Con un fatturato in crescita del 13% sull’anno precedente, non solo trainato dall’aumento dei prezzi, ma anche dagli effetti del superbonus 110%.
Quali risultati vi aspettate per quest’anno?
L’anno in corso è caratterizzato dall’integrazione di cinque nuove filiali (ex Edilia) nella provincia di Trento. Avendo pianificato tale ampliamento della rete commerciale con largo anticipo, ci aspettiamo una crescita del fatturato anche nel 2023.
Quanto ha inciso il Superbonus e che cosa prevedete con il taglio dell’incentivo?
Abbiamo rilevato una netta differenza tra le province nelle quali siamo presenti: in quella di Bolzano l’impatto è stato minore, mentre in Trentino i vari bonus hanno dato un boost importante. Nel 2023 l’impatto del blocco dello sconto in fattura ci sarà, ma l’effetto vero lo vedremo probabilmente solo nel 2024.
Quali prospettive si apriranno invece con il pnrr?
Dal Pnrr scaturiscono ottime prospettive per l’edilizia pubblica e delle infra-strutture. Bauexpert, che già negli ultimi anni si è conquistata una posizione da protagonista nel segmento del sottosuolo, riuscirà a sostenere i propri clienti con l’intera gamma di materiali edili.
Il mondo della distribuzione edile sta conoscendo grandi trasformazioni: recentemente ci sono state iniziative particolari che hanno coinvolto la vostra azienda?
Bauexpert è parte attiva del processo di concentrazione nel settore. Fin dalla costituzione nel 1999, Bauexpert ha integrato nella sua rete diversi distributori locali. Nel 2023 si sono aggiunte le filiali di Edilia.
Quali sono le sfide principali che il vostro multipoint deve affrontare per competere sul mercato?
Dopo anni di pandemia, superbonus, scarsità di prodotto e aumento dei prezzi, un nuovo cambiamento, quello verso la normalizzazione. Ma noi i cambiamenti li vediamo come opportunità di ottimizzazione e potenziamento della nostra gamma dei prodotti e dei servizi offerti ai nostri clienti.
Chi sono i vostri principali competitor?
Il Trentino-Alto Adige è caratterizzato dalla presenza di distributori locali e qualche multipoint.
Avete introdotto novità a livello logistico?
Nel 2022 abbiamo avviato e perfezionato il nostro innovativo centro logistico a Brunico (Bolzano) con un modello di gestione che replicheremo nelle altre filiali.
A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
Da anni ormai la carta in azienda è quasi del tutto sparita. E anche verso i nostri clienti e fornitori ampliamo costantemente l’uso dell’Edi (Electronic Data Interchange).
Avete iniziative dedicate a sostenibilità e green?
Internamente adottiamo e stiamo continuamente accrescendo attività di sostenibilità ambientale. Inoltre, valutiamo costantemente quali misure si possono adottare verso gli stakeholder esterni.
Quali sono le vostre principali iniziative a livello di Marketing?
Stiamo potenziando le nostre attività di marketing per accrescere la brand awareness, perfezionando fra l’altro lo studio del customer journey, senza dimenticare le attività legate all’employer branding e la cura di una comunicazione da azienda leader.
Quali zone servite?
Copriamo in modo capillare l’intera regione del Trentino-Alto Adige.
Quanti punti vendita avete oggi? Quanti contate di acquisire?
In regione siamo presenti con 16 punti vendita per materiali edili e sette showroom per finiture d’interni. E siamo certi che il nostro know-how nella distribuzione di materiali e la qualità del servizio dei nostri showroom saranno apprezzati in futuro anche da altri operatori sul mercato.
Come si compone la vostra clientela?
Come generalisti con un portafoglio prodotti completo, riusciamo a servire tutti gli attori nell’edilizia, in primis le imprese edili in senso classico.
Quali servizi pre e/o post vendita sono più graditi?
I nostri clienti ci confermano la leadership non solo per l’ampiezza della gamma prodotti, ma soprattutto per la velocità con la quale riusciamo a fornire i prodotti in cantiere. Non siamo però solo veloci, riusciamo anche ad arrivare con i nostri mezzi sul luogo desiderato dal cliente.
Quanto tempo dedicate alla formazione?
Ogni anno, principalmente in primavera, organizziamo per i nostri consulenti commerciali, collaboratori di filiale e clienti diversi corsi di specializzazione e aggiornamento in collaborazione con i fornitori. I corsi coprono tutti i gruppi merceologici che trattiamo.
LA SCHEDA
Ragione sociale completa: Bauexpert SpA
• Sito internet: www.bauexpert.it
• Email: info@bauexpert.it
• Sede legale: Via Mahl 34, 39031 Brunico (Bolzano)
La crescente attenzione del settore delle costruzioni verso temi importanti come il risparmio energetico e le recenti normative europee sull’efficientamento degli edifici e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2, hanno portato all’aumento della richiesta di soluzioni tecniche e costruttive innovative e sostenibili. L’Europa si è fatta promotrice della transizione energetica, cercando di guidare il passaggio verso economie sostenibili grazie all’utilizzo di energie rinnovabili (quindi non basate sul consumo di energie fossili come gas naturale, carbone o petrolio), l’adozione di tecniche di risparmio energetico e di sviluppo sostenibile.
Produrre e consumare energia proveniente da fonti rinnovabili è una pratica sempre più incoraggiata, in particolare per i benefici ambientali derivanti dalla riduzione delleemissioni di gas serra legate allo sfruttamento e alla combustione delle fonti fossili. Inoltre, l’obiettivo a lungo termine di conseguire una maggiore indipendenza energetica a livello comunitario e nazionale favorisce la nascita di impianti fotovoltaici nelle città.
L’impianto fotovoltaico permette la conversione diretta della radiazione solare in energia elettrica. Esso rappresenta fra le varie fonti rinnovabili una delle opzioni più utilizzate in ambito urbano, grazie ai vantaggi che i singoli utilizzatori possono avere nel medio e lungo termine. I sistemi fotovoltaici non richiedono infatti l’utilizzo di combustibile (la cui fornitura oggi può essere irregolare e legata a costi variabili), permettendo così una produzione continua di energia che aiuta a diminuire il prelievo di energia elettrica dalla rete grazie all’autoconsumo (fino alla possibilità di coprire anche tutto il proprio fabbisogno energetico). Inoltre, l’impianto fotovoltaico consente di produrre energia pulita, riducendo così l’impronta di carbonio e gli altri gas a effetto serra.
Inoltre, l’installazione di un impianto fotovoltaico in copertura porta ad un aumento del valore dell’immobile e ad un miglioramento della sua classe energetica, incentivando una maggiore attenzione verso strategie e soluzioni di risparmio energetico ed efficientamento del fabbricato.
In questo contesto in continua evoluzione, Terreal Italia ha inserito tra gli accessori del Sistema Tetto anche degli elementi adatti all’installazione di moduli fotovoltaici su coperture inclinate. KIT COPPO SUNMARCO si presenta come soluzione del Sistema Tetto di Terreal Italia che permette l’installazione “on roof” di pannelli fotovoltaici su coperture a falda rivestite in coppi.
La facilità di posa lo rende adatto all’utilizzo nei casi di nuova edificazione e negli interventi di riqualificazione. Infatti, l’installazione del KIT COPPO SUNMARCO, che avviene mediante fissaggio meccanico alla struttura della copertura, necessita della rimozione di un limitato numero di coppi.
KIT COPPO SUNMARCO
Ogni kit consente il fissaggio di 2 pannelli fotovoltaici garantendo flessibilità di forme e dimensioni dei moduli che saranno installati. Il KIT COPPO SUNMARCO si compone di
1 di 5
• n°6 COPPO SUNMARCO con staffa
• n°2 profili in alluminio di 2,30 m
• n°2 giunzioni di collegamento per profilo
• n°4 morsetti laterali (h 30mm)
• n°4 morsetti centrali (h 30mm)
Il posatore del rivestimento in coppi della copertura a falda installa anche il KIT COPPO SUNMARCO, avendo così predisposto tutto il necessario per il successivo intervento dell’elettricista.
KIT COPPO SUNMARCO è applicabile sulle coperture a falda con rivestimento esterno in coppi.
2. È sufficiente rimuovere pochi coppi di coperta in corrispondenza del punto in cui si vuole inserire il coppo con la staffa
3. Rimosso il coppo superiore si rimuove anche il coppo sottostante da sostituire con il KIT Coppo SUNMARCO
4. Posizionato poi l’elemento con la staffa, si fissa con 2 viti in corrispondenza dei 2 fori già predisposti
5. Si procede poi a riposizionare il coppo superiore a completamento della posa dei coppi di canale
6. Riposizionati i coppi di copertura rimossi, si attende l’installazione dell’impianto.
7. La copertura è così completata, con l’unico elemento visibile della staffa, sulla quale si può procedere al fissaggio del profilo in alluminio e, successivamente, del pannello fotovoltaico.
Terreal Italia sta parallelamente sviluppando soluzioni per il fissaggio di pannelli fotovoltaici anche per coperture a falde in tegole (Coppo SanMarco Evo, Portoghese e Marsigliese).
