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Speciale Isolamento: New Zealand, la performance si apprezza sottovuoto

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Uffici

I pannelli sottovuoto rappresentano una delle innovazioni più recenti del mercato dell’isolamento termico. Grazie alla loro tecnologia consentono in bassissimi spessori di raggiungere valori di conducibilità termica molto elevati, riducendo ingombri, facilitando il lavoro in cantiere e incrementando la resistenza meccanica.

Tra le soluzioni presenti sul mercato, Isolcore CZ è il pannello brevettato, prodotto e commercializzato in licenza dall’azienda New Zealand Company di Villatora (Padova) in grado di raggiungere valori di 0,002 W/mK. Ne parliamo con l’amministratore delegato Niccolò Zelandi.

niccolò-zelandi-isolcoreDomanda. L’isolamento degli edifici è un punto fermo dell’edilizia: qual è la proposta Isolcore? 
Risposta. Isolcore propone il pannello isolante sottovuoto CZ. Questo pannello sfrutta la tecnologia sottovuoto per ottenere il massimo del potere isolante sia dal caldo che dal freddo.

D. Come è composto il pannello?
R. Principalmente da fibre di vetro, alluminio e un involucro esterno composto in un tessuto intrecciato di fibra di vetro e alluminio, che lo rende molto più resistente al taglio, all’usura e all’abrasione rispetto ad altri materiali simili. Il pannello viene privato dell’aria al suo interno per ottenere bassissimi valori di conducibilità termica e quindi un potere isolante molto elevato. 

D. In che cosa si differenzia da altre soluzioni?
R. Oltre all’elevato potere isolante, il sistema si differenzia per il suo basso spessore, l’elevata classe di reazione al fuoco e l’elevata resistenza meccanica, tale da renderlo indistruttibile a grandinate, pallonate e colpi accidentali.

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Uffici

D. Quali sono le performance tecniche del prodotto?
R. Isolcore CZ si caratterizza per un valore di conducibilità termica pari a 0,002 W/mK. Un centimetro del nostro pannello isola come 20 centimetri di un pannello in lana di roccia o 17,5 centimetri di uno in Eps, il classico polistirolo per cappotti, o 7,5 centimetri di aerogel, uno dei prodotti nano tecnologici più conosciuti. All’elevato potere isolante si aggiungono una reazione al fuoco in classe A2, molto importante soprattutto negli edifici di altezze elevate, una grande resistenza meccanica e una durabilità più che raddoppiata rispetto agli isolanti tradizionali.

D. Come si comporta in caso di incendio?
R. È in classe A2: il pannello ha un’ottima reazione al fuoco. Per di più il nostro sistema di posa prevede lastre in fibrocemento e cartongesso che consentono di arrivare in alcuni casi anche in classe A1, la massima classe di reazione al fuoco, perfetta anche dove sono richiesti particolari requisiti antincendio.

D. Quali sono i campi d’impiego?
R. Il pannello Isolcore Cz può essere applicato su pareti interne ed esterne, pavimentazioni esterne e interne, coperture e soffitti.

D. Quali sono i vantaggi di questo tipo di soluzione?
R. Permette di eseguire i lavori più velocemente e in maniera meno invasiva in caso di ristrutturazioni o interventi di riqualificazione energetica.

D. È possibile customizzare questa soluzione?
R. Sì. Oltre a offrire un servizio di ottimizzazione del calcolo dei formati, dove individuiamo i formati precisi dei vari pannelli che servono per effettuare la posa del nostro prodotto, produciamo su richiesta formati customizzati su misura, principalmente per il settore della refrigerazione o dell’automotive.

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Isolcore per pavimento sotto tavolato
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Isolcore per applicazione in copertura

D. Sono necessarie competenze particolari per l’installazione?
R. Non ne servono. Basta seguire i manuali di posa tipici dei sistemi a secco in fibrocemento, perché il sistema con cui sono protetti i pannelli è lo stesso di una classica controparete.

D. Come si procede in cantiere?
R. Dopo aver posato la struttura metallica della controparete, che coibentiamo anche con il nostro materassino nanotecnologico a base di aerogel Nanofelt, in modo da non creare ponti termici con la struttura, si procede incollando il pannello Isolcore CZ tra un montante e l’altro. Infine, si copre il tutto con una lastra da interni o da esterni.

D. Il sistema è compatibile con superbonus ed ecobonus?
R. È compatibile con tutte le detrazioni fiscali e il superbonus.

D. Il materiale è certificato?
R. I prodotti Isolcore sono tutti certificati da laboratori italiani Accredia secondo le normative europee. I prodotti, inoltre, sono certificati Cam, quindi rispecchiano ampiamente i requisiti richiesti dalla normativa per la percentuale di materiale riciclato. In più, eventuali materiali fallati sono reimmessi in produzione recuperando il nucleo del pannello, così da contribuire ulteriormente alla sostenibilità e all’economia circolare.

D. Questo prodotto è distribuito dalle rivendite?
R. Sì, abbiamo circa 300 rivendite in tutta Italia, tutte mappate sul sito isolcore.com. Ai nostri distributori offriamo una zona di esclusiva: puntiamo ad avere rivenditori specialisti e organizziamo anche numerose iniziative di formazione anche il personale del punto vendita, sia in azienda sia presso gli stessi rivenditori. Questo prodotto può dare grandi soddisfazioni ai distributori, consentendo di vendere un materiale ad alto valore aggiunto, in grado di raggiungere fatturati importanti con buoni margini.

D. I progettisti conoscono a sufficienza la vostra proposta?
R. Isolcore CZ è nato un paio di anni fa. Inizialmente il prodotto era visto con curiosità, ma anche con una certa diffidenza, anche perché i pannelli sottovuoto erano poco conosciuti. Fino a due anni fa avevamo molte richieste tecniche di informazioni, dall’ultimo anno invece il prodotto è ormai sdoganato e utilizzato da tantissimi tecnici in tutta Italia. C’è stata una rapidissima evoluzione.

D. Che tipo di supporto fornite?
R. Sul nostro sito internet è presente tutta la documentazione tecnica, i manuali di posa e i video tutorial che mostrano passo passo come effettuare la posa dei nostri prodotti. Il nostro ufficio tecnico in azienda è sempre pronto a rispondere a richieste progettuali specifiche e il nostro servizio di ottimizzazione del calcolo dei formati consente all’impresa di sapere già quali e quanti pannelli ordinare e di ricevere uno schema di posa che mostra come posizionare i pannelli.

