Il consiglio direttivo di Assolegno di FederlegnoArredo ha eletto Claudio Giust presidente dell’associazione. Tra le priorità del suo mandato c’è il rafforzamento del ruolo del legno come materiale di eccellenza e la valorizzazione della filiera forestale italiana.
Da sempre attivo nella vita associativa, Giust all’interno di FederlegnoArredo dal 2004, ha ricoperto il ruolo di consigliere incaricato del Gruppo Costruttori in Legno di Assolegno nel 2012 e di presidente dell’associazione nel 2013. Dal 2021, è presidente di Afi, Associazione Forestale Italiana. Esperienza che insieme a quella maturata nella sua carriera di imprenditore nel settore del legno, presso un’azienda italiana leader nella produzione e installazione di prefabbricati, metterà a disposizione di Assolegno. Importante anche la sua esperienza nella ricostruzione post-sismica in Friuli-Venezia Giulia, Irpinia e Umbria.
Claudio Giust
Il Consiglio di Presidenza è così composto: Morris Albertani, Christian Cozzi, Claudio Giust, Luigi lavarone, Domenico lerace, Gianluca Lancini, Onofrio Mattina, Tecla Pacchiani, Annalisa Rainoldi, Lavinia Sartori, Daniele Servadio.
“Mi impegnerò, con il supporto fondamentale del consiglio direttivo, che ringrazio per la fiducia, a promuovere il legno come risorsa strategica”, commenta il neo presidente. “L’uso di questo materiale consente di migliorare l’impronta ecologica del settore edilizio, ridurre le emissioni legate alla produzione di materiali ad alta intensità di Co₂, stoccare carbonio a lungo termine. Proseguiremo a sensibilizzare sui vantaggi offerti da soluzioni realizzate con tecnologie in legno e rispettose dell’ambiente”.
Un altro tema cruciale è quello della valorizzazione delle risorse locali, un aspetto strettamente legato alla sostenibilità e alla competitività del comparto. “È fondamentale incentivare la filiera corta, valorizzando il legno locale e riducendo la dipendenza dalle importazioni. Questo rafforzerebbe l’intero settore, rendendolo più competitivo. Attualmente, le importazioni rappresentano il principale canale di approvvigionamento di legname segato per il mercato italiano, con una crescita del +14,6% nel 2024. L’Italia continua a mostrare una forte dipendenza dalle forniture estere, nonostante le significative risorse forestali presenti sul territorio nazionale” conclude Giust.
È vero che i bonus si sono dimezzati e che il prossimo anno torneranno ai livelli di dieci anni fa. Ma è altrettanto vero che per l’edilizia ci sono molti ambiti su cui puntare. Il caro energia è uno di questi. Per ottenere dei risultati basterebbe un incentivo a costo zero per le casse dello Stato: un foglio di carta che faciliti le modalità necessarie per installare pannelli fotovoltaici. I tetti sono lì per quello, esclusi quelli degli edifici storici naturalmente. Insomma, ci sarebbe bisogno di un po’ di attenzione, senza intaccare il bilancio pubblico.
Se è vero che il ritorno all’energia nucleare può aiutare a diversificare l’approvvigionamento di energia, è altrettanto assodato che per ottenere il risultato richiesto occorrono una decina di anni e investimenti miliardari.
Al contrario, un pannello fotovoltaico su un tetto si installa in giornata. Certo, il risultato non è la stessa cosa. Ma è ovvio che un costo dell’energia strutturalmente alto per cittadini e imprese può essere calmierato solo attraverso l’introduzione di una relativamente nuova tecnologia, come il nucleare a fissione delle mini centrali, sistema già collaudato, oppure con l’atomo a fusione, sistema che però da mezzo secolo è in fase di studio. Il secondo cambiamento riguarda, invece, la quantità di energia che l’Italia può produrre da sé. C’è il petrolio della Basilicata, poco e ostacolato per i timori di danni ambientali. Poi, c’è il gas dell’Adriatico, ma in buona parte lo sfruttamento è stato lasciato alla Croazia, che trivella allegramente alla ricerca del prezioso metano. nel frattempo in Italia è stato indetto addirittura un referendum per vietare l’estrazione (era il 2016, solo nove anni fa, e ha votato il 31,19% degli elettori, con palese disinteresse di quasi il 70%). Quindi, per un bel po’ si è fermata ogni nuova esplorazione.
Pannelli fotovoltaici sul tetto
Altro aspetto di cui tenere conto: eolico e fotovoltaico impiantato in larga scala, nelle aree agricole, deve fare i conti con il fenomeno nimby, sigla anglosassone che sta per not in my backyard, cioè non nel mio cortile: state alla larga da dove abito. L’ultimo caso è quello del parco eolico in Toscana, contestato per motivi paesaggistici. Per questo buona parte dei progetti rimane sulla carta.
Ma l’edilizia ha una carta da giocare, come direbbero alla Casa Bianca. Il fotovoltaico sui tetti non potrà sostituire gas, petrolio e nucleare, ma può rendere autonomi o quasi buona parte degli edifici, contribuendo in modo sostanziale all’autonomia energetica del paese. Secondo i dati del Gse, nel 2023 in Italia erano installati 1,6 milioni di impianti fotovoltaici. Sembrano tanti, ma sono ancora pochi: uno studio dell’Enea indica che per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale basterebbe installare pannelli fotovoltaici sul 30% circa della superficie complessiva dei tetti degli edifici a uso abitativo. L’aumento dei pannelli fotovoltaici in ambito condominiale è già favorito anche dalla legge in vigore: un singolo condòmino può liberamente installare un impianto fotovoltaico sul lastrico solare comune a suo beneficio, naturalmente sostenendo le spese e a patto che non impedisca l’utilizzo di spazi comuni ad altri condomini. Ma occorre convincere i cittadini: sarebbe bene che l’esecutivo se ne ricordasse.
Da sinistra, Nicola Monti, ad di Edison, Giorgio Colombo, Direttore HR e Ict, e Massimo Moratti agli Assolombarda Awards
Edison dà la possibilità ad alcuni giovani di affittare per tre anni un bilocale arredato, in una zona che si trova entro mezz’ora dalla sede di lavoro, e collegato con mezzi pubblici. Per questo la utility ha vinto gli Assolombarda Awards nella categoria Responsabilità e Cultura. Il piano di company social housing Una casa per i giovani ha conquistato il premio destinato alle aziende che si sono distinte per il proprio impegno in ambito sociale, con particolare riferimento al tema dell’inclusione e del protagonismo dei giovani.
“Sono molto felice di ricevere questo premio che riconosce l’impegno di Edison quale operatore responsabile attento alle esigenze di una società che cambia e, con il piano di social housing, ai bisogni delle generazioni più giovani nel momento in cui avviano una nuova fase della loro vita. Da oltre 140 anni Edison è motore di sviluppo e cambiamento grazie alle competenze di eccellenza delle nostre persone e alla nostra capacità di innovare. L’energia dei giovani è linfa vitale per il nostro futuro ed è con loro che realizzeremo il nostro piano strategico al 2030 contribuendo alla transizione energetica del Paese”, ha commentato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison.
Da sinistra, Nicola Monti, ad di Edison, Giorgio Colombo, Direttore HR e Ict, e Massimo Moratti agli Assolombarda Awards
“Con il piano di social housing Edison offre un aiuto concreto e immediato ai giovani neolaureati favorendo la loro crescita personale e professionale. È un piano che interessa i giovani assunti in tutte le sedi italiane – qualsiasi sia la tipologia di laurea conseguita – e che permette loro di avere un’abitazione vicina alla sede di lavoro con un affitto sostenibile, non superiore ad un terzo del reddito di primo impiego. Un’iniziativa che si integra con il percorso di sviluppo che abbiamo pensato per la nostra “Young Community” e che prevede anche un programma triennale di formazione, delle modalità di lavoro che assicurano l’equilibrio tra vita personale e professionale e una dinamica retributiva basata sul merito. Attualmente Una casa per i giovani è dedicato ai neolaureati, stiamo anche valutando di estenderlo ai giovani di Edison che escono dagli Its”, aggiunge Giorgio Colombo, direttore HR e ICT di Edison.
Ai giovani Edison dà la possibilità di affittare per tre anni un bilocale arredato, in una zona che si trova entro mezz’ora dalla sede di lavoro, e collegato con mezzi pubblici. Un partner esterno specializzato nelle locazioni immobiliari si occupa della ricerca, identificazione e gestione contrattuale e amministrativa della locazione abitativa nonché di tutte le utenze. Al giovane è richiesto un contributo spese mensile che, considerate anche le utenze a suo carico, ha un valore non superiore ad un terzo della retribuzione netta mensile. La quota di affitto che il neoassunto si trova a sostenere è sensibilmente inferiore al prezzo medio di mercato per la tipologia di abitazione proposta. Alla fine del terzo anno, il dipendente ha la possibilità di continuare a vivere nella stessa abitazione subentrando nel rapporto contrattuale con il proprietario.
Al via il 20 marzo 2025 un doppio appuntamento per il mondo dei professionisti dell’edilizia e dell’impiantistica. Partono infatti in contemporanea presso la Fiera di Bergamo le manifestazioni Edil 25 (da giovedì 20 a domenica 23 marzo, per operatori e grande pubblico) e Le Giornate dell’Installatore elettrico (da giovedì 20 a sabato 22 marzo, per soli operatori). Per entrambi gli appuntamenti l’ingresso gratuito, previa registrazione online.
