Se volete costruire un edificio e non spendere molto andate a Bangkog, in Tailandia, o a Bangalore, in India. Al contrario, se non badate a spese progettate un edificio a New York, Londra oppure Hong Kong: sono i luoghi più cari per costruire. E l’Italia? Sta in mezzo. La società di consulenza Arcadis ha stilato una classifica mondiale dei costi di costruzione, analizzando 44 grandi città. E osserva due fattori: i prezzi nelle grandi metropoli più care continuano a salire. Inoltre, l’aumento dei costi e la perdita di valore delle valute emergenti potrebbe in futuro limitare gli investitori del mercato della domanda in queste aree, potenzialmente innescando uno spostamento di interesse per città a basso costo alternative a più lungo termine. Secondo Kevin Herron, director of Cost Consultancy «nel 2016 la tendenza che vede il 40% degli investimenti concentrato nelle Americhe sembra destinata a continuare. L’impatto del rallentamento economico cinese dovrà essere monitorato, in quanto questo ha il potenziale per aumentare ma anche ridurre gli investimenti negli Stati Uniti. Allo stesso tempo continuerà la pressione al ribasso sui prezzi delle materie prime. Gli investitori globali e gli sviluppatori dovrebbero essere in stretta comunicazione con i propri consulenti per tenere il passo con gli sviluppi e le opportunità di mercato».