Il 2022 è stato un anno estremamente positivo con una crescita che si è avvicinata a un +40% rispetto al 2021.
Quanto ha inciso il Superbonus sul vostro fatturato e cosa prevedete con il taglio dell’incentivo e il blocco della cessione dei crediti?
Nei due anni appena trascorsi 4Bild, come tutto il mercato, ha beneficiato degli incentivi statali capaci di far ripartire non soltanto un settore ma l’intero sistema paese. Le misure adottate dal nuovo governo sembrano purtroppo dimostrare un disinvestimento nel settore dell’edilizia. Nonostante il taglio degli incentivi e il blocco della cessione dei crediti, che pare stia in qualche modo per ripartire, prevediamo un anno in continua crescita, seppur minore come intensità rispetto ai due anni appena trascorsi.
Come sta andando il 2023 e quali risultati vi aspettate per quest’anno?
Il 2023 è partito positivamente confermando i numeri dell’anno scorso,
rispettando i budget in crescita.
Quali prospettive si apriranno invece con il pnrr?
Occorre sicuramente spingere sull’acceleratore del Pnrr che a causa del caro prezzi e dell’inefficienza della macchina amministrativa è già in ritardo di mesi. La forte spinta sul mercato determinata dagli interventi promossi con il Piano rappresenta infatti un’opportunità irripetibile per l’ammodernamento e la riqualificazione del nostro paese.
Il mondo della distribuzione edile sta conoscendo grandi trasformazioni: recentemente ci sono state iniziative particolari che hanno coinvolto la vostra azienda?
Anche il mondo della distribuzione di materiali edili si deve sempre di più confrontare con il tema della sostenibilità. È per questo che 4Bild, che da sempre è attenta a questi temi, ha aderito al Consorzio Rec, il primo Consorzio dei rivenditori di materiali per l’edilizia per la raccolta dei rifiuti da costruzione e demolizione, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di economia circolare nel settore dell’edilizia. Il Consorzio crea un network nazionale certificato di magazzini edili, per ottimizzare i servizi di gestione rifiuti, sostiene il riciclo e facilita la diffusione e la vendita di nuovi materiali riciclati di qualità.
Quali sono le sfide principali che il vostro multipoint deve affrontare per competere sul mercato?
La forza di 4Bild sta nella capacità di sviluppare e consolidare la relazione con i propri clienti – artigiani, imprese e progettisti – e nella cura che pone allo sviluppo delle competenze e professionalità all’interno del Gruppo. La sfida più importante è sicuramente quella di mantenere sempre alta, senza alcun tipo di compromesso, l’asticella che ci imponiamo giorno dopo giorno di superare, nel rispetto di un posizionamento che ci differenzia in modo così positivo in un mercato altamente competitivo.
Chi sono i vostri principali competitor (GDO, GDS, E-COMMERCE, ALTRE AGGREGAZIONI)?
Consideriamo gli operatori della distribuzione di materiali edili, in un mercato così ampio come quello in cui operiamo, dei colleghi più che dei competitor. Con molti di loro sviluppiamo infatti progetti comuni sediamo insieme all’interno di molti tavoli di lavoro, sia in ambito associazionistico che privato.
Avete introdotto novità a livello logistico? A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
In 4BILD è in atto un processo di trasformazione digitale grazie all’applicazione di tecniche Lean, tipicamente proprie nei processi di produzione, anche ai nostri processi distributivi, con uno sguardo continuo ai temi del paradigma 4.0. L’adozione, quasi 20 anni fa, di un sistema gestionale condiviso tra tutti gli attori di 4Bild ha permesso, in tutti questi anni, un costante processo evolutivo che prosegue ininterrottamente, alimentato costantemente da tutti i livelli di 4Bild.
Quali sono le vostre principali iniziative a livello di Marketing, Promozione, Comunicazione?
Le attività di marketing rappresentano da sempre un tema centrale in 4BILD. In partnership con le aziende leader nella produzione di materiali edili e finiture per la casa, 4Bild ha creato il Premio Metro d’Oro, con lo scopo di mettere al centro le imprese, dando valore alle eccellenze del settore delle costruzioni. Il Premio Metro D’Oro intende affermarsi
come il più ambito premio di maestria costruttiva e il massimo riconoscimento alla professionalità nell’esecuzione della nuova costruzione e ristrutturazione.
Quali zone geografiche servite?
Lombardia ed estero.
Quanti punti vendita avete oggi? Quanti punti vendita contate di acquisire a breve termine e in quali regioni?
Ad oggi 4Bild aggrega 17 punti vendita, con la prospettiva di una continua crescita anche in termini di apertura di nuovi. 4Bild è una realtà imprenditoriale in espansione che pianifica investimenti e progetti di sviluppo triennali per un posizionamento competitivo e di qualità.
Come si compone in percentuale la vostra clientela e quale tipologia di cliente incide di più sul fatturato?
I nostri principali clienti sono artigiani e imprese che coprono l’80% del nostro fatturato. Il restante è rappresentato dai privati e professionisti.
Quali servizi pre e/o post-vendita sono più graditi dai vostri clienti?
In 4Bild puntiamo sempre sulla forte specializzazione e sul servizio alle imprese, agli artigiani e ai professionisti, avendo ormai da tempo istituito una figura che chiamiamo «l’Esperto 4Bild in cantiere». 17 figure tecniche che lavorano sia affiancando imprese di costruzione e artigiani sui cantieri sia professionisti sui progetti.
Il servizio tecnico in 4Bild coincide con quello commerciale, pertanto la prima attività è quella di potenziare la relazione con il cliente. L’attività in cantiere è di supporto, in partnership con le aziende leader del settore si vanno ad indicare le soluzioni e le scelte giuste per migliorare lo standard qualitativo dei lavori, ottimizzandone resa, costi e tempi. Oltre a questo, c’è il locker, una soluzione h 24 che funziona come punto di ritiro selfservice per gli acquisti fatti online e nel punto vendita e i servizi di lavorazionedel ferro e del legno. L’obiettivo della continua creazione di valore, si esprime dall’inizio di quest’anno anche grazie alla nascita di una nuova importante partnership tra 4Bild e Hss Nolo che diventano il riferimento nel noleggio di attrezzature per edilizia, idraulica, pulizia e giardinaggio, aumentando la gamma di servizi che 4Bild offre al mercato.
Infine, sempre più punti vendita 4Bild stanno diventando anche Centri Preliminari Di Raccolta di macerie da costruzione e demolizione. I nostri clienti potranno così scaricare le proprie macerie prima di caricare i materiali di cui hanno bisogno: come recita una nostra
campagna di comunicazione «In un unico viaggio, un doppio vantaggio».
Quanto tempo dedicate alla formazione del personale interno e quanto alla formazione dei vostri clienti?
La formazione rappresenta da sempre un tema strategico in 4Bild. Grazie alla nostra 4Bild Accademia attuiamo un percorso di valorizzazione continua delle professionalità, in forte sintonia con la cultura aziendale di 4Bild. 4Bild Accademia soddisfa appieno le esigenze di formazione tecnica, manageriale e organizzativa presenti all’interno della nostra organizzazione. Nel 2022 abbiamo erogato più di 2500 ore/uomo di formazione interna.
I risultati di questa formazione non sono esclusivamente finalizzati a orientare il dipendente verso funzioni sempre più specifiche e professionali, secondo reali logiche di crescita lavorativa e spendibilità sul mercato del lavoro ma, allargando anche ai nostri clienti, a migliorare la produttività e competitività dell’impresa.
4Bild Accademia ha infatti aperto fin da subito le porte ai propri clienti con percorsi di formazione sia tecnici, erogati in partnership con i principali produttori, che manageriali e organizzativi, anche grazie ai 4Bild Accademia Campus, appuntamenti formativi di più giorni, svolti fuori città, con approfondimenti tenuti da docenti e professionisti, per far comprendere ai nostri clienti come i nuovi processi di sviluppo stiano trasformando le organizzazioni in ogni ambito, dalle operations al marketing, dal sales al management accounting. Durante i 4Bild Accademia Campus l’attività formativa è alternata a momenti esperienziali condivisi.
Beniamino Pettenon con i figli, Alessandra e Francesco
Come si fa a trasformare un’attività artigianale in un gruppo internazionale? «Bisogna non accontentarsi delle cose semplici, ma puntare a quelle interessanti. Con serietà», afferma Beniamino Pettenon, presidente di Fila Solutions, azienda di San Martino di Lupari (Padova) presente in quasi 90 Paesi con sette sedi commerciali, tra Europa, America ed Emirati Arabi.
Beniamino Pettenon con i figli, Alessandra e Francesco
Fila, che festeggia gli 80 anni, è specializzata in prodotti professionali per la pulizia e la protezione delle superfici orizzontali e verticali. È stata fondata nel 1943 da gemelli Guido e Pietro, rispettivamente padre e zio dell’attuale presidente.