«Abbiamo fortemente voluto allestire in simultanea la Fiera dell’Edilizia e le Giornate dell’installatore elettrico: in un unico appuntamento, gli operatori troveranno, da un lato, il meglio per costruire edifici sempre più innovativi e sostenibili e, dall’altro, tutto ciò che riguarda la filiera degli installatori del settore elettrico, tema sempre più centrale per chi realizza edifici hi-tech», osservano Luciano Patelli e Davide Lenarduzzi, rispettivamente Presidente e Amministratore delegato di Promoberg.
«Siamo certi che le contiguità dei due eventi produrranno molteplici ricadute positive, agevolando il confronto e lo sviluppo di business per tutte le imprese e gli operatori dei comparti coinvolti e consentendo anche al grande pubblico (nel caso di Edil) di poter toccare con mano direttamente dalle imprese, dalle associazioni, dalle istituzioni e dai professionisti, le ultime novità e le tendenze in atto in tema di edifici innovativi e sostenibili. Oltre a evidenziare l’eccellenza di un settore storico per la Bergamasca come quello delle costruzioni e degli installatori vogliamo contribuire anche al rilancio dell’immagine e della qualificazione delle professioni legate all’edilizia e all’impiantistica, che hanno un valore sociale ed economico immenso».
Edil 25, la Fiera dell’Edilizia
La cerimonia d’inaugurazione di Edil 25 è in programma giovedì 20 marzo 2025 alle ore 9.30 presso la sala Caravaggio del Centro Congressi Fiera Bergamo. Seguirà, alle ore 10.00 il convegno d’apertura, organizzato da Ance Bergamo, con tema: «Bergamo e i suoi territori – Abitare il futuro: strategie per una città sostenibile».
Con un valore aggiunto di 3,33 miliardi di euro e 48.000 occupati nel settore (dati Istat 2022), Bergamo si conferma il principale distretto italiano delle costruzioni, unendo tradizione e innovazione in un contesto di eccellenza.
Al centro della manifestazione Edil 25, giunta alla sua 29esima edizione, sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Su circa 15mila metri quadrati (tra Padiglione A, parte del padiglione B e parte in area esterna), le 150 le imprese presenti, in rappresentanza di nove regioni italiane e quattro stati esteri (Polonia, Austria, Francia, e Svizzera, con un espositore a testa), metteranno in mostra le novità più importanti del settore delle costruzioni.
L’offerta spazia da materiali, sistemi e tecnologie per il cantiere moderno a soluzioni per la gestione digitale delle commesse, sicurezza e intelligenza artificiale. In esposizione anche una rappresentanza di gru, macchine edili, veicoli industriali e attrezzature per il sollevamento. Un’area speciale (Galleria dell’Innovazione) a cura di Edinnova, ospita 15 startup innovative e numerosi convegni per l’edilizia 5.0.
Alla ricca area espositiva si somma un corposo programma convegnistico e formativo: il programma completo è disponibile sul sito della manifestazione.
«La Fiera Edil 2025 rappresenta un passo importante per il rilancio del settore edilizio, un settore che è al contempo radicato nella tradizione e proiettato verso il futuro – dichiara Alberto Capitanio, Project Manager della Fiera EDIL 2025 – Come organizzazione, il nostro obiettivo è stato quello di riconnettere e mettere in rete le migliori esperienze della filiera dell’edilizia.
Abbiamo lavorato per coinvolgere il mondo associativo, politico, della ricerca, dell’università, della formazione, così come i rappresentanti dei lavoratori e dei professionisti. Tutto questo con la consapevolezza e la responsabilità di rappresentare il muratore bergamasco, figura universalmente riconosciuta per la sua capacità di costruire a regola d’arte edifici destinati a durare nel tempo e a migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità.
Allo stesso tempo, siamo consapevoli della necessità di affrontare le sfide del rilancio e dell’attrattività del settore delle costruzioni, spesso penalizzato da una narrazione che non ne valorizza il grande potenziale innovativo e creativo.
Vogliamo ribaltare questa percezione, mostrando alle nuove generazioni le straordinarie opportunità che il settore offre, non solo in termini di carriera ma anche come contributo fondamentale allo sviluppo e al benessere della nostra comunità. Con oltre 150 espositori e la partecipazione di tutti gli attori principali del settore, riteniamo che la strada intrapresa sia quella giusta. EDIL 2025 non sarà solo una vetrina per il settore, ma un’occasione concreta di formazione e crescita personale per tutti gli operatori della filiera.
Affronteremo anche temi di grande rilevanza, come le scelte infrastrutturali, il rilancio della politica abitativa, in particolare per le locazioni, e la necessità di attrarre giovani e nuove maestranze. La Fiera EDIL 2025 vuole essere un punto di riferimento per il settore, un luogo in cui tradizione e innovazione si incontrano per costruire un futuro migliore per tutti».
Le Giornate dell’Installatore elettrico
Nel padiglione B della Fiera di Bergamo riflettori accesi su Le Giornate dell’Installatore Elettrico, importante appuntamento business to business (B2B) riservato agli operatori del settore elettrico, partendo dalla progettazione per arrivare all’installazione e manutenzione.
Durante le tre giornate del summit, i visitatori potranno vedere ed esplorare una vasta gamma di soluzioni messe in produzione e in atto su più temi e comparti. Complessivamente sono 34 le imprese presenti, provenienti da sei regioni e uno stato estero (Olanda), oltre agli esponenti dei più importanti Ordini Professionali e Associazioni di settore, tra cui Confartigianato (CAE, Consorzio artigiani elettrici), CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della Piccola e Media Impresa), CEI (Comitato elettrotecnico italiano).
Durante le tre giornate del summit, i visitatori potranno vedere ed esplorare una vasta gamma di soluzioni messe in produzione e in atto su più temi e comparti, e partecipare a importanti sessioni formative. Particolarmente ampio il panel, con temi principali che riguarderanno: impiantistica, illuminazione, sicurezza, attrezzature, termotecnica, strumentazione, soluzioni smart, rinnovabili, mobilità elettrica.
«Le Giornate dell’Installatore Elettrico vogliono dare una risposta adeguata alle richieste degli operatori, che necessitano di un punto di incontro e confronto in grado di favorire sia la loro crescita professionale sia il riconoscimento del proprio ruolo – evidenzia la Project Manager Elena Tiraboschi -.
Abbiamo lavorato molto, oltre che sulla qualità e diversificazione della parte espositiva, anche sul fronte degli appuntamenti formativi, sempre più indispensabili anche per gli installatori elettrici. Ringrazio le imprese che hanno creduto nel progetto, oltre ai partner come Cei, gli Ordini degli Ingegneri e dei Periti industriali della Provincia di Bergamo, i Salesiani della Lombardia per la Formazione e il Lavoro, e ABF, Azienda Bergamasca Formazione.
Quest’anno il connubio con la Fiera dell’Edilizia completa al meglio l’offerta per gli operatori, che possono in un’unica location ampliare le loro operatività e informazioni, grazie ad una agenda formativa con temi di grande utilità».
Ecco il primo numero di WeLight, lo strumento d’informazione trimestrale ideato da Virginia Gambino Editore per le imprese e le maestranze specializzate in finiture edili e ristrutturazione leggera.
WeLight è, prima di tutto, uno strumento di lavoro. Attraverso l’individuazione, la descrizione e, se possibile, l’anticipazione delle corrette relazioni fra industria, mercato e impresa nel segmento della ristrutturazione e costruzione leggera, WeLight promuove la conoscenza di nuove abilità, sistemi costruttivi, finiture, imprese e tecnici di cantiere che sapranno mettere al centro del proprio lavoro la qualità del saper fare e la qualità dell’abitare.
In un mercato immobiliare in costante evoluzione, “l’Edilizia Leggera” si fa strada come un insieme di soluzioni innovative e sostenibili per rispondere alle esigenze dei nuovi modi di progettare, ristrutturare, abitare e fruire dell’ambiente costruito. Di questo mondo, WeLight è la voce.
In questo numero inaugurale, abbiamo esplorato le tendenze emergenti, le tecnologie all’avanguardia e le migliori pratiche che stanno ridefinendo il panorama dell’edilizia leggera.
Siamo entusiasti di condividere con voi esperienze, interviste esclusive e approfondimenti tecnici, per supportarvi nel vostro percorso di crescita professionale verso costruzioni più efficienti, sicure e sostenibili.
Senza dimenticare i numeri che, sempre, danno la misura della capacità delle aziende di stare sul mercato. In ogni edizione esamineremo le performance di un segmento di operatori. Nel primo numero trovate la classifica dei campioni delle imprese del cartongesso.
E, vi anticipiamo che, nel prossimo numero troverete la classifica delle imprese di tinteggiatura, imbiancatura e decorazione.
A tutti voi auguriamo buona lettura e promettiamo di crescere INSIEME!
La presidente del consiglio di gestione, Gabi Schupp
Nel 2024 il Gruppo Villeroy & Boch ha ottenuto un fatturato record di 1,421 miliardi di euro, che equivale a un aumento del 57,6% rispetto a quello dell’anno precedente. Questo risultato è stato dovuto in gran parte all’acquisizione di Ideal Standard nel marzo 2024. Inoltre, la società è riuscita a migliorare l’Ebit operativo del 10% passando da 88,7 milioni di euro a 97,6 milioni di euro. Sono quindi stati raggiunti gli obiettivi per il fatturato e l’Ebit operativo nonostante le difficili condizioni di mercato.
