Integrare i fornitori significa creare una relazione continua tra due aziende, che implica un impegno per un medio-lungo periodo di tempo e una condivisione reciproca di informazioni, rischi e benefici della relazione.
La mancanza di integrazione comporta notevoli criticità, tra cui scorte eccessive, bassi livelli di servizio al cliente, pianificazione della capacità imprecisa e intempestiva, mancato guadagno, aumento dei costi di trasporto e programmazione della produzione inefficace.
A livello aziendale diventa necessario comprendere quali possano essere i fornitori che hanno le caratteristiche idonee per una successiva integrazione.
Il modello proposto prevede la realizzazione di una matrice in cui si mettono in relazione il livello di spesa sostenuto verso il fornitore (attraverso la classificazione di Pareto su tre livelli Abc: classe A composta da quei fornitori la cui spesa rappresenta l’80% del totale; classe B composta da fornitori la cui spesa complessiva è del 15%; classe C composta da fornitori con una spesa cumulata del 5% sul totale) e il livello di rating espresso da un indice calcolato valutando parametri come la puntualità, i tempi di approvvigionamento, la qualità della merce consegnata, la presenza di certificazioni e le condizioni di pagamento.
Nella matrice emergono quattro settori:
• Alto livello di spesa (classe A) e alto valore di rating, in altre parole sono fornitori sui quali l’azienda sta investendo una considerevole spesa ed hanno un livello di rating totale alto (ottimi fornitori). Le aziende appartenenti a questo gruppo sono le più adatte per avviare relazioni di integrazione, come just in time, kanban, vendor managed inventory, consignment stock.
• Medio-basso livello di spesa (B, C) e alto valore di rating. Dal momento che sono buoni fornitori c’è da valutare se è possibile aumentare il livello di spesa nei loro confronti (Upgradable).
• Elevato livello di spesa e basso valore di rating. Questi sono fornitori critici in quanto le loro scarse prestazioni potrebbero creare problemi. Probabilmente sono difficili da sostituire, ma l’azienda dovrà valutare la possibilità di cambiarli (Critical).
• Basso livello di spesa (B, C), basso valore di rating. Fornitori non strategici candidati ad essere sostituiti con altri aventi valori di rating più elevato (Replaceable).
Questo confronto si basa su parametri quantitativi e non qualitativi per cui diventa uno strumento oggettivo per comprendere il tipo di relazioni in essere.
di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 143)