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Edilgroup, siamo cresciuti con un colorificio

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Come è andato il business di Edilgroup nel 2023?

Nel 2023, il business ha avuto un andamento generalmente positivo fino ad agosto, con una crescita costante o almeno stabile rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, a partire da settembre si è notato un leggero trend al ribasso, probabilmente dovuto a vari fattori economici o sociali.

Questo potrebbe aver portato a una diminuzione delle entrate, dei profitti o della fiducia dei consumatori nel mercato. È importante considerare anche eventuali specificità del settore e della regione Ticino in cui operiamo, poiché ciò potrebbe influenzare ulteriormente il suo andamento nel corso dell’anno.

Che cosa prevedete per Edilgroup nel 2024?

La fiducia degli investitori nella stabilità economica e politica della nazione Elvetica potrebbe sostenere la ripresa e la crescita delle attività commerciali.

In generale, è possibile immaginare che nel 2024 il business in Svizzera mostri segni di ripresa dopo il periodo di rallentamento osservato nel 2023, grazie alla solidità economica del paese e alla capacità delle imprese di adattarsi alle sfide incontrate.

Ritiene che le tensioni geopolitiche in diverse aree del mondo nei prossimi mesi possano avere un riflesso negativo sulla vostra attività?

Le tensioni geopolitiche possono influenzare diversi aspetti del commercio internazionale, tra cui i prezzi delle materie prime, le tariffe commerciali e le restrizioni alle esportazioni e importazioni.

Questi conflitti potrebbero provocare interruzioni nella catena di approvvigionamento, aumenti dei costi di trasporto o cambiamenti nei requisiti normativi, tutti fattori che potrebbero condizionare le operazioni commerciali.

Nel nostro caso specifico, acquistando materiali edili in Europa, potremmo essere soggetti a cambiamenti nelle politiche commerciali tra l’Europa e altre regioni del mondo, come restrizioni alle esportazioni o aumenti dei dazi, con conseguente impatto sulla domanda di materiali edili e sugli affari.

Per mitigare questi rischi, potremmo considerare diverse strategie, come diversificare le fonti di approvvigionamento e adattare la nostra strategia commerciale di conseguenza, ì mantenendo una comunicazione aperta con i nostri fornitori e clienti per affrontare eventuali cambiamenti nella catena di approvvigionamento o nella domanda di mercato.

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L’effetto inflazione pesa ancora sui prezzi dei materiali?

Al momento non stiamo riscontrando un significativo aumento dell’inflazione sui materiali. La situazione attuale sembra caratterizzata da una relativa stabilità, con prezzi dei materiali che non subiscono cambiamenti significativi dovuti alla stessa.

Questo potrebbe essere il risultato di diversi fattori mitiganti presenti nell’attuale congiuntura economica e di mercato. In particolare, sembra che l’economia goda di una certa stabilità, con una domanda di materiali edili moderata e costi di produzione relativamente sotto controllo.

Le politiche monetarie attuate dalle autorità competenti sembrano essere efficaci nel mantenerla a livelli contenuti, contribuendo così a limitare il rialzo dei prezzi. Inoltre, la presenza di una forte concorrenza sul mercato potrebbe indurre i fornitori di materiali edili a moderare eventuali aumenti.

Tuttavia, non possiamo escludere la possibilità che la situazione possa cambiare nel tempo. È importante monitorare attentamente l’andamento dei costi e delle dinamiche di mercato per adattare la strategia commerciale in modo adeguato, nel caso in cui l’inflazione torni a esercitare pressione.

Per i prodotti meno voluminosi c’è concorrenza tra i distributori del Canton Ticino e le più vicine rivendite che si trovano in Italia?

Al momento non si osserva ancora una forte concorrenza tra i distributori del Canton Ticino e le rivendite situate in Italia per i prodotti meno voluminosi. È importante considerare che le dinamiche del mercato possano cambiare nel tempo a causa di variabili economiche, politiche e di mercato. È importante monitorare costantemente l’evoluzione delle condizioni e adattare la strategia commerciale di conseguenza.

Sebbene al momento la situazione sembri favorevole in Italia, è possibile che le condizioni nel Canton Ticino possano cambiare nel tempo, magari in risposta a fattori esterni o a cambiamenti nelle politiche economiche regionali.

Prevedete di investire in formazione professionale?

Certamente, la formazione professionale è un elemento fondamentale per Edilgroup e continueremo a investire.

Manteniamo un stretto contatto con i nostri fornitori per assicurare che il nostro personale riceva le ultime conoscenze e competenze nel settore. Inoltre, organizziamo regolarmente corsi presso gli enti preposti, garantendo così un aggiornamento costante e un miglioramento delle capacità del nostro team.

Questo impegno verso la formazione ci consente di rimanere all’avanguardia nel settore e di fornire ai nostri clienti il servizio di alta qualità che ci contraddistingue.

Il tema della sostenibilità continuerà a essere un trend nell’edilizia?

Senza dubbio, il tema della sostenibilità rimarrà un trend predominante nell’edilizia e molto probabilmente si amplificherà nel tempo. L’interesse per l’ambiente, il sociale e l’economia è sempre più diffuso e incide profondamente sulle decisioni nel settore edilizio.

Le pressioni per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni, ottimizzare l’efficienza energetica, utilizzare materiali eco-friendly e promuovere pratiche costruttive sostenibili sono sempre più forti.

Questa tendenza è guidata da diversi fattori, tra cui normative più rigorose, consapevolezza crescente dei consumatori, avanzamenti tecnologici e la necessità di affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la riduzione delle risorse naturali.

Le imprese nel settore edilizio devono adattarsi a questo cambiamento, integrando principi di sostenibilità in tutte le fasi del processo edilizio, dalla progettazione alla demolizione e riciclo dei materiali.

Inoltre, la sostenibilità offre opportunità di differenziazione e vantaggio competitivo per le imprese che abbracciano queste pratiche costruttive, in grado di soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori e della comunità.

Qual è la situazione del mercato immobiliare del Canton Ticino?

Il mercato immobiliare del Canton Ticino presenta una situazione complessa e diversificata. A differenza di altre regioni svizzere, non c’è una scarsità di abitazioni, ma piuttosto un’eccedenza di nuove costruzioni. Tuttavia, ci sono sfide significative in termini di accessibilità e qualità delle abitazioni, con nuove costruzioni spesso costose e di dimensioni ridotte.

