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Baustoff Metall Italia: la marcia in più dei sistemi a secco

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Un network con sette filiali specializzate nei sistemi a secco e un nuovo punto vendita interamente dedicato al colore. Questa la carta di identità di Baustoff+Metall Italia, che punta sulla specializzazione, con prodotti di qualità e ad elevato contenuto tecnologico, e sui servizi, dalla consulenza tecnica alla logistica.

Parte di un gruppo multinazionale fondato a Vienna e oggi presente in 14 nazioni europee, con 125 filiali operative e sette siti produttivi in tre nazioni, Baustoff+Metall non offre solo tutto ciò che concerne l’edilizia a secco, ma collabora direttamente sia alla progettazione delle strutture sia alla scelta del sistema costruttivo più idoneo. Ne parliamo con Veronica Leso, responsabile comunicazione e marketing e assistente di direzione di Baustoff+Metall Italia.

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Veronica Leso con il magazziniere Marco Bagnara

Domanda. Qual è l’identità del gruppo Baustoff Metall, di cui fate parte?
Risposta. Il gruppo è di origine austriaca. È stato fondato dalla famiglia Kristinus nel 1965 e nel corso degli anni ha sviluppato un’identità ibrida, nel senso che non è semplicemente un rivenditore di materiale per l’edilizia a secco, ma è anche un produttore. In tre nazioni europee il gruppo possiede sette siti produttivi e questo ha permesso di maturare un grande know how interno anche nella produzione dei materiali che poi rivendiamo.

D. Che tipologia di prodotti realizzate?
R. Noi siamo specializzati nei sistemi a secco, andando in profondità sia nella tipologia di prodotti sia nell’ampiezza di gamma. I nostri siti produttivi sono specializzati in produzione di struttura per cartongesso, soffitti metallici, sistemi radianti, telai e porte in acciaio e alluminio. Non produciamo cartongesso.

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Il sistema di soffitto radiante brevettato GP Cool Speed

D. Qual è il vantaggio di questa soluzione ibrida?
R. Questa soluzione permette di sfruttare il know how sviluppato a livello produttivo per dare al cliente una consulenza più dettagliata su tutto il mondo dei sistemi a secco. Abbiamo un’esperienza tale alle spalle per poter consigliare il prodotto migliore e le tecniche costruttive più adatte, sviluppando una sorta di servizio chiavi in mano. Forniamo il materiale, che in parte possiamo produrre direttamente, e offriamo consulenza e logistica.

D. Come è avvenuto lo sviluppo in Italia?
R. Baustoff+Metall ha aperto in Italia nel 2006 con la fondazione della sede legale a Brunico (Bolzano). Negli anni abbiamo aperto altre filiali a Bolzano, Verona, Milano. Alle porte di Milano nell’ultimo anno abbiamo inaugurato anche una seconda filiale a Bollate, mentre la prima è situata a Segrate. A Verona e Brunico abbiamo creato filiali che sono anche showroom veri e propri. Di recente abbiamo inoltre aperto una nuova filiale specializzata nel colore. Questo nuovo punto vendita, B+M Coatings, ha al suo interno tutto ciò che concerne le finiture per i sistemi a secco.

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Il nuovo punto vendita dedicato al colore B+M Coatings

D. In quali aree siete presenti a livello distributivo?
R. In tutto il Nord Italia. Per cantieri importanti ci muoviamo anche fino al Centro Italia.

D. L’edilizia cambia e diventa sempre più tecnologica: che cosa comporta?
R. Sicuramente tanti investimenti in ricerca e sviluppo e formazione. Negli ultimi anni ci siamo focalizzati sempre più sulla formazione, rivolta sia ai clienti, che devono restare al passo con i tempi e le nuove tecnologie, sia ai nostri venditori interni che devono acquisire conoscenze sempre più tecniche. I nostri venditori vengono formati internamente, grazie a una divisione tecnica che li tiene costantemente aggiornati. In più, seguono i corsi di aggiornamento con i fornitori sulle novità di prodotto.

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D. Com’è organizzata la formazione per i clienti?
R. Agli applicatori forniamo un servizio di academy gratuito che normalmente comprende due ore in aula e un’ora di parte pratica. In collaborazione con i fornitori presentiamo inoltre i nuovi prodotti ad elevato contenuto tecnologico o che non sono ancora stati distribuiti sul mercato. In più facciamo dei corsi di formazione più generale che possono interessare chi si approccia per la prima volta a questo tipo di lavoro. Per esempio, come applicare una lastra di cartongesso o un controsoffitto.

D. Quanti corsi di formazione organizzate durante l’anno?
R. Da settembre-ottobre fino a maggio-giugno normalmente riusciamo a organizzare quattro academy al mese, su vari tipi di argomento. Tendenzialmente sono otto moduli l’anno.

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D. Qual è il corso più gettonato?
R. Al momento quello sulla protezione al fuoco e quello dedicato all’isolamento, specialmente il cappotto che negli ultimi anni è stata una vera tendenza del mercato grazie agli incentivi. Anche l’isolamento acustico è un argomento importante.

D. Tornando all’innovazione, quali sono le maggiori difficoltà nella gestione?
R. Diciamo che la realtà del mercato e i nostri desiderata non sempre convergono. Come azienda cerchiamo sempre di proporre sistemi tecnologicamente all’avanguardia e tutto ciò che rappresenta una novità, però tante volte dobbiamo scontrarci con un mercato un po’ pigro, difficile da penetrare con idee nuove e forse troppo distanti rispetto alla realtà quotidiana. Anche il nostro target, costituito da imprenditori non giovanissimi, è per età anagrafica un po’ restio ad adottare tecnologie innovative, al contrario delle nuove generazioni. Tante volte dobbiamo mediare con la realtà del mercato, anche se sicuramente c’è stato un miglioramento rispetto a cinque anni fa.

D. Anche la digitalizzazione è una parte importante dell’innovazione: come la affrontate?
R. Se parliamo di vendite, negli ultimi due anni stiamo sviluppando un intenso rapporto con delle agenzie di comunicazione per costruire una presenza importante sul web. I prossimi step prevedono di affrontare il mercato dell’e-commerce per alcune categorie produttive. Al momento, stiamo valutando con molta attenzione quali prodotti spingere con la vendita online, che sicuramente non possono essere gli utensili di base che possono avere tutti gli altri distributori.