D. Con il boom 2021-2022 il gap di prezzo rispetto ai prodotti tradizionali è diminuito?
R. Abbiamo adottato una politica di mantenimento del prezzo. Anche durante il boom del superbonus e il periodo di carenza di materie prime, abbiamo cercato di mantenere un prezzo costante nel tempo, con rincari davvero minimi. Gli incentivi fiscali hanno rappresentato una grossa spinta per far conoscere il prodotto e diffondere la cultura del basso spessore, accelerando di molto le tempistiche di posizionamento sul mercato, ma non volevamo che, passata l’ondata del superbonus, rimanesse il ricordo di un prodotto dal prezzo elevato.

D. È un materiale sviluppato da voi o in licenza?
R. Il materiale è stato sviluppato e brevettato da me e Marco Conte. È poi stato dato in licenza alla New Zealand Company per la produzione e commercializzazione con il marchio Isolcore.

D. Qual è la storia della New Zealand Company?
R. L’azienda si chiama New Zealand Company riprendendo il mio cognome, Zelandi, ed è stata fondata nel 2016. Inizialmente la società si occupava della commercializzazione di materiali isolanti innovativi, lavorando principalmente con gli utenti finali. I nostri agenti affiliavano imprese in tutta Italia per realizzare i lavori di installazione dei materiali isolanti direttamente a casa dei clienti privati. Poi, tre anni fa l’azienda ha ricevuto la licenza per la produzione e commercializzazione di Isolcore a livello internazionale. Da quel momento il business è un po’ cambiato e ora i nostri commerciali sono impiegati quasi esclusivamente nella ricerca e selezione di nuove rivendite e magazzini edili, che rappresentano oggi il 95% dei nostri clienti.

D. Com’è organizzata l’azienda oggi?
R. Siamo un’azienda giovane e snella. Abbiamo pochi dipendenti, ma tanti collaboratori, e anche la produzione è stata esternalizzata a laboratori su licenza. Internamente gestiamo la ricerca e sviluppo, la logistica, l’amministrazione e l’ufficio tecnico. Abbiamo poi una rete vendita che copre tutta l’Italia e da poco abbiamo cominciato un percorso di internazionalizzazione nel mercato europeo.

D. Quali sono i principali Paesi in cui avete più richiesta?
R. Oltre al mercato italiano, abbiamo iniziato a fare comunicazione e attività di marketing in Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna.

D. Com’è iniziato il 2023 e che cosa vi aspettate a fine anno?
R. Il 2023 è iniziato a rilento a causa del blocco della cessione dei crediti, che sta mettendo in difficoltà tante imprese e che ha bloccato molti cantieri. Nonostante ciò, la nostra crescita continua costantemente e aumenta sempre di più il numero dei rivenditori che trattano il nostro prodotto. In questo modo riusciamo a mantenere i risultati eccezionali ottenuti nel 2021 e 2022. Per il 2023 contiamo di raggiungere lo stesso fatturato dello scorso anno, anche se nel secondo semestre contiamo di conseguire risultati migliori rispetto al primo periodo dell’anno.

Ecovillaggio Montale: il quartiere che fa bene al Pianeta

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In Italia il 15 maggio 2023 è stato l’Overshoot day. Vale a dire che sono bastati solo cinque mesi per esaurire tutte le risorse che idealmente la Terra ha messo a disposizione degli italiani per l’anno in corso, secondo quanto è emerso dall’indagine di Global Footprint network, associazione no-profit che ogni anno calcola l’impatto ambientale dei singoli Stati.

Per la precisione, in un anno l’Italia consuma il 167% in più dei beni che dovrebbe gestire: se tutto il mondo si comportasse come noi, servirebbero 2,7 volte la Terra per sostenere un tale ritmo.

Il grande quesito dei nostri tempi, come sappiamo, è se è possibile invertire questa tendenza. Restringendo questa analisi al settore di competenza di YouTrade, cioè quello delle costruzioni, possiamo piacevolmente scoprire che, sempre in Italia, esistono esempi profondamente virtuosi.

Uno di questi è Ecovillaggio Montale, nuovo e moderno quartiere ecosostenibile alle porte di Modena, progettato per dare forma a un sistema di valori che unisce la tradizionale cultura dell’abitare alla più nuova, e necessaria, cultura della sostenibilità. Quest’ultima si manifesta proprio attraverso l’attenzione al risparmio risorse, al rispetto del territorio e dei suoi abitanti e, naturalmente, la scelta dei materiali il più possibile naturali e rispettosi dell’ambiente.

Il progetto Ecovillaggio Montale

Il complesso è composto da 160 alloggi, oltre ad aree ed edifici a servizio della comunità quali la piazza, il centro servizi e l’asilo.

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La distribuzione degli edifici è decisa in base alle assonometrie solari. La luce solare è utilizzata anche come fonte di energia, in tutte le sue possibili applicazioni: pannelli solari, celle fotovoltaiche, ma anche giardini d’inverno, per logge areate d’estate e serre scaldate dal sole d’inverno.

I 120 appartamenti delle 12 palazzine finora costruite sono stati interamente realizzati con blocchi e solai in legno cemento Isotex, sistema costruttivo dalle eccellenti proprietà termo-acustiche, antisismiche e di resistenza al fuoco (con classe di resistenza ReI120-Rei 240). 

Inoltre, le palazzine finora costruite sono dotate di pompa di calore e sistemi di ventilazione meccanica i quali, in sinergia con gli impianti fotovoltaici, consentono di ottenere la classe A4 e consumi tipici delle costruzioni NZeb (Nearly Zero energy building, dunque edifici a consumo energetico quasi nullo).

Il verde

Altro elemento caratterizzante del progetto abitativo è la massima attenzione alla vegetazione, intesa come soggetto di diritto, in funzione di principi salutari. Per esempio, l’emissione di ossigeno attraverso la messa a dimora di piante autoctone, caratterizzate da prestazioni più elevate rispetto a quelle esotiche, e l’assorbimento di anidride carbonica, per la quale i migliori effetti si sono riscontrati con prati di graminacee (2,45-4,1 tonnellate di Co2/Ha/anno), tigli, frassini e piante a veloce accrescimento.

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La presenza del verde paesaggistico rappresenta, inoltre, un prezioso alleato nel disinquinamento, grazie all’azione di trattenimento di polveri da parte delle foglie, nel recupero dell’acqua, oltre che per l’ombreggiamento di edifici, parcheggi e percorsi (per cui è stato valutato anche il coefficiente di ombreggiamento delle singole specie vegetali).

Impressionante, inoltre, il contributo della vegetazione nella riduzione del cosiddetto effetto isola di calore: un albero di grandi dimensioni, evapora alcune centinaia di litri di acqua al giorno e produce un effetto di raffrescamento equivalente a cinque condizionatori d’aria accesi 20 ore al giorno. 

A tutti ciò va aggiunto il pregio estetico della presenza di natura: anche il paesaggio, insomma, è stato studiato per accompagnare e sostenere le esigenze di benessere di chi vi abita.