Nel 2024, l’integrazione di Ideal Standard è stata il punto centrale delle attività del Gruppo. Lo sviluppo di una strategia comune e di una struttura organizzativa ottimizzata e integrata ha portato ai primi risultati delle sinergie create. «Con l’integrazione di Ideal Standard abbiamo dato vita a un nuovo Villeroy & Boch Group che, grazie a due marchi forti, strategie di crescita chiaramente definite e un’organizzazione internazionale, si posiziona in modo ideale nei mercati regionali e nei segmenti chiave della clientela», ha commentato la presidente del consiglio di gestione, Gabi Schupp, facendo riferimento all’anno appena concluso. «Ideal Standard completa perfettamente il modello commerciale di Villeroy & Boch. Tutte le previsioni sui punti di forza complementari, in termini di portafoglio prodotti, segmenti di clientela e presenza regionale, sono state confermate, migliorando notevolmente la competitività del Gruppo».
La presidente del consiglio di gestione, Gabi Schupp
Stabilità
Nel 2024 la divisione Dining & Lifestyle ha realizzato un fatturato di 319,3 milioni di euro dimostrando uno sviluppo stabile in un contesto congiunturale difficile. Nel comparto dei progetti per hotel e ristoranti e nell’e-commerce è stato registrato un aumento del fatturato. Di contro, il fatturato è calato nei negozi fisici. I negozi al dettaglio di proprietà dell’azienda hanno invece generato un fatturato equiparabile a quello dell’anno precedente. La divisione Dining & Lifestyle ha chiuso positivamente l’esercizio 2024 con un utile operativo (Ebit) di 32,4 milioni di euro, riuscendo a superare del 3,2% quello dell’anno precedente nonostante la difficile situazione del mercato.
Investimenti
Nel 2024 il Gruppo Villeroy & Boch ha effettuato investimenti in beni materiali e immateriali per un valore complessivo di 58,3 milioni di euro. Gli investimenti sono stati destinati alla modernizzazione e all’automazione dei siti di produzione di entrambe le divisioni, alla presenza del marchio con l’apertura dei negozi Villeroy & Boch World e Outlet presso la sede centrale del Gruppo a Mettlach e all’ammodernamento dei negozi al dettaglio Villeroy & Boch in Germania e all’estero.
Prospettive per il 2025
Con due marchi forti, un’organizzazione integrata e strategie di crescita chiaramente definite, il consiglio di gestione di Villeroy & Boch AG ritiene che il gruppo sia ben posizionato e, tenendo conto del contesto economico, prevede un aumento del fatturato del gruppo di diversi punti percentuale e un incremento moderato dell’Ebit nell’esercizio 2025. Il rendimento del patrimonio netto operativo dovrebbe attestarsi al livello dell’anno precedente nel 2025.
Palcoscenico di riferimento per il mondo del restauro, Restauro torna a Ferrara Expo dal 14 al 16 maggio 2025 per la sua trentesima edizione
«Ferrara Expo accoglierà professionisti, esperti e appassionati pronti a condividere conoscenze, progetti e best practice, contribuendo così a delineare scenari e priorità per la disciplina. Con una formula di alto livello, Restauro 2025 consolida il suo ruolo di catalizzatore per lo sviluppo di nuovi approcci, tecnologie e metodi per la valorizzazione e la conservazione del nostro patrimonio. Un’opportunità imperdibile per chi vuole essere protagonista del cambiamento in un ambito di sempre maggiore rilevanza», dichiara Andrea Moretti, presidente di Ferrara Expo.
Da sempre impegnato a promuovere, valorizzare e incentivare il recupero dei beni storico-artistici, nel 2025 Restauro integrerà proposte di pregio e tecniche all’avanguardia per rispondere alle sfide del restauro e della conservazione.
In questa trentesima edizione, il Salone ospiterà un ampio ventaglio di attori impegnati nel restauro, così come nel consolidamento e nel restauro conservativo.
Non mancheranno le aziende che producono e distribuiscono materiali, attrezzature e tecnologie avanzate, fondamentali per la preservazione del patrimonio culturale. L’expo sarà anche palcoscenico per ulteriori ambiti, dalle strumentazioni diagnostiche ai componenti per la sicurezza e l’impiantistica, la pulizia e il ripristino delle superfici.
A Ferrara Expo troveranno inoltre spazio numerose attività, dai laboratori pratici agli interventi di istituti e centri di ricerca.
Nel 2025 Restauro amplierà ulteriormente i suoi orizzonti, valorizzando settori merceologici strategici, come quello universitario, ecclesiastico e museale, dispiegando idee all’avanguardia per la conservazione dei beni sotto tutela. Un’attenzione particolare sarà rivolta al recupero dei beni culturali danneggiati da disastri ambientali, in un’ottica di sostenibilità e salvaguardia.
Il focus sulle start-up svelerà come l’innovazione stia effettivamente trasformando il mondo del restauro, attraverso novità e tecnologie che aprono strade inedite nella conservazione dei beni culturali. Contemporaneamente, il turismo culturale si conferma come leva fondamentale per la valorizzazione del patrimonio, creando connessioni tra storia e modernità e arricchendo l’esperienza dei visitatori.
Anche nel suo trentennale, Restauro potrà contare sul patrocinio e presenza del MIC – Ministero della Cultura, che coordinerà un’ampia area istituzionale e un ricco programma di attività dedicate alla valorizzazione dei beni culturali.
Il Salone continuerà a beneficiare del supporto da parte del Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale e ICE Agenzia, che contribuiranno a garantire la partecipazione di numerose e qualificate delegazioni internazionali. È inoltre confermata la partnership con Assorestauro, che anche nel 2025 proporrà un programma congressuale di alto livello e porterà in fiera una vasta rappresentanza di aziende leader nel restauro architettonico, artistico e urbano.
La 30° edizione del Salone si aprirà con gli Stati Generali del Restauro, un’occasione di riflessione e aggiornamento che riunisce ogni anno esperti e personalità internazionali.
L’ingresso in manifestazione è gratuito, previa registrazione obbligatoria sul sito www.salonedelrestauro.com
Il processo di concentrazione nel mondo della distribuzione edile registra un nuovo evento: Game ed Epiù hanno deciso di unire le proprie forze. «Questa decisione strategica, a lungo meditata da ambedue le controparti, vuole essere una delle risposte alla crescente competitività del nostro mercato, alle sfide sempre più complesse che ci attendono, alla necessità, imprescindibile oggi, di migliorare la nostra capacità di approvvigionamento, di ottimizzare i costi, garantendo così standard sempre più elevati sia in termini di prodotti che di servizi aggregando forze, competenze esperienze professionali di attori storici dell’edilizia nel nostro mitico nord-est», si legge nel comunicato congiunto delle due società, firmato da Cesare Simonetti, per Game Consortile e Giovanni Scalco per Epiù.
Cesare Simonetti (a sinistra) e Giovanni-Scalco
«Siamo certi che questa sinergia ci permetterà di crescere insieme, rafforzando al nostra posizione nel mercato, offrendo ai nostri clienti soluzioni sempre più innovative e vantaggiose e ai nostri fornitori maggiori soddisfazioni in termini di ampliamento del catalogo prodotti e di volumi di vendita». Epiù è una realtà in un’unica partita Iva. Con questa operazione Game passa quindi a 20 soci e copre anche le province di Padova e Vicenza, per un fatturato di circa 250 milioni.
Dopo il boom del 2023, com’è andato il 2024 per l’edilizia in Ticino?
Il 2024 è stato un anno abbastanza difficile. Il mercato, in tutto il settore dell’edilizia, ha attraversato un momento di sofferenza e stallo, con vari rincari. Per questo 2025 c’è tanta carne al fuoco.
Quali novità e quali tendenze hanno caratterizzato il mercato dell’edilizia in Ticino?
Le novità purtroppo sono state poche. La tendenza in Ticino è stata quella di rimandare l’inizio dei lavori!
Per il 2025, quali sono le vostre previsioni?
Speriamo vada meglio del 2024, visto che i tassi d’interesse sono in forte diminuzione. Per il 2025 ci auguriamo di vedere più mobilità nel mercato e una ripresa dell’edilizia in Ticino, che stiamo percependo seppur in minima parte.
Quali sono i lavori più richiesti rispetto agli anni passati e quali in calo?
Stiamo denotando una crescita del settore a secco. Per il prossimo anno i lavori più richiesti riguardano tutti i sistemi a secco, assieme a genio civile e le impermeabilizzazioni. In calo sono invece i lavori di edilizia pesante e muratura.
La sostenibilità è ormai l’argomento principale in previsione degli obiettivi europei al 2030 e al 2050. Quali sono le azioni che avete messo in campo personalmente nel vostro business? Avete iniziato a inserire o avete già inserito prodotti sostenibili?
Con cautela abbiamo inserito dei prodotti sostenibili, in particolare isolanti, leganti e anche calcestruzzo.Monitoriamo gli sviluppi dei prossimi anni e vediamo quali prodotti possiamo ulteriormente aggiungere.