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D. Nella vostra organizzazione però il digitale non si ferma soltanto all’e-commerce…
R. Stiamo puntando moltissimo sugli investimenti per la digitalizzazione. Da un anno stiamo mettendo in pista un sistema molto avanzato per la gestione del magazzino, con device, lettori codice a barre e altri strumenti. Questo ci consentirà di digitalizzare completamente la parte finanziaria e logistica. Ci vorranno almeno un altro paio di anni per andare a regime.

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D. È un progetto che nasce dalla casa madre o è una vostra iniziativa?
R. È un’iniziativa tutta italiana. Abbiamo un amministratore molto aperto alle nuove soluzioni, all’avanguardia su tutto ciò che può rappresentare un punto di differenziazione rispetto ai competitor. Cerchiamo di avere una marcia in più e portare avanti un progetto che poi possa eventualmente essere condiviso anche con l’estero.

D. Anche in Italia si costruirà sempre di più a secco?
R. Il trend sicuramente c’è. Negli anni, complici anche i vari incentivi sulle ristrutturazioni, il mercato dei sistemi a secco è cresciuto poiché rappresentano la soluzione più rapida ed economicamente vantaggiosa. Siamo fiduciosi di raggiungere i livelli del resto d’Europa.

D. Il gap tra Nord Europa e Italia è sempre così ampio o la forbice si sta riducendo?
R. Si sta riducendo, sebbene sarebbe bello lo facesse più velocemente. Al momento il mattone continua a essere protagonista nel mercato italiano, anche se l’edilizia a secco sta cominciando a prendere sempre più piede, sia grazie all’attività di comunicazione dei distributori sia alla maggiore conoscenza del cliente finale, che inizia a prenderla in considerazione per i suoi progetti. Speriamo che nei prossimi anni questa forbice si riduca sempre di più.

D. Quali sono i prodotti su cui puntate di più?
R.
Siamo specializzati nella rivendita di prodotti a secco, però puntiamo soprattutto sul servizio e il valore aggiunto che siamo in grado di offrire, quindi la consulenza, la prevendita, la gestione del post vendita, della logistica. Non ci piace essere messi a confronto per il prezzo, preferiamo fidelizzare il cliente per la qualità del servizio.

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D. Qual è il servizio più apprezzato dai clienti?
R. Oltre alla consulenza, un servizio molto apprezzato è quello logistico. Abbiamo un parco di mezzi invidiabile, tanti li importiamo anche dall’estero. Abbiamo mezzi adatti veramente a qualsiasi esigenza, con una media di almeno cinque mezzi per filiale, tra bilici, van, daily, con gru e crayler. Abbiamo un ampio spettro di mezzi per le più diverse situazioni, dallo scarico in centro storico a Milano alla consegna in zone di montagna. Offriamo un servizio di logistica anche per lo scarico di materiale che non abbiamo venduto direttamente noi con mezzi all’avanguardia. Per esempio, il crayler è un piccolo muletto telecomandato che riesce a scaricare ovunque, anche in spazi piccoli dove l’alternativa sarebbe il trasporto manuale. Oppure abbiamo gru che consentono di effettuare consegne al piano fino a 30 metri di altezza, impensabili in altro modo.

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D. Per la consulenza come siete organizzati?
R. Abbiamo un reparto specifico, tra Milano e Bolzano, in grado di offrire consulenza a tutti i nostri clienti. Investiamo molto in questo ambito e siamo in grado di offrire tutto il supporto necessario, anche con l’utilizzo di strumentazione particolare come Autocad o Bim. I nostri consulenti sono persone molto specializzate, che spesso hanno avuto precedenti esperienze nel mondo della produzione, quindi hanno un bagaglio di conoscenze molto approfondito.

D. Chi sono i vostri principali clienti?
R. I general contractor e le imprese edili. A seguire i cartongessisti e gli imbianchini, e anche i privati.

D. Il mercato della riqualificazione ha spostato l’accento sul consumatore finale: questo che cosa comporta per voi?
R. Ci ha aperto un nuovo canale di comunicazione. Il consumatore finale si affida all’architetto o al progettista, per cui abbiamo iniziato ad approcciarci anche agli studi per poter vendere direttamente il prodotto. In questo senso le soluzioni di design e più avveniristiche sono un po’più facili da vendere, proprio perché il cliente finale sa già quello che vuole e punta molto sull’estetica e la soluzione tecnologica. Il consumatore finale ha accorciato di uno step la filiera e rappresenta un canale che sta offrendo molti benefici, soprattutto nel mercato milanese.

D. Come si evolve il rapporto tra produttori e distributori?
R. Il rapporto tra produttori e distributori sarà sempre un rapporto conflittuale. Tuttavia, rispetto a tre-quattro anni c’è maggiore volontà di arrivare a instaurare un rapporto di partnership. C’è più dialogo e rapporto umano.

D. Avete un concept anche per quanto riguarda l’organizzazione dei punti vendita?
R. È in divenire. Al momento abbiamo una semplice esposizione della minuteria e dell’attrezzatura con pareti dedicate, il resto è quasi tutto a magazzino. Il concept del nuovo punto vendita dedicato al coating è invece molto più interattivo, con una comunicazione più visiva e digitale con le etichette elettroniche. Per noi è un concept completamente diverso perché la vendita al dettaglio è una novità.

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D. A che cosa vi siete ispirati?
R. Abbiamo scelto uno stile molto industriale, moderno e di design. Come assortimento abbiamo inserito prodotti non standard, d’impatto, all’interno di un concept molto pulito, quasi come una boutique.

D. Com’è andato il 2022 e che cosa vi aspettate dal 2023?
R. Il 2022 è andato molto bene, con un incremento a doppia cifra. Per il 2023 siamo partiti bene. Sappiamo che ci sarà un decremento per il taglio degli incentivi, ma l’edilizia a secco continua a crescere e siamo fiduciosi. Non ci fermiamo.