Dall’altro lato, ci sono anche opzioni di immobili più vetusti e carenti di comfort che offrono una gamma diversa di scelte, ma richiedono spesso ristrutturazioni. Nel mercato degli affitti la frenata della domanda dovuta ad aumenti dei tassi d’interesse ha portato alla stabilizzazione dei canoni di locazione, offrendo agli inquilini una relativa stabilità nei costi di alloggio, ma l’accesso agli appartamenti in affitto può essere competitivo, soprattutto nelle zone più richieste.

Per quanto riguarda le abitazioni proprie, c’è stata una diminuzione della crescita dei prezzi delle case a causa della riduzione della domanda. Sebbene questo possa essere un sollievo per gli acquirenti, il mercato rimane competitivo, con prezzi ancora elevati in molte parti del Ticino.

Per navigare con successo in questo mercato complesso, è essenziale bilanciare i prezzi con il comfort e considerare attentamente le opzioni disponibili.

Anche in Svizzera gli investimenti sono più sulla ristrutturazione dell’esistente piuttosto che costruzione di nuovi edifici?

Le nuove costruzioni, sebbene abbondanti, spesso presentano ostacoli, il che può limitare l’accessibilità per alcuni acquirenti. Inoltre, la qualità delle costruzioni può essere variabile, con alcuni progetti che non raggiungono gli standard desiderati in termini di design e materiali utilizzati.

D’altra parte, esistono anche opzioni di immobili più vecchi e meno confortevoli che offrono una gamma diversa di possibilità. Questi immobili possono richiedere lavori di ristrutturazione per adeguarli agli standard moderni, ma offrono spesso un maggior spazio e un carattere unico che può essere allettante per alcuni investitori.

In sintesi, il mercato immobiliare ticinese offre una vasta gamma di opzioni tra cui scegliere, ciascuna con i propri vantaggi e sfide. Mentre le nuove costruzioni dominano il panorama, è importante considerare attentamente sia le proprietà nuove che quelle più vecchie al fine di trovare la soluzione abitativa più adatta alle proprie esigenze e preferenze.

Sono intervenute novità in Edilgroup nell’ultimo anno?

Sì, nell’ultimo anno sono avvenute importanti novità nella nostra azienda. Fin dall’inizio, Edilgroup ha manifestato l’interesse a espandersi verso nuovi mercati e quest’anno abbiamo compiuto un passo significativo in questa direzione.

Abbiamo acquisito al 100% il colorificio Ticinocolor, un’azienda leader nel settore dei rivestimenti termici esterni e colore. Questa operazione rappresenta un’opportunità interessante per espandere la nostra presenza e la nostra offerta di prodotti.

Con l’esperienza e la reputazione consolidata di Ticinocolor nel settore, siamo soddisfatti di integrare le loro competenze nel nostro portfolio per offrire ai nostri clienti soluzioni ancora più complete e innovative. Questa nuova fase rappresenta un importante traguardo per Edilgroup e siamo fiduciosi che ci consentirà di continuare a crescere e ad accogliere al meglio le esigenze del mercato.

Quali sono i prodotti più richiesti e quali sono invece in calo?

Attualmente, i prodotti più richiesti nel settore edilizio sono quelli legati alla costruzione a secco, nelle sue molteplici varianti. Questo include materiali come cartongesso, pannelli isolanti, sistemi di soffitto sospeso, pavimenti tecnici, pareti divisorie modulari e pareti esterne.

La costruzione a secco offre numerosi vantaggi in termini di rapidità di installazione, flessibilità progettuale e riduzione dei costi, il che la rende molto popolare tra gli acquirenti e i professionisti del settore.

La crescita di questo settore ha generato un calo significativo nella domanda di materiali tradizionali per la costruzione grezza, come i laterizi, sia per la ripartizione interna degli spazi abitativi, sia per la costruzione dell’involucro.

Questo è da attribuire alla preferenza di soluzioni più moderne e efficienti, alla maggiore consapevolezza ambientale e alla necessità di risparmiare tempo e denaro durante il processo costruttivo.

La scheda

Ragione sociale completa: EDILGROUP SA
Anno di fondazione: 2020
Sede legale: Via Pobiette 1 – 6928 Manno (Lugano)
Sito internet: www.edilgroup.ch
Email: info@edilgroup.ch
Numero punti vendita: 8
Indirizzi punti vendita: Strada Cantonale 31 – Chiggiogna (punto d’appoggio non presidiato / Biasca); Via Iragna 33 – Biasca; Via del Tiglio 4 – Giubiasco; Zona Zandone – Losone; Via Cantonale 8 – Mezzovico; Via Pobiette 1 – Manno; Via Industria 7 – Muzzano; Via Tarchini 12- Balerna
Numero showroom: 1 (Muzzano)
Magazzino: 50.000 mq totali
Titolare: famiglie Wullschleger, Ghielmi, Taiana
Responsabile ufficio acquisti: Moreno Berterini
Servizi principali: consulenza specialistica, logistica, trasporto materiale, showroom di finiture d’interni, catalogo online con diverse funzionalità

Gheri, esperienza immersiva nel nuovo showroom

Gheri
Team commerciale Matteo Mucchiani | Irene Roncone | Deborah Gehri (resp. commerciale) | Serena Bollini | Davide Lonardi (resp. clientela)

Come è andato il business di Gheri nel 2023?

Lo scenario economico per il settore dell’edilizia abitativa ticinese, svizzero, e forse anche internazionale, nel 2023 è stato quello di un settore in sofferenza. L’esplosione dei tassi ipotecari ha determinato una brusca frenata e scoraggia investitori e potenziali clienti.

Piuttosto sintomatico di quanto accade è il dato statistico reso noto delle dogane per le importazioni di materiale ceramico e vetroso di settembre 2023, che attesta un minor volume del 22% e in metri quadrati un minor valore del 15,18%.

Dato che certifica l’aumento di costi della ceramica intervenuti dopo il periodo della pandemia. Un altro dato di importante lettura è quello che conferma la frenata in corso del settore della costruzione a livello svizzero dove gli ordinativi su base annua sono diminuiti del 9%.

Ciò che rimarchiamo dal nostro osservatorio è che il settore del lusso continua a non conoscere crisi e che per noi quest’anno sono nuovamente aumentati i lavori, soprattutto fuori Cantone, in Svizzera tedesca e francese, di un certo tipo e livello. Tutto sommato possiamo dunque ritenerci soddisfatti nell’essere riusciti a chiudere bene un anno potenzialmente molto complesso.

Gheri
Team commerciale Matteo Mucchiani | Irene Roncone | Deborah Gehri (resp. commerciale) | Serena Bollini | Davide Lonardi (resp. clientela)

Che cosa prevedete per il 2024?

