Più vendite ma prezzi in calo per i capannoni

Secondo l’Agenzia delle Entrate, si assiste a una ripresa del mercato degli immobili industriali. I primi mesi del 2016, infatti, hanno segnalato una ripresa delle compravendite per alcuni comparti del settore degli immobili per l’impresa grazie non solo agli investitori, che stanno tornando a interessarsi come è stato dimostrato da alcune importanti compravendite che si sono verificate nel corso dell’anno, ma anche all’interesse degli stessi imprenditori. Sia sul segmento dei capannoni sia su quello dei negozi si stanno riscontrando intenzioni di acquisto. I primi sei mesi del 2016 segnano un incremento delle transazioni per capannoni (+18,5%), per gli uffici (+8,2%) e per il settore commerciale che si è dimostrato particolarmente brillante (+13,7%).

Prezzi in discesa, contratti in aumento

Ma se le contrattazioni crescono, i prezzi continuano a scendere. Sul mercato dei capannoni si registra una contrazione dei valori nella prima parte del 2016. Le soluzioni nuove segnalano prezzi in discesa dell’1,2% se vicino alle arterie e dell’1,4% se lontane dalle arterie; calo anche per i prezzi delle tipologie usate che segnano rispettivamente -1,3% e -1,5%. Anche i canoni di locazione sono in ribasso: dell’1% e dello 0,7% per le tipologie nuove vicino alle arterie e lontano dalle arterie e dello 0,5% e dello 0,8% per quelle usate. Dal primo semestre 2008 i capannoni nuovi hanno perso il 27,3%, quelli usati il 31,9%. Le compravendite di capannoni nel primo semestre 2016 sono aumentate del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.

capannoni

Questa riduzione dei prezzi, in particolare, sta determinando un maggiore interesse verso l’acquisto espresso soprattutto da aziende solide patrimonialmente e da tempo presenti sul mercato. Non sono mancati gli investitori. A livello nazionale l’analisi della domanda, secondo il Gruppo Tecnocasa, evidenzia che il 76,0% delle richieste riguarda immobili in locazione mentre il 24% immobili in acquisto. Il 57,6% delle richieste di acquisto riguarda tagli fino a 500 metri quadri, a seguire con il 27,5% i capannoni con una dimensione compresa tra 500 e 1000 metri quadri. Simile la distribuzione delle richieste di capannoni in affitto. Anche dal lato dell’offerta si segnala che i tagli fino a 500 metri quadri rappresentano il 36% dell’offerta in locazione ed il 35,1% di quelli in vendita, a seguire le tipologie con superficie compresa tra 500 e 1000 metri quadri. Si tratta quindi di piccole metrature, utilizzate soprattutto come deposito merci oppure per effettuare lavorazioni artigianali. L’obiettivo principale dei conduttori è quello di contrarre i costi di locazione e, allo stesso tempo, puntare alle tipologie vicine alle arterie e alle uscite autostradali. L’area di carico e scarico è fondamentale così come l’altezza, soprattutto per chi opera nella logistica, settore in evoluzione in seguito all’affermarsi dell’e-commerce. Hanno sofferto, e soffrono ancora, le società di produzione in seguito alla crisi che ha colpito il settore manifatturiero anche se, nella prima parte del 2016, si sono visti deboli segnali di ripresa soprattutto per le piccole imprese artigiane che lavorano per conto di importanti realtà nazionali e, soprattutto, estere.

Laboratori più stretti

L’analisi sui laboratori rileva nel primo semestre del 2016 una contrazione di prezzi (-0,9%) e di canoni di locazione (-0,9%). Il 79% delle richieste è per immobili in affitto e prevalentemente per metrature che non superino i 200 metri quadri. Apprezzata la presenza di un’area cortilizia e di un’area di carico e scarico merci. Sono richiesti per avviare attività artigianali e ultimamente anche per aprire palestre o associazioni ludico-culturali. La maggioranza delle richieste si concentra su tagli fino a 100 metri quadri, mentre l’offerta in vendita e in locazione riguarda immobili fino a 200 metri quadri.

Nella prima parte del 2016 sul segmento degli uffici si registra una diminuzione dei prezzi e dei canoni di locazione sia per le strutture insediate nei centri direzionali sia per quelle inserite in palazzi residenziali.

Nuova costruzione, il costo scende del 2,6%

La diminuzione dei prezzi è stata del 2,6% per gli uffici di nuova costruzione in centro direzionale e dell’1,7% per quelli ristrutturati in palazzine residenziali. Per quelli usati si segnala un calo dell’1,7% nei centri direzionali e dell’1,6% in palazzine residenziali. Sul versante delle locazioni la diminuzione dei canoni è stata dello 0,3% per gli uffici nuovi in centri direzionali e per gli uffici usati in palazzine residenziali. Gli uffici usati in centri direzionali hanno registrato un aumento dello 0,3%. Dall’inizio della crisi gli uffici usati hanno perso il 34,4% e quelli di nuova costruzione o ristrutturati il 31,6%. Nel primo semestre dell’anno le transazioni di uffici sono state 4.432 (+8,2% rispetto allo stesso periodo del 2015).

Uffici: richiesti quelli di qualità

La domanda di uffici si divide tra l’82,9% in locazione e il 17,1% in acquisto. L’82,3% delle richieste interessa metrature fino a 150 metri quadri, coerentemente con la strategia di molte aziende di ridimensionare il personale. Dal lato dell’offerta si registra che il 58,2% degli uffici in locazione presenti nel nostro portale ha una metratura fino a 150 metri quadri. La problematica maggiore che interessa il settore è la mancanza di un’offerta di qualità. Si prediligono le zone servite da mezzi di trasporto e le strutture che offrono parcheggi. Le zone centrali delle grandi città sono scelte per lo più da professionisti o da società e aziende che desiderano uffici di rappresentanza. Si cercano soluzioni già cablate e pronte all’uso. Per risparmiare si riducono le metrature o si decentra la posizione, infatti si nota interesse anche per i centri direzionali di nuova costruzione posizionati nell’hinterland, facilmente raggiungibili, con ampi parcheggi e con basse spese di gestione.

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