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Aliaxis Italia: trattamento acque di prima pioggia per evitare l’inquinamento di corsi d’acqua e terreni

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L’acqua di prima pioggia o di dilavamento, corrisponde ai primi 5 millimetri di pioggia che cade su parcheggi o piazzali, in particolare di attività come aree di rifornimento carburante, autolavaggi, centri logistici, industrie, parcheggi…

Le acque di dilavamento scorrendo, portano con sé gli elementi inquinanti che si sono depositati sull’asfalto, come sabbie, olii, grassi, idrocarburi, o altri materiali legati all’attività che si svolge sul piazzale.

Le acque cariche di elementi inquinanti, non posso essere rilasciate direttamente nel terreno o in un corso d’acqua, ma vanno intercettate e trattate secondo il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152.

Il Testo unico sulle acque, recante “Norme in materia ambientale”, ha introdotto in Italia criteri molto precisi nell’ambito delle competenze e delle modalità di trattamento delle acque di prima pioggia. Già in fase di progetto preliminare è opportuno prevedere un impianto di trattamento delle acque che sia conforme alle normative, e garantisca la prevenzione dell’inquinamento del suolo e delle acque. La normativa è abbastanza complessa e può variare a seconda della regione, in senso più restrittivo.

Aliaxis Italia offre soluzioni per la gestione delle acque reflue e accompagna il progettista alla scelta della soluzione migliore per il suo lavoro. Le soluzioni ISEA di Aliaxis sono di due tipi: impianti di trattamento con accumulo e in continuo.

L’impianto con accumulo, oltre alla depurazione, contribuisce alla prevenzione degli allagamenti: in caso di piogge abbondanti o di bombe d’acqua, le vasche di accumulo servono da stoccaggio temporaneo dell’acqua piovana riducendo il sovraccarico delle fognature e dei corpi idrici recettori in cui andranno a sversarsi.

Aliaxis offre soluzioni progettate sulle specifiche esigenze del cliente arrivando ad offrire impianti su misura.

Alcuni esempi di impianti di acque di prima pioggia

Impianto di prima pioggia con accumulo RAIN

  • Applicazione: trattamento acque di prima pioggia provenienti da superfici pavimentate di un importante polo logistico nei pressi di Piacenza
  • Utenza: superfici scoperte fino a 10.000 m2
  • Recapito: fognatura o corsi d’acqua superficiali

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Per un piazzale di 10.000 metri quadrati, utilizzati per lo stoccaggio di merci e il transito di mezzi pesanti, è stato scelto di installare un impianto RAIN che consente un alto livello di depurazione delle acque di lavamento. L’impianto con accumulo RAIN, depura l’acqua dagli elementi inquinanti presenti sul piazzale, così da poterla scaricare in reti di drenaggio o corsi d’acqua ricettori. Il corretto dimensionamento, la scelta dei sistemi di trattamento, le soluzioni tecniche adottate, diventano fondamentali per garantire, non solo la sicurezza ambientale ma anche quella idrogeologica del territorio.

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Impianto di prima pioggia in continuo FIRST RAIN

  • Applicazione: trattamento acque di prima pioggia provenienti da superfici pavimentate
  • Utenza: portate fino a 30 l/s – Superfici scoperte fino a 6.000 m2

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Impianto-di-prima-pioggia-in-continuo-first-rain

Impianto di trattamento delle acque di prima pioggia in continuo in polietilene, costituito da un pozzetto scolmatore, dotato di tronchetti di ingresso, uscita e by-pass, da un dissabbiatore per la sedimentazione di sabbia e inerti e da un separatore di oli e idrocarburi con filtro a coalescenza e otturatore automatico.

Scopri di più sul sito www.aliaxis.it

Paolo Pirotto, Geoplast: con i rivenditori un’alleanza per crescere insieme

paolo-pirotto-geoplastIntervista a Paolo Pirotto, direttore generale di Geoplast

Domanda. Quanti rivenditori partner ha Geoplast sul territorio nazionale?
Risposta. I rivenditori con cui Geoplast ha attivato dei rapporti di stretta partnership sono una decina.

D. Cosa fa la differenza tra un partner e un semplice cliente?
R. Il cliente è un soggetto che si limita all’acquisto, mentre il partner è un soggetto predisposto a condividere e investire in un progetto comune. Chiaramente non tutti i soggetti hanno le caratteristiche, la volontà, le attitudini e le specificità per essere partner. Anzi per essere una forza di élite, necessariamente si tratta di pochi soggetti estremamente qualificati.

D. Qual sono i plus che offrite ai rivenditori?
R. Offriamo la possibilità di condividere la nostra competenza. Storicamente il produttore è uno specialista geloso delle proprie competenze e specificità. Siamo di fronte a uno sviluppo di mercato in cui è invece indispensabile che il produttore, specialmente se fa innovazione, deve essere disposto a condividere le proprie competenze con il rivenditore. Il rapporto tra committente, impresa e progettista è diventato molto più stretto e in questo momento il produttore insieme al distributore deve essere in grado di dialogare in maniera integrata con tutti e tre questi soggetti. Geoplast offre questa possibilità.

D. Quali sono le principali soluzioni che distribuite attraverso la rivendita?
R. I sistemi di fondazione sono i prodotti più noti per cui l’azienda è conosciuta. Ci sono tanti produttori che forniscono questo tipo di soluzioni. Geoplast si distingue per tutta una serie di soluzioni a elevato valore aggiunto e per un servizio di progettazione e di assistenza che arriva fino alla posa in cantiere.

D. Quali sono i principali servizi che offrite al rivenditore?
R. Al rivenditore offriamo la possibilità di proporsi all’impresa cliente attraverso un servizio di progettazione. Per quanto riguarda le fondazioni, per esempio, stiliamo un documento di progetto in cui andiamo a evidenziare il numero degli elementi necessari e lo schema di posa, oltre a offrire assistenza tecnica, anche con strumenti avanzati come il Bim.

D. Qual è il prossimo obiettivo dell’azienda?
R. Riuscire a veicolare l’innovazione in maniera massiva al mercato. L’innovazione è tale quando è accessibile a tutti, altrimenti diventa una questione di élite. Qui vediamo la forza di una sinergia con la distribuzione: per poter esercitare un’azione massiva sul mercato abbiamo bisogno dei rivenditori.

D. In questo momento c’è ancora scarsità di materie prime: se sì come affrontate questa situazione?
R. Dopo alcuni periodi critici vissuti nel 2022, in questo momento il fenomeno si è attenuato, anche se non siamo ancora tornati ai livelli pre-crisi. C’è una maggiore disponibilità di materiale, ma i prezzi sono ancora alti.