L’acqua

Ecovillaggio Montale contribuisce, inoltre, a rifornire costantemente la falda acquifera, evitando sprechi e dispersioni del prezioso bene comune. Tutte le scelte urbanistiche abbracciano la filosofia antispreco con un’attenzione alle risorse della natura e in particolare del ciclo dell’acqua. Quest’ultimo è alla base del progetto urbanistico e avviene in tre fasi: raccolta, conservazione e riutilizzo. All’interno delle abitazioni l’applicazione del frangigetto ai rubinetti riduce il flusso dell’acqua domestica, evitando così gli sprechi.

Un altro contributo importante si lega al sistema di raccolta dell’acqua piovana dai tetti delle abitazioni, che è convogliata tramite i pluviali in tubi drenanti, pozzi perdenti e/o fossi per la percolazione e la raccolta nella sottostante falda acquifera, il miglior posto dove stoccare il prezioso bene comune. L’acqua raccolta in falda è fitodepurata e riutilizzata per scopi irrigui.

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Anche in futuro l’ecoquartiere continuerà a lavorare in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2030, contribuendo al raggiungimento di alcuni global goal. Oltre al punto 7, Energia Pulita e Accessibile, già raggiunto per la climatizzazione di tutte le residenze, in particolare Ecovillaggio si impegna costantemente nel goal numero 12, Consumo e produzione responsabili, per un uso efficiente delle risorse naturali, e del goal numero 13, Lotta contro il cambiamento climatico, per attuare misure di contrasto e di adattamento ai cambiamenti meteo.

I materiali

Gli edifici dell’Ecovillaggio sono stati realizzati utilizzando blocchi cassero Isotex in conglomerato di legno cemento, che consentono di costruire murature ecosostenibili con ottime prestazioni di isolamento termico, acustico, antisismiche e di resistenza al fuoco.

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Gli elementi sono leggeri così da agevolare una messa in opera rapida ed economica, riducendo tempi e costi di cantieri; i blocchi vengono posati a secco, successivamente vengono riempiti in calcestruzzo e armati all’interno con ferri verticali e orizzontali, assicurando in questo modo un’ottima struttura portante.

I blocchi cassero Isotex sono già coibentati con inserto isolante in EPS in grafite Neopor BMBcert di BASF o sughero, hanno ottenuto la marcatura CE e tutte le certificazioni nel rispetto delle normative vigenti (NTC 2018) e di sostenibilità ambientale: ANAB/ICEA – EDP/ FDED – Test VOC – ReMade In Italy.

La progettazione contro il cambiamento climatico

L’acqua è un bene prezioso, da custodire e da non sprecare. La possibilità di nubifragi e alluvioni sempre più frequenti o, di contro, periodi di siccità estrema, sono purtroppo temi ricorrenti, anche se probabilmente ancora non sufficientemente considerati con la dovuta attenzione. Per questo motivo è necessario, oltre che urgente, attuare possibili strategie e soluzioni per contenere le possibili conseguenze di eventi meteoclimatici acuti, come ci ricordano i fatti di cronaca più recenti proprio in Emilia-Romagna.

ecovillaggio-montale-silvia-pini«In Ecovillaggio il nostro impegno continuo è di efficientare l’utilizzo di ogni elemento di architettura a beneficio sia dell’uomo sia dell’ambiente, per ristabilire tra loro un nuovo equilibrio. Ecovillaggio è resiliente ai cambiamenti climatici grazie a un lavoro e uno studio multidisciplinare applicato in tutte le fasi della progettazione. In caso di nubifragi o alluvioni, fenomeni estremi e sempre più frequenti, l’acqua in Ecovillaggio non si disperde ma viene raccolta in falda per essere poi utilizzata nei periodi più siccitosi, al fine di irrigare le essenze che a loro volta provvedono al disinquinamento e alla regolazione del microclima. Questo sistema di conservazione evita danni come allagamenti e non alimenta rischi idrogeologici», spiega Silvia Pini, l’ideatrice e imprenditrice di Ecovillaggio Montale.

Oltre al parco o “Water Park”, capace di resistere ai nubifragi, numerose e in costante aggiornamento sono le soluzioni urbanistiche che presenta l’ecoquartiere a tutela della natura e dell’acqua.

In particolare: le pendenze dei percorsi ciclopedonali della zona a parco e delle aree private a giardino studiate per la raccolta delle acque e il loro convogliamento in falda, i parcheggi a prato con la duplice funzione di dissipazione delle onde di calore e il drenaggio delle acque piovane nella falda sottostante, le pavimentazioni realizzate con autobloccanti drenanti al 100% che permettono l’assorbimento dell’acqua piovana e la conservazione nella falda.

Infine, sostenibilità è la chiave dei nuovi progetti di Ecovillaggio come l’Area del Ben Essere, uno spazio di circa mille metri quadri dove trova applicazione il concetto di bioclimatica, inteso sia come scelta oculata di arbusti e delle altre specie per il disinquinamento sia come studio della superficie per l’ottimizzazione dell’acqua piovana. Una piccola oasi di “verde terapeutico” con l’obiettivo di stabilire una nuova armonia tra uomo e natura.

Finco: come riordinare gli incentivi fiscali

Lavori di ristrutturazione
Lavori di ristrutturazione

Quale futuro per gli incentivi fiscali dopo il tramonto del superbonus? Finco ha messo a punto la sua proposta.

Finco è una federazione composta da 40 associazioni per oltre 14 mila imprese e 120 mila dipendenti con un volume di affari superiore ai 30 miliardi di euro.

Tra di esse si trovano molti protagonisti dell’efficienza energetica come ad esempio le Associazioni degli infissi e dell’involucro edilizio  (Anfit, Unicedil ed Unicmi); delle schermature solari (Assites); del verde di coibentazione (Assoverde); delle energie rinnovabili (Aceper, Assoidroelettrica, Anighp, Fiper);  delle porte e chiusure tecniche (Acmi); delle coperture (Pile) e dei materiali compositi (Assocompositi) ; dei lucernari e della ventilazione naturale (Zenital); della contabilizzazione del calore e dell’acqua (Ancca); delle insegne luminose (Aifil); del drenaggio delle acque meteoriche (Aises), del comparto degli ascensori (Consorzio per l’Italia) nonché, infine,  Associazioni di categoria molto importanti seppur di settori contigui come quelle degli Amministratori di Condomini (Anaci) e dei manager per l’uso razionale dell’Energia (Fire).

Le proposte di Finco

1.La Federazione ritiene condivisibile l’idea di un complessivo riordino dei bonus edilizi con il maggiore accorpamento possibile delle aliquote, avendo come criterio guida quello della semplicità:  sia gli utenti che la filiera dei “prescrittori” (progettisti etc.) devono essere facilitati nella scelta della soluzione più sostenibile ma al contempo praticabile.