La svolta, dalla produzione di un famoso lucido per le scarpe a un prodotto ad hoc per il cotto, è avvenuta agli inizi degli anni Settanta: «Mi resi conto che le bellissime mattonelle di cotto si degradavano, in pratica non erano un prodotto finito. Per preservarne l’integrità inventammo un nuovo sistema grazie a un chimico che lavorava in azienda. Dal cotto siamo passati alla pietra naturale, al gres, al cemento, ad altri materiali. Insomma, non ci siamo più fermati e abbiamo percorso migliaia di chilometri per stringere alleanze commerciali», spiega Pettenon.
Crema calzature anni ‘40
Lucidi anni ‘40-’50
Segno che per brillare, è il caso di dirlo, non basta la curiosità, ma sono fondamentali anche l’intuizione, l’intraprendenza, una grande energia e un ambiente famigliare sereno, grazie al sostegno della moglie Anna. Beniamino Pettenon è stato tra i primi a istituire dei corsi di formazione per i distributori e a investire, molto, sulla pubblicità su riviste di arredamento come Casa Vogue nel 1976. L’obiettivo, riuscito, era far conoscere il marchio e distinguerlo dalle omonime aziende di magliette e matite.
«Volevo che i venditori fossero agevolati in tal senso e ora sono orgoglioso del fatto che ormai ci conoscono ovunque nel mondo, anche in Corea». Per esempio, su almeno uno dei pavimenti dei negozi Apple a Seul sono stati applicati dei prodotti Fila. Ed è un traguardo essere a supporto degli addetti ai lavori, con le nostre soluzioni di pulitura e trattamento dalla fase di posa fino alla manutenzione anche per Apple, la maggiore big tech americana.
Ma non solo. Le location prestigiose trattate sono tante: dal tempio di Canova alla Mohammed Bin Rashi Library a Dubai, fino al quartier generale del gruppo Marcegaglia a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova.
Coca Cola Arena Dubai
Realtà molto diverse e un’unica strategia vincente: avviare partnership di consulenza tecnica con produttori, contractor, costruttori e progettisti. Per esempio, nel caso del pavimento dell’ingresso di Casa Marcegaglia l’architetto voleva utilizzare una pietra speciale, quella di Nonza, di origine magmatica compatta, ma porosa.
Casa Marcegaglia, zona interna trattata
Fila Solutions, coinvolta nel progetto grazie alla collaborazione storica con Piba marmi, è riuscita in seguito a dei test di verifica del trattamento, a trovare il sistema più adatto a questo contesto, per proteggere da macchie untuose e semplificare le operazioni di manutenzione. Le prove di laboratorio hanno dimostrato, proprio su richiesta dello studio di architettura, la traspirabilità del materiale e l’effetto protettivo senza alterazione della naturale colorazione della pietra.
Casa Marcegaglia, l’esterno
Tale approccio ha permesso di aggiudicarsi una doppia commessa: quella in cantiere e quella successiva del committente per la manutenzione. Insomma, il post vendita è una parte importante del fatturato, che si divide tra detergenti, protettivi e finitori.
80 anni di Fila Solutions
Il 2023 è un anno importante, caratterizzato dall’evoluzione di un marchio, quello della Fabbrica Italiana Lucidi e Affini (Fila). «In occasione degli 80 anni di Fila, abbiamo ottenuto un importante riconoscimento: il marchio Fila è ora marchio storico di interesse nazionale. Un riconoscimento arrivato alla luce della storicità dell’azienda, operativa dal 1943 e del forte legame con il territorio. L’azienda è stata infatti iscritta nel Registro Speciale dei Marchi Storicidi interesse nazionale, istituito dal Mise – Ministero per lo Sviluppo Economico, che ha l’obiettivo di valorizzare marchi di eccellenza con una continuità operativa di oltre 50 anni e storicamente collegati al territorio nazionale», sottolinea Alessandra Pettenon, Ceo e Health safety manager del Gruppo.
Figlia di Beniamino, rappresenta la terza generazione con il fratello Francesco Pettenon, Ceo e general manager, che ha introdotto in azienda un percorso di sostenibilità davvero distintivo.
«Si tratta di un cammino iniziato negli anni Ottanta da mio padre con i primi impianti di depurazione, fatto non scontato nel settore della chimica», racconta il general manager. «Così negli anni ho esteso il concetto di sostenibilità a molteplici ambiti, con questa vision d’impresa: ci prendiamo cura nel tempo della bellezza delle superfici per portare benessere ed equilibrio negli ambienti e negli spazi pieni di vita. Lo facciamo da sempre con metodi e prodotti innovativi e sostenibili». Per esempio, i detergenti Fila hanno ingredienti biodegradabili fino al 98% e i protettivi sono per la maggior parte a base acqua.
Innovation Center
Se ciò che entra nelle abitazioni deve essere sostenibile, anche il produttore deve essere coerente a casa sua. Così nel 2014 Fila ha ottenuto la certificazione Iso 14001 che stabilisce i requisiti per creare un sistema di gestione ambientale.
La creazione di questo sistema permette di monitorare gli impatti ambientali dell’organizzazione con lo scopo di gestirli e ridurli nell’ottica del miglioramento continuo. Un esempio tra tutti è l’uso del 100% di energia da fonti rinnovabili che si somma all’oltre 50% di energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico. L’azienda recuperaannualmente 90.000 litri di acqua utilizzata per i lavaggi delle linee tramite un impianto di demineralizzazione.
Ma sostenibilità vuol dire anche benessere sociale e personale: con la Fondazione Umberto Veronesi la proprietà ha introdotto il Progetto Care4You, ossia visite mediche di prevenzione per i propri dipendenti e siglato il Manifesto della comunicazione non ostile, per aiutare i collaboratori contro la violenza delle parole che si trova nelle community online.
E, infine, poiché secondo Francesco Pettenon, aprire il Cda a membri esterni consente di avere competenze diverse rispetto a quelle già presenti in famiglia, due professori della Sda Bocconi sono diventati membri esterni nel consiglio di amministrazione: «L’augurio per i prossimi 80 anni è una Fila Solutions sempre più aperta a professionisti e specialisti. Perché sostenibilità significa anche supportare il passaggio generazionale per assicurare il futuro di un’impresa», conclude Francesco Pettenon.
Fila Salvaterrazza Eco contro le infiltrazioni d’acqua
Fila Salvadoccia e Concrete Hydro sono i più recenti, preceduti da Mp90 Eco Xtreme, Wet Eco, W68 E Pw10, e hanno una cosa in comune: la certificazione Indoor Air Comfort Gold di Eurofins che li certifica come prodotti a basse emissioni Cov (Composti Organici Volatili). Non hanno, quindi, quelle sostanze inquinanti spesso presenti nei formulati dei materiali da costruzione, che possono provocare la comparsa di emicranie, allergie, asma o peggio malattie cancerogene. Un fenomeno battezzato dall’Oms Sindrome da edificio malato.
«Siamo la prima azienda nel nostro settore in Italia a poter vantare questa certificazione che soddisfa i più stringenti criteri europei e internazionali, ancora più rigorosa di Cam e A+», precisa Francesco Pettenon.
Tra gli ultimi prodotti certificati Indoor Air Comfort Gold da Eurofins c’è Salvaterrazza Eco, il nuovo protettivo Fila anti infiltrazione a base acqua per la prevenzione e il ripristino delle superfici esterne.
È una versione più moderna e sostenibile dello storico protettivo a base solvente di Fila, presenta una serie di importanti migliorie tecniche. Tra queste, la calpestabilità che passa dalle otto ore del solvente, alle quattro della base acqua. Una formula, inoltre, che non altera l’aspetto estetico della superficie e che offre una protezione che non si vede, avvolgendo e penetrando il materiale. Ciò che rimane inalterato, invece, è l’effetto di idrorepellenza.
Il prodotto protegge fessure e crepe di pavimenti e rivestimenti fino a 1 millimetro, eliminando il problema delle infiltrazioni d’acqua che provocano ulteriori danni alla struttura e agli ambienti sottostanti. Incolore e inodore penetra in profondità, mineralizza e consolida il materiale, previene l’infiltrazione d’acqua che potrebbe causare danni strutturali.
Con una composizione a base di microcristalli mineralizzanti di silicio funzionalizzato e silicati, può essere infine utilizzato su diversi tipi di materiale, quali gres porcellanato, marmo, pietra, agglomerati, cemento, tufo, cotto e klinker.
Il primo trimestre è stato soddisfacente e ci auguriamo un proseguo come nel 2022.
Quanto ha inciso il taglio del superbonus e il blocco della cessione dei crediti?
Avendo puntato poco sui materiali utilizzati nei lavori di ristrutturazione con il superbonus 110% l’impatto non è stato considerevole. Con il blocco della cessione dei crediti fiscali speriamo di non aver problemi.
Quali prospettive con il pnrr?
Il Pnrr non dovrebbe avere riflessi diretti sulla nostra operatività, ma ci auguriamo di avere comunque risvolti positivi.
Il mondo della distribuzione è in trasformazione: vale anche per voi?
Avvertiamo un fermento elevato nel mercato dei grandi gruppi con accaparramento di punti vendita. Anche Intofer sta valutando nuove opportunità.
Magazzino Itofer
Quali sono le sfide da affrontare?
Il nostro focus sarà mantenere le nostre quote di mercato di fronte a colossi concorrenti mantenendo sempre un profilo di elevata professionalità.