D. Ci sono novità nel cassetto?
R. Ci sono diverse novità, a partire dal settore della gestione delle acque meteoriche. Siamo di fronte a un fenomeno epocale che ha le sue radici nel cambiamento climatico, che in questo momento sta mettendo a dura prova tutti i tradizionali sistemi di smaltimento concepiti per incanalare le acque verso le reti di scolo. Nella scala di intensità delle precipitazioni, 30 millimetri all’ora viene ancora considerato un evento meteorico eccezionale, ma negli ultimi tre-quattro anni questi fenomeni sono ormai la norma, e si arriva anche a 60 millimetri all’ora. Le reti tradizionali non sono più in grado di supportare questa ingenti masse d’acqua, che molto più utilmente devono essere smaltite in situ attraverso sistemi di immagazzinamento, in bacini che possono essere a rilascio controllato in rete o per il drenaggio dell’acqua in falda. Geoplast propone diverse soluzioni in grado di affrontare qualsiasi tipo di situazione. Anche la sostenibilità è un tema importante per Geoplast. Nei progetti destinati all’edilizia pubblica è necessario rispettare i Cam, con prodotti in possesso di certificazione Epd. Geoplast ha conseguito una certificazione Epd di processo, molto più approfondita, che ci permette di misurare l’impatto di ciascuno dei nostri prodotti, requisito fondamentale per partecipare ai protocolli di sostenibilità.

D. Se dovesse dare un consiglio ai rivenditori…
R. Apritevi alle nuove esigenze del mercato

Bigmat Icos: andiamo in rete per allargarci

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Da sinistra, Mario Colombino (Icos), Stefano Colombino (Icos) e Paolo Pirotto (Geoplast)

Investire sulla forza delle partnership, quelle con gli altri distributori proiettati al futuro, quelle con i fornitori più all’avanguardia in grado di offrire prodotti a elevato valore aggiunto e servizi a 360 gradi.

Con questo principio ben impresso nella propria strategia aziendale BigMat Icos, punto di riferimento in Piemonte per la vendita di materiali e soluzioni per la costruzione, ristrutturazione e finitura della casa, coglie le sfide di un mercato in continua evoluzione, affidandosi alla solidità di un Gruppo con oltre 230 punti vendita indipendenti in Italia e alla proattività di produttori innovativi e sostenibili, come Geoplast, con cui l’azienda ha all’attivo un rapporto che dura ormai da ben 25 anni.

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Da sinistra, Mario Colombino (Icos), Stefano Colombino (Icos) e Paolo Pirotto (Geoplast)

Ne parliamo con Mario Colombino, amministratore delegato di BigMat Icos e consigliere di BigMat Italia.

Domanda. Icos è entrata recentemente nel Gruppo BigMat. Qual è il motivo che vi ha portato a questa scelta?
Risposta. Siamo molto ambiziosi e abbiamo trovato in BigMat tutta una serie di presupposti che ci avrebbero permesso di crescere e attivare progetti interessanti. Il Gruppo ha un’organizzazione importante alle spalle, un marchio consolidato orientato anche al sell out, e sviluppa numerose iniziative, anche di marketing, che riteniamo possano essere utili anche per il nostro sviluppo sul territorio.

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D. In quale area geografica operate?
R. Prevalentemente su Torino e provincia. Inoltre siamo in grado di offrire un buon servizio anche oltre provincia, Liguria e Costa Azzurra. Per il resto d’Italia riusciamo a servire i nostri clienti medianti la collaborazione con gli altri BigMat presenti sul territorio.

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Il piazzale esterno

D. E chi sono i vostri soci?
R. L’anno scorso abbiamo aperto una nuova società, chiamata Decos, entrata nel Gruppo BigMat e composta dai punti vendita di BigMat De Tommasi, Icos e Costruire. I nostri primi soci all’interno di Decos sono Giovanni De Tommasi e la famiglia Bechis.

D. Qual è l’obiettivo della nuova società?
R. Ci stiamo concentrando per rafforzare la nostra presenza locale nelle nostre aree di riferimento, in modo da essere maggiormente radicati nel territorio ed essere più capillari. Questo è il nostro primo obiettivo. Poi, ci stiamo guardando intorno: verso Asti BigMat De Tommasi ha già aperto un nuovo punto vendita che, insieme ai punti vendita BigMat Decos di Grugliasco (Torino) e Villanova d’Asti, creeranno un asse per offrire ai clienti maggiori sinergie e servizi.

D. Qual è la tipologia dei vostri clienti?
R. Principalmente i nostri clienti sono le imprese edili. Questo rappresenta il nostro core business. Ci sono poi sempre più aziende che arrivano anche dal mondo della termoidraulica. Negli ultimi anni con l’apertura dei nuovi showroom, abbiamo incrementato inoltre la presenza di artigiani e clienti privati grazie alla nostra offerta di materiali e servizi. Stiamo riservando molta attenzione anche ai professionisti, cioè ingegneri e architetti, in sinergia con i fornitori partner.

D. Come mai sempre più imprese della termoidraulica si rivolgono a voi?
R. Le imprese termoidrauliche solitamente sono ben organizzate e strutturate. Molti impiantisti, complici anche i bonus edilizi, hanno preso sempre più in carico anche gli appalti legati ai lavori edili. Di conseguenza, sempre più spesso si approvvigionano da noi.

D. Che cosa trova il termoidraulico da BigMat Icos?
R. Cerchiamo di andare loro incontro con i prodotti più utili, quindi sanitari, pompe di calore e soluzioni per il condizionamento. Principalmente, però, continuiamo a essere forti sul materiale per edilizia.

D. L’attività di Icos è molto vasta. Che cosa comprende?
R. Il Gruppo è composto da tre aziende: BigMat Icos, Icos Ecologia e Icos Noleggio. Icos è la società che si occupa della distribuzione di materiale edile, che è organizzata in tre aree di business: l’area edilizia, per cui siamo più conosciuti, l’area colore e ferramenta e l’area showroom, con l’area pavimenti, rivestimenti e arredobagno e porte-finestre. Con Icos Ecologia operiamo nel campo del trasporto e recupero di macerie e rifiuti da cantiere. Ci occupiamo anche del recupero per il riutilizzo di materiali da riempimento e siamo molto conosciuti sul mercato per il recupero e lo stoccaggio del cartongesso. Infine, Icos Noleggio è attiva nel noleggio di macchinari e attrezzature per il cantiere, dalle macchine più piccole fino ai grandi escavatori con BigRent, il marchio del Gruppo BigMat dedicato al noleggio.