Le sfide che abbiamo cominciato ad affrontare nel 2023 non sono sicuramente da considerare alle spalle. Per natura non siamo pessimisti e non vogliamo esserlo, anni di freno come quello appena trascorso ci sono già stati, è periodico.

Bisogna saper lavorare con un sistema anticiclico e positivo come abbiamo sempre fatto, non fermare l’innovazione e lavorare per migliorarsi sempre più internamente e rendersi più attrattivi, anche quando il mercato è in forte variazione come ultimamente, rendendolo quasi imprevedibile.

Il nostro obiettivo è quello di continuare ad essere un’azienda punto di riferimento del settore, sufficientemente solida da poter dare a clienti e imprese la sensazione di sicurezza, trasparenza e professionalità che ancor più è ricercata in periodi di incertezza.

Ritiene che le tensioni geopolitiche in diverse aree del mondo nei prossimi mesi possano avere un riflesso negativo sulla vostra attività?

All’inizio del conflitto in Ucraina abbiamo subìto un’influenza diretta dalle tensioni geopolitiche, in quanto la maggior parte delle materie prime utilizzate per la produzione di piastrelle e lastre in gres porcellanato proveniva proprio da lì.

I produttori si sono trovati in serie difficoltà con l’approvvigionamento dei materiali causando carenze nelle linee produttive, spegnimento di forni di cottura per mancanza di materie prime e ritardi nelle produzioni stesse.

I produttori più piccoli purtroppo non hanno retto il colpo e alcuni di loro hanno dovuto chiudere la loro attività. Fortunatamente i produttori con cui collaboriamo noi sono, si può dire, dei colossi nel settore e sono riusciti in breve tempo a trovare approvvigionamenti alternativi, limitando i danni per i loro clienti (noi) e garantendo forniture in tempi relativamente brevi.

L’effetto inflazione pesa ancora sui prezzi dei materiali?

Il prezzo dei materiali per quel che ci riguarda ha subìto un importante aumento durante il periodo Covid. Da quel momento in poi, alcuni produttori hanno riportato i prezzi più vicini a quelli a cui fornivano in precedenza, ma la maggior parte di loro ha mantenuto gli aumenti sotto forma di ricarico energetico o semplicemente rialzando i prezzi di listino.

Non è tanto, dunque, l’inflazione a determinare il sovrapprezzo degli ultimi anni a nostro modo di vedere, ma il risultato di politiche di prezzo fatte ben prima.

Per i prodotti meno voluminosi c’è concorrenza tra i distributori del Canton Ticino e le più vicine rivendite che si trovano in Italia?

C’è concorrenza sia per i prodotti meno voluminosi che per quelli più voluminosi in realtà. Fortunatamente noi collaboriamo con aziende produttrici-fornitrici con le quali abbiamo legami storici, contatti di lunga data e contratti che determinano l’esclusiva territoriale o comunque che ci definiscono come rivenditore preferenziale per i loro marchi.

Ciò significa che godiamo di una certa protezione da parte loro, nel caso in cui dovessero ricevere richieste di materiale provenienti da terzi, siano essi privati o aziende, nell’area del Canton Ticino, il loro compito è quello di reindirizzare il richiedente alla nostra azienda come fornitore più vicino a loro.

Ovviamente bisogna anche dire che siamo in una situazione di libero mercato e l’acquisto di merce dall’Italia spesso sfugge anche a questo tipo di controllo, o a ogni modo non è vietato.

La concorrenza c’è, dall’acquisto di materiali più piccoli, fino all’acquisto di merce più grande come lastre per eseguire piani cucina, ad esempio, le cui realizzazioni sono presumibilmente meno costose se eseguite in un laboratorio estero, rispetto a un laboratorio locale ticinese.

La problematica è nota, ma fortunatamente non ne subiamo conseguenze pesanti. Abbiamo uno zoccolo duro di clienti in Ticino che continua a voler sostenere l’economia locale e che capisce l’importanza di favorire le aziende ticinesi e il mercato ticinese.

Prevedete di investire in formazione professionale?

Sempre. Investire nella formazione professionale rappresenta uno dei fondamenti della nostra filosofia aziendale. Per migliorare e migliorarsi l’unico modo è continuare a studiare, ampliare le proprie conoscenze e fornire ai propri collaboratori gli strumenti necessari
per fare sempre meglio.

Riteniamo che consentire ai collaboratori di seguire formazioni continue sia non solo utile, ma necessario. È un mezzo attraverso il quale si valorizza la persona, investire su qualcuno significa valorizzarne le capacità, fidelizzare e spronare.

Il tema della sostenibilità continuerà a essere un trend nell’edilizia?

Crediamo che edilizia e sostenibilità non potranno mai più essere due cose disgiunte. Per operare in questo settore è necessario rendersi un’azienda sostenibile. Nei prossimi anni senza un rapporto di sostenibilità aziendale non sarà possibile aggiudicarsi punteggi alti nelle procedure di decisione e nell’attribuzione di appalti pubblici.

Dal canto nostro sono già diversi anni che lavoriamo al nostro report, aggiornandolo e aggiornandoci in quanto la sua utilità è anche quella di aiutare a rendersi effettivamente conto di quel che già si fa e di quello che invece potrebbe essere fatto meglio o implementandolo.

Non si tratta solamente di sostenibilità ambientale, ma anche di buone pratiche nei confronti degli stakeholder interni ed esterni, del territorio, dello sport e della cultura. Essere presenti nell’ambiente socio-economico locale è per noi di fondamentale importanza.

Qual è la situazione del mercato immobiliare del Canton Ticino?

Il rialzo dei tassi d’interesse, la riduzione del potere d’acquisto e l’incertezza legata ai costi energetici, rispettivamente l’importante aumento dei costi di costruzione sono all’origine di un certo raffreddamento del settore immobiliare e della costruzione nel nostro Cantone.

Inoltre, in Ticino vi è tuttora un esubero importante di spazi locativi non affittati e fintanto che il mercato non riassorbirà queste eccedenze, viene a meno anche l’interesse di potenziali investitori del settore che, attendono tempi più favorevoli.

Questa analisi non concerne il segmento del lusso e degli oggetti esclusivi che, indipendentemente dai fattori d’incertezza, continuano a suscitare notevole interesse da parte di investitori con importanti capacità finanziarie.

Anche in Svizzera gli investimenti sono più sulla ristrutturazione dell’esistente piuttosto che costruzione di nuovi edifici?

Le ristrutturazioni occupano uno spazio sempre più importante relativo agli investimenti. Ciò è sicuramente dato dal fatto che molti immobili risalgono alla grande crescita che c’è stata tra gli anni Settanta e Novanta, si tratta di edifici che necessitano di ammodernamenti e ristrutturazioni per mantenersi appetibili sul mercato.

