Il vincitore della seconda edizione del Premio internazionale “Pilosio Costruire la Pace” è l’architetto Mario Cucinella, artefice principale del virtuoso progetto A Green School for Gaza grazie al quale sta riaccendendo la speranza nei territori occupati della Palestina, partendo dai concetti di cultura e di edilizia sostenibile. L’annuncio è stata dato da Dario Roustayan, amministratore delegato di Pilosio, nel corso di un suo intervento al World Urban Forum di Napoli, conferenza organizzata dalle Nazioni Unite che ha radunato Governi ed esperti provenienti da più di 100 Paesi di tutto il mondo per fissare gli obiettivi di sviluppo del prossimo decennio in relazione all’urbanizzazione e all’ambiente costruito.
La consegna ufficiale del riconoscimento “Costruire la Pace” avverrà in occasione del Premio Pilosio, in programma il prossimo 21 settembre nella sede della Pilosio a Tavagnacco, in provincia di Udine. Una giornata che promette di regalare agli ospiti spunti trasversali di economia, cultura, architettura ed edilizia sostenibile con la presenza di nomi altisonanti: solo per citarne qualcuno, il grande economista Nouriel Roubini, Giuseppe De Filippi, giornalista del Tg5, Monica Maggioni, inviata di punta della Rai, Munir Manneh, referente ONU a Gaza City per il progetto Green School, Claudio De Albertis, presidente Assimpredil Ance e aziende del mondo delle costruzioni italiane ed estere quali Rizzani De Eccher, Italcementi, Roots Group e Saipem.
La scelta di Pilosio di premiare l’architetto Mario Cucinella con il suo progetto A Green School for Gaza è perfettamente in linea con lo spirito del Premio Costruire la Pace, che di anno in anno attribuisce un riconoscimento alle persone o alle realtà che si sono distinte a livello mondiale per aver contribuito, grazie al loro progetto, a migliorare le condizioni di vita nel mondo e a favorire le condizioni per la pace.
“Se con la realizzazione delle Green School riusciamo a invertire la tendenza di un territorio martoriato come quello di Gaza, allora si apre un’autentica speranza per il cambiamento del mondo” aveva affermato Mario Cucinella in occasione della presentazione ufficiale. Si tratta di un progetto sostenuto dall’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, e finanziato dall’Islamic Development Bank, che ha come obiettivo la costruzione di edifici autonomi sia a livello energetico che idrico, sfruttando al massimo le scarse risorse del territorio per dare luce e acqua, e più in generale, per migliorare le condizioni di vita dei bambini di Gaza City. Il primo edificio vedrà la luce presumibilmente la prossima primavera.
“Mattone dopo mattone, vogliamo costruire una cultura diversa dal passato sul mondo delle costruzioni – ha spiegato l’a.d. di Pilosio Dario Roustayan durante il suo intervento al World Urban Forum. Il mondo sta cambiando e il nostro settore deve non solo adeguarsi, ma anticipare le tendenze di un vivere più sostenibile per dare un futuro a tutti, soprattutto nelle aree del pianeta in cui c’è davvero tanto lavoro da fare”.