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D. Quali sono le tipologie di prodotto più richieste oggi?
R. Con il superbonus parecchia attenzione è stata riservata al mondo dell’isolamento termico, quindi cappotti, pompe di calore, recupero del tetto e serramenti. Questi sono stati nell’ultimo periodo i prodotti più gettonati. Stiamo però già ragionando su come affrontare al meglio la prossima evoluzione del mercato, che riserverà molto spazio al tema del recupero delle acque e all’ecologia.

D. Tra i vostri fornitori storici c’è Geoplast: quali sono i motivi che vi hanno portato a scegliere questa azienda?
R. Innanzitutto, la loro attenzione al tema della gestione delle acque e all’evoluzione del mercato. È un rapporto che dura da quasi 25 anni. Con la proprietà c’è stima reciproca e sinergia nelle visioni strategiche aziendali, e l’ottimo rapporto con il rappresentante è un grande valore aggiunto. Inoltre, Geoplast produce gran parte dei suoi prodotti in plastica riciclata e testimonia una grande attenzione all’ambiente.

D. Quali sono le soluzioni Geoplast più richieste?
R. Quelle più tradizionali, come i sistemi per le fondazioni Modulo e Geoblock. L’azienda è in grado anche di fornire tutta una serie di accessori che rendono il modo di concepire le fondazioni molto innovativo. Accessori che fanno la differenza e creano un valore aggiunto. Tutte queste innovazioni stimolano la nostra curiosità e ci spingono a migliorarci sempre di più.

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Le soluzioni Geoplast

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D. Geoplast è un’azienda che sottolinea la necessità di green building: è una richiesta condivisa dal mercato?
R. Non siamo ancora a questo livello. Il mercato guarda ancora principalmente il prezzo. Quando diventa obbligatorio, o conveniente farlo, allora ci si apre a queste soluzioni. Finché resta nell’ambito dei buoni propositi, diventa più difficile.

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D. Nota un miglioramento nella sensibilità rispetto all’ambiente?
R. Probabilmente c’è maggiore attenzione da parte delle nuove generazioni. C’è una sensibilità che fatica a tradursi in realtà, a meno che non verranno imposte regole più stringenti. Anche i rivenditori hanno un ruolo fondamentale nel diffondere il valore della sostenibilità, ma serve un discorso più generale a livello di filiera, altrimenti il mercato continuerà a puntare sul prezzo.

D. Che cosa offre maggiore valore aggiunto in termini di business?
R. Parlando di comparti, il noleggio e le finiture sono i settori che hanno una marginalità migliore, ma che al contempo implicano un’organizzazione aziendale rilevante.

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Lo showroom BigMat Icos

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D. Come sta andando il 2023?
R. I dati di chiusura del primo trimestre sono in crescita rispetto al 2022, anno in cui avevamo già registrato un aumento notevole. La percezione generale è che si vada verso una flessione del mercato. BigMat Icos investe fortemente sulla sua struttura fisica e commerciale, pertanto al momento non sta percependo alcun calo.

D. Per quanto riguarda il superbonus, come vi siete strutturati rispetto alle richieste dei clienti?
R. Per fortuna non ci siamo caricati di grandissime giacenze di magazzino per gli isolanti: i prezzi continuavano a lievitare e non abbiamo voluto lucrare in quel tipo di mercato. Abbiamo fatto un passo indietro e operato con la trasparenza che ci ha sempre contraddistinto. Una scelta che ci ha premiato. Il superbonus ha sicuramente generato un implemento di fatturato, ma non ci ha entusiasmato perché è un mercato gonfiato che in un primo tempo, a causa dei continui aumenti di prezzo, ci ha fatto perdere anche parte di marginalità poiché non abbiamo voluto trasferire questi aumenti ai clienti.

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D. Come vede il futuro della distribuzione edile in Italia?
R. Sempre più strutturato e organizzato. Questo è uno dei motivi per cui stiamo operando scelte coraggiose e radicali. Facendo parte del Gruppo BigMat riusciamo ad avere una visione più ampia grazie alla centrale che sviluppa progetti strategici con tutta la filiera. Sul mercato sono entrati dei nuovi competitor con una forza, una struttura e un’organizzazione tali per cui è necessario essere più performanti sotto l’aspetto finanziario, commerciale, strutturale e digitale. Il mercato è molto più complesso e richiede un grado di preparazione decisamente più alto, in cui ci sarà sempre meno spazio per le aziende a conduzione familiare. Anche noi oggi non ci riteniamo sufficientemente evoluti e siamo in profonda trasformazione proprio per cogliere questa sfida.

D. C’è un modello al quale vi ispirate?
R. Ci sono più modelli. Prima di tutto ci confrontiamo sempre con le realtà degli altri Paesi europei facenti parte del Gruppo BigMat e non solo. Oltre ai modelli inerenti al mondo dell’edilizia: da Leroy Merlin a Tecnomat, ma anche Decathlon ed Esselunga, oppure strutture alberghiere che offrono particolari approcci al cliente.

D. Qual è la difficoltà maggiore che avete dovuto affrontare?
R. BigMat Icos è sempre stata in una fase di cambiamento. Una delle principali difficoltà è stata il coinvolgimento dei collaboratori nel processo di evoluzione. Non solo far capire al personale come certi processi sono importanti, ma anche la ricerca di nuovo personale è diventata un’impresa particolarmente complicata.