Il Libro Bianco Finco-Enea del 2004 già registrava il 45% dei consumi energetici nazionali per costruzione e gestione edifici, con conseguente emissione di CO2.

A livello europeo già si parlava del 40% di consumi nella versione 2010 della Direttiva EPBD (Energy Performance of Building Directive –  progenitrice della Direttiva “Case Verdi” attuali).

La necessità di intervenire sull’efficientamento degli edifici  è, quindi, evidente.

2.Gli interventi necessari ed opportuni non devono, però, andare contro il principio della “Neutralità Tecnologica “e favorire, quindi, alcune soluzioni (e quindi categorie di operatori e prodotti) invece di altre.

3.Necessario altresì garantire il giusto equilibrio tra interventi singoli ed a “pieno edificio”, lasciando la scelta alle capacità/possibilità dei cittadini.

4.Importante che il riordino dei bonus edilizi non diventi uno strumento per operazioni improprie come l’applicazione estensiva di alcuni Ccnl (come quello dell’edilizia, per esempio) ad attività che non sono strettamente edili, in nome di una “qualificazione” che non si ottiene con l’applicazione di un contratto generalista, ma di un Ccnl specifico per le attività svolte.

5.E’ altresì necessario prevedere in alcune fattispecie la proroga degli istituti della cessione  del credito e dello sconto in fattura (vedi appresso).

Gli interventi da prendere in considerazione:

1.Gli interventi sull’intero edificio dovrebbero arrivare ad una detrazione del 90/80 % con miglioramento di due classi energetiche; per gli interventi “singoli” dovrebbero essere mantenute le attuali detrazioni del 50/65%.

2.Per quanto riguarda l’installazione di serramenti: in ipotesi, si potrebbe pensare ad un doppio binario con un recupero della detrazione in 3 anni per interventi fino a 20mila euro, ed un recupero fino a 10 anni per interventi fino all’importo massimo attualmente previsto di 60mila euro.

In merito alla trasmittanza termica, si tratta una scelta tecnico-politica, non solo tecnica, e come tale dovrebbe rimanere senza arrivare alla richiesta di prestazioni eccessive, il cui costo-beneficio potrebbe non essere bilanciato.

Il problema, in questo momento, non è la trasmittanza dei serramenti, già molto performante, quanto, per esempio, la capacità tecnica dei posatori che incide molto sulle prestazioni dei serramenti.

3.Per questa ragione si potrebbe ipotizzare una maggiore aliquota di detrazione o un minore tempo di recupero fiscale, anche a fronte di importi più elevanti, nel caso in cui gli interventi vengano eseguiti in conformità alla norma UNI 11673 parti 1, 2, 3 e 4. Gli incentivi per “finestre comprensive di infissi”, andrebbero riportati al 65% anche se non trainati.

4.Analogamente per gli incentivi per schermature solari (che andrebbero riportati al 65% anche se non trainati).

5.Dovrebbero essere previsti incentivi per impianti e sonde geotermici e per teleriscaldamento efficiente.

6.Necessari incentivi anche per la riduzione di consumi idrici e la raccolta/riutilizzo delle acque meteoriche.

7.Per quanto riguarda i Condomini, dovrebbero essere consentiti quorum che facilitino decisioni nelle assemblee condominiali con possibilità di prestiti garantiti, oltre che di sconto in fattura, per i cittadini incapienti.

8.      La ripartizione delle detrazioni dovrebbe essere compresa in un periodo da 3 a 10 anni o, eventualmente, in tempi più brevi, sempre a scelta del contribuente, per interventi di basso importo.

9.      Necessario chiarire che, per “superamento di barriere architettoniche”, si intende qualsiasi forma di intervento idoneo a migliorare la fruibilità del costruito, ivi incluse le motorizzazioni di chiusure e schermature solari, da parte di soggetti con funzionalità limitata/ridotta.

10.Molto importante anche prevedere specifiche forme di incentivo in merito alla installazione/sostituzione dei contabilizzatori di acqua e calore.

11.A parità di aliquota di detrazione è necessario garantire lo sconto in fattura solo per alcune categorie di cittadini particolarmente disagiate con reddito ISEE fino a euro 30.000.

12.   Va prevista la presenza delle insegne di esercizio e le dotazioni fisse ad esse afferenti tra gli interventi impiantistici specialistici ammessi a forme di sostegno, come l’esclusione dal reddito di impresa, con aliquote crescenti in caso di alimentazione con pannelli fotovoltaici, di utilizzo  di materiali riciclati, etichettature energetiche o componentistica europea.

Inoltre, con riferimento alla ex Legge n. 124 del 7 agosto 2015,  le pratiche autorizzative di adeguamento dell’edificio, dovrebbero già comprendere l’efficientamento dell’insegna di esercizio, senza bisogno di ulteriori permessi ed autorizzazioni.

13.Nel complessivo riordino degli incentivi – che potrebbero anche essere direttamente proporzionali all’efficientamento ed inversamente proporzionali al reddito – è necessario, comunque:

1.       Mantenere il punto fermo di incentivi  dalla percentuale significativa per i singoli interventi;

2.       Valutare altre variabili: come ad esempio, l’età del contribuente, il tempo di recupero scelto per le detrazioni, l’entità dell’importo portato in detrazione, ecc.

14.Necessaria in ogni caso la consultazione degli operatori del settore per la predisposizione della normativa di riordino della materia; ivi incluse le imprese specialistiche.

 

Eurocassonetto: l’evoluzione di un’industria

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Specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi scorrevoli a scomparsa, Eurocassonetto realizza soluzioni per interni ed esterni.

Il marchio nato nel 1999 porta con sé l’esperienza della F.lli Marotta fondata nel 1973 da Andrea Marotta e il fratello come fabbrica di lavori artigianali in ferro e alluminio.

Andrea Marotta

«La prima linea di taglio l’abbiamo avuta noi, in provincia di Agrigento, nessuno aveva questo tipo di attrezzature», racconta il fondatore che ricorda l’acquisto della MGM, la profilatrice pioniera dalla quale venivano ricavati gli elementi per le saracinesche, le tapparelle, e vari altri profili.

Quel momento, che segna un ulteriore passo avanti per l’azienda, porta poi all’acquisto di un’altra profilatrice che genera il rullo ottagonale, fondamentale componente dell’avvolgibile.

Quelle attrezzature, all’epoca fuori dalla portata della maggior parte delle aziende, divennero gli strumenti chiave della Fratelli Marotta, necessari per plasmare l’acciaio secondo la propria visione.