Inoltre, l’implementazione delle nuove tecnologie nelle costruzioni di recente edificazione, rispettivamente l’esigenza di risanare dal punto di vista energetico e della sostenibilità gli edifici datati, costituirà un’importante fonte di lavoro e d’investimento per il futuro.

Gli edifici di recente costruzione rappresentano una spinta e una concorrenza al cospetto delle realizzazioni degli anni Settanta-Novanta che, se non adeguati agli attuali standard, rischiano di perdere di attrattività e quindi di rimanere sfitti.

Ci sono state delle novità nella vostra azienda nell’ultimo anno?

Nell’ultimo anno abbiamo ristrutturato completamente il nostro showroom principale dedicato al gres porcellanato. Pensando al restyling della nostra sala mostra principale, il nostro desiderio era quello di riuscire a trasmettere al cliente l’idea di entrare in una boutique dei rivestimenti e non nel classico negozio di piastrelle.

L’obiettivo è quello di creare un’esperienza unica e immersiva per chi viene a trovarci. Gli ambienti sono stati pensati in modo che possano accogliere il visitatore simulando piccole aree domestiche, così come il metodo espositivo dei prodotti imita quello di boutique di lusso.

Pochi elementi ben pensati, come vassoi di velluto su cui posare i campioni e proporre abbinamenti e un accento su nuove tecnologie come Hypertouch, brevetto a scomparsa applicabile sulle lastre ceramiche per gestire, per esempio, l’accensione o lo spegnimento di luci.

Dal 2023 siamo felici di aver ampliato la nostra offerta con Edimax Ceramiche Astor, di cui abbiamo l’esclusiva per il Ticino. Abbiamo deciso di iniziare questa collaborazione in quanto da subito abbiamo colto l’innovazione nel design delle loro piastrelle.

Grazie alla tecnologia 3D Shaped le superfici appaiono tridimensionali, ogni dettaglio, ogni venatura prende colore, forma e struttura. I rivestimenti ceramici sempre più riescono a riprodurre fedelmente la realtà facendo coincidere struttura e grafica.

Quali sono i prodotti più richiesti e quali sono invece in calo?

È il momento dei colori desaturati, delle tinte unite polverose, delicate e avvolgenti, il più naturali possibile. Tra queste spiccano la serie Boost Color di Atlas Concorde e la serie Balance di Graniti Fiandre.

Tra i punti di forza di queste colorazioni vi sono l’abbinabilità con colori tenui e sobri, la versatilità, la progettazione modulata del colore, l’armonia delle cromie crea un’eleganza contemporanea e affascinante.

Per chi ama contrasti più accesi possiamo trovare i colori speziati o le bellissime e calde tinte della terra che richiamano ed evocano uno stile oriental-mediterraneo. Alcune proposte in tal senso sono le collezioni Aromas e Terra di Gigacer, o la serie Nostalgia di Coem.

Nel corso degli anni abbiamo notato un calo nelle richieste di mosaico vetroso e lavorazioni particolari ma, come per la moda, si tratta di fasi e cicli, c’è stato un ritorno allo stile anni Settanta e periodicamente si ripropongono materiali, colori e texture che magari rimangono silenziosi per un determinato periodo. Sempre molto in auge rimane la pietra naturale, la cui bellezza e versatilità attira chiunque abbia il desiderio di creare un ambiente su misura, personalizzato e unico.

La scheda

Ragione sociale completa: Gehri rivestimenti Sa
Anno di fondazione: 1970
Sede legale: Lugano – Svizzera
Sito internet: www.gehri.swiss
Email: info@gehri.swiss
Numero punti vendita: 1
Indirizzi punti vendita: Via Chiosso 12 – 6948 Porza (Lugano)
Numero showroom: 1
Magazzino: 1600 mq coperti; 1500 mq scoperti
Titolare: Andrea Gehri
Responsabile ufficio acquisti: Deborah Gehri
Fatturato 2023: ca. 16 milioni CHF
Principali marchi trattati: Graniti Fiandre, Sapienstone, Active Surfaces, Porcelaingres, Atlas Concorde, AtlasPlan, Gigacer, Ceramiche Coem, Quarella, Bisazza, Sicis, Cosentino, Ceramiche Fioranese, Edimax, Vogue e Tonalite
Servizi: consulenza showroom (pietre naturali, pietre artificiali, gres porcellanato, mosaici), consulenza tecnica, taglio e trasformazione materiali, servizio di posa con personale proprio, servizio post vendita, magazzino/punto vendita diretto

Settore delle costruzioni, una frenata dopo due anni vissuti di corsa

Il-mercato

Il settore delle costruzioni ha segnato una fase di rallentamento nel 2023, con una riduzione congiunturale delle domande di costruzione. La variazione annua delle richieste di edificazione è scesa dell’8,7%.

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Perché la casa è diventata più domotica

Home automation

Il business dei dispositivi elettronici per l’abitazione connessa è in crescita, rileva il Politecnico di Milano. E il nuovo standard software dovrebbe eliminare uno degli ostacoli alla diffusione della domotica.

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RePowerEu, un bonus 5.0 alle prese per il green

Incentivi

RePowerEu è il decreto per spingere le imprese a un salto di qualità. Dopo l’apprezzato piano di Industria 4.0, introdotto nel 2016 dall’allora ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, anche l’attuale esecutivo ha annunciato lo studio di un provvedimento di incentivi per le imprese.

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Chi vincerà la partita delle fiere edili

Inchiesta

Ci sono troppi eventi  e fiere legati al mondo dell’edilizia? Molte imprese non sembrano soddisfatte delle manifestazioni (forse troppe) in giro per l’Italia. Ma una vera alternativa si scontra con la frammentazione delle società organizzatrici.

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Virginia Gambino Editore, in 40 anni siamo cresciuti come l’edilizia

Virginia-gambino-editore
Il logo di Virginia Gambino Editore con il camaleonte rappresenta la capacità dell'impresa di adattarsi alle diverse situazioni

La casa editrice Virginia Gambino Editore di YouTrade e di tante altre testate nella filiera delle costruzioni, ha mosso i primi passi quattro decenni fa conquistato la fiducia del mondo edile offrendo un ampio panorama di informazioni B2B finalizzate all’accrescimento della cultura tecnica e professionale degli operatori.

Giovedì 16 febbraio 1984, Santa Giuliana, vergine e martire. Quel giorno Bettino Craxi, a Vienna, assicurava che «non c’è problema per l’Alto Adige», mentre a Roma i terroristi uccidevano un diplomatico americano.