Chi sono i vostri principali competitor?
Bricoman, Cammi, Zanutta, Eternedile, Tecnomat.
Avete introdotto novità a livello logistico?
Non abbiamo introdotto novità, ma cerchiamo di offrire sempre un servizio migliore.
A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
In questi mesi stiamo valutando nuovi partner con cui iniziare un processo di informatizzazione dell’azienda.
Avete iniziative dedicate alla sostenibilità?
Nell’ambito green c’è molto interesse e il futuro sarà centrato su tali temi.
Quali sono le vostre principali iniziative di comunicazione?
Da inizio aprile 2023 abbiamo affidato a un nuovo partner qualificato la gestione del marketing e comunicazione.
Quali zone servite?
Intofer ha la propria clientela nella provincia di Verona e zone limitrofe.
Quanti punti vendita avete?
Abbiamo attualmente quattro punti vendita. È nostra intenzione aprire nuovi punti
vendita sempre nella provincia di Verona.
Come si compone la vostra clientela?
La clientela di Intofer è per il 20% di clienti privati e per l’80% di clienti professionali.
Quali servizi sono più richiesti dai clienti?
I servizi di pre-vendita di Intofer sono dati da una consulenza tecnica personalizzata per le esigenze del cliente.
Quanto tempo dedicate alla formazione?
La formazione del personale è continua e rappresenta un obiettivo aziendale importante: sono dedicate alla formazione per ciascun dipendente circa otto ore mensili
LA SCHEDA
• Ragione sociale completa: Intofer srl
• Sito internet: www.intofer.it
• Email: amministrazione@intofer.it
• Sede legale: Via Bussolengo 19/21, 37060 Lugagnano di Sona (Verona)
Prossimo appuntamento a maggio 2025. Tornerà fra due anni, sempre nella cornice della Fiera di Bergamo, la seconda edizione di International Hardware Fair Italy, la fiera dedicata a ferramenta, edilizia, fai-da-te, sicurezza, outdoor, colore e materiale elettrico, organizzata da Koelnmesse Italia sul modello di Eisenwarenmesse, la più grande manifestazione del settore a livello mondiale che si svolge a Colonia, in Germania.
«Abbiamo colto i segnali del mercato italiano ed europeo, per organizzare un evento dedicato al mondo ferramenta, edilizia e Diy, che in Italia ancora non c’era, e il mercato ci ha dato ragione», ha commentato Markus Oster, vicepresidenteTrade Fair Management di Koelnmesse in Germania.
Markus Oster, vicepresidente Trade Fair Management di Koelnmesse in Germania
«Il successo di questa prima edizione deriva da tutta la nostra esperienza nell’organizzazione di fiere, che ci ha consentito di strutturare un’esposizione fieristica rispondente alle reali esigenze del comparto. La collaborazione con le numerose associazioni italiane ed europee che hanno dato pieno supporto a questa prima edizione, inoltre, ha contribuito a creare la piattaforma ideale in Italia per il mercato europeo», ha aggiunto Thomas Rosolia, amministrazione delegato di Koelnmesse Italia.
Thomas Rosolia, amministrazione delegato di Koelnmesse Italia
A segnare il debutto del format italiano dell’evento, un riscontro oltre le aspettative che si è materializzato negli oltre 5 mila visitatori (5.300 per la precisione), provenienti da 30 Paesi, che hanno curiosato tra i padiglioni e partecipato agli eventi.
I 302 espositori presenti hanno fatto registrare il tutto esaurito, anche grazie alla presenza di numerose aziende estere, riunite in collettive o presenti singolarmente, provenienti da 20 Paesi, europei e non.
«La nostra è una presenza storica alla fiera di Colonia: a Eisenwarenmesse ormai siamo di casa. Quando si è presentata l’opportunità di partecipare alla prima edizione di International Hardware Fair Italy, a Bergamo, l’abbiamo colta subito, proprio in funzione del successo della fiera di Colonia in tutti questi anni», ha commentato Michele Taddei, direttore commerciale Bossong, specializzata in sistemi di fissaggio e consolidamento.«A Bergamo, abbiamo ritrovato lo spirito di internazionalità nel settore dell’edilizia che domina in Germania; la dimensione della fiera era, naturalmente, più contenuta, ma l’Italia e la città hanno risposto in maniera molto positiva a questa scommessa sul ritorno dell’edilizia a Bergamo».
Durante la fiera l’attività di matchmaking ha facilitato l’incontro tra aziende e distributori: nelle due giornate, hanno avuto luogo oltre 200 appuntamenti, grazie alla collaborazione di partner distributivi nazionali ed europei specializzati nei diversi cluster di settore.
«L’impressione è stata decisamente positiva. L’evento ha raggiunto e superato le aspettative iniziali. La manifestazione, in particolare per l’affluenza dei visitatori e per l’alto profilo delle aziende espositrici, è senza dubbio un evento da non perdere, anche per le future edizioni; e sarà senz’altro da annoverare tra le fiere di maggiore importanza, nel panorama europeo», è il commento di Franco Morganti, amministratore delegato Morganti Kapriol, che si occupa della produzione e commercializzazione di utensili, abbigliamento da lavoro e dispositivi di protezione individuale.
Durante la due giorni dell’International Hardware Fair Italy di Bergamo numerosi sono stati anche gli eventi di approfondimento sulle tematiche più attuali. Oltre al convegno inaugurale, dedicato allo scenario internazionale di mercato nei settori ferramenta, edilizia e Diy, e ai driver strategici ed economici che condizioneranno le filiere nei prossimi anni, il programma ha visto anche una tavola rotonda dedicata al futuro del mercato ferramenta ed edilizia dopo i bonus e un meeting dedicato alle tendenze e all’evoluzione della grande distribuzione specializzata dell’home improvement, in Italia e nel mondo.
Rinnovamento del retail tecnico indipendente, evoluzione della comunicazione b2b e social, nuove aspettative del consumatore professionale post covid, nuovi scenari nel mondo colore sono stati invece i temi al centro della seconda giornata della fiera.
Il mondo del giardino e dell’outdoor, inoltre, sono stati protagonisti del convegno dedicato alle tendenze nei garden center e alla distribuzione per l’outdoor, con un approfondimento sul bonus verde e sull’innovazione nelle attrezzature per il giardinaggio.
All’International Hardware Fair Italy di Bergamo non sono mancate infine le premiazioni, con la proclamazione dei vincitori del Premio per il miglior prodotto 2023, in collaborazione con Assofermet Ferramenta, l’assegnazione dell’Oscar del negozio ferramenta e il Premio negozio Ascom.
Michele Tacchini premia Silvana e Federica Serraiocco di Ferramenta Nicolini
Premio Prodotto dell’anno
• Categoria Design: Romeo Maestri figli & con Rocamatica
• Categoria Innovazione CFG con CFG Lumina Combi
• Categoria Green: Arexons con Svitol lubrificante multifunzione green.
Premio Oscar del Negozio Ferramenta
• Miglior Presenza Web: Vanzo Centro Fer con il portale e-commerce dedicato a professionisti e aziende
• Miglior Esposizione: GB Ferramenta con il progetto Lavorare con gli attrezzi giusti è tutta…un’altra musica.
• Miglior Specializzazione: Perinelli Forniture con il progetto Punto vendita centro chiavi.
• Miglior Storia di Famiglia: Ferramenta Nicolini con il progetto Ferramenta Nicolini: from zero to hero.
Premio negozio Ascom
• Categoria Storicità e Presenza sul territorio: Andrea Gualini con la famiglia con il progetto Miglior storia di famiglia a Bergamo.
• Categoria Innovazione: Giuseppe Mauriello con il progetto Innovazione e rinnovamento
• Categoria Opzione Donna: Cristina Mora con famiglia con il progetto Opzione donna
Il Gruppo Adeo, attivo in Italia con le insegne Bricocenter, Leroy Merlin e Tecnomat presenta il nuovo piano di crescita e sviluppo triennale in Italia, che si pone l’obiettivo di raggiungere un fatturato consolidato al 2026 pari a 6 miliardi di euro, rispetto ai 4,3 miliardi del 2022, e di investire nel nostro Paese 1 miliardo di euro.
«Siamo orgogliosi di annunciare oggi questo ambizioso piano di sviluppo, che rappresenta una grande opportunità per il gruppo ADEO di contribuire alla creazione di valore e ricchezza per il nostro Paese. Per realizzare questo obiettivo sarà necessario non solo rivolgere uno sguardo attento al mercato, ma supportare l’adeguamento dei processi e delle strutture, ad esempio attraverso investimenti nella logistica che nel prossimo triennio sarà ulteriormente potenziata e in grado di servire in maniera sempre più capillare il Paese. Solo così potremo rispondere in maniera sempre più flessibile, veloce e mirata alle esigenze dei nostri consumatori», commenta Alessandro Di Giovanni, Presidente del Gruppo ADEO Italia.
Le principali aree di intervento riguarderanno:
– il rafforzamento di un approccio omnicanale
– il potenziamento del B2C e dei prodotti voluminosi
– il lancio di nuovi formati e il rilancio della formula franchising per Bricocenter
– la revisione della struttura IT e logistica che sarà potenziata con nuovi Market Delivery Center e punti di redistribuzione regionali.
