza nettamente superiore, la volontà di imparare una lingua straniera in loco (45%), di acquisire competenze tecniche in un contesto internazionale (42%) e di allargare il proprio network di contatti (29%). “Non si tratta di semplici regali natalizi, ma di veri e propri investimenti strategici per realizzare un progetto professionale” afferma Franco Fraccaroli, Professore Ordinario di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università degli Studi di Trento. “Credo che le leve psicologiche che spingono in questa direzione siano due: il bisogno di riuscita,o l’ambizione, per dirlo in termini di linguaggio corrente, e la capacità di pensare sul lungo termine, senza cercare benefici futili e di breve respiro”. A chiudere il cerchio dell’analisi ci sono le forti trasformazioni del mercato del lavoro e l’avvento di nuove professionalità sempre più ibride, sempre più legate alle dinamiche digitali. “Siamo ormai nell’economia della conoscenza” interviene così Cristian Balducci, Professore Associato di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università di Bologna. “Recenti dati Istat corroborano l’idea che investire in conoscenza e rimanere disposti a farlo per tutta la vita lavorativa siano fattori protettivi importanti, sia in termini di successo nella ricerca di un lavoro, sia perché diminuiscono il rischio di perderlo anche in situazioni di crisi”.
LA TOP 10 DEI REGALI PIÙ DESIDERATI DAI GIOVANI ITALIANI A NATALE:
- Oggetti hi-tech (smartphone, tablet, console, pc)49%
- Abbigliamento, borse e accessori firmati45%
- Viaggi di piacere38%
- Esperienze all’estero27%
- Animali domestici26%
- Automobili o scooter22%
- Abbonamenti fitness corsi sport attrezzature sportive20%
- Spa e trattamenti benessere17%
- Esperienze culturali e/o enogastronomiche16%
- Tattoo e interventi di medicina estetica13%