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I fratelli Salvatore (a destra) e Antonio Marotta con il padre Andrea

Dagli esordi Fratelli Marotta, poi Eurocassonetto, è cresciuta costantemente fino a vedere l’ingresso in azienda dei figli di Andrea Marotta, Antonio e Salvatore, nel 2007. Sotto la loro guida l’azienda è diventata leader a livello internazionale nella produzione, vendita e assistenza di controtelai per porte e sistemi scorrevoli a scomparsa, con un occhio sempre attento all’innovazione, alla sostenibilità e al design.

Speciale Isolamento: Stiferite Fire B per il Museo Civico JMuseo di Jesolo Lido (Venezia)

JMuseo-Jesolo-Lido

Specializzata nella produzione di isolanti termici in poliuretano espanso rigido, Stiferite ha contributo all’efficientamento energetico e alla sostenibilità del nuovo Museo Civico JMuseo di Jesolo Lido (Venezia), vicino all’area commerciale Laguna Shopping.

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La progettazione della struttura, che si sviluppa su una superficie di 4.200 metri quadrati per un’altezza totale di 27 metri, è stata affidata all’architetto Giovanna Mar, che ha saputo sfruttare contrasti cromatici e luce naturale. Gli stretti tagli verticali, destinati agli ingressi, enfatizzano il contrasto con il maestoso atrio a tutta altezza, illuminato dal lucernaio posto sul tetto a terrazza: da qui la vista dei visitatori può spaziare dal mare fino alla Laguna di Venezia.

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La moderna dinamicità della forma è sottolineata dal rivestimento esterno dove il tema del triangolo si declina nei forti grafismi in bianco e nero delle pannellature in alluminio con speciale foratura Triangoli Optical, ideata dallo stesso architetto e realizzata da Atena con tecnica Dot-Art che consente di riprodurre qualsiasi immagine attraverso la sua scomposizione in fori di diverso diametro e passo.

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Per la riduzione dei consumi energetici per il condizionamento degli ambienti, tutte le strutture opache verticali, realizzate con il sistema costruttivo a facciata ventilata, sono state correttamente coibentate con pannelli Stiferite Fire B di spessore 120 millimetri, che garantiscono una resistenza termica pari a 4,8 m2K/W.

Scelto non solo per la sua elevata capacità isolante, Stiferite Fire B è stato selezionato anche per le sue prestazioni di comportamento al fuoco, con l’ottenimento della classe di reazione al fuoco B s1 d0, la migliore prevista per materiali organici, oltre che per la sua durabilità in condizioni di esercizio severe e la compatibilità con le esigenze estetiche della facciata. Il pannello Stiferite Fire B, infatti, è provvisto di un rivestimento di colore nero che non altera i giochi cromatici e la percezione della diversa forometria della superficie metallica.

La compattezza e la lavorabilità dei pannelli Stiferite Fire B hanno agevolato anche le opere di fissaggio realizzate dall’impresa Save di Gruaro (Venezia), che ha dapprima incollato lo strato isolante alle strutture mediante adesivo poliuretanico e ha poi provveduto a installare fissaggi meccanici, funzionali anche all’ancoraggio dell’orditura di sostegno del rivestimento metallico.

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Gli aspetti di sostenibilità ambientale sono stati valutati tramite le Dichiarazioni ambientali di prodotto, Epd di livello III, certificate quindi da un ente terzo, che Stiferite ha reso disponibili per l’intera gamma produttiva, e la certificazione Epd e Remade in Italy della rispondenza ai Criteri ambientali minimi.

Pannello sandwich Stiferite Fire B

Stiferite Fire B è un pannello sandwich costituito da un componente isolante in schiuma polyiso, espansa senza l’impiego di Cfc o Hcfc, rivestito su una faccia da velo vetro saturato e sull’altra, da posizionare sul lato maggiormente esposto al rischio incendi, da un velo vetro addizionato da fibre minerali denominato Stiferite Fire B facer.

JMuseo-Jesolo-Lido

Il pannello Stiferite Fire B è indicato per l’isolamento di pareti ventilate (risponde ai requisiti previsti dalla Guida Tecnica su Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili del 15/04/2013) e su tutte le applicazioni ove sia richiesta la più elevata prestazione di reazione al fuoco ottenibile da isolanti organici (euroclasse di reazione al fuoco B s1 d0).

La dimensione standard dei pannelli è di 600×1200 millimetri, mentre gli spessori vanno da 20 a 200 millimetri.

Stiferite-Fire-B

I pannelli Stiferite in schiuma polyiso hanno i più bassi valori di conducibilità termica stabili nel tempo (λD) e le loro eccellenti prestazioni permettono di limitare gli spessori dello strato isolante ottimizzando il rapporto volume edilizio/spazio abitativo.

Il pannello Stiferite Fire B presenta i seguenti valori di conducibilità termica: λD=0,027 W/mK con spessore da 20 a 40 millimetri; λD=0,026 W/mK da 50 a 90 millimetri; λD=0,025 W/mK da 100 a 160 millimetri; λD= 0,024 W/mK da 180 a 200 millimetri

SCHEDA PROGETTO

Realizzazione Museo Civico JMuseo – Jesolo Lido (Venezia)

Committente: Comune di Jesolo
Main Contractor: Numeria S.G.R. S.p.A
Progetto architettonico: Studio arch. Giovanna Mar – Venezia
Impresa esecutrice: Urban costruzioni – Jesolo (Venezia)
Rivestimenti metallici: Atena S.p.A. – Gruaro (Venezia)
Isolamento termico: Stiferite Fire B, spessore 120 millimetri
Posa pannelli e rivestimenti: impresa SA.VE. sas – Gruaro (Venezia)

Speciale Isolamento: porta d’ingresso Thermo65 Hörmann, coibentata e sicura

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Risultato dell’assidua attività di ricerca condotta da Hörmann, leader europeo nel mercato delle chiusure, la porta d’ingresso Thermo65 isola e protegge le abitazioni, valorizzandole anche dal punto di vista del design.

Dotato di un manto extra spesso e di un coefficiente di trasmittanza termica (valore UD) fino a 0,87 W/m2K, il nuovo portoncino Thermo65 Hörmann permette di incrementare l’efficienza energetica delle aree abitative. Consentono queste ottimali prestazioni il battente complanare in acciaio spesso 65 millimetri, riempito con schiuma rigida in poliuretano, e il telaio in alluminio con guarnizione tripla.

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Soluzione interessante anche dal punto di vista della sicurezza, questa chiusura è caratterizzata, di serie, da un bloccaggio antieffrazione multipunto ed è disponibile, su richiesta, con equipaggiamento RC2, in grado di assicurare una resistenza a un tentativo di scasso della durata di tre minuti, in base agli standard convenzionali internazionali.

Silenziosa grazie alla chiusura softlock, Thermo65 è stata progettata con il profilo battente invisibile: l’elegante anta, complanare su entrambi i lati, incrementa così il valore estetico degli spazi.