Le buone pratiche di sostenibilità, tuttavia, sono già presenti all’interno della politica e della mentalità aziendale: ricicliamo anche i rifiuti edili, plastica e carta sono frutto di riutilizzo, abbiamo ridotto gli sprechi e utilizziamo mezzi, sia macchinari che auto, autocarri e macchine, totalmente elettrici o ibridi.
Novità
Sono intercorse novità societarie nell’ultimo anno?
No.
Come si compone la vostra clientela?
L’ 80% sono imprese, il 15% privati e, infine, il 5% progettisti.
Quali sono i prodotti più richiesti nella vostra rivendita e quali in calo?
Sicuramente i prodotti per impermeabilizzazioni, assieme a diverse tipologie di isolanti, sono in crescita. In calo invece la muratura tradizionale, a vantaggio di calcestruzzo e cartongesso.
Digitalizzazione
Digitalizzazione e intelligenza artificiale: voi a che punto siete?
Tutta la nostra azienda gode di un avanzato stato di digitalizzazione. Abbiamo programmi di lavoro funzionali per cantieri, macchinari e magazzini, assieme agli uffici.
Non abbiamo ancora implementato, anche se presto lo faremo, ciò che riguarda l’intelligenza artificiale.
Per quali scopi utilizzate i nuovi strumenti?
Siamo piuttosto forti con i social: la presenza costante su Facebook e Instagram ci è utilissima ai fini del marketing. Ma li utilizziamo anche per far scorrere in maniera più fluida il lavoro, riducendo la burocrazia.
Avete una piattaforma e-commerce?
Non ancora, ma stiamo lavorando per realizzarla: è fondamentale e indispensabile per il futuro.
Formazione
Come si sta evolvendo la formazione degli operatori in Svizzera?
I corsi sono sempre più necessari, senza conoscenza e specializzazione non possiamo andare da nessuna parte.
Noi ormai ne organizziamo da anni: facciamo corsi sulla vendita e sull’utilizzo dei materiali, tutti in presenza.
Cinque corsi annui per i nostri dipendenti e sette per i clienti, sempre collaborando con i fornitori.
In questo momento quali sono i corsi più richiesti?
Quelli sui nuovi materiali: isolanti, leganti, impermeabilizzanti, catramate sintetici.
Quale tipologia di operatori li chiede maggiormente?
Le imprese.
Ragione sociale completa: DILLENA SA Anno di fondazione: 1977 Sede legale: Via San Gottardo 104 – 6596 Gordola Sito internet: www.dillena.ch Email: info@dillena.ch Punti vendita: 4 Indirizzi punti vendita: Gordola; Bioggio; Mendrisio; Titolare: Gruppo Spaeter Responsabile ufficio acquisti: Oscar Taufer Principali marchi trattati: Soprema, Swisspor, Rigips, Fassa, Keracoll, Sika, Schumacher, Rockwool
Gypsol, nata tre anni fa a Bioggio (Lugano), punta ad affermarsi con l’obiettivo di creare un punto di riferimento in Canton Ticino specializzato in gessature, intonaci, cartongesso e soluzioni Eclisse, come racconta il responsabile vendite Luca Bianco.
Offre una gamma completa di materiali per l’edilizia a secco, tra cui cartongesso, intonaci, soffitti modulari (metallici e in fibra), pareti mobili (vetrate e cieche) e pavimenti tecnici sopraelevati. Si concentra esclusivamente su questi prodotti, fornendo tutto il materiale per l’edilizia a secco.
La realtà è locale, operante principalmente nel Canton Ticino, e il team è composto da sei persone: quattro a tempo pieno e due a tempo parziale, tra cui Luca Bianco, responsabile commerciale, Alessandro Laini, responsabile del punto vendita e Daniele Fregoni, responsabile tecnico, fra i più preparati del mercato. Il fatturato dell’azienda supera i 3 milioni di franchi svizzeri.
Una realtà quindi in forte crescita, determinata a giocarsi tutte le carte nel parterre del Canton Ticino.
Luca Bianco
Com’è andato il 2024?
Il 2024 è stato un anno difficile, il mercato ha subito un rallentamento: abbiamo avuto una stagnazione nelle vendite e una difficoltà più marcata negli incassi, precisamente nel settore creditizio.
Quali sono le vostre previsioni per il 2025?
Prevediamo e stiamo vedendo un leggero miglioramento nelle vendite. Essendo nati da soli tre anni, ci stiamo strutturando e consolidando.
Qual è la sfida maggiore che si prospetta per la vostra attività nei prossimi anni?
Il mercato ticinese è settoriale e conservativo. Grazie all’azienda che avevamo io e il mio socio prima di questa, siamo riusciti a costruire una solida reputazione: siamo seri, affidabili, e la qualità è il nostro perno. Vogliamo strutturarci maggiormente e crescere.
Quali sono i lavori più richiesti rispetto agli anni passati?
Noi lavoriamo principalmente con il cartongesso. Abbiamo fatto forniture importanti per pavimenti tecnici e pareti mobili. Quest’anno il trend sarà lo stesso.
Gli esterni dell’azienda
Qual è la sfida maggiore che si prospetta per la distribuzione?
Ampliare i contatti, colmando il gap tra produttore e applicatore, arrivando al progettista. L’ideale sarebbe adottare una politica dove il produttore ci introduce ad architetti e progettisti.
La sostenibilità è ormai al centro degli obiettivi europei. Come impatta sul vostro business?
Il gesso, il cartongesso, i metalli e le fibre sono tutti prodotti naturali. Non utilizziamo né prodotti chimici, né tossici. Siamo quindi sostenibili a 360 gradi.
Ci sono state novità societarie nell’ultimo anno?
No, siamo appena nati e ci stiamo espandendo sul mercato, quindi al momento cerchiamo di stabilizzarci. Non è il momento di fare cambiamenti.
Come si compone la vostra clientela?
Principalmente si tratta di posatori.
Quali sono i prodotti più richiesti nel vostro punto vendita?
Quelli più richiesti sono sicuramente il cartongesso, le porte di Eclisse e le botole di ispezione. Al momento stiamo lavorando sui prodotti che abbiamo e ci stiamo espandendo. Successivamente penseremo a inserire novità.
Il magazzino
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Tra le vostre partnership c’è quella con Eclisse: come è iniziato il rapporto con l’azienda?
Il rapporto con Eclisse è iniziato dieci anni fa, quando io e il mio socio eravamo titolari di un’altra azienda. Con il cambio la partnership è rimasta salda.
All’epoca avevamo un rappresentante sul territorio, oggi non più, ma la collaborazione continua e ci troviamo molto bene.
Quali sono le soluzioni di Eclisse più richieste?
Il telaio unico e Syntesis Line, i cavalli di battaglia di Eclisse. Richieste anche le porte battenti e le porte su misura. Noi vogliamo espandere la gamma.
Realizzate porte su misura: in che modo?
Siamo un committente unico: cerchiamo di capire le esigenze del cliente ed esaudirle con sistemi completi e di qualità.
Che cosa apprezzate di più dell’azienda?
I prodotti e la loro qualità, le soluzioni innovative e sempre funzionali. Ma anche la disponibilità e il supporto, seppur a distanza: per ogni esigenza Eclisse risponde, soddisfa le richieste e risolve le problematiche.
Come sono presentate le soluzioni Eclisse in showroom?
Non abbiamo uno showroom, vendiamo la singola soluzione. Il cliente apprezza la tecnicità della nostra azienda e riconosce al nostro tecnico e socio, Daniele Fregoni, il supporto e la sua specializzazione completa.
C’è anche un supporto tecnico?
Ci affidiamo alla sede di Eclisse, che offre un servizio di consulenza a distanza. Non ci affidiamo più a una persona che viene sul posto, ma c’è sempre molta disponibilità.
Digitalizzazione e intelligenza artificiale: a che punto siete?
Abbiamo un programma per ottimizzare il magazzino, ma essendo in fase di consolidamento penseremo più avanti a questi progetti.
Avete una piattaforma e-commerce?
No, qui in Canton Ticino al momento non ne sentiamo l’esigenza.
Come si evolve la formazione degli operatori in Svizzera?
In azienda non facciamo corsi di formazione, ma collaboriamo con i produttori, che svolgono regolarmente corsi in base alle esigenze e ai trend.
Avete partecipato all’Academy di Eclisse?
A qualche lezione sì, ma vorremmo si spostassero in loco, per noi è difficile recarci spesso da loro.
Quale tipo di lavoro edile è più richiesto in Svizzera?
Edilizia civile: al momento ci sono grandi progetti per il territorio. Lo stadio di Lugano, il palazzo del ghiaccio con annessa palestra, il tunnel del Gottardo. Anche se ci sono grossi progetti in itinere, i lavori sono iniziati solo per lo stadio di Lugano. Speriamo che in futuro possa portarci business.
La scheda
Ragione sociale completa: Gypsol Sa Anno di fondazione: 2021 Sede legale: Via Industria 17, 6934, Bioggio (Lugano) Mail: info@gypsol.ch Punti vendita: 1 Indirizzi dei punti vendita: Via Industria 17, 6934, Bioggio Magazzino: 1 Titolare: società anonima Responsabile ufficio acquisti: Luca Bianco e Alessandro Laini Fatturato 2023: 2,8 milioni di euro Principali marchi trattati: Rigips, Fassa Bortolo, Eclisse, SystemBau, Isover, Rockwool
Per quanto riguarda la nostra realtà aziendale, pur non avendo ancora dati definitivi per il 2024, possiamo affermare che, nonostante un calo della cifra d’affari, i risultati saranno comunque discreti.
