Gli italiani non badano a spese per la sicurezza della propria casa. L’industria italiana delle tecnologie per la sicurezza ha fatto registrare un incremento del fatturato aggregato del 5%, espressione di un giro di affari complessivo di quasi 2 miliardi di euro. Si tratta di un risultato che deriva in primo luogo dal driver primario di sviluppo del settore, ovvero la presenza di un’offerta poliedrica e attenta alle nuove esigenze espresse dagli utenti. I picchi positivi fatti registrare da particolari settori (Videosorveglianza +10%; Antintrusione +7%; Rivelazione incendio +2%) sono quindi innanzitutto il frutto di una risposta alle richieste di mercati finali di sbocco quali la Pubblica amministrazione, il segmento Retail e quello Industrial. Numeri che sono stati commentati durante l’assemblea generale di Anie Sicurezza, l’associazione che all’interno della Federazione rappresenta le imprese attive nei comparti dell’antintrusione, del controllo accessi, della videosorveglianza, della rivelazione automatica incendio e della building automation. L’evento è stato occasione per tracciare il bilancio di un anno, il 2014, positivo sia per quanto riguarda i risultati economici di comparto registrati per le molteplici attività che hanno coinvolto gli associati. Altro punto d forza per le aziende del settore è l’export: in netta ripresa rispetto agli scorsi anni quello che si rivolge ad alcune aree principali, come i Balcani, il Nord Africa, l’Africa Subsahariana e il Medio Oriente.