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Versatile in termini di possibilità di personalizzazione, Thermo65 è presentata in 15 motivi e vari colori. Su richiesta, può disporre anche di elementi laterali e sopraluce.

Nuovi sistemi costruttivi: Knauf Aquapanel, involucro a secco anche su pareti curve

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Il sistema a secco per l’involucro edilizio Knauf Aquapanel punta su resistenza, versatilità e prestazioni. Le superfici si modellano e si curvano, permettendo di creare nuovi design. Inoltre, possono accogliere una vasta gamma di finiture: dalla pittura all’intonaco, dalle piastrelle al rivestimento decorativo.

La leggerezza del sistema consente non solo di impiegare il materiale in molteplici contesti, comprese le opere di ristrutturazione e riqualificazione energetica, ma anche di lavorarlo con facilità per costruire velocemente e in sicurezza.

La lastra Aquapanel Cement Board Outdoor, inoltre, consente ai progettisti di introdurre una vasta gamma di forme, tra cui volte, archi e facciate curve. Il sistema Aquapanel garantisce prestazioni di tenuta all’umidità, di isolamento termo-acustico e di resistenza al fuoco, oltre che la giusta sicurezza sismica, permettendo di creare soluzioni versatili e performanti.

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Le performance:

Protezione dall’umidità. Il design a strati combina una sequenza di barriera al vapore e materiali traspiranti che consente il rilascio sicuro di umidità e condensa all’interno della costruzione. Il risultato è una protezione affidabile, anche nei climi più sfavorevoli.

Protezione antincendio. Tutti i componenti delle pareti esterne Knauf sono incombustibili (a eccezione delle membrane che si dissipano rapidamente senza causare danni). Scegliendo i vari componenti in base alle esigenze, la parete esterna Knauf può soddisfare un’ampia gamma di requisiti di sicurezza antincendio. Per esempio, la classe di resistenza al fuoco EI30 -EI 60 di una costruzione di parete continua può essere facilmente ottenuta rivestendo l’orditura interna con due lastre in gesso.

Sicurezza sismica. Grazie alla sua duttilità e al comportamento di deformazione positivo, durante l’attività sismica il sistema Knauf Aquapanel presenta un rischio di collasso inferiore rispetto ai materiali da costruzione tradizionali. In caso di collasso, inoltre, le sue proprietà di leggerezza sono potenzialmente meno dannose per l’area circostante. La parete esterna Knauf è anche più facile da riparare e ricostruire, e risulta indicata per le zone sismiche.

Isolamento acustico. Grazie alla sua costruzione e alla sequenza degli strati, le pareti esterne Knauf creano un sistema molla-massa che aiuta a massimizzare l’attenuazione del suono.

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Isolamento termico. Con i sistemi costruttivi a secco Knauf per le pareti esterne si ottiene un isolamento termico superiore rispetto alle costruzioni tradizionali di uguale spessore. Inoltre, le prestazioni termiche possono essere ulteriormente migliorate grazie alla possibilità di scegliere varie misure, ognuna delle quali aiuta a minimizzare l’impatto dei ponti termici.

Protezione dalla corrosione. Questo tipo di pareti esterne sono costituite da una costruzione leggera in acciaio comprendente gli elementi di fissaggio e i materiali di collegamento e ancoraggio. I componenti in acciaio devono essere protetti dalla corrosione e per garantire la funzionalità e la longevità di 50 anni caratteristiche delle pareti esterne. Knauf mette a disposizione un’orditura metallica specifica, come i profili Knauf in MgZ, che garantiscono una protezione alla corrosione cinque volte superiore rispetto ai comuni profili zincati per pareti a secco

Unicmi prevede una crescita condizionata dall’inflazione

Dopo un 2022 di forte crescita per il settore delle costruzioni (+19,7%%) sulla spinta degli incentivi fiscali. Lo rileva l’Ufficio Studi di Unicmi, che nel suo Rapporto di mercato sull’involucro edilizio vede una ripresa che rallenta nel 2023, con una crescita nominale del 9,2 e le prospettive per il 2024, seppur positive, indicano una crescita degli investimenti nelle costruzioni del 5,9%. In sostanza, crescita sì, ma inferiore all’inflazione. Amaro ottimismo, appunto. Il settore del recupero (ristrutturazioni) residenziale crescerà, secondo Unicmi, dell’9,8% nel 2023 e del 6% nel 2024. Il settore del non residenziale dopo il +7,8% nel 2023 si attesterà a +4,3% nel 2024, confermando le previsioni di un significativo rallentamento.

I serramenti

Ovviamente l’attenzione dell’analisi è centrata sul mercato dei serramenti: crescerà nel 2023 dell’8,5% e del 5,2% nel 2024. Nel segmento residenziale la domanda di serramenti aumenterà del 9,3% nel 2023 e dell’5,8% del 2024. Si tratta, secondo l’analisi, di dati generati non solo dal contributo degli incentivi fiscali, ma anche dal buon andamento dell’economia. Il mercato dei serramenti e delle facciate continue nel segmento non residenziale crescerà complessivamente del 7,8% nel 2022 e del 4,3% nel 2023.

InnovaLight X: nuovo sistema costruttivo 100% a secco di Saint-Gobain e Manni Green Tech

InnovaLightX

Saint-Gobain Italia e Manni Green Tech danno vita a InnovaLight X, un nuovo sistema costruttivo realizzato al 100% con tecnologia a secco per abitare il futuro in maniera sostenibile, grazie alle caratteristiche: di velocità costruttiva, resistenza sismica, performance termo-acustiche e facilità di integrazione con le più moderne tecnologie impiantistiche.

InnovaLight X è il primo sistema costruttivo completo e certificato che si compone di una struttura portante in acciaio, con tecnologia Light SteelFrame di Manni Green Techintegrata a soluzioni tecniche Saint-Gobain a elevate prestazioni (lastre in gesso fibrorinforzato Saint-Gobain Gyproc Glasroc X e pannelli isolanti termo-acustici Saint-Gobain Isover Arena34), in grado di rispondere ai più elevati standard di sicurezza, comfort, sostenibilità ambientale e qualità dell’abitare.

InnovaLightX

Grazie all’integrazione dei suoi componenti, i vantaggi di InnovaLight X sono numerosi e vanno dalla velocità esecutiva alla leggerezza strutturale e sicurezza sismica, dalla sostenibilità ambientale alla riduzione degli spessori combinati alle massime performance.