Quali novità e quali tendenze hanno caratterizzato il mercato del Canton Ticino?
I dati del mercato ticinese confermano un certo rallentamento, con l’occupazione che dà segnali di indebolimento, con una diminuzione dei frontalieri e un aumento della disoccupazione.
Le imprese hanno difficoltà a trovare manodopera qualificata e, in generale, il mercato del lavoro soffre di poco dinamismo.
Una situazione complessa di transizione che, dopo la forte ripresa degli anni passati, è caratterizzata da una diminuzione tendenzialmente consolidata. Anche a livello nazionale si osservano dinamiche simili.
Per il 2025, quali sono le vostre previsioni?
Le previsioni di mercato per il 2025 per la nostra azienda operante nel settore dei rivestimenti sostanzialmente si orientano verso una certa stabilità e immaginiamo che i risultati andranno grossomodo a ricalcare quelli degli scorsi anni.
Quali sono i lavori più richiesti rispetto agli anni passati?
I lavori più richiesti nel nostro settore riguardano principalmente il settore abitativo, sia per interni che per esterni, fondamentalmente come negli anni passati.
Questo rappresenta da sempre il core business della nostra azienda. Possiamo affermare che lavori che erano appannaggio della pietra naturale, da un decennio a questa parte, vengano vieppiù eseguiti con un materiale molto versatile che è il gres porcellanato.
Un materiale di grande tendenza, con toni, colori e disegni per tutti i gusti ed esigenza.
La sostenibilità è ormai l’argomento principale in previsione degli obiettivi europei al 2030 e al 2050. Quali sono le azioni che avete messo in campo personalmente nel vostro business? Avete iniziato a inserire o avete già inserito dei prodotti sostenibili?
L’edilizia sta evolvendo verso una progettualità che punta a migliorare la qualità di vita. Cambiano le esigenze in direzione di un’architettura più sostenibile e noi non possiamo essere da meno.
La scelta dei materiali deve basarsi su questo ideale e sia il gres porcellanato che la pietra sono composti o materiali naturali, stabili e durevoli.
Prestiamo attenzione selezionando accuratamente i fornitori in modo da creare un circolo virtuoso con aziende che condividono i nostri ideali relativamente al tema della sostenibilità. Uno dei nostri principali partner è il primo in assoluto a livello mondiale ad aver aperto uno stabilimento produttivo a idrogeno verde.
Commercializziamo prodotti, come Active Surfaces di Graniti Fiandre, rivestimenti ceramici fotocatalitici, con proprietà anti-inquinamento, antibatteriche e antivirali.
Oltre all’oculata scelta di produttori e materiali, al fine di ridurre l’impatto della nostra attività, ci siamo dotati di un sistema di trattamento delle acque nel laboratorio che ci permette di riutilizzarle in più processi di produzione, ottimizzandone i consumi e gli sprechi.
Presso gli uffici abbiamo installato un distributore automatico che purifica l’acqua corrente e dotato i collaboratori di borracce in acciaio inox, così da ridurre il consumo di bottiglie di plastica.
Mantenere elevati standard di sostenibilità richiede importanti investimenti, ma è anche da tante piccole iniziative che si arriva a un risultato.
Nel 2021 un grande investimento è stato quello della bonifica e isolamento di uno dei nostri capannoni adibiti a parco lastre di grandi dimensioni e laboratorio di lavorazione, e l’installazione di circa 1.100 metri quadrati di pannelli solari, che forniscono l’energia necessaria al funzionamento di buona parte dell’azienda
Novità
Ci sono state novità societarie nell’ultimo anno?
Nessuna novità di rilievo.
Come si compone la vostra clientela?
La nostra clientela, stando ai dati del 2023, è composta dall’84% di clienti in Ticino, dal 15% di clienti nel resto della Svizzera e dall’1% di clienti esteri.
Quali sono i prodotti più richiesti nella vostra rivendita e quali in calo?
Negli ultimi anni si sta confermando un trend che vede la diminuzione nell’utilizzo di mosaici nei rivestimenti.
Fino a qualche anno fa la presenza del mosaico vetroso era molto più alta rispetto a oggi. Si tratta di un materiale molto utile quando ci si trova in situazioni dove è necessario rivestire aree con curve morbide come piscine o hammam, ma si tratta di un rivestimento che, attualmente, sebbene le aziende provino a proporne rivisitazioni in chiave moderna, risulta un pò demodé. La scelta del cliente ricade su articoli più classici, meno rischiosi, forse in termini di gusto o di noia.
L’utilizzo di grandi lastre è sicuramente la tendenza che si conferma invece in aumento, nelle declinazioni più varie, dall’effetto marmo a un più contemporaneo effetto cemento. Lastre più grandi significa meno fughe e maggiore uniformità nelle superfici da rivestire, cosa che piace moltissimo sia al cliente privato sia ad architetti e progettisti.
La pietra naturale rimane invece sempre attuale: anch’essa, specialmente nei marmi, tende ormai a seguire mode dettate annualmente dalle fiere settoriali, ma alle nostre latitudini si usano sempre molto graniti provenienti da cave locali, adatti a utilizzo sia interno che esterno, in quanto resistenti al nostro clima che varia da temperature piuttosto fredde in inverno al caldo dell’estate.
I materiali naturali affascinano puristi e non solo: forse per questa ragione un altro calo che si è notato nelle richieste e nelle vendite in questi anni è legato ai prodotti ceramici effetto legno, forse appunto a favore della sua versione con doghe reali.
Digitalizzazione
Digitalizzazione e intelligenza artificiale: voi a che punto siete?
Per un’azienda il processo di digitalizzazione è inevitabile. Il nostro è iniziato già da qualche anno, ma come per ogni grosso cambiamento, ci vuole tempo.
Impossibile pensare di rivoluzionare i processi da un giorno all’altro, è necessaria prima una fase di studio che possa fornire una fotografia chiara della situazione attuale per poi poter intervenire e creare dei nuovi flussi di lavoro e dei nuovi processi digitali. Da gennaio 2024 gestiamo interamente i creditori tramite un sistema di archiviazione digitale.
Sono attualmente in corso tutta una serie di altri progetti che ci consentiranno a breve di gestire anche i debitori, le ore di lavoro degli operai, la formularistica e altro ancora.
Il bello di questo maxi progetto è che si sviluppa strada facendo: come i software e i programmi utilizzati imparano grazie all’intelligenza artificiale man mano che si creano in loro similitudini o automatismi, così anche noi plasmiamo il nostro modo di lavorare evolvendo in contemporanea e sbloccando man mano nuove necessità, modifiche da apportare o nuovi progetti.
Per quali scopi utilizzate principalmente questi nuovi strumenti?
Attualmente questi nuovi strumenti ci consentono di gestire i creditori. Il nostro scopo finale è quello di poter gestire l’intera commessa cliente tramite archiviazione digitale e gestionale, in modo tale da poter avere tutto tracciabile e accessibile a necessità.
Avete una piattaforma e-commerce?
Non abbiamo una piattaforma dedicata all’e-commerce, perché nella nostra attività il contatto diretto con la clientela è fondamentale.
A partire dalla scelta dei materiali, a tutte le attività decisionali e pratiche per giungere alla posa del manufatto vi è l’assoluta necessità della presenza con il committente per garantire un corretto decorso della trattativa e dei lavori stessi.
Formazione
Come si sta evolvendo la formazione degli operatori in Svizzera?
La formazione professionale, compresa quella continua, resta un pilastro imprescindibile per l’economia Svizzera e dunque per tutte le aziende.
Fondamentale rimane il nostro consolidato sistema duale che si basa sull’apprendimento scolastico (teorico) e pratico sul posto di lavoro. A soffrire è il settore artigiano in generale, che fatica a trovare apprendisti da formare sul territorio.
In questo momento quali sono i corsi più richiesti?
I dati ci dicono che due terzi dei nostri giovani dopo la scuola dell’obbligo scelgono una formazione professionale di base, che permette loro di acquisire le competenze operative necessarie a svolgere una professione tra oltre 650 proposte e ottenere un titolo che dà loro la possibilità di formarsi ulteriormente.
La formazione professionale permette ai giovani di accedere al mercato del lavoro e garantisce il ricambio generazionale di professionisti e dirigenti qualificati. È orientata al mercato del lavoro e si colloca al livello secondario e al livello terziario.
Quale lavoro è più richiesto in Svizzera?
I settori che offrono maggiori opportunità lavorative nel 2025 sono nell’ambito della sanità e dell’assistenza infermieristica, dove la Svizzera si trova a dover far fronte a una carenza di professionisti.
Guardando alle aspirazioni dei giovani europei e dunque anche svizzeri, tra i settori più ambiti vi sono quelli legati al lusso, al mondo dell’educazione e, appunto, le professioni sanitarie in generale.
Come nel resto del mondo, anche in Svizzera sembra che le giovani generazioni stiano tendenzialmente rivedendo le proprie scelte professionali considerando sempre più spesso lavori che abbiano meno probabilità di essere sostituiti da applicazioni basate sull’Ia.