D. Quando è nata l’azienda e quali sono state le principali tappe della sua crescita?
R. L’anno prossimo compiremo 40 anni di attività. Icos è l’acronimo di Ingrosso Commercio Sabbia. L’azienda è stata fondata nell’aprile 1984 da mio padre e mio zio. Sfruttando una cava con un lago di proprietà, hanno avviato il commercio all’ingrosso della sabbia. Successivamente, hanno integrato l’attività di smaltimento e recupero macerie e rifiuti del mio bisnonno. Nel tempo è stato inserito il commercio di cemento e materiali per l’edilizia pesante. Successivamente siamo entrati in azienda io e le mie due sorelle e abbiamo ampliato l’attività col settore delle finiture e lo sviluppo dell’organizzazione commerciale e marketing. A gennaio 2022 abbiamo deciso di entrare nel Gruppo BigMat, chiudendo poi l’anno a 39 milioni di euro. Attualmente l’azienda conta 130 dipendenti fra dipendenti, collaboratori e agenti. Il punto vendita di Torino si estende su un’area di 80mila metri quadrati.

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D. Chi è dunque Icos oggi?
R. La Cittadella dell’edilizia e della casa. Chiunque debba avviare un cantiere o ristrutturare, da noi può trovare un servizio completo, grazie anche alla forza di un Gruppo nazionale e internazionale che ci sostiene con progetti a 360 gradi.

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D. La tensione geopolitica seguita alla guerra in Ucraina può influire sul mercato dell’edilizia in Italia?
R. Lo ha già fatto. Dal momento dello scoppio della guerra in Ucraina si è fermato tutto, i materiali scarseggiavano e i prezzi sono aumentati, ma nonostante questa situazione il mercato ha saputo reagire. Dobbiamo essere bravi a cavalcare le situazioni e non subirle.

D. C’è qualche nuovo progetto nel cassetto?
R. Implementare la nostra struttura ricettiva, ampliare la gamma della proposta commerciale e ottimizzare il modo in cui esponiamo il materiale. Dopo gli investimenti degli anni scorsi negli showroom, ora stiamo puntando molto sullo sviluppo delle aree colore e ferramenta. Stiamo investendo anche nel miglioramento della struttura ricettiva della nostra Cittadella, a partire dalle insegne e dalla viabilità interna. Abbiamo progettato una vera e propria «urbanistica» con vie e piazze, per rendere più piacevole ed efficiente la visita. Stiamo potenziando anche la nostra rete commerciale e la nostra presenza sui social network.

Intelligenza artificiale e retail: se ChatGpt entra in rivendita

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Anche la distribuzione si prepara a utilizzare i sistemi di intelligenza artificiale. Come? Per esempio grazie alla capacità della nuova tecnologia di tenere sotto controllo gli scaffali, oppure di proporre ai clienti servizi e prodotti super personalizzati

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Anche nel 2023 Mapei è tra le aziende più sostenibili d’Italia

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Per il terzo anno consecutivo Mapei è stata premiata tra le aziende più sostenibili d’Italia nello studio elaborato da Statista in collaborazione con Il Sole 24 Ore. 

All’interno dello studio sono state analizzate numerose aziende italiane sulla base del rapporto di sostenibilità e del bilancio finanziario pubblicati. L’analisi si basa sulla responsabilità delle aziende o Corporate Social Responsabilità (CSR) che prende in considerazione tre dimensioni: ambientale, sociale ed economica.

Dal 2015 Mapei ha creato un Corporate Environmental Sustainability Team, totalmente dedicato alla sostenibilità ambientale di prodotto e di processo. «Abbiamo sempre lavorato per misurare e ridurre gli impatti ambientali dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita attraverso le analisi LCA, i cui risultati vengono verificati, riportati e pubblicati in documenti certificati, le Environmental Product Declaration (EPD)», dichiara Mikaela Decio, Corporate Environmental Sustainability Manager di Mapei, che quest’anno con il lancio della Linea Zero ha contribuito ancora di più all’obiettivo di un’edilizia sostenibile.

La linea Zero Mapei propone di quattordici prodotti a impatto zero sui cambiamenti climatici: le emissioni di CO2 misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti sono state compensate per il 2023 con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di energia rinnovabile e protezione delle foreste.

Mapei porta avanti con grande impegno e risultati anche altri progetti di sostenibilità come la recente iniziativa “Fai la differenza, un sacco dopo l’altro”. Il progetto promosso da Mapei insieme a Consorzio REC (Recupero Edilizia Circolare), Cartiere SACI, Comieco, Assografici e Gipsac (Gruppo Italiano Produttori Sacchi Carta), è volto a incentivare la raccolta dei sacchi di carta vuoti, una volta utilizzato il materiale in cantiere, per portarli a un impianto di riciclo e produrre carta riciclata per una nuova produzione di sacchi per altri prodotti in un vero processo di economia circolare.

Mapei

La raccolta, volta esclusivamente all’incremento di materiale destinato a nuova vita, non è destinata unicamente ai sacchi Mapei ma a tutti i packaging aventi caratteristiche di riciclabilità con la carta.

30 anni di innovazioni per lo stabilimento Etex di Corfinio

Lo stabilimento Etex di Corfinio (L’Aquila) ha festeggiato 30 anni dalla sua fondazione.Per celebrare l’anniversario l’azienda ha organizzato un evento celebrativo dal titolo “30
anni di futuro”. Protagonisti dei festeggiamenti sono stati i dipendenti, premiati dal direttore Cristian Palmisano, le loro famiglie, i clienti e la comunità locale attraverso i suoi rappresentanti istituzionali. Ospite dell’evento anche il comico Gabriele Cirilli.

«Il 30esimo anniversario di fondazione dello stabilimento di Corfinio rappresenta un importante traguardo che testimonia l’eccellenza, l’impegno e la perseveranza dell’azienda nel corso degli anni. Guardando al futuro, Etex è determinata a mantenere il proprio ruolo di leader nel settore, fornendo prodotti di alta qualità e contribuendo allo sviluppo socio-economico della nostra comunità», ha commentato l’amministratore delegato Matteo Da Forno.

Negli ultimi tre decenni, lo stabilimento Etex si è affermato come un pilastro
nell’industria delle costruzioni a secco, affrontando costantemente le sfide del mercato e adattandosi ai cambiamenti tecnologici e alle esigenze dei clienti.

Oltre a creare un ambiente di lavoro sicuro e stimolante per i dipendenti, promuovendo l’innovazione, lo sviluppo delle competenze e la collaborazione, l’azienda nel corso degli anni ha sostenuto iniziative sociali e ambientali, dimostrando il suo impegno per la responsabilità sociale d’impresa. L’ultimo progetto avviato proprio a Corfinio è il “Distretto italico”, la prima fabbrica di idrogeno verde in Centro Italia.