Per garantire una maggiore capillarità su tutto il territorio nazionale, il Gruppo ADEO in Italia ha previsto l’apertura di circa 50 nuovi punti vendita nei vari formati e nelle 3 insegne, nel prossimo triennio. Circa la metà di questi riguarderà i vari formati dell’insegna Leroy Merlin che si andranno ad aggiungere ai 53 negozi già esistenti. Anche in virtù di questa espansione, il Gruppo in Italia prevede di creare nel triennio circa 2.500 posti di lavoro, di cui la metà per l’insegna Leroy Merlin.
Omnicanalità e prodotti voluminosi
Il Gruppo ADEO prevede di arricchire e potenziare i propri servizi di omnicanalità, garantendo ai propri clienti un’esperienza d’acquisto comoda e altamente personalizzata.
«Vogliamo sviluppare un’offerta che sarà sempre più resiliente e pronta a fornire ai vari target consumatori con prodotti di alta qualità e pensati su misura, volti a soddisfare progetti della casa e dell’abitare», dichiara Alessandro Di Giovanni, Presidente del Gruppo ADEO Italia.
Pertanto, ADEO si pone l’obiettivo di posizionarsi nel nostro Paese come player di riferimento anche sul mercato dei prodotti voluminosi quali per esempio infissi, porte, mobili da giardino, stufe e camini, in particolare per progetti di ristrutturazione e costruzione della casa.
Le insegne del Gruppo in Italia potenzieranno, inoltre, la propria offerta di prodotti garden, sia per l’arredamento outdoor (come pergole, gazebi, ombrelloni, tavoli, tende da sole, tettoie, piscine) che per la manutenzione del giardino (come idropulitrici, tagliaerbe), per rispondere del mercato del giardinaggio.
Il consolidamento del segmento di prodotti voluminosi si articolerà anche tramite l’ideazione e realizzazione di nuovi format di negozi, come ad esempio i “Leroy Merlin Garden”, specializzati nella vendita di strutture, attrezzature e arredi da giardino.
Supply chain
Bricocenter, Leroy Merlin e Tecnomat investiranno anche sulla supply chain potenziando la propria rete logistica nazionale e promuovendo una più capillare distribuzione territoriale, in una logica di customer centricity per sostenere lo sviluppo omnicanale.
Per Leroy Merlin tale potenziamento si concretizzerà entro i prossimi due anni nell’apertura di almeno 10 nuovi Market Delivery Center e punti di redistribuzione regionali in sinergia con le altre insegne del Gruppo, tra cui nelle aree di Mantova, Catania, Sassuolo, Napoli, Bologna, Padova e nell’hinterland milanese e di Roma che affiancheranno ai già esistenti National Distribution Center di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, e Colleferro, quest’ultimo ulteriormente ampliato di oltre 20.000 metri quadrati. Questo rafforzamento della struttura logistica si stima possa generare ulteriori 200 nuovi posti di lavoro indiretti.
Adeo in Italia
Il Gruppo Adeo è attivo in Italia con:
– 53 punti vendita Leroy Merlin specializzati in prodotti per il miglioramento della casa, ristrutturazione, ampliamento, decorazione, riparazione con soluzioni adatte a tutti gli habitat.
– 31 punti vendita Teconmat specializzati in materiali da costruzione, attrezzature, strumenti professionali, servizi e consulenza per supportare i professionisti nella realizzazione di progetti abitativi per i loro clienti.
– 48 punti vendita diretti Bricocenter + 11 in franchising, con tutti i prodotti essenziali per il fai da te
La costante propensione verso la ricerca di prodotti e soluzioni innovative di alta qualità ha portato Unimetal a occuparsi dei sistemi di rivestimento di facciata ventilata.
L’ampia proposta dell’azienda comprende soluzioni per ogni progetto, a partire dai rivestimenti industriali, attraverso l’utilizzo di lastre e pannelli grecati e ondulati, sino ad arrivare alle facciate architettoniche di pregio, realizzate con doghe a incastro Genus Wall e i profili metallici in alluminio Genus Cube.
Unimetal Genus Wall
Genus Wall, per esempio, è la soluzione per un sistema di facciata ventilata continua di qualità, studiata per la ristrutturazione gli edifici esistenti, che così vengono esteticamente riqualificati. Questa soluzione prevede l’incastro delle doghe ad altezza variabile senza fissaggi esterni e garantisce continuità al fabbricato. Si pone, inoltre, come soluzione elegante, lineare e moderna per i nuovi progetti, ottimizzando anche dal punto di vista tecnico la qualità del fabbricato.
Unimetal Genus Wall
Genus Cube rappresenta invece la soluzione per realizzare una facciata metallica ventilata con elementi modularidi dimensioni variabili che si incastrano creando motivi estetici di pregio.
Unimetal Genus Cube
La tecnologia del prodotto parte dalla sottostruttura a incastro realizzata e personalizzata interamente con profili e staffe in alluminio, regolabili sia in altezza che in profondità, e si compone con gli elementi a cassetta, sempre in alluminio, a dimensione variabile grazie ai bordi ripiegati a scatola per la corretta installazione. Il sistema dispone di una vasta gamma di accessori realizzati su misura.
Unimetal Genus Cube
Le finiture esterne proposte dal sistema Genus Cube prevedono processi di verniciatura studiati ad alta resistenza nel tempo e un’ampia possibilità di personalizzazione attraverso la microforatura degli elementi stessi per riprodurre loghi o immagini, anche retroilluminati, per una facciata unica e prestigiosa.
A dispetto di quanti considerano il mondo dell’edilizia ancorato a vecchie tradizioni e lento a cogliere le opportunità, Cugini, storica azienda di Nembro (Bergamo), ha deciso di investire in nuovi impianti, puntare su nuovi prodotti, utilizzare nuove tecnologie. Insomma, le novità non mancano, conferma Elisabetta Cugini, presidente del Cda dell’azienda.
Domanda. L’edilizia ha vissuto due anni di boom. Come lo ha dovuto affrontare Cugini? Risposta. Gli investimenti nelle costruzioni hanno segnato, come è noto, due anni di crescita record, del 20% nel 2021 e del 12% nel 2022. È stato un periodo davvero molto intenso, caratterizzato da un significativo incremento della domanda di alcune tipologie di materiali, come gli adesivi e rasanti per cappotto, grazie soprattutto alla spinta del superbonus. La nostra produzione non si è mai fermata, nonostante le difficoltà di reperimento di alcune materie prime durante il 2021 e, in seguito, dei ripetuti rincari di energia, trasporti, cemento, additivi e imballi che hanno creato tensioni sui prezzi di vendita ed eroso la marginalità.
Lo stabilimento Cugini
D. Perché avete deciso di investire in un nuovo impianto? R. La volontà di realizzare un nuovo impianto nasce diverso tempo fa. Da circa dieci anni parlavamo di potenziare la capacità produttiva, che era diventata ormai insufficiente per soddisfare le attuali richieste del mercato. Si è dovuto lavorare, praticamente, 24 ore tutti i giorni, sabato e domenica compresi, per soddisfare la clientela. Il progetto preliminare della nuova linea produttiva era già stato definito nel 2019; poi, a causa della pandemia, tutto si è bloccato. Non è stata quindi una scelta nata sull’onda dell’entusiasmo del 110%, ma la mole di lavoro che ha generato è stata sicuramente un forte stimolo per farci prendere la decisione definitiva di partire.
D. Dove si trova? R. L’impianto si trova all’interno del complesso industriale già esistente. È stato demolito un vecchio corpo di fabbrica che era collocato in mezzo agli impianti produttivi. Si era valutata anche l’ipotesi di costruirlo in aree più lontane dall’attuale sito industriale, ma per un discorso di economie di gestione e di costi logistici si è deciso di realizzarlo all’interno dell’attuale sito produttivo. La nuova linea di malte premiscelate, di fatto, affianca la linea esistente e questo permetterà di poterla gestire con lo stesso personale che governa attualmente gli impianti esistenti.
D. Quali sono le sue caratteristiche? R. È un impianto pensato per produrre premiscelati speciali, come adesivi e malte tecniche. Il progetto è molto ambizioso, è una torre alta 35 metri che contiene 21 silos per le materie prime che vengono movimentate per caduta, dosate in cinque bilance (di cui una volumetrica), miscelate in un mescolatore a vomeri e insaccate mediante un’insaccatrice rotante a sei bocche con possibilità di sigillare ermeticamente la valvola del sacco.
Nuova linea di insacco e pallettizzazione
D. Quale contributo darà alla produzione? R. Come capacità produttiva stiamo parlando di oltre 30 tonnellate-ora, in teoria potrebbe raddoppiare l’attuale potenzialità, anche se questo nuovo impianto è progettato per essere alimentato da materie prime di provenienza esterna, quindi con i limiti generati dall’approvvigionamento di questi materiali (cemento, sabbie) e dalla capacità di stoccaggio. In ogni caso il contributo sarà significativo e ci permetterà di organizzare la produzione su cinque giorni lavorativi.