Ragione sociale completa: GEHRI RIVESTIMENTI SA Anno di fondazione: 1970 Sede legale: Lugano – Svizzera Sito internet: www.gehri.swiss Email: info@gehri.swiss Punti vendita: 1 Indirizzi punti vendita: Via Chiosso 12 – 6948 Porza (Lugano) Magazzino: Via Chiosso 15 Titolare: Andrea Gehri Responsabile ufficio acquisti: Deborah Gehri Fatturato 2023: ca. FS 17,6 Mio Principali marchi trattati: Graniti Fiandre, SapienStone, Porcelaingres, Ceramiche Coem, Atlas Plan, Gigacer, Quarella, Cosentino (Dekton), Ceramiche Fioranese, Edimax, Vogue e Tonalite, Bisazza e Sicis
Dopo il boom del 2023, com’è andato il mercato edile Canton Ticino nel 2024?
La ridotta volatilità dei prezzi e una riorganizzazione interna hanno contribuito a stabilizzare i risultati, permettendo alle aziende di chiudere l’anno in modo positivo.
Un aspetto rilevante è stato il termine del bonus edilizio 110% in Italia, che ha portato una maggiore stabilità negli approvvigionamenti e nei prezzi dei prodotti.
Questo cambiamento ha rimosso una variabile che nel 2023 aveva generato significativi squilibri nel mercato.
In sintesi, il 2024 ha rappresentato un passo verso una maggiore stabilità, favorendo una gestione più prevedibile delle risorse e delle strategie aziendali.
Quali novità e quali tendenze hanno caratterizzato il mercato edile Canton Ticino?
Nel 2024, il mercato edile Canton Ticino è stato caratterizzato da un crescente interesse verso efficienza energetica e sostenibilità. Le aziende e i consumatori hanno manifestato una forte domanda per:
materiali eco-compatibili: l’attenzione verso prodotti con un basso impatto ambientale ha spinto l’adozione di soluzioni più sostenibili, sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni.
sistemi di isolamento avanzati: l’ottimizzazione dell’efficienza termica degli edifici è stata una priorità, con una crescente richiesta di tecnologie per migliorare l’involucro edilizio.
impianti fotovoltaici: la posa di pannelli solari ha continuato a crescere, spinta da incentivi governativi e dalla consapevolezza sull’importanza delle energie rinnovabili.
sostituzione del vettore energetico: molti edifici hanno abbandonato i sistemi tradizionali a favore di tecnologie più sostenibili, come le pompe di calore, per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
Queste tendenze riflettono una transizione verso modelli più sostenibili e un impegno sempre maggiore per ridurre l’impatto ambientale, in linea con le politiche locali e globali in materia di cambiamento climatico. Abbiamo anche introdotto la linea Edinthon, consultabile sul sito www.edinthon.ch.
Per il 2025, quali sono le vostre previsioni?
Per il 2025 ci aspettiamo una ripresa delle grandi opere, supportata da tassi di interesse più bassi e una maggiore stabilizzazione del mercato.
Questa ripresa potrebbe portare nuovo slancio al settore edilizio, con un incremento delle attività sia nei progetti pubblici che in quelli privati. Tuttavia, permangono alcune sfide significative.
L’aumento dei costi energetici e delle materie prime potrebbe mettere pressione sui margini aziendali, spingendo il settore a rivedere le strategie di approvvigionamento e produzione.
Inoltre, per contenere le spese e rispondere alle esigenze del mercato, il settore si concentrerà su materiali eco-compatibili, tecnologie efficienti e modelli costruttivi innovativi, capaci di ridurre i costi operativi e l’impatto ambientale.
Infine, si prevede un aumento degli investimenti in tecnologie per l’efficientamento energetico, come sistemi di isolamento avanzati, impianti fotovoltaici e soluzioni di riscaldamento alternative, per mitigare l’impatto delle fluttuazioni energetiche e rispettare le normative climatiche.
Il 2025 sarà quindi un anno di transizione, con il settore impegnato a bilanciare crescita e sostenibilità, rispondendo alle sfide economiche con strategie mirate e approcci innovativi.
Quali sono i lavori più richiesti rispetto agli anni passati e quali in calo?
La domanda di impianti solari continua ad aumentare, spinta dalla crescente consapevolezza ambientale, dagli incentivi governativi e dalla necessità di ridurre i costi energetici.
Anche gli interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, sia attraverso l’isolamento degli involucri che con tecnologie avanzate, sono in forte crescita, rispondendo alle normative e alle esigenze di risparmio energetico.
Abbiamo notato un calo nella costruzione di abitazioni monofamiliari: il segmento ha subito un rallentamento, principalmente a causa dell’aumento dei costi di costruzione e del minore potere d’acquisto delle famiglie.
Questo ha reso più difficile l’accesso alla proprietà per molti. Restano stabili i progetti multi residenziali: nonostante le sfide economiche, questo settore ha mantenuto una domanda costante, grazie alla necessità di rispondere alla crescente richiesta di abitazioni collettive e di spazi abitativi ottimizzati.
Queste tendenze riflettono una transizione del mercato verso interventi più sostenibili ed efficienti, con un ridimensionamento della domanda per progetti ad alto costo individuale.
Quali azioni per la sostenibilità avete messo in campo?
Abbiamo intrapreso diverse azioni concrete per integrare la sostenibilità nelle nostre attività, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere una gestione responsabile delle risorse.
La ricerca e la selezione dei fornitori rivestono un ruolo fondamentale in questa strategia.
Non ci limitiamo a valutare il prezzo, ma consideriamo anche aspetti ambientali come la quantità di CO2 emessa durante la produzione e la distanza necessaria per il trasporto, privilegiando materiali locali quando possibile.
Collaboriamo esclusivamente con fornitori certificati che rispettano standard ambientali elevati, assicurandoci così che i processi e i materiali siano in linea con i nostri valori di sostenibilità.
Abbiamo anche ottimizzato i trasporti, riducendo i viaggi inutili e ottimizzando i carichi per limitare le emissioni di gas serra. Parallelamente, stiamo implementando l’utilizzo di materiali riciclabili.
Novità del Mercato edile Canton Ticino
Ci sono state novità societarie nell’ultimo anno?
Sì, la proprietà sta investendo in molte aree aziendali. Nel corso del 2024 abbiamo aperto un nuovo punto vendita di pittura e gessatura a Losone, che si occupa della distribuzione di prodotti della linea Edinthon e non solo.
Inoltre, abbiamo avviato la realizzazione del nostro primo polo produttivo: il focus è sulla lavorazione del legname con tecnologie avanzate e sull’impianto produttivo della ditta Edinthon.
Con lo spostamento dal magazzino di Taverne della produzione di pitture avremo più spazio nei magazzini per migliorare le operazioni commerciali.
Come si compone la vostra clientela?
La nostra clientela è costituita principalmente da un pubblico professionale, con il 70% rappresentato da imprese del settore edile, tra cui cantieri, aziende di costruzione e società specializzate in lavori di ristrutturazione e infrastrutture.
Il 20% dei nostri clienti è composto da progettisti, architetti e ingegneri, figure chiave nella scelta dei materiali e delle soluzioni tecniche più adatte per ogni progetto.
Infine, il restante 10% è formato da clienti privati, in particolare proprietari di immobili e appassionati di edilizia che si dedicano a ristrutturazioni, miglioramenti abitativi o piccoli interventi di manutenzione.
Grazie a questa diversificazione, riusciamo a offrire soluzioni mirate e un supporto tecnico specifico per ogni esigenza, garantendo prodotti di alta qualità e un servizio personalizzato per ciascun segmento di clientela.
Quali sono i prodotti più richiesti e quali in calo?
I prodotti isolanti per il comfort abitativo, come pannelli termici e materiali per l’efficienza energetica sono tra i più richiesti, grazie alla crescente attenzione verso la sostenibilità, il risparmio energetico e le normative sempre più restrittive in materia di isolamento termico.
Anche le soluzioni per l’impermeabilizzazione e la protezione degli edifici, come guaine e membrane sigillanti, continuano a registrare una forte domanda, soprattutto nei progetti di ristrutturazione e nelle nuove costruzioni.
Digitalizzazione
Digitalizzazione e intelligenza artificiale: a che punto siete?
Abbiamo perfezionato il nostro Crm per migliorare la gestione dei clienti, consentendoci di offrire un servizio più efficiente, personalizzato e reattivo.
Inoltre, stiamo implementando un gestionale interno avanzato, progettato per ottimizzare la logistica, il controllo delle scorte e l’automazione dei processi operativi, garantendo una maggiore efficienza nella gestione delle forniture e degli ordini.
Parallelamente, stiamo esplorando nuove soluzioni per migliorare ulteriormente il nostro workflow, dall’analisi dei dati di vendita alla previsione della domanda, fino all’ottimizzazione dell’esperienza cliente.
La digitalizzazione è un elemento chiave della nostra strategia aziendale, e il nostro obiettivo è integrare strumenti innovativi che ci permettano di rispondere con maggiore precisione e rapidità alle esigenze del mercato.
Avete una piattaforma e-commerce?
Nel 2024 abbiamo avviato un progetto e-commerce di grande rilevanza per la nostra strategia aziendale: Werkx. Questo nuovo marchio sarà interamente dedicato alla vendita online di prodotti per l’edilizia e il fai-da-te, con l’obiettivo di offrire una piattaforma completa, intuitiva e affidabile sia per professionisti che per appassionati del settore.