Altri tempi. Ma la vera notizia di quelle 24 ore, perlomeno per il mondo dell’edilizia, è stata un’altra: il primo passo nell’editoria di quella che sarebbe diventata nel tempo l’azienda leader dell’informazione nel settore della distribuzione di materiali per costruzioni: Virginia Gambino Editore.

Sono passati 40 anni, volati alla velocità di una Ferrari guidata da Michael Schumacher e con la determinazione di una macchina per movimento terra: la casa editrice festeggia nel 2024 i quattro decenni di crescita, di cultura, di informazione, senza intenzione di fermarsi in un parcheggio. Anzi, con il proposito di pigiare ancora di più sul pedale dell’acceleratore.

Virginia-gambino-editore
Virginia Gambino, fondatrice del Gruppo editoriale VGE

L’idea di partenza di Virginia Gambino Editore

Tutto parte, appunto, da quanto avvenuto il 16 febbraio 1984. Le radici della casa editrice affondano nella sigla Bfb, nome della prima ragione sociale dietro cui c’era l’iniziativa di Benna-Fontana-Branchini.

Quest’ultimo, Bruno Branchini, in particolare, era titolare di Bkv, azienda leader nella distribuzione di martelli elettropneumatici Kango in Italia, mentre Paolo Benna era un agente di vendita nel mondo dell’edilizia.

L’idea di partenza del terzetto era quella di pubblicare un house organ dell’azienda, per comunicare con i clienti distributori di attrezzature.

Un proposito molto semplice che, però, è cambiato in fretta con il coinvolgimento di Virginia Gambino, che per buttarsi a capofitto nell’editoria ha lasciato alle spalle l’attività fieristica, sempre nel settore delle costruzioni, in cui aveva mosso i primi passi.

La formula

Entrata nell’ottica di occuparsi di tutto come coordinatrice per far crescere la nuova testata, Virginia Gambino è diventata in pochi anni prima redattrice e in seguito direttrice del periodico.

Non senza aver rivoluzionato il concept stesso della rivista, estesa a tutti i rivenditori di materiali edili.

Perché, un numero dopo l’altro, l’orizzonte editoriale del periodico si è allargato ad affrontare non solo gli aspetti legati al segmento di attività svolto dall’azienda, quello delle macchine e attrezzature da cantiere, ma anche più in generale a quello dei materiali per costruzioni.

Un proposito agevolato anche dall’ingresso in redazione di Paolo Corticelli e poi di Roberto Anghinoni, con Virginia Gambino concentrata maggiormente sulla raccolta pubblicitaria.

«Impaginazione, foto ritagliate con le forbici, impianti, pellicole, composizione, stampa: il mondo dei giornali era profondamente diverso in quegli anni. Più complicato tecnicamente, ma anche con spazi ancora da conquistare», racconta oggi Virginia Gambino. Spazi che la formula della rivista ha dimostrato di occupare.

Virginia-gambino-editore
Il simbolo di Virginia Gambino Editore è il camaleonte che rappresenta la capacità dell’impresa di sapersi adattare alle diverse situazioni

La svolta

Avanti veloce: dopo sette anni, la casa editrice, con sede a Milano in via Medardo Rosso, è passata attraverso la prima delle sliding doors. Con la pubblicità e contenuti più trasversali sulla rivista, per ragioni diverse si sono fatti da parte Benna e Branchini, seguiti da Nicola Fontana.

A quel punto con un po’ di fegato e (forse) l’azzardo della gioventù, le quote sono state rilevate da Virginia Gambino, con il 15% controllato da Anghinoni. Una scommessa non facile, ma che è stata affrontata con il consueto cipiglio da Frecciarossa da Virginia Gambino.

La parentesi

Seconda delle sliding doors: nel 1998 a dicembre, Giuseppe Nardella, fondatore di Tecniche Nuove, si è fatto avanti per acquistare il ramo della piccola, ma specializzatissima azienda editoriale.

«Il progetto prospettato era interessante: entrare a far parte di un gruppo più grande, con sinergie e opportunità in un’altra scala», ricorda Virginia Gambino.

Un paradiso terrestre editoriale che, con la cessione del ramo dell’impresa, si è concretizzato. Ma solo in teoria. Come accade spesso, tanto grande è la dimensione, quanto modeste si rivelano l’autonomia, gli stimoli, e perfino l’ambizione aziendale.

Eppure, dieci anni non sono pochi, e all’interno della nuova realtà il peso del settore legato all’edilizia è cresciuto esponenzialmente. Ma non abbastanza da soddisfare gli obiettivi di Virginia Gambino che, nel 2008, ha considerato chiusa quell’esperienza.

L’idea è stata quella di ricominciare da zero, ma con un’agenda piena zeppa di numeri di telefono, una riconosciuta competenza, la consapevolezza di poter fare meglio. E una nuova ragione sociale: Virginia Gambino Editore.

Youtrade
Con i primi numeri YouTrade ha debuttato come rivista di riferimento nel mondo della distribuzione dei materiali edili

Nuova vita

La terza sliding doors ha coinciso, però, con la crisi mondiale dell’economia, il crack della Lehman Brothers, il flop dei subprime, l’edilizia arenata su una spiaggia deserta.

Insomma, non proprio il momento ideale per dare vita a una rivista. Tempi duri. Per farsi largo, ci voleva non solo una formula editoriale stimolante, ricca, utile, ma anche una testata che si facesse ricordare.

«Prima di scegliere il nome della testata ho riunito un pool di addetti ai lavori e ho sottoposto all’esame una serie di nomi per individuare quello che sarebbe stato adatto per la nuova rivista. Nomi classici, con le parole più utilizzate, come distribuzione oppure edilizia. YouTrade, invece, sembrava a tutti troppo strano, inconsueto», rievoca Virginia Gambino.

«Una settimana dopo, però, nessuno ricordava più i nomi più semplici, ma tutti non avevano dimenticato YouTrade. Avevo fatto centro».

Il debutto

Se c’è una cosa che non si può certo rimproverare a Virginia Gambino è quella di perdersi d’animo. Nonostante l’aria pesante del periodo di crisi, l’azienda editoriale ha mosso i primi passi senza fermarsi.

Inizialmente con YouTrade bimestrale, poi con dieci numeri l’anno. La capacità di ascoltare il mercato, del contatto diretto con gli operatori e l’individuazione dei trend hanno messo le ruote alla macchina aziendale. Che, da subito, non è stata una semplice casa editrice.