SanSwiss acquisisce la britannica Kudos Shower Products

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Immagine:©Sanswiss

Dopo la recente acquisizione a marzo 2023 di Glass 1989 e di Karol Italia, SanSwiss annuncia l’acquisizione di Kudos Shower Products, marchio molto noto nel campo della produzione e della distribuzione di box doccia nel Regno Unito

Società del Gruppo Ronal, SanSwiss, con sede a Härkingen, in Svizzera, è un produttore europeo di box doccia e prodotti per l’arredo bagno e il benessere distribuiti in oltre 17 paesi.

«Con Kudos, rafforziamo ulteriormente la nostra competenza e le nostre prestazioni nel settore dei box e dei piatti doccia per i nostri partner e clienti in tutta Europa. Straordinarie opportunità potranno inoltre derivare dalle sinergie di marketing, delle tecnologie, dallo sviluppo di nuovi prodotti, dall’internalizzazione della produzione e dal potenziamento della capacità produttiva», spiegano Olivier Gunther e Sebastian Hainz, co-amministratori delegati di SanSwiss. «Come già comunicato per i marchi Glass1989 e Karol Italia, le società e i marchi proseguiranno senza interruzione le loro attività di vendita indipendenti nei rispettivi canali e paesi. Siamo certi che questa unione di competenze di alto livello ci consentirà di offrire ai nostri clienti vantaggi ancora maggiori e soluzioni innovative per docce e bagni».

Kudos rappresenta un’opportunità per fondere due aziende di successo con prodotti complementari, consentendo un’introduzione sul mercato britannico dei prodotti SanSwiss, un potenziale di crescita in Europa con la gamma Kudos e lo sviluppo di nuovi prodotti grazie alla combinazione delle risorse delle due aziende.

Da Colavene il lavabo-lavatoio multifunzione Wynn, anche per esterni

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Il lavabo-lavatoio in ceramica Wynn di Colavene può essere installato anche all’esterno senza rovinarsi. Profondo 25 centimetri e disponibile nelle varianti 50×70, 70×40 e 60X50 centimetri, può essere montato a muro oppure installato su un piano, prestandosi così a molteplici soluzioni.

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Dotato di un pratico top in legno massello che funge anche da strofinatoio, il lavabo può diventare un prezioso angolo lavanderia o un pratico elemento per la zona piscina, le varie attività fai-da-te, il giardinaggio.

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La ceramica resiste alle intemperie e viene proposta in 18 finiture in pasta, tra cui colorazioni come Verde bamboo, Terra, Siena, Grigio o Nero.

colavene-wynn

A corredo dei lavabi Wynn, Colavene ha ideato una gamma di mobili sottolavabo e contenitori a terra o sospesi (per installazione in spazi interni): due cassetti, due ante o cassettone singolo, colonne o pensili. Sono disponibili anche pratiche strutture metalliche che fungono da appoggio e porta-asciugamani.

Leonardo Messaggi al vertice di Assiad

Leonardo Messaggi
Leonardo Messaggi

Assiad, associazione che rappresent il settore dei prodotti chimici e delle fibre per il cemento e il calcestruzzo, ha eletto nuovo presidente e vicepresidenti. Il nuovo presidente è Leonardo Messaggi,  ingegnere di grande esperienza nel settore, sviluppata prima nel gruppo Italcementi e poi, dal 2016 in Sika Italia, in cui ricopre il ruolo di responsabile commerciale del business degli additivi per calcestruzzo e dell’industrial flooring. In Italcementi ha ricoperto ruoli via via crescenti sino a raggiungere la posizione di direttore vendite Italia. In Sika Italia è parte del Management Team e recentemente è entrato a far parte del Regional Sika Senior Management. I due vicepresidenti sono Paolo Novello di La Matassina, e Francesco Rotolo di Draco Italiana. Avranno un ruolo fondamentale nel supporto delle attività dell’associazione e nell’ulteriore promozione degli obiettivi di Assiad in termini di sostenibilità e innovazione.

Truzzi riconfermato in Assobeton

Alberto Truzzi
Alberto Truzzi

L’assemblea generale dei soci di Assobeton ha visto la riconferma della squadra proposta dal presidente Alberto Truzzi, da poco membro del board e rappresentante alla General Assembly Bibm, Federation of the European Precast Concrete Industry. L’assemblea ha quindi rinnovato la propria fiducia ai vicepresidenti Manuel Boccolini (Manini Prefabbricati) con delega ai rapporti con la committenza e con i fornitori, Riccardo Cecconi (Unibloc), delega alla sostenibilità e Francesca Nava (Mc Prefabbricati). delega alla comunicazione. Assobeton rappresenta il comparto italiano dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo. Aderisce a Confindustria Federvarie e Federbeton

 

Triflex per il ripristino e impermeabilizzazione di una copertura metallica a Parcelforce (Regno Unito)

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Prima e dopo

Triflex è stata coinvolta nel progetto di impermeabilizzazione e protezione della copertura metallica del tetto dell’azienda di spedizioni Parcelforce, situata a Ipswich, capoluogo della contea inglese del Suffolk, nel Regno Unito.

Il vecchio tetto, con una superficie di 2.000 metri quadrati, era costituito da lastre metalliche ondulate rivestite da PVC. Questo tipo di copertura tende a degradarsi a causa dell’esposizione prolungata ai raggi UV.

Di solito, le lastre metalliche di copertura mostrano i segni più evidenti di corrosione dove la lastra viene tagliata, a causa del coating a base di PVC che si impiega per rivestire il giunto e si stacca piuttosto velocemente. Il fenomeno di corrosione porta a perforazioni e cedimenti delle lastre nei punti che si sono assottigliati, causando infiltrazioni di acqua piovana sempre più copiose.

Per il ripristino, il proprietario dell’edificio desiderava individuare l’intervento più duraturo ed efficiente, anche dal punto di vista dei costi. Le opzioni che aveva preso in considerazione erano la sostituzione integrale della copertura metallica o l’impermeabilizzazione delle lastre esistenti.

Per evitare il fenomeno di deterioramento che si sarebbe presentato anche sulle lastre ondulate di metallo nuove, c’era bisogno di intervenire con una soluzione con proprietà anticorrosive, che è stata identificata nei prodotti Triflex.