Insaccatrice rotante a sei bocche
D. Quali sono i prodotti di punta dell’azienda in questo periodo? R. Parlare di prodotti di punta è riduttivo in quanto diamo importanza e attenzione a tutti i nostri prodotti, diciamo che stiamo concentrando la nostra attenzione su alcune linee per motivi diversi. Oltre alla nostra linea di adesivi rasanti per cappotto Ademix e di colla per piastrelle Adekoll, stiamo puntando sulle linee Restaurmix (K05F e KR10F) e Calcevita (in particolare la tipologia strutturale) a base di calce idraulica naturale (Nhl), prodotti sui quali abbiamo svolto, in collaborazione con un importante laboratorio esterno, una serie di prove di compressione diagonale su muretti in mattoni rinforzati con intonaci armati per valutare la loro efficacia e la loro risposta alle sollecitazioni. Questi prodotti sono infatti destinati a lavori di riqualifica strutturale e di protezione antisismica in edifici in muratura.
Prove di compressione diagonale
D. Quali sono le caratteristiche della linea Restaurmix? R. La nostra linea Restaurmix comprende prodotti dedicati sia al consolidamento delle murature, sia alla riparazione e protezione del calcestruzzo. Per il consolidamento di edifici in muratura abbiamo il nostro K05 F, ideale per applicazioni dove sono richieste elevate resistenze alla compressione e all’adesione e il K07 F, impiegato per realizzare cappe consolidanti per il rinforzo di volte e solai. Entrambi i prodotti possono essere usati in abbinamento a reti metalliche, in fibra di vetro o di altra tipologia. Per la riparazione corticale del calcestruzzo abbiamo una linea completa che comprende diversi prodotti con classi prestazionali che vanno dalla R2 alla R4. Il KR200 in particolare è una malta alleggerita, tixotropica, polimero modificata che permette interventi di ripristino di balconi, di spigoli di travi e pilastri, con spessori variabili da pochi millimetri fino a 10 centimetri. I betoncini KR10F, KR300 F e KR400, con prestazioni crescenti, permettono di effettuare ripristini corticali anche di grandi superfici, grazie alla possibilità di fornitura sfusa in silos da cantiere e di poterli applicare con macchina intonacatrice. Per finire, meritano di essere ricordati anche i prodotti dedicati alla protezione delle superfici in calcestruzzo, come il rasante idrofugato Restaurmix Ras, oppure Restaurmix KR Passivante per la protezione dei ferri di armatura o la linea Fleximix da utilizzarsi dove è necessaria una protezione totale dalla penetrazione dell’acqua e da altri agenti aggressivi. I prodotti KR10F, KR300F e KR400F, idonei per applicazioni strutturali, sono dotati di sistema di attestazione della conformità CE di tipo 2+ (con l’intervento di un organismo notificato che effettua la sorveglianza continua del controllo di produzione in fabbrica) e possono, quindi, essere impiegati anche su importanti opere di ingegneria civile (strade, ponti).
Restaurmix KR10F
D. Per quali edifici è stato studiato il prodotto? R. La linea Restaurmix è idonea sia per il consolidamento di edifici in muratura, sia per strutture in calcestruzzo e cemento armato. Abbiamo anche linee esclusive per il risanamento e il miglioramento strutturale di edifici in muratura, anche storici: Calcevita a base di calce idraulica naturale e Sanierputz a base di cemento bianco ed eco pozzolana. Stiamo mettendo a punto anche un kit per realizzare un sistema Crm (Composite reinforced mortar) costituito da Calcevita Strutturale e da rete e angolare in composito Frp (Fiber reinforced polymer) e da relativi connettori. Questo sistema è idoneo anche per il consolidamento e il miglioramento strutturale, in caso di sisma, di edifici tutelati dalle belle arti. Stiamo pensando di realizzare anche un kit Frcm (Fiber reinforced cementitious mortar), ma questo progetto è ancora in fase embrionale.
D. Come si utilizza? R. Tutti i prodotti possono essere applicati a mano per eseguire riparazioni localizzate come il rifacimento di sbeccature e spigoli di travi e pilastri oppure con macchina intonacatrice per il rivestimento, la ricostruzione, la regolarizzazione di ampie superfici in un’unica mano, anche in abbinamento a reti metalliche o in fibra di vetro o di altra tipologia.
D. L’isolamento termico è stato e probabilmente sarà uno dei trend di mercato. Voi avete studiato materiali adesivi ad hoc. Di che si tratta? R. Offriamo un’ampia e diversificata gamma di adesivi rasanti per sistemi di isolamento termico a cappotto, in grado di soddisfare tutte le richieste del mercato e garantire soluzioni tecniche specifiche in base al pannello utilizzato, per la realizzazione di nuovi edifici a basso consumo energetico e l’efficientamento di immobili in fase di ristrutturazione. Il prodotto di punta è l’Ademix P200 che ha ottenuto il prestigioso marchio di qualità Itc Cnr e fa parte anche del nostro kit Thermix, ma la linea comprende anche prodotti alleggeriti con perlite, microsfere in vetro, Eps oppure a base di calce idraulica naturale o ancora con materiale riciclato per soddisfare i Cam in edilizia. Il nostro kit Thermix è dotato del Benestare tecnico europeo (Eta n. 13/0511) sin dal 2013. Questa certificazione decennale è la maggior garanzia di durabilità del nostro kit proprio per tutte quelle applicazioni realizzate nel tempo senza evidenziare problematiche di sorta che testimoniano appunto la qualità del sistema. Nel corso degli anni, inoltre, il kit ha superato diversi test tecnici e ha ottenuto certificati che ne testimoniano la qualità e l’efficienza e, allo stesso tempo, ne garantiscano la conformità alle diverse richieste normative, sia in materia termica che di sicurezza, anche antincendio. Sono inoltre in corso ulteriori certificazioni Eta di kit realizzati con pannelli di diversa natura associati sempre con adesivi e rasanti di nostra produzione.
D. Sempre in materia di adesivi proponete anche colle per piastrelle. Quali sono le caratteristiche di questa linea? R.Adekoll è la nostra linea di adesivi per piastrelle ad alte prestazioni e per uso professionale. Questa linea è perfetta per la posa, sia a pavimento sia a parete, di piastrelle ceramiche di ogni tipo e formato, sia in ambienti interni che esterni, con tempo aperto prolungato e scivolamento verticale nullo. L’ultimissima novità della linea è Adekoll As100 Eco: un adesivo cementizio ad alte prestazioni formulato direttamente nei nostri laboratori con l’obiettivo di favorire la sostenibilità ambientale. Adekoll As100 Eco contiene infatti materiale riciclato (Certificato Icmq n. P419 – Norma di riferimento Uni En Iso 14021) che contribuisce a raggiungere i Cam in edilizia e permette di soddisfare i requisiti presenti nei principali schemi di certificazione per la sostenibilità degli edifici (Leed, Breeam, Hqe, eccetera).
La gamma di adesivi Adekoll
D. Come si distingue sul mercato? R. Tutti i prodotti della linea Adekoll sono classificati A+ in termini di emissioni indoor (a 28 giorni) di sostanze pericolose e soddisfano ampiamente i requisiti Cam previsti per gli adesivi. I bassi livelli di emissioni raggiunti permettono inoltre di ottenere un punteggio premiante al professionista che utilizza la nostra colla, secondo quanto previsto nel decreto Cam del 06.08.2022. Per tutti i prodotti Adekoll è prevista l’innovativa chiusura della valvola saldata che permette di eliminare le dispersioni di materiale durante il trasporto, azzerare gli sprechi, eseguire lavori in ambienti civili senza sporcare e migliorare la conservazione del prodotto stesso.
D. Avete in programma altre novità di prodotto? R. Stiamo focalizzando la nostra attenzione più ai sistemi costruttivi che al singolo prodotto, in particolare per quanto riguarda l’isolamento termico e la riqualificazione strutturale degli edifici in muratura. Un altro settore di nostro interesse è quello relativo alla possibilità di inserire nei nostri prodotti materie prime seconde, derivanti da riciclo di prodotti da demolizioni o da scarti di altre lavorazioni. Riteniamo che un’economia circolare con alla base il ricondizionamento e il riciclo dei materiali esistenti sia una scelta obbligata e che diventerà sempre più importante nei prossimi anni.
D. Uno dei punti caldi anche per l’edilizia è la compatibilità ambientale. Quali sono le vostre iniziative in materia? R. Quando si parla di sostenibilità ambientale il modello da seguire è sicuramente quello dell’economia circolare, preferendo allo sfruttamento delle risorse naturali, il riciclo e il riutilizzo e tutti quei comportamenti virtuosi che possono ridurre l’impatto dell’attività dell’azienda sull’ambiente. Cugini, da sempre attenta ad attuare sistemi produttivi sostenibili, ha ottenuto una certificazione di prodotto rilasciata da Icmq, che attesta il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa dei vari prodotti (è di fatto un’autodichiarazione ambientale conforme alla norma Iso 14021). Inoltre, lo
stesso organismo di valutazione ha convalidato un’asserzione ambientale autodichiarata, sempre secondo la norma Iso 14021, relativa alla distanza di approvvigionamento delle diverse materie prime contenute nei nostri prodotti entro una distanza massima di 150 chilometri dal cantiere di utilizzo. Abbiamo, infatti, la fortuna di avere come principale fonte di approvvigionamento di aggregati la nostra cava che è attigua allo stabilimento e quindi a chilometro zero.