Già nel 2008 ha esordito il primo Convegno YouTrade nell’ambito del Saie, con il contributo delle analisi del Cresme. «Era organizzato nella sala Minuetto», ricorda divertita Virginia Gambino.

Poi, a dispetto delle pessimistiche previsioni dei concorrenti, l’azienda ha resistito alla crisi del settore, per consolidarsi. «La paura di non farcela c’è stata», ammette oggi la fondatrice dell’azienda.

«Ma le imprese ci hanno dato fiducia e hanno continuato a pianificare. Alla fine, la scelta coraggiosa è stata premiata».

Espansione

Anche perché, invece di ritirarsi in una nicchia in attesa che passasse la tempesta, l’attività della casa editrice si è allargata. Dopo YouTrade, nel 2013 è arrivata la Guida del Condominio giusto in sintonia con la relativa legge di riforma, a cui è seguita la rivista Condominio Sostenibile e Certificato, periodico destinato alla filiera che ruota intorno alla gestione delle abitazioni residenziali.

Nel 2016 un altro debutto: YouBuild, questa volta targettizzato sul cantiere e la progettazione. Infine, Lattoneria, rivista realizzata da Virginia Gambino Editore per conto dell’associazione Pile. Tanto? Eppure, non è tutto.

C’è anche i Bilanci delle Costruzioni, una maxi pubblicazione che contiene l’analisi relativa a migliaia di aziende e che è diventata un must per chi lavora nel settore (spoiler: quest’anno sarà ancora più grande).

Gli eventi

La piccola casa editrice è diventata una grande realtà del mondo nelle costruzioni anche grazie a un’altra attività: gli eventi-extension delle rispettive testate giornalistiche.

Il Convegno YouTrade, giunto alla XVII edizione, è riconosciuto come l’appuntamento principe del settore della distribuzione di materiali e anche della produzione, con gli YouTrade Awards consegnati nell’occasione e ambiti dalle aziende coinvolte.

Ci sono, poi, il Convegno YouBuild, che si svolge ora nel centrale centro congressi Cariplo, a Milano, e i vari road show dedicati al mondo del condominio.

Come se non bastasse, Virginia Gambino Editore ha premuto l’acceleratore sull’informazione web, con i siti figli delle testate cartacee, a cui si aggiungono servizi di databasing (spoiler: ce n’è uno interessante in arrivo) e relativi alla digitalizzazione dei processi aziendali.

E dopo 40 anni? Il covid non ha fermato l’attività, e nel frattempo la sede operativa dell’azienda si è spostata nel centro di Bergamo, lasciando quella legale a Milano. Ma il futuro è lungo.

E, racconta l’imprenditrice, una novità c’è già: «Il logo della casa editrice è stato fin dall’inizio il camaleonte, un animale che sa adattarsi alle più diverse situazioni. E oggi il camaleonte si è tinto con tanti colori, segno che oggi la realtà è fatta di tanti aspetti diversi. E sono tutti interessanti».

di Paolo Caliari

G&P Intech dà il via alla Campagna Rivendite dedicata a prodotti e sistemi per rinforzi e antisismica

 

G&P Intech | La Campagna Rivendite

G&P Intec, azienda che opera principalmente nel settore dei consolidamenti strutturali, dell’adeguamento antisismico e della riabilitazione funzionale delle strutture, dà il via alla Campagna Rivendite dedicata a prodotti e sistemi per rinforzi strutturali e antisismica.

Al via alla Campagna Rivendite

La Campagna Rivendite è dedicata all’offerta completa di prodotti e sistemi per i rinforzi strutturali FRP-FRCM-CRM e l’antisismica che offre l’azienda, certificati con CVT ministeriali ai sensi della Normativa Tecnica delle Costruzioni NTC18 e delle Linee Guida del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Con questa campagna ci si rivolge alla rivendita edile specializzata con una logica di prossimità territoriale al servizio dei tecnici e dei cantieri, supportando le varie necessità operative che il settore altamente specializzato richiede, per un’edilizia più sicura e sostenibile.

Oltre ai vantaggi commerciali dell’affiliazione, chi aderirà al progetto avrà a disposizione impattanti strumenti di marketing dedicati alla visibilità in-store e potrà usufruire di servizi di comunicazione on-line e off-line appositamente messi in atto per sostenere e dare visibilità all’attività della rivendita.

È previsto infatti un corner promozionale per il punto vendita, la distribuzione di documentazione tecnica sia in forma cartacea che in forma digitale, un piano mirato formativo.

Per maggiori informazioni contattare l’azienda via mail oppure scaricare la locandina con tutte le informazioni per la campagna dei rivenditori.

Uni.Edil: come affrontare la concorrenza e la riduzione dei bonus nel settore edile

Giuseppe Dellavalle Presidente Uni.Edil
Giuseppe Dellavalle Presidente Uni.Edil

Giuseppe Dellavalle, presidente di Uni.Edil, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?

Nel 2023 nel nostro gruppo non ci sono state sostanziali novità.

Quali iniziative avete già introdotto o volete intraprendere per il 2024?

E’ entrato in Uni.Edil un nuovo affiliato (Casaletto Ediliza di Volpiano) e il 20 febbraio abbiamo festeggiato il nostro ventennale con un importante evento che si è svolto presso il museo del Cinema di Torino (la Mole Antonelliana), con la partecipazione dei nostri consorziati, dei nostri principali fornitori partner e degli organi della stampa di settore.

Come è andato il fatturato 2023?

Tra alti e bassi, il fatturato 2023 si è chiuso più o meno come quello dell’anno precedente.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Quest’anno prevediamo un calo importante dei fatturati e dei volumi, dovuto principalmente alla fine degli eco-incentivi e al drastico calo dei prezzi, soprattutto degli isolanti.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

La nostra compagine è composta principalmente da rivendite presenti sul mercato da oltre 50 anni, molto attente alla competitività dei prezzi di acquisto e alla marginalità.

Questa grande esperienza unita alla gestione degli accordi e delle condizioni che Uni.Edil riesce ad ottenere, fanno del nostro gruppo un riferimento della distribuzione edile del nord-ovest.

Punti vendita Uni.Edil
Punti vendita Uni.Edil
Dettaglio punti vendita Uniedil
Dettaglio punti vendita Uniedil

Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

No.

Avete progetti o investimenti in programma?

Uni.Edil è socio Deus ed insieme agli altri gruppi nazionali soci siamo in prima linea per la realizzazione e programmazione futura di diverse attività che vanno dal marketing alla formazione, dai servizi finanziari alla digitalizzazione dei processi.

Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?