Le prestazioni di InnovaLight X sono state testate e certificate in laboratori accreditati. A seguito dell’iter di prove, sono state ottenute certificazioni meccaniche rilasciate dall’Università Federico II di Napoli, certificazioni di resistenza al fuoco da Csi e Istituto Giordano e, infine, certificazioni acustiche di isolamento da calpestio e da rumore aereo da Istituto Giordano.

davide-kohen-saint-gobain«Per noi è un orgoglio aver collaborato con Manni Green Tech all’ideazione di InnovaLight X, un sistema innovativo completo, ingegnerizzato e performante in termini sismici e termo-acustici», è il commento di Davide Kohen, direttore marketing di Saint-Gobain Italia. «InnovaLight X incarna perfettamente le peculiarità che l’edilizia del futuro deve possedere, in particolare la velocità costruttiva, che riduce i tempi esecutivi, ottimizza la logistica e crea un risparmio in risorse e tempo lavoro, e la sostenibilità, che si traduce in un approccio circolare che considera tutto il ciclo di vita del prodotto e dell’intero sistema. Con InnovaLight X il futuro dell’edilizia inizia ora».

Supplemento Drenaggio assieme al nuovo YouTrade

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Acqua che improvvisamente sommerge una città. Piogge che allagano intere regioni. Acquazzoni estivi che si trasformano in eventi tropicali. Assieme al caldo sopra la media storica, il cambiamento climatico costringe tutti, cittadini, amministratori e imprese, a fare i conti con i nuovi intensi fenomeni meteo. Il risultato sono catastrofi e, nel migliore dei casi, in disagi nella vita quotidiana. Il rimedio, a parte cercare di ridurre le emissioni di Co2, è uno solo: una maggiore cura del territorio. E, soprattutto, interventi che limitino o evitino del tutto problemi al territorio, sia cittadino sia extra urbano. Gli interventi più urgenti sono quelli che riguardano il drenaggio. Condutture, vasche di smistamento, pavimentazioni: tutto deve essere adeguato al nuovo grado di piogge che puntualmente si abbattono su case, strade e ambienti naturali.

Per questo il nuovo numero di YouTrade ha dedicato un ampio supplemento al tema del drenaggio. Il supplemento è uno strumento utile per diverse categorie: per i distributori, che possono approfondire il tema e farsi un’idea dei nuovi materiali e delle soluzioni più avanzate per lo smaltimento delle acque, ma anche per imprese di costruzioni e progettisti. 

 

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Lo Speciale Drenaggio, allegato al nuovo numero di YouTrade, considera l’aspetto del trattamento acque nella sua interezza: dalle norme, fino alle risorse finanziarie, dagli interventi più significativi ai corsi di studi dedicati alla cura del dissesto idrogeologico, dagli interventi più urgenti fino alle ultime novità in materia.

Lo Speciale Drenaggio, che occupa 126 dense pagine, è un utile vademecum per tutti i professionisti del settore ed è distribuito gratuitamente agli abbonati di YouTrade. Una ragione in più per non perdere questo numero! Abbonati ora!

Supplemento YouTrade giugno 2023 – Speciale Drenaggio (abbonati)

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Nuovi sistemi costruttivi: sicurezza e comfort con i laterizi T2D

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Con il suo principale stabilimento produttivo nel cuore del Centro Italia, T2D, punto di riferimento italiano per i sistemi costruttivi in laterizio, ha sempre prestato particolare attenzione al tema della sicurezza strutturale e delle prestazioni statiche dei suoi blocchi da muro, schierando sul territorio personale di esperienza e qualificato.

I blocchi antisismici T2D, e ancor più quelli armati, sono soluzioni non solo per la salvaguardia della vita, ma anche per tutelare l’investimento iniziale e le prestazioni della propria casa.

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Scegliere una casa in laterizio T2D vuol dire assicurarsi reazione scatolare, robustezza e resistenza meccanica, ma anche benessere abitativo con un elevato isolamento termico sia in inverno (regime stazionario) che in estate (regime dinamico).

La casa in laterizio T2D garantisce comfort, grazie alle pareti massive che agiscono da regolatori termo-igrometrici. Ne sono la prova sistemi costruttivi come Tris e Muratura Armata che hanno fattore di attenuazione molto basso, impedendo a chi vive la casa di percepire le escursioni termiche del valzer tra giorno e notte, tra estate e inverno.

Rivit (Fervi Group): 50 anni di innovazione nei sistemi di fissaggio

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50-anni-rivitFondata nel 1973 a San Lazzaro di Savena (Bologna), Rivit spegne 50 candeline. Azienda  di riferimento nei sistemi di fissaggio per i settori dell’industria, della rivendita e dell’edilizia e per gli utensili d’assemblaggio e la lavorazione della lamiera, l’azienda è ben radicata sia a livello nazionale che internazionale, registrando la propria presenza in oltre 65 Paesi.

Nel 2006, la necessità di dotarsi di un sistema logistico di ultima generazione e di infrastrutture più aggiornate, porta Rivit a trasferirsi nel 2006 a Ozzano dell’Emilia (Bologna). Altra tappa importante nella storia dell’azienda è l’ingresso nel 2021 in Fervi Group.

«Cinquant’anni di attività e l’appartenenza a un gruppo dinamico come Fervi Group sono un ottimo punto di partenza per costruire nuove opportunità di crescita. L’obiettivo è continuare ad essere sempre più un punto di riferimento, sia per gli operatori dell’industria 4.0, sia in ambito più artigianale, pronti a cogliere sfide e opportunità che un mercato ampio e diversificato come quello del fissaggio propone ai migliori operatori del settore», ha dichiarato il neo amministratore delegato di Rivit Francesco Montanari, in occasione delle celebrazioni per il 50esimo anniversario dell’azienda.

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L’evento celebrativo aperto al territorio ha visto la partecipazione anche del viceSindaco la Città Metropolitana di Bologna Marco Panieri (delegato a Sviluppo economico, Commercio e Attività produttive, Società partecipate) e del sindaco Luca Lelli del Comune di Ozzano dell’Emilia.

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Rivit e Fervi Group hanno approfittato dell’occasione per esprimere solidarietà e vicinanza ai territori coinvolti dall’alluvione in Emilia-Romagna attraverso iniziative di sostegno: ai clienti del territorio sono infatti state dilazionate le scadenze dei pagamenti, mentre ai rappresentanti delle istituzioni intervenuti alla cerimonia sono state regalate le potenti aspiraliquidi marchiate Fervi, per svuotare immobili e spazi pubblici in caso di criticità idrauliche e altri interventi di ripristino.

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Con circa 45 mila referenze a catalogo, sia a marchio Rivit sia con altri marchi, l’azienda bolognese offre una gamma completa di prodotti per industria e lattoneria: rivetti, inserti, perni, viti, autoaggancianti ed altri sistemi di fissaggio, uniti ai tool di montaggio dedicati. Per assicurare l’ampiezza di catalogo, Rivit distribuisce anche referenze di altri marchi leader di mercato come i sistemi di chiusura Southco o gli autoaggancianti PEM. 