Werkx nasce dall’esigenza di rendere più accessibili strumenti e materiali di alta qualità, garantendo un’ampia gamma di prodotti selezionati con cura tra i migliori brand del settore.
La piattaforma e-commerce offrirà soluzioni per diverse necessità: dagli utensili da lavoro ai materiali per la costruzione e la ristrutturazione, passando per l’abbigliamento tecnico e gli accessori indispensabili per chi opera nel mondo dell’edilizia e del giardinaggio edile.
Uno dei punti di forza di Werkx sarà l’attenzione al servizio clienti: vogliamo garantire un’esperienza d’acquisto semplice e sicura, con un supporto dedicato per aiutare i clienti nella scelta dei prodotti più adatti alle loro esigenze.
Inoltre, puntiamo su una logistica efficiente per assicurare consegne rapide e affidabili, riducendo al minimo i tempi di attesa.
Werkx non sarà solo un e-commerce, ma una piattaforma di riferimento per il settore, con contenuti informativi, guide all’acquisto e consigli pratici per professionisti e hobbisti.
Il nostro obiettivo è creare una community attiva, in cui innovazione, qualità e convenienza vadano di pari passo.
Formazione
Come si sta evolvendo la formazione degli operatori in Svizzera?
La formazione degli operatori in Svizzera sta vivendo un’evoluzione significativa, con un focus sempre più marcato su tematiche come l’efficienza energetica, le tecnologie innovative e la sostenibilità.
I corsi si stanno orientando verso un approccio più pratico, con aggiornamenti tecnici mirati a garantire una preparazione sempre più specializzata e al passo con le nuove sfide del settore.
Per noi, la formazione rappresenta un pilastro fondamentale del nostro lavoro. Crediamo che investire nei nostri collaboratori significhi investire nel futuro dell’azienda e del settore edilizio in generale.
Per questo motivo offriamo costantemente opportunità di crescita e aggiornamento attraverso corsi dedicati, workshop tematici e sessioni di formazione avanzata sui materiali e sulle tecnologie più innovative.
Per il 2025 abbiamo strutturato un programma di workshop tecnico-formativi che copriranno tutto l’anno, coinvolgendo esperti del settore, aziende leader e relatori qualificati.
Questi eventi saranno arricchiti da dimostrazioni pratiche, analisi di materiali e soluzioni innovative per migliorare la qualità del lavoro in cantiere.
Tra gli ultimi eventi che abbiamo organizzato c’è il workshop «Strumenti di supporto per l’efficienza energetica per l’involucro edilizio» presso Lab Finiture d’Interni, focalizzato sulle soluzioni per l’efficienza energetica dell’involucro edilizio.
L’evento vede la partecipazione di Ticino Energia, che condivide le ultime novità in materia di normative e incentivi per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
Chi richiede maggiormente questi corsi?
La richiesta di corsi di formazione è in costante crescita, con la maggior parte della domanda proveniente da imprese e progettisti.
Le aziende del settore edile vedono nella formazione un’opportunità per mantenere un vantaggio competitivo, migliorare le competenze del proprio personale e garantire la conformità alle normative sempre più stringenti in materia di sostenibilità ed efficienza energetica.
Anche i progettisti, tra cui architetti e ingegneri, partecipano attivamente a questi corsi per rimanere aggiornati sulle nuove tecnologie, sui materiali innovativi e sulle soluzioni più efficaci per ottimizzare le prestazioni energetiche degli edifici.
La maggiore consapevolezza riguardo al risparmio energetico e agli incentivi disponibili ha spinto molti proprietari di immobili a informarsi e ad approfondire tematiche legate all’isolamento termico, all’uso di materiali sostenibili e all’efficienza dell’involucro edilizio.
Questo trend evidenzia come la formazione non sia più solo un’esigenza del settore professionale, ma stia diventando un elemento chiave anche per i privati, interessati a soluzioni più performanti e sostenibili per le loro abitazioni.
Ragione sociale completa: Somazzi Dario materiali da costruzione sa Anno di fondazione: 1992 Sede legale: Via Maito 20 6804 Bironico Sito internet: www.somazzi.ch Mail: info@somazzi.ch Punti vendita: Castione, Taverne, Bironico e Losone Indirizzi dei punti vendita: Castione – Via Stazione 15, Taverne – Via al Fiume 16, Bironico – Via Maito 20, Losone – Via Zandone 15C Magazzino: Castione, Bironico, Taverne, Losone e Giornico (in apertura)
La rivendita edile ticinese Rezzonico, parte del Gruppo iRezz, è un punto di riferimento nel settore edile, che offre una vasta gamma di materiali e servizi per professionisti e privati.
Con una storia che affonda le radici nel 1934, l’azienda si distingue per la qualità dei prodotti, la competenza del personale e l’attenzione alle esigenze dei clienti, fornendo soluzioni complete per ogni progetto di costruzione e ristrutturazione.
Lo spiega Nicola Rezzonico, ceo di Fabio Rezzonico – Gruppo iRezz, distributore ticinese con punti vendita a Mendrisio, Camorino (Bellinzona) e Lumino (Bellinzona).
Il corner Eclisse con Daniele Goncalves, commerciale della Rezzonico
Com’è stato il 2024 per l’edilizia ticinese?
Il 2024 ha visto un andamento soddisfacente, con un continuo interesse per i progetti di ristrutturazione e manutenzione. La domanda per soluzioni di alta qualità è aumentata e c’è una crescente attenzione all’innovazione, alla qualità dei materiali e alla sostenibilità.
Lo scorso anno ci sono state novità?
Sì, nel 2024 ci sono state alcune novità significative. La più rilevante è stata l’apertura del nuovo showroom a Mendrisio, che ha segnato un passo importante per noi.
Inoltre, abbiamo lanciato il brand di gruppo iRezz, che riunisce le aziende Fabio Rezzonico, CC Cotto Ceramiche, Gla Pavimenti e Lumafer.
Questo ci ha permesso di presentarci al mercato come un gruppo di aziende che offre pacchetti completi di servizi e prodotti per la casa, rispondendo in modo ancora più completo alle esigenze dei nostri clienti.
Per il 2025, quali sono le vostre previsioni?
Prevediamo una continua crescita della domanda di pacchetti di servizi e prodotti, poiché i clienti ci vedono sempre più come un unico interlocutore quando si tratta di costruire o ristrutturare.
Ci aspettiamo un numero significativo di ristrutturazioni, soprattutto in ambito residenziale e commerciale.
Il 2025 è iniziato in modo dinamico in tutti i nostri settori, dal magazzino edile e ferramenta fino allo showroom per la casa. La specializzazione e l’esperienza dei nostri consulenti sono sempre più apprezzate, poiché le persone cercano supporto qualificato per i loro progetti.
Anche i nostri servizi di progettazione 3D stanno ottenendo molta attenzione, visto che i clienti vogliono visualizzare in modo preciso e realistico le soluzioni prima di procedere.
Quali sono i lavori più richiesti rispetto agli anni passati?
Negli ultimi anni, c’è stato un aumento dei lavori di ristrutturazione. Le persone sono sempre più sensibili alla sostenibilità e alla qualità dei materiali, quindi sono sempre più richiesti lavori come il rinnovamento dei tetti e dell’isolamento, eseguiti dai nostri carpentieri qualificati.
I sistemi di riscaldamento a legna o a pellet sono molto richiesti, poiché i clienti cercano soluzioni ecologiche ed efficienti.
C’è molta domanda anche per le nuove porte e finestre, che migliorano l’efficienza energetica delle abitazioni. Un altro settore in crescita riguarda gli spazi esterni, che sono sempre più vissuti, con richieste per pergole, tende da sole, piscine, pavimenti e rivestimenti e altri elementi che valorizzano gli spazi outdoor.
Qual è la sfida maggiore che si prospetta per la distribuzione?
Una delle sfide principali è la gestione della logistica, soprattutto in un periodo in cui la domanda è in crescita.
Inoltre, con l’aumento delle richieste di soluzioni sostenibili, diventa fondamentale riuscire a trovare fornitori che offrano materiali ecologici e innovativi, senza compromettere la qualità.
lo showroom dedicato alle soluzioni Eclisse
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La sostenibilità è al centro degli obiettivi europei. Come si riflette nel vostro business?
La sostenibilità è un valore fondamentale per noi. Offriamo prodotti e soluzioni che aiutano i clienti a ridurre il loro impatto ambientale.
Inoltre, cerchiamo di ottimizzare i processi aziendali per ridurre al minimo gli sprechi e l’impatto ecologico delle nostre operazioni.
Avete iniziato a inserire o avete già inserito dei prodotti sostenibili?
Sì, nel nostro assortimento abbiamo già inserito diversi prodotti sostenibili, come camini a basso impatto ambientale, vernici ecologiche e materiali per pavimentazioni naturali. La nostra priorità è offrire soluzioni che coniughino funzionalità e rispetto per l’ambiente.
Come si compone la vostra clientela?
È variegata. Ci sono privati che devono costruire o rinnovare casa, ma anche professionisti come investitori, architetti, ingegneri, piastrellisti e idraulici, che vengono da noi per trovare soluzioni adatte ai loro clienti.
Inoltre, serviamo diverse imprese che acquistano materiale da noi e trovano sempre la giusta consulenza tecnica per i loro progetti.