La cava
D. L’etichetta «Aggregati a km zero», che compare su alcuni vostri prodotti si riferisce a questo? R. Sì, esatto. Inoltre, dove non è possibile utilizzare il nostro aggregato, per esempio nei prodotti bianchi, cerchiamo di fare uso di aggregati che arrivano dalla provincia.
D. Questa attenzione in che modo si riflette nei prodotti? R. Un prodotto per essere sostenibile deve tenere conto di tutti i fattori che fino a poco tempo fa erano irrilevanti, come lo smaltimento dei rifiuti e lo sfruttamento delle risorse ambientali. Realizzare un prodotto sostenibile significa monitorare tutto quello che si produce, considerando un ciclo di vita più ampio di quello relativo al semplice utilizzo: quindi, progettare considerando non solo i confini della fabbrica, ma ove possibile anche ciò che viene prima e ciò che va oltre. Per questo motivo ci stiamo muovendo verso la Dichiarazione ambientale di prodotto (Edp), una certificazione su base volontaria applicabile a tutti i prodotti basata sulla metodologia Lca (Life cyle assessment), che consente di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente associati a un prodotto, tramite l’analisi di energia e materiali consumati, rifiuti generati, logistica e trasporti, nonché scarti ed emissioni rilasciati in ambiente, il tutto lungo l’intero ciclo di vita o una parte di esso.
D. Sono compatibili con i Cam? R.Certo, il contenuto di materiale riciclato presente in molti nostri prodotti permette di raggiungere i Cam in edilizia. Questo elemento, oltre alla distanza di approvvigionamento (provenienza locale) delle diverse materie prime, sono dichiarate in specifiche Asserzioni ambientali predisposte in accordo alle norme Uni En Iso 14021 e convalidate da Icmq.
D. Quanto è necessaria la formazione del personale all’interno della vostra azienda? R. I dipendenti sono componenti imprescindibili all’interno di un’azienda, per questo è importante che si sentano costantemente valorizzati e partecipi della realtà che li circonda. La formazione del personale permette all’azienda di rimanere competitiva, in un contesto storico in cui l’evoluzione è decisamente rapida e la concorrenza alta. Attraverso la formazione, infatti, i dipendenti possono acquisire maggiori competenze e svolgere nel miglior modo possibile i propri compiti, tenendo ben presente gli obiettivi da raggiungere.
D. Chi coinvolge? R. La formazione coinvolge tutti, anche per i dipendenti più professionali e con grande esperienza c’è sempre spazio di miglioramento con i corsi di formazione. In particolare, la formazione sui prodotti coinvolge anche la nostra rete vendita, per offrire competenze che saranno riportate ai clienti, argomentando un prodotto o un sistema in termini di funzionalità, vantaggi, utilizzi e costi. Spesso teniamo corsi presso la sede di nostri clienti che sono rivolti al loro personale interno o direttamente ai loro clienti. Cugini, inoltre, si propone come Academy attraverso l’organizzazione di corsi di formazione preparatori alla certificazione delle figure professionali che eseguono la posa dei sistemi a cappotto, offrendo la possibilità di sostenere presso la nostra sede un esame finale per l’ottenimento della certificazione di installatore base e caposquadra, secondo la norma Uni 11716. Operiamo infatti, per conto di Icmq, come organismo di valutazione per l’erogazione dell’esame.
Da sinistra, Pietro Bagattini, responsabile produzione e Roberto Signori, vice responsabile produzione
D. Come la organizzate? R. Non abbiamo uno schema preimpostato, nel senso che spesso viene realizzato un «vestito su misura» per le esigenze del cliente. Solamente la certificazione dei posatori di sistemi a cappotto segue schemi prefissati e abbastanza rigidi. In ogni caso, tutto è programmato e studiato nei particolari.
D. E per la ricerca e sviluppo? R. Cugini dispone di un laboratorio interno dedicato alla Ricerca & Sviluppo che, grazie al proprio know how scientifico e la dotazione tecnologica di prim’ordine comprende la ricerca in laboratorio, lo sviluppo applicativo, il collaudo e la certificazione da parte degli enti preposti, così da offrire ai nostri clienti prodotti sempre più performanti e raggiungere standard qualitativi di eccellenza.
Analizzatore a fluorescenza raggi x
D. C’è anche un aspetto pratico di sperimentazione dei vostri prodotti. Come sono testati? R. I nuovi prodotti sono formulati e provati presso il nostro laboratorio e poi, solitamente, viene fatto un test pilota presso applicatoridi fiducia, direttamente in cantiere. I prodotti devono superare oltre che i parametri di norma anche il parere dell’applicatore che per noi è molto importante.
D. Ogni azienda non può prescindere dalla digitalizzazione del proprio processo gestionale. Voi come siete organizzati? R. In un mondo governato dalla tecnologia, la digitalizzazione aziendale rappresenta una sfida che le imprese sono chiamate ad affrontare se vogliono rimanere competitive in un mercato in costante evoluzione. È un’operazione che interessa più livelli e ogni reparto può fare affidamento a sistemi applicativi e software specifici. Tuttavia, la digitalizzazione aziendale non si limita solo all’impiego delle nuove tecnologie, ma implica anche nuove modalità partecipative e spazi di lavoro condivisi anche a distanza: basti pensare alle riunioni organizzate in videoconferenza, alla possibilità di fornire assistenza ai propri clienti attraverso chatbot o alle interazioni che nascono sui social media e influenzano la brand experience. Il nuovo impianto di produzione di malte premiscelate è stato progettato e realizzato con gli incentivi di industria 4.0, quindi con la connessione a tutti i sistemi informatici aziendali e con la massima automazione possibile per un impianto del genere. Infatti al momento non è previsto un aumento del personale, gli addetti attuali gestiranno anche questa nuova linea produttiva.
D. Avete in programma investimenti di marketing? R. Strumenti digitali e cartacei concorrono a rappresentare un brand. Per questo motivo, da alcuni mesi, abbiamo iniziato una nuova collaborazione con un’agenzia di comunicazione alla quale abbiamo affidato il compito di rappresentare la nostra identità aziendale, i nostri valori, la nostra storia arricchendola di nuovi spunti. Sicuramente una buona strategia di gestione dei social network rafforza la brand identity e può diventare un mezzo importante per promuovere, far conoscere e vendere i nostri prodotti, sistemi e servizi.
D. Quali iniziative sono in cantiere, invece, per quanto riguarda fiere o eventi? R. Nel mese di maggio abbiamo partecipato all’undicesima edizione di Expo Torre a Torre San Giorgio, una fiera dedicata sia al professionista che al grande pubblico, con focus su Ecobonus, energie rinnovabili e materiali per l’edilizia, mentre a novembre parteciperemo a Made Expo, conviti che le fiere rimangano un momento di incontro, dove condividere le proprie esperienze, raccontare la propria storia e presentare nuovi prodotti.
D. Come siete organizzati per la logistica? R. Il nostro servizio logistico si occupa della gestione completa dell’ordine, dalla ricezione fino alla consegna presso le rivendite in tutto il territorio italiano, isole comprese, anche per singoli bancali. Questo sistema, collaudato da anni, permette il massimo contenimento dei costi, tempestività nelle consegne e forte capillarità, doti ormai indispensabili per affrontare un mercato sempre più esigente.
D. Il business del 2022 come è andato? R. Molto bene. Un anno probabilmente irripetibile almeno nel breve. Il superbonus 110% e l’aumento dei prezzi di vendita dei prodotti, causato dei forti rincari di energia e materie prime, ha spinto il fatturato di tutte le aziende del settore e anche noi abbiamo avuto ottimi risultati: siamo passati da 19 milioni di euro di ricavi del 2022 a quasi 25 milioni di euro.
D. Che cosa prevedete per quest’anno? R. Ci sarà sicuramente una contrazione, che al momento non sembra fortissima se non nel settore degli adesivi e rasanti per cappotto. Bisognerà vedere che cosa accadrà nel secondo semestre anche in ambito internazionale e in termini di costo del denaro ed inflazione, sperando che i costi energetici si mantengano sugli attuali livelli di maggio-giugno. In ogni caso prevediamo una modesta riduzione dei ricavi.
AL LAVORO PER L’EDILIZIA DAL 1907
Cugini nasce nel 1907 a Nembro, in Val Seriana, come società per la produzione di calce idraulica naturale. All’inizio la fabbrica disponeva di piccoli forni verticali e di una grande cava di roccia calcarea, attiva ancora oggi. Protagonista di primo piano della storia industriale della Val Seriana, profondamente radicata nel territorio, nel corso dei decenni l’azienda si è costantemente rinnovata così da proporsi in maniera competitiva sul mercato negli anni della ricostruzione e del boom economico.
Tappe significative della storia Cugini sono state negli anni Sessanta, la costruzione di capienti silos in calcestruzzo e l’installazione dei primi forni verticali automatici, in seguito smantellati (oggi in azienda non si eseguono più processi di cottura), negli anni Novanta, le linee di produzione di malte premiscelate e di filler calcareo.