Grazie alla forma liquida delle soluzioni Triflex a base di PMMA è stato possibile trattare e impermeabilizzare, oltre ai giunti, anche i dettagli più minuti e complessi. I ridotti tempi di indurimento dei sistemi Triflex hanno inoltre consentito di effettuare un intervento estremamente rapido.

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Triflex: ripristino giunti ammalorati su tetti industriali metallici

Nel dettaglio Triflex ProDetail è stato scelto per fornire una soluzione di impermeabilizzazione rinforzata nei giunti, per alcuni dettagli e per le grondaie, mentre Triflex Cryl Finish 205 è stato utilizzato come rivestimento per l’intera superficie del tetto.

Entrambi i prodotti sono stati utilizzati abbinati a Triflex Metal Primer al fine di garantire la migliore adesione possibile al substrato. Triflex Metal Primer funge inoltre da passivante contro lo sviluppo di corrosione sul metallo esposto.

Triflex ProDetail e Triflex Cryl Finish 205 sono caratterizzati da una estrema rapidità di applicazione, essendo resistenti alla pioggia dopo 30 minuti e completamente induriti in 45 soli minuti, consentendo quindi di effettuare l’intervento in pressoché tutte le stagioni e in caso di tempo incerto, venendo così incontro all’esigenza del proprietario di Parcelforce di effettuare la manutenzione della copertura senza interrompere l’attività aziendale.

Lavori sempre in corso per le seconde case

La baia di Paraggi (Genova)
La baia di Paraggi (Genova)

Secondo l’istituto di analisi di mercato Business Intelligence Group, l’Italia si colloca al tredicesimo posto per numero di proprietari di seconde case in una classifica che vede coinvolti 20 Paesi europei. In base ai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, in Italia sono 5 milioni e mezzo di unità immobiliari riconosciute come seconde case. Nel 2022, le compravendite immobiliari hanno registrato una crescita del 41% rispetto al 2020 e il 15,2% degli italiani ha deciso di acquistare una seconda casa. Di questi, il 34.2% ha optato per le località turistiche, il 39,5% per le città mentre solo l’11,8% ha scelto una metropoli. Le provincie che registrano il maggior numero di seconde sono nell’ordine Roma (215 mila unità), Torino (177 mila unità), Cosenza (126 mila unità), Lecce (117 mila unità), Napoli (112 mila unità) e Cuneo (112 mila unità). In 3.340 comuni le seconde case superano il 20% del totale degli immobili residenziali.

Nelle città d’arte le case che si affittano meglio rimangono appartamenti come bilocali e trilocali (dai due ai sei posti letto), nelle località di campagna le ville da almeno tre camere con piscina (apprezzate, soprattutto, dai turisti internazionali), mentre nelle località balneari, gli appartamenti restano l’alternativa più scelta.

Pietrasanta (Lucca)
Pietrasanta (Lucca)

Nel 2022, sebbene il 19% degli italiani abbia acquistato una seconda casa per destinarla all’uso personale e familiare, la principale motivazione che ha spinto all’acquisto è stata la possibilità di affittare l’abitazione utilizzandola come una fonte di reddito (81%). Il guadagno a notte che può derivare dall’affitto di seconde case, seppur fortemente influenzato dalla stagionalità e dalla destinazione, può andare da 220 euro per un appartamento in una città d’arte per quattro persone a 600 euro per una villa con piscina per otto persone. Inoltre, considerando la durata media di soggiorno di tre notti nelle città d’arte e di oltre cinque notti nei luoghi di villeggiatura, risulta evidente come il guadagno mensile derivante dall’affitto degli immobili possa raggiungere cifre molto significative.

Il rapporto, che fa parte di un progetto più ampio volto a monitorare le tendenze nel tempo, è stato condotto in vista dell’inizio della stagione estiva, quando sempre più turisti scelgono di trascorrere le proprie vacanze in appartamenti o case vacanze anziché in altre tipologie di sistemazioni.

Casa in montagna
Casa in montagna

Secondo quanto emerso dallo studio, oltre ai servizi basic (come pulizia, biancheria da bagno e da letto, saponi da bagno, una cucina attrezzata con scorta d’acqua in frigo, wi-fi e l’occorrente per la raccolta differenziata), che lo stesso Airbnb ha imposto ai propri host come obbligatori, assume particolare importanza la presenza di servizi plus come sistemi di domotica di ogni tipo (serrature elettroniche per self check-in, moduli wi-fi installati nei condizionatori e sulle valvole dei termosifoni per evitare sprechi energetici) e soluzioni Smart.

Offrire servizi aggiuntivi e tecnologie intelligenti può, dunque, contribuire a migliorare l’esperienza complessiva del cliente e a distinguere le case vacanze sul mercato, attirando un numero maggiore di ospiti e migliorando la redditività delle proprietà. Questo evidenzia l’importanza di investire in attività di ristrutturazione, abbellimento e manutenzione delle abitazioni adibite a casa vacanza al fine di soddisfare le richieste sempre più esigenti dei turisti.

Dall’indagine condotta su 500 intervistati è emerso come gli italiani dimostrino un notevole interesse nell’investire nella cura, nell’abbellimento e nella ristrutturazione delle proprie seconde case. In media, i proprietari di abitazioni destinate all’affitto si dedicano a lavori di manutenzione ogni tre anni, ma circa un quarto sceglie di farlo annualmente.

Il dato più rilevante emerso dalle interviste è che quasi il 90% dei rispondenti investe fino a 5 mila euro all’anno per mantenere in ottimo stato le abitazioni destinate all’affitto, dal momento che il 93% di essi ritiene che le attività di manutenzione, abbellimento e ristrutturazione siano essenziali per attrarre potenziali locatari.

Le principali tipologie di interventi che vengono effettuati per valorizzare gli immobili, secondo quanto emerso dallo studio, comprendono il cambiamento di infissi (36,3%), la climatizzazione (33,9%), il miglioramento dell’efficienza energetica (25,1%), il rifacimento dell’impianto elettrico (24,1%), l’installazione di sistemi wi-fi per il collegamento a internet (23,3%), il rinnovamento del bagno (21,9%) e la riverniciatura delle pareti (20,5%).