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Un recente accordo tra Fervi Group e Mister Worker, il portale online dedicato alla vendita di utensili e attrezzi per il settore professionale e il fai da te, ha portato all’apertura nella sede di Rivit a Ozzano del primo punto vendita “fisico” di Mister Worker in Italia, convertendo ed ampliando il negozio preesistente. Qui sarà dunque possibile acquistare i prodotti Rivit e di tutto il gruppo Fervi, nonché un’ampia parte dei marchi che utilizzano la piattaforma online come canale di vendita, il tutto accompagnato da un prezioso servizio di consulenza.

Logistica: come ridurre il controllo in ingresso della merce

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Il controllo in ingresso della merce è fondamentale per riuscire a garantire alle operazioni successive l’idoneità dei prodotti per la vendita o per la loro trasformazione. Il controllo può costituire un collo di bottiglia per il flusso in ingresso della merce, soprattutto se per eseguire tale controllo è necessario molto tempo.

Non esiste un tempo definito o di riferimento, in quanto differenti aziende hanno caratteristiche diverse, che complicano o meno le fasi di ingresso merce, da una semplice ricognizione esteriore del prodotto, fino al test di laboratorio.

Diviene necessario sottolineare che, fintantoché un materiale arrivato non ha subito il controllo di qualità, esso debba essere visibile contabilmente nel gestionale, ma non può essere disponibile all’utilizzo o alla vendita.

Ogni azienda dovrebbe conoscere il tempo di attraversamento in ingresso, ovvero il tempo richiesto dal momento in cui il materiale è stato scaricato e accettato al momento in cui il materiale ha ottenuto il benestare dall’ufficio qualità. Tanto più rapida è questa fase e tanto prima il materiale è disponibile.

Nel caso i tempi siano molto lunghi (per esempio, alcuni giorni) sarà opportuno inserire questi giorni nel lead time del fornitore.

Quali sono le indicazioni per un efficace controllo in ingresso? Di seguito alcune indicazioni da valutare e adottare per ridurre il tempo di attraversamento in questa fase:

• Rendere il controllo più veloce attraverso l’adozione di strumentazione più performante. Questo punto è applicabile nel caso di prodotti che devono subire dei test di laboratorio.

• Valutare opportunamente il fornitore diminuendo i controlli per quelli più virtuosi. In particolare, si tratta di adattare lo skip lot dinamicamente. Lo skip lot rappresenta la frazione di materiale ricevuto che viene controllata. Un fornitore virtuoso richiede meno controlli in ingresso a differenza di quelli che hanno tassi di non conformità elevati. Questa modalità di campionamento supportata da fattori statistici permette di risparmiare tempo.

• Abbassare la complessità del controllo permettendo anche al magazziniere di intercettare le non conformità. Questa modalità si presta quando possono essere usate dime di raffronto, bilance o sistemi facili da usare.

Eliminare il controllo demandando al fornitore la responsabilità della garanzia della qualità. Tale modello prende il nome di free pass e deve essere regolato e tutelato da un contratto preliminare tra cliente e fornitore in cui vengono specificate le condizioni di accettazione.

Aumentare le risorse al controllo qualità. Se i tempi sono lunghi e vincolano i processi a valle, l’aumento delle risorse umane può contribuire a velocizzare il flusso.

I punti presentati non sono esclusivi e talvolta una loro giusta combinazione può rappresentare la giusta soluzione.

di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 139)

Nuovi sistemi costruttivi: più sicurezza e leggerezza con U-Boot Beton di Daliform Group

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Il polo produttivo Weger a Nazsciaves (Bolzano), realizzato con il sistema di Daliform Group

Quando si costruiscono edifici nuovi è indispensabile che le strutture siano progettate come prescritto dalle norme antisismiche.

Per migliorare le prestazioni dei solai, minimizzando costi d’opera e materie prime impiegate, Daliform Group ha ideato una soluzione tecnologica semplice e funzionale: inserire degli elementi cavi in polipropilene rigenerato, denominati U-Boot Beton, all’interno delle solette a getto pieno in opera, ottenendo un’ottimizzazione della distribuzione delle masse di calcestruzzo e riducendone così la quantità impiegata.

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In questo modo si risparmia anche acciaio per l’armatura: a parità di spessore, infatti, con U-Boot Beton si ottiene una diminuzione di peso fino al 40% rispetto a una soletta monolitica e una diminuzione globale dei carichi compresa tra il 10 e il 20%.

Questo dato si ripercuote positivamente su tutto il resto della struttura: minor dimensionamento dei pilastri, risparmiando armatura e calcestruzzo, conseguente minor dimensionamento delle fondazioni e degli scavi, ottimizzazione dei tempi di costruzione e maggiore sostenibilità ambientale.

Gli eventi sismici dell’ultimo decennio hanno evidenziato che a subire i danni maggiori sono stati gli edifici industriali. La causa principale dei collassi è l’inadeguatezza dei dettagli costruttivi relativi ai collegamenti tra i diversi elementi strutturali. Il punto cruciale del problema non è tanto la leggerezza della struttura o il corretto calcolo dell’azione sismica, bensì la tipologia strutturale stessa (pilastri e travi isostatiche).

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U-Boot Beton per il centro commerciale Auchan (Francia)

Rispetto ai sistemi tradizionali, alleggerire i solai e le platee di fondazione con U-Boot Beton, risulta più sicuro e quindi più performante in caso di evento sismico, grazie al suo sistema razionale di controventamento a setti.

U-Boot Beton garantisce elevate performance strutturali, anche nelle zone sismiche più impegnative, alti standard qualitativi del solaio e una perfetta ed omogenea finitura dell’intradosso, permettendo di soddisfare anche le esigenze architettoniche.

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Il polo logistico e produttivo Vimar a Marostica (Vicenza), realizzato con il sistema U-Boot Beton di Daliform Group

Il sistema si presta in modo particolare per la realizzazione di solette di grande luce e/o grande portata nelle strutture che necessitano di notevoli spazi liberi, come edifici direzionali, commerciali e industriali, ma anche nel campo dell’edilizia pubblica, civile e residenziale.

Consente una maggiore irregolarità nella distribuzione dei pilastri non richiedendo la realizzazione di travi. Nel caso di cantieri di difficile accesso, U-Boot Beton, grazie alle sue caratteristiche di impilabilità, modularità, leggerezza e maneggevolezza, permette di realizzare strutture orizzontali senza l’ausilio di mezzi di movimentazione e sollevamento.

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Il polo produttivo Weger a Nazsciaves (Bolzano), realizzato con il sistema di Daliform Group

L’ufficio tecnico di Daliform Group è a disposizione dei progettisti per fornire informazioni tecniche specifiche, studi di fattibilità e assistenza alla progettazione esecutiva.