Nell’ultimo decennio, la fabbrica cambia volto e dimensioni grazie a ingenti investimenti per nuovi impianti, secondo un piano di sviluppo basato sull’innovazione tecnologica e l’automazione di ogni fase della produzione. In questo contesto si inserisce anche lo sviluppo nel laboratorio interno di nuovi prodotti e sistemi costruttivi dotati di prestigiose certificazioni.
Il sistema Air System per la posa su superfici soggette alla risalita di umidità per capillarità
Recuperare, invece di costruire. Oggi diventa fondamentale valorizzare il patrimonio architettonico esistente, anche in ottica di sostenibilità ambientale. Utilizzare la pietra naturalmente ricostruita è una soluzione sempre più apprezzata per riqualificare le facciate, sia a livello estetico sia strutturale.
Grazie a un sistema completo ideato da Pietre d’Arredo, brand di Colmef Group, la posa dei rivestimenti in pietra può avvenire anche su cappotto e su superfici soggette alla risalita di umidità.
Il sistema Air System per la posa su superfici soggette alla risalita di umidità per capillarità
Pietre d’Arredo realizza manufatti in pietra ricostruita, che posati a rivestimento di facciate adeguatamente restaurate o predisposte contribuiscono al miglioramento estetico dell’intero edificio.
Facciata in pietra ricostruita
Oltre 40 le collezioni disponibili, che spaziano dall’antico al moderno, dal mattone all’effetto legno. Identiche alla pietra vera, ma realizzate in laboratorio con metodi artigianali, le Pietre d’Arredo imitano alla perfezione la molteplicità e l’unicità delle formazioni naturali. Il materiale è adatto a diversi stili architettonici.
Per esempio, la collezione Sakar di Pietre d’Arredo è un rivestimento elegante e versatile, che grazie a sottili elementi di pietra scagliata, armoniosamente combinati in moduli rettangolari di facile applicazione, permette di ottenere superfici raffinate e moderne.
Specializzata nell’impiantistica edile, Viega presenta le nuove cassette da incasso Prevista Pure, semplici da installare e affidabili, ideali anche per la ristrutturazione di appartamenti, hotel o strutture sanitarie.
Prevista Pure
Da sinistra modulo wc e cassetta di risciacquo da incasso Prevista Pure
Le cassette di scarico Prevista sono compatibili con tutte le placche di comando Viega delle serie Visign for Style, Visign for More e Visign for Public. Larghe solo 45 centimetri, con uno spessore di 8 centimetri, possono essere inserite in pareti in muratura o in installazioni a secco, con scarico a pavimento per sanitari a terra e modulo per l’installazione di vasi sospesi. La gamma Viega comprende soluzioni di risciacquo per pareti a spessore maggiore (12 centimetri).
Modulo wc per pareti in muratura
Le cassette Prevista si distinguono per il “colore-guida” che indica ogni componente su cui l’installatore può/deve intervenire, senza alcun utensile. Diventa così facile e intuitivo accedere al rubinetto a squadra, alle leve di azionamento dello scarico e alla valvola di riempimento.
Anche la manutenzione ordinaria diventa più agile e intuitiva: pochi componenti interni permettono di sveltire le operazioni e ridurre i margini di errore. L’estrazione delle principali valvole (scarico e riempimento) si semplifica senza il rischio di perdere accidentalmente elementi o guarnizioni.
La cassetta di risciacquo con elementi di colore giallo per la manutenzione ordinaria
La cassetta è inoltre progettata per ridurre il volume di acqua utilizzata. È anche possibile dimezzare ulteriormente i consumi agendo su leve di regolazione interne per portare il risciacquo “piccolo” da 4 a 3 litri (con un minimo di 2 litri per i modelli con spessore 12 centimetri) e di intervenire ancora più drasticamente sul flusso totale (da 7,5 a 4,5 con un minimo di 3,5 litri per i modelli con spessore di 12 centimetri).
Dalla collaborazione tra l’azienda triestina Sandtex (Covema Vernici), specializzata in rivestimenti e vernici per edifici, la spagnola GraphenStone e l’Università di Trieste, nasce Calcene, un prodotto innovativo a base di grafene e calce che offre numerosi vantaggi.
«Dopo studi e numerose prove siamo riusciti a mettere a punto un’innovativa evoluzione della calce, ovvero un film di pittura con una resistenza meccanica e un’adesione mai vista prima», spiega Gianni Martinetti, Ceo del Gruppo Covema Vernici. «Con lo stesso concetto del cemento armato, siamo riusciti a inglobare nel grassello di calce la sottile e robustissima rete di grafene, dando al nostro materiale vantaggi inaspettati. Il prodotto che è uscito dai laboratori lo abbiamo chiamato Calcene: calce armata al grafene. Le sue caratteristiche stanno avendo e avranno un impatto straordinario sulle nostre città che ritroveranno i colori consumati da decenni di inquinanti e piogge acide con un prodotto innovativo che non perde la sua naturalità, la sua origine minerale, la sua sostenibilità e la sua capacità di assorbire la CO2 mentre asciuga in parete».
Negli ultimi anni, gli inquinanti presenti nelle città e le piogge acide hanno inferto un duro colpo alla resistenza dei materiali a base di calce, rendendo sempre più frequenti e urgenti gli interventi di manutenzione e ristrutturazione. Calcene risponde a questa problematica con una soluzione ad alta adesione e flessibilità, lavabilità, elevata resistenza all’abrasione, alle intemperie, alle piogge acide e semplice da utilizzare.
Il prodotto è stato già impiegato in diversi cantieri in Italia e nel mondo. In Italia Calcene è stato scelto per la ristrutturazione della facciata di Torre Caselli, una villa di campagna dei marchesi Caselli ai Colli Aminei, un quartiere di Napoli, in stato di abbandono. Con l’applicazione del Calcene, la costruzione è tornata a splendere nel rispetto del progetto originario. A Torino,invece, il prodotto è stato utilizzato negli interni di un palazzo storico che si trova in via Peyron: in particolare, sono state interessate scale dell’edificio cancellando decenni di incuria e degrado.
Altre applicazioni recenti sono state effettuate in collaborazione con Graphenstone a Barcellona, Alicante, in alcuni palazzi di Auckland, in Nuova Zelanda, e a Kiev, prima dell’inizio della guerra. Ma non solo. Il calcene è stato utilizzato in diverse tipologie di edifici: alberghi, negozi, ospedali e chiese come la Cattedrale di Panama, una costruzione del 1688 che ha ritrovato gli antichi colori e l’originaria bellezza offuscata dal passare del tempo.
Che fare dei pannelli fotovoltaici dopo una ventina d’anni, quando la loro efficienza cala drasticamente? Una Energy Service Company (Esco) torinese, Coesa, ha un’idea: introdurre un e-commerce europeo di pannelli fotovoltaici usati. Il mercato, secondo alcune stime, vale potenzialmente 20 miliardi di euro all’anno. O, meglio varrebbe se fosse attivato, mentre ora è ridotto a pochi pezzi scambiati. Il 90% dell’usato, 78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime Enea, è destinato a finire in discarica. Ma è uno spreco.
“In pratica quello dell’usato è un mercato nero, caratterizzato dalla totale mancanza di tutele per chi acquista”, sostiene Matteo Stoppa, chief innovation officer di Coesa, azienda che sviluppa soluzioni per la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie. “Se pensiamo che dopo 20-25 anni di utilizzo un pannello fotovoltaico mantiene l’80% della sua capacità, è facile capire che stiamo sprecando una colossale quantità di energia pulita e a basso costo”.
A sinistra, Dario Costanzo. A destra, Federico Sandrone
Sviluppato in collaborazione con Politecnico di Torino, Unicredit e Fondazione Cottino, il progetto KeepTheSun di Coesa intercetta le esigenze dei proprietari che intendono sostituire i pannelli con modelli di nuova generazione, ma anche quelle di chi vuole creare un impianto off-grid, non connesso alla rete elettrica nazionale. Una tipologia di installazione che richiede potenze inferiori con un iter burocratico semplificato.
Il mercato di riferimento è globale: si estende ai Paesi extra Ue, dove non sono presenti incentivi per le rinnovabili, e a tutte le aree che hanno scarso accesso alle fonti di energia, dove l’89% dei pannelli vengono esportati illegalmente. Il processo di vendita prevede la creazione di una rete di stakeholder sul territorio che si occupi di testare e certificare l’efficienza di ogni pannello messo in vendita: una garanzia per tutti gli attori della filiera, nonché il motivo per cui il portale non sarà attivo prima del 2024.
“Il nostro progetto trasforma quello che attualmente è un rifiuto in una risorsa preziosa, con evidenti riflessi sulla riduzione dell’inquinamento ma anche del contrasto alle vendite illegali”, spiega Federico Sandrone, amministratore delegato e cofondatore di Coesa. “Riciclare i pannelli fotovoltaici è costoso ed energivoro, riutilizzarli azzera invece la loro impronta di carbonio e può innescare circuiti virtuosi per il nostro sistema economico”.