Lo showroom e magazzino edile offrono una vasta gamma di soluzioni, il che ci permette di soddisfare le esigenze di tutti questi clienti in modo efficace.
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Tra le vostre partnership c’è quella con Eclisse: com’è iniziato il rapporto con l’azienda?
Conoscevano il marchio Eclisse per la sua reputazione e quando abbiamo deciso di aprire il settore dedicato alle porte sin da subito abbiamo voluto collaborare con Eclisse.
Quali sono le soluzioni di Eclisse più richieste?
Sono quelle della collezione Syntesis, che include soluzioni per porte a scomparsa prive di cornici, porte a battenti e sportelli filomuro, botole e vani tecnici invisibili.
Che cosa apprezzate di più di Eclisse?
Apprezziamo particolarmente l’ottimo servizio fornito dell’azienda e la qualità dei prodotti.
Come sono presentate le soluzioni Eclisse in showroom?
Nel nostro showroom di Mendrisio diamo buona visibilità alle porte Eclisse, per mostrare ai clienti i diversi modelli e le varie finiture. Toccare con mano i prodotti è importante.
C’è anche un supporto tecnico?
Da parte nostra c’è un supporto sia consulenziale che tecnico. Abbiamo tecnici specializzati con anni di esperienza sul campo. Effettuiamo sopralluoghi e rilievi, trattiamo progetti su misura e risolviamo molti problemi internamente, per garantire il massimo comfort e ridurre al minimo qualsiasi disagio per i nostri clienti.
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Digitalizzazione e intelligenza artificiale: a che punto siete? Per quali scopi utilizzate principalmente questi nuovi strumenti?
Abbiamo fatto significativi progressi nell’adozione della digitalizzazione e stiamo iniziando a implementare strumenti di intelligenza artificiale per ottimizzare i nostri processi aziendali.
Abbiamo integrato la progettazione 3D per supportare i clienti nella visualizzazione dei loro progetti, e stiamo esplorando soluzioni per migliorare la gestione del magazzino e la logistica.
L’intelligenza artificiale ci aiuta anche ad analizzare i dati per prevedere le tendenze e migliorare l’efficienza operativa.
Avete una piattaforma e-commerce?
Al momento non abbiamo una vera e propria piattaforma e-commerce per la vendita diretta dei nostri prodotti.
Sul nostro sito web i clienti possono visualizzare tutti i nostri prodotti e inviare una richiesta di ordine, a cui segue sempre l’interazione con i nostri consulenti, per finalizzare l’ordine e organizzare un’eventuale consegna.
All’acquisto immediato online, preferiamo offrire una consulenza personalizzata ai nostri clienti.
In questo momento quali sono i corsi più richiesti?
Sono quelli per sviluppare competenze tecniche e di vendita del prodotto.
La scheda
Ragione sociale completa: Fabio Rezzonico SA – Gruppo iREZZ Anno di fondazione: 1934 Sede legale: via Penate 9 – 6850 Mendrisio Sito internet: www.irezz.ch Mail: gruppo@irezz.ch Punti vendita: Mendrisio, Camorino, Lumino Indirizzi dei punti vendita: MENDRISIO Via Penate, 9 6850 Mendrisio (CH) CAMORINO Via Augusto / In Tirada 31 6528 Camorino (CH) LUMINO Via Cappella Nuova 2, 6533 Lumino (CH) Magazzino: Mendrisio e Lumino Titolare: Nicola Rezzonico Responsabile Commerciale Rezzonico Edilizia: Enrico Borrelli
La notizie è passata in sordina, ma vale la pena di riflettere. Mentre il dato complessivo sull’occupazione sembra positivo (+0,6%, pari a +145 mila unità secondo l’Istat a gennaio), c’è qualcosa che suona in modo strano. Riepiloghiamo: il dato sull’occupazione rilevato dall’istituto di statistica riguarda gli uomini e le donne, i dipendenti e gli autonomi di tutte le classi d’età. Con un’eccezione: il numero di occupati diminuisce per35-49enni. Inoltre, cala il numero di persone in cerca di lavoro (-0,6%, -9 mila unità). Ma anche questo con un’eccezione: i 25-34enni.
I numeri dovrebbero far riflettere tutti, governo, sindacati e imprese, al di là degli schieramenti. Anche perché il dato forse più sorprendente è che il numero di chi lavora oltre 50 anni aumenta sempre di più. Insomma, nelle fabbriche e negli uffici aumentano gli ultra cinquantenni. A gennaio, sempre secondo le impietose statistiche, hanno sfiorato quota 10 milioni, cifra che equivale a 5 milioni di unità in più rispetto al valore registrato nello stesso mese del 2005.
Over 50, ufficio
Aumento del 100%
Ripetiamo: in 20 anni il numero di ultra 50enni al lavoro è aumentato del 100%. Nello stesso periodo gli under 35, che poi non possono neppure essere considerati giovanissimi, sono scesi da 7,47 milioni a 5,44, cioè oltre 2 milioni in meno. A che cosa si deve questa apparentemente bizzarra tendenza, che promuove i senior e lascia fuori i junior? Secondo l’Istituto di statistica i fattori chiave sono due: l’andamento demografico, con la discesa delle nascite, e l’allungamento dei termini per la pensione. Ma sembra una spiegazione frettolosa. Innanzitutto, l’inverno demografico non si è manifestato solo negli ultimi anni. Inoltre, i termini per la pensione sono stati sì allungati, ma solo di due o tre anni rispetto al periodo pre-riforma, e quindi questo non può comportare un aumento del 100% degli over 50 al lavoro.
Una spiegazione potrebbe essere addotta, invece, con la necessità per le imprese di non perdere i più esperti, chi ha accumulato capacità, informazioni o, come si dice ora con l’ennesimo anglicismo, gli skills. Un trend che suggerisce quanto siano importante, oggi e lo saranno ancora di più domani, l’esperienza e la capacità per le aziende, piuttosto che un semplice basso stipendio da apprendista o da primo impiego. Insomma, conta sempre di più la qualità.
Il caro energia, un’opportunità per l’edilizia
È vero che i bonus si sono dimezzati e che il prossimo anno torneranno ai livelli di dieci anni fa. Ma è altrettanto vero che per l’edilizia ci sono molti ambiti su cui puntare. Il caro energia è uno di questi. Per ottenere dei risultati basterebbe un incentivo a costo zero per le casse dello Stato: un foglio di carta che faciliti le modalità necessarie per installare pannelli fotovoltaici. I tetti sono lì per quello, esclusi quelli degli edifici storici naturalmente. Insomma, ci sarebbe bisogno di un po’ di attenzione, senza intaccare il bilancio pubblico.
Se è vero che il ritorno all’energia nucleare può aiutare a diversificare l’approvvigionamento di energia, è altrettanto assodato che per ottenere il risultato richiesto occorrono una decina di anni e investimenti miliardari.
Al contrario, un pannello fotovoltaico su un tetto si installa in giornata. Certo, il risultato non è la stessa cosa. Ma è ovvio che un costo dell’energia strutturalmente alto per cittadini e imprese può essere calmierato solo attraverso l’introduzione di una relativamente nuova tecnologia, come il nucleare a fissione delle mini centrali, sistema già collaudato, oppure con l’atomo a fusione, sistema che però da mezzo secolo è in fase di studio. Il secondo cambiamento riguarda, invece, la quantità di energia che l’Italia può produrre da sé. C’è il petrolio della Basilicata, poco e ostacolato per i timori di danni ambientali. Poi, c’è il gas dell’Adriatico, ma in buona parte lo sfruttamento è stato lasciato alla Croazia, che trivella allegramente alla ricerca del prezioso metano. nel frattempo in Italia è stato indetto addirittura un referendum per vietare l’estrazione (era il 2016, solo nove anni fa, e ha votato il 31,19% degli elettori, con palese disinteresse di quasi il 70%). Quindi, per un bel po’ si è fermata ogni nuova esplorazione.
Altro aspetto di cui tenere conto: eolico e fotovoltaico impiantato in larga scala, nelle aree agricole, deve fare i conti con il fenomeno nimby, sigla anglosassone che sta per not in my backyard, cioè non nel mio cortile: state alla larga da dove abito. L’ultimo caso è quello del parco eolico in Toscana, contestato per motivi paesaggistici. Per questo buona parte dei progetti rimane sulla carta.
Ma l’edilizia ha una carta da giocare, come direbbero alla Casa Bianca. Il fotovoltaico sui tetti non potrà sostituire gas, petrolio e nucleare, ma può rendere autonomi o quasi buona parte degli edifici, contribuendo in modo sostanziale all’autonomia energetica del paese. Secondo i dati del Gse, nel 2023 in Italia erano installati 1,6 milioni di impianti fotovoltaici. Sembrano tanti, ma sono ancora pochi: uno studio dell’Enea indica che per soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale basterebbe installare pannelli fotovoltaici sul 30% circa della superficie complessiva dei tetti degli edifici a uso abitativo. L’aumento dei pannelli fotovoltaici in ambito condominiale è già favorito anche dalla legge in vigore: un singolo condòmino può liberamente installare un impianto fotovoltaico sul lastrico solare comune a suo beneficio, naturalmente sostenendo le spese e a patto che non impedisca l’utilizzo di spazi comuni ad altri condomini. Ma occorre convincere i cittadini: sarebbe bene che l’esecutivo se ne ricordasse.