Il mercato drogato degli ultimi due anni ha fatto lievitare in modo incontrollato i prezzi dei materiali, soprattutto quelli legati al 110.

Quest’anno ci troviamo in una situazione di mercato pre-covid, con grande disponibilità di materiale e richiesta in forte calo. E i fornitori, per provare a mantenere in parte i volumi di vendita degli ultimi due anni, abbassano continuamente i prezzi.

Anche le rivendite si ritrovano ad affrontare un mercato più competitivo e concorrenziale, dove la battaglia del prezzo è la principale arma per vendere.

Come gestite i listini a livello di gruppo/consorzio?

I listini vengono gestiti a livello centralizzato. I consorziati accedono dal nostro portale ad un’area riservata dove possono scaricare i listini dei fornitori sempre aggiornati, condizioni di sconto, pagamento ed eventuali promozionali che Uni.Edil regolarmente contratta per migliorare la competitività delle rivendite del gruppo.

I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?

Ci aspettiamo una flessione collegata alla riduzione dei bonus, anche solo legata al blocco psicologico che queste azioni potranno avere sulle intenzioni di spesa all’interno di una ristrutturazione, nella speranza che vi siano delle deroghe alla riduzione del bonus ristrutturazione dal 50% al 36% per gli anni 2025 e 2026.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Lavori legati al Pnrr alle rivendite in genere ne stanno arrivando pochi e per lo più sono lavori di secondaria importanza e peso.

In realtà i lavori legati all’edilizia pubblica (come quella scolastica) comunque potrebbero aiutare le rivendite a ridurre il gap della riduzione degli ecobonus.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

Con i lavori del Pnrr ritorna preponderante il problema del credito alle imprese e, di contro, la maggiore attenzione delle rivendite sulle forniture.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo/consorzio?

Crediamo nell’aggregazione, non crediamo nell’accentramento. La nostra filosofia è di permettere ai magazzini consorziati di accedere ad importanti benefici senza perdita di identità, autonomia e potere decisionale.

Siamo un gruppo coeso, omogeneo ed unito, dove la trasparenza e l’unità di intenti sono valori fondamentali.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Fatturazione centralizzata per alcuni fornitori strategici, gestione centralizzata delle condizioni di acquisto e benefit di fine anno, gestione centralizzata di operazioni di marketing e promozionali, aggiornamento dei listini sul portale, interscambio materiali.

Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?

Non gestiamo trasporti e logistica.

Avete una piattaforma e-commerce?

No, al momento non rientra nei piani del gruppo.

A che punto è la digitalizzazione del gruppo?

Come Uni.Edil e Deus stiamo ragionando in tal senso, anche se per centralizzare certi processi ci vogliono tempo e risorse.

Le rivendite del gruppo maggiormente organizzate stanno in autonomia implementando la digitalizzazione su alcuni reparti quali ad esempio la ferramenta e il noleggio.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Da quest’anno per i nostri consorziati è stato redatto un calendario di formazione in collaborazione con i nostri principali partner e unitamente agli altri soci del gruppo Deus. Sono incontri bi-settimanali di circa un paio di ore.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

Impermeabilizzazione, isolamento, costruzione a secco.

Identikit

  • Ragione sociale completaUNI.EDIL S.c.r.l.
  • Sede centraleVia Vernea 31 – 10042 Nichelino (Torino)
  • Sede legaleVia Filangieri 8 – 10138 Torino
  • Telefono011.4285296
  • Mailinfo@consorziouniedil.com
  • Dipendenti (del gruppo/consorzio)2
  • Fornitori partner180
  • Fatturato totale68.000.000 euro (dato di acquisto 2023)
  • Sito internetwww.consorziouniedil.com
  • Tipologia di aggregazionesocietà consortile
  • Anno di fondazione2004
  • PresidenteGiuseppe Dellavalle
  • Responsabile ufficio acquistiAntonino Rizzo
  • Fatturazione centralizzatasì (solo su fornitori strategici)
  • Aree geografiche servite: Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta
  • Numero rivenditori associati:
    202124
    202224
    202322
    202423
  • Numero totale punti vendita29
  • Numero totale showroom13

Federcomated, il Cresme vede il futuro più grigio

Federcomated
I partecipanti al convegno
Federcomated
Giuseppe Freri | Presidente di Federcomated Milano

Un drastico calo delle ristrutturazioni e decollo delle opere pubbliche: le previsioni del centro di ricerca non sono esaltanti. E federcomated presenta l’iniziativa Edilizia nei territori.

Il mondo sta cambiando, e inevitabilmente si evolve anche il mercato e l’edilizia, che si afferma come «fattore imprevedibile».

Tempi difficili quelli che stiamo vivendo e tempi altrettanto difficili quelli che verranno, secondo il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, che assieme al presidente di Federcomated, Giuseppe Freri, ha partecipato a un convegno nell’ambito di Klimahouse, dedicato a congiuntura e previsioni (poco incoraggianti) per il mondo e il settore delle costruzioni.

Difficile vedere un futuro

Dopo gli incentivi statali e una curva in crescendo, è stata l’analisi, è difficile vedere un futuro ancora in crescita, inevitabile una contrazione.

«Siamo in una fase storica molto delicata dove i grossi cambiamenti sono papabili. Altri devono ancora avvenire e questo fa riflettere. Si teme la recessione, i tassi di crescita sono bassi, le tensioni globali si ripercuotono ovunque, gli scambi internazionali stanno subendo una brusca frenata. Cresce la preoccupazione», ha sostenuto Bellicini. «Dal 2019 a oggi non solo è cambiato il modo di pensare, ma anche il mondo, specialmente dopo la pandemia, che ha ribaltato le sorti».

Insomma, nel mondo delle costruzioni, poi, è cambiato proprio tutto. «Durante il lockdown il concetto di casa si è diversificato nell’immaginario di ognuno e si è sentita la necessità di rivedere il proprio spazio. Restaurarlo, ristrutturarlo, isolarlo e renderlo salubre. Anche per questo sono stati stanziati fondi: statali, europei, bonus. Miliardi che hanno drogato il mercato, denotando una forte crescita. Ma adesso che l’onda sta scendendo bisogna fare i conti con quanto è rimasto», ha ammonito dil direttore del Cresme.

Federcomated
La platea

Dopo il 2024

Eppure, l’indice di fiducia delle imprese rimane positivo. «Secondo le previsioni, il primo semestre del 2024 non andrà male, ma poi ci sarà– 8,5% da maggio: una frenata nella riqualificazione. Tuttavia, rimangono ancora diversi miliardi da spendere ed è per questo che il mondo delle opere entrerà in una nuova fase. Fino al 2026 la stagione sarà ricca di costruzioni di opere pubbliche. Poi, dall’edilizia residenziale degli ultimi anni, si passerà in maniera massiccia alle opere pubbliche, anche perché in questo biennio ci si aspetta una contrazione significativa. La stagione finirà nel 2026/2027: il quadro però non è ancora stato disegnato».

La partita cruciale, secondo Bellicini, si gioca nei territori. «Le città si devono rendere attrattive: posti di lavoro, qualità della vita. Milano, Bergamo e Bolzano primeggiano. In questo senso si può progettare un futuro e dimostrare, aumentando la reputazione, che si può scendere in campo nel grande mercato europeo con competitività».

Federcomated
Brigitte Schontaler | Presidente di Federcomated Bolzano

Formazione

Durante l’evento il presidente di Federcomated Giuseppe Freri ha introdotto un’importante novità: «Il 2024 sarà sicuramente un anno difficile e nel 2025 entreremo nella normalità. Non possiamo guardare solamente al domani, ma è necessario avere una visione a lungo raggio. Per questo come Confcommercio abbiamo presentato l’iniziativa Edilizia nei territori. Stiamo lavorando in tutta Italia per creare una forza nella filiera dell’edilizia all’interno del commercio, offrendo un tavolo di formazione e confronto su industria e distribuzione. Un progetto sistemico, che permette ai distributori di avere anche dei collaboratori e degli operatori preparati».

di Alice Fugazza

Revelin, più produttività a meno fatica per l’operatore

Revelin

Le frattazzatrici e intonacatrici di Revelin hanno cambiato il modo di operare nella lavorazione delle superfici. Così, grazie all’innovazione tecnica, l’impresa ha conquistato il mercato. E non ha ancora finito di stupire.

Tra i produttori di macchine e le attrezzature per un cantiere più sicuro e più competitivo c’è Revelin di Isola Vicentina (Vicenza), un’azienda nata grazie alle idee del proprietario Diego Revelin, che ha stravolto il mercato delle intonacature nel lontano 1982.

L’imprenditore si è inventato sistemi totalmente differenti, macchine che eseguono il lavoro con più facilità e velocità, con prezzi sul mercato diversificati. Come con la Frattazzatrice Rev-2, poi Rev-3 ed infine Rev-4 Super.

Un’altra macchina di Revelin che ha cambiato gli standard di formato e voltaggio è stata l’intonacatrice Rev Dry 220 volt, prima a tramoggia inclinata dal 1987, racconta il fondatore dell’azienda.

Che cosa rappresenta Revelin oggi sul mercato?

È un’azienda super specializzata nel settore dell’intonacatura. Siamo stati pionieri per quanto riguarda la rifinitura dell’intonaco inventando la frattazzatrice, che ha fatto fare un salto di qualità per quanto riguarda il lavoro.

È una macchina che influisce positivamente sul rapporto fatica e produzione: la resa normale di un operatore era di circa 10-15 metri quadrati all’ora, noi li abbiamo portati a 50. E con risultati di finitura impareggiabili, perché ovviamente non c’era più a monte lo sforzo fisico, ma quello meccanico, che è costante e regolare.

Abbiamo anche lavorato su vari materiali per portarli ad avere una finitura quasi decorativa, sia a livello di parete, soffitto, sottofondi e pavimenti, sia per quanto riguarda la base cemento, base resine e molto altro.

Successivamente, abbiamo sviluppato delle macchine di grandezza media o piccole, delle intonacatrici 220 volt, per posare vari tipi di materiale, sia di finitura e non: un’altra novità assoluta per quanto riguarda il settore. E continuiamo su quest’onda.

Un plus insomma, rispetto alla concorrenza, poiché alcuni prodotti sono esclusivi…

Vero, ma è comunque una strada molto lunga, perché si rompono equilibri che molti non capiscono e non accettano. A volte ci sono risposte di orgoglio e rivalsa, per cui ci vuole molto tempo prima di affermarsi: un esempio lampante riguarda proprio l’applicatore.

Bisogna investire per molto tempo. Per uno dei miei prodotti, che ha fatto evolvere la posa dei cicli delle colle da cappotto, ci ho messo ben 16 anni. Forse i tempi all’epoca non erano maturi, poiché in questo settore c’è stata un’esplosione negli ultimi quattro o cinque anni.

Da dove nasce la capacità di innovare?

Le idee non hanno regole: o ci sono o non ci sono. Arrivano perché cerco di immaginarmi e capire quali possono essere i problemi, che cosa posso migliorare.

Sicurezza delle macchine: hanno delle certificazioni?

Sì, ma non solo. Oltre a rispettare tutte le normative, sono anche molto tutelate sotto profilo assicurativo: è un grosso investimento. Spesso le normative sono molto stringenti e non seguono la praticità del cantiere, bisogna stare attenti all’utenza, dove la vita fra le macchine è dura.

Come si instaura e com’è il rapporto con i rivenditori?

Offro sempre una continua consulenza e il rivenditore è supportato a 360 gradi. In cantiere cerchiamo di essere sempre presenti, soprattutto fisicamente. Riusciamo a prestare assistenza in giornata.

Revelin
Fratazzatrice Rev super 48 volt

Quali sono le macchine più richieste e apprezzate dal rivenditore?

La frattazzartrice, che è il nostro core business. Poi, si seguono le esigenze del momento in base alle esigenze e alle richieste specifiche.

Mentre per quanto riguarda il noleggio?

Le macchine vengono noleggiate, ma non da noi. Tuttavia, spesso la pratica del noleggio viene vista come una comodità, sottovalutando la necessaria manutenzione: la macchina passa da molte mani ed è molto stressata, è sempre al limite poiché sempre in funzione. Bisogna quindi ricordarsi di farla rientrare alla casa madre per un check-up dopo un certo numero di noleggi.

Revelin
Intonacatrice Rev Dry

Quali sono le macchine più noleggiate?

Le intonacatrici, le mescolatrici e quelle più piccole, anche se sono a rischio perché delicate.

Novità nel cassetto?

Sono in dirittura d’arrivo un paio nel settore dei sottofondi e degli intonaci, ma preferisco non svelare molto altro.

di Alice Fugazza

L’edilizia vista attraverso l’analisi di 2.975 Bilanci delle Costruzioni

Nessun altro centro di ricerca offre una fotografia così ampia, esaustiva, approfondita del mondo dell’edilizia. I Bilanci delle Costruzioni, nella nuova edizione 2024, è il risultato di un lavoro che non ha paragoni. E proprio per questo è uno strumento indispensabile per chiunque operi in questo settