C’è qualcosa che non quadra. Tutte le aziende attive sul mercato immobiliare mese dopo mese, anno dopo anno, indicano una costante discesa dei prezzi. Da due anni, però, le compravendite di appartamenti sono in aumento, anche a doppia cifra. I manuali di economia sostengono che quando c’è molta domanda i prezzi salgono. Per le case, invece, scendono (sempre secondo le aziende del settore immobiliare). O le regole dell’economia, che sono valide per tutti i settori, a partire dalla frutta e dalla verdura del mercato sotto casa, per appartamenti e villette non valgono, oppure c’è un’altra spiegazione. I maliziosi (a far peccato ci s’azzecca diceva Giulia Andreotti) potrebbero sostenere che questi ribassi sbandierati sono un po’ uno specchietto per le allodole, per invogliare i possibili acquirenti ad acquistare un immobile. Ma sono, appunto, voci maliziose, dato che non esiste nessuna prova a riguardo.
Gli ultimi dati che segnalano l’ennesimo ribasso sono del portale idealista.it, che ospita, appunto, inserzioni e pubblicità legati all’immobiliare. Secondo l’indice mensile delle case di seconda mano (cioè non nuove) del portale il prezzo delle abitazioni in Italia è sceso dello 0,6% a maggio rispetto ad aprile, a una media di 1.863 euro al metro quadro. In termini annuali il calo è del 5,7%, il che denota un trend ancora chiaramente negativo sul fronte delle quotazioni immobiliari. L’ultima rilevazione di maggio 2017 conferma il ridimensionamento delle aspettative da parte dei proprietari dopo un primo trimestre anch’esso contrassegnato dai ribassi (-1,3%) dell’usato.
Il rallentamento non è uniforme sul territorio nazionale, mentre sotto traccia si fa strada il processo di stabilizzazione dei valori, con i due terzi dei centri capoluogo monitorati con variazioni comprese tra l’1% e il meno 1%.
Che poi quando si cerca casa si trovino sempre prezzi che appaiono eccessivi, contrasta un po’ con il quadro che emerge da questa e analoghe analisi. Chi avrà ragione?