Rapporto Unicmi 2019, la ristrutturazione traina il settore

È dal 2011 che vengono raccolti i dati di vendita e produzione di serramenti, facciate, carpenterie e sistemi oscuranti per confluire nel rapporto annuale Unicmi. «Uno strumento utile alle singole aziende per sviluppare le strategie a medio-lungo termine», spiega il Presidente di Unicmi Guido Faré. «Nonché all’Associazione, per capire come impattare positivamente sul settore attraverso nuove proposte di normative e leggi».

La presentazione del rapporto è a cura del Centro Studi Unicmi, portatore di un grande bagaglio di know how, acquisito attraverso la puntuale analisi dei bilanci di centinaia di imprese serramentistiche italiane, le indagini sui trend svolte su campioni selezionati di Aziende e le rilevazioni statistiche sulla produzione di profili e accessori.

 

Edilizia col segno positivo

Carmine Garzia, responsabile scientifico del Centro Studi Unicmi, ha evidenziato come il settore sia tornato a crescere sotto la spinta della ripresa degli investimenti nelle costruzioni (+3,1% nel 2018), le prospettive di sviluppo della domanda di serramenti e facciate sono positive e superiori alla crescita attesa del PIL per il 2019 e per il biennio 2020-2021 (con un tasso di crescita attorno al 2,5% annuo).

Nel 2019 la domanda di serramenti e facciate supererà i 4,8 miliardi di Euro, e sarà trainata dalle ristrutturazioni nel segmento residenziale (che da solo vale oltre 3 miliardi di Euro). Nel 2021 si tornerà sopra gli 8 milioni di unità finestre vendute. Continuerà una moderata ripresa della domanda di serramenti nelle nuove costruzioni residenziali, anche se inferiore alle proiezioni dello scorso anno. Il segmento non residenziale crescerà alimentando la domanda di facciate continue anche nel periodo 2020-2021, quando il mercato italiano delle facciate arriverà a sfiorare i 600 milioni di Euro di valore.

 

L’importanza degli incentivi fiscali

I costruttori di facciate italiani sono comunque molto attivi sui mercati internazionali dove realizzano poco meno del 40% del proprio fatturato. Le quote dei tre materiali (alluminio, legno e PVC) nel mercato delle finestre resteranno sostanzialmente stabili nel 2019 mentre per il periodo 2020-2021 si prevede un lieve calo dell’alluminio e una piccola ripresa del legno.

E’ stato evidenziato come gli incentivi fiscali si confermano come una componente strutturale della domanda che vale attorno a 1,7 miliardi di Euro su una domanda totale nel residenziale di poco più di 3 miliardi di Euro. Secondo i modelli gli incentivi, se confermati nel 2020 (senza contenuti penalizzanti come l’introduzione del prezzo massimo al metro quadrato e lo sconto in fattura) continueranno a trainare la domanda di serramenti.

Le performance economiche e finanziarie dei produttori di finestre, quindi, hanno un trend positivo di ripresa, anche se la redditività è ben lontana dai livelli ante-crisi. Permangono invece delle difficoltà per i costruttori di facciate determinate da situazioni di crisi che interessano alcune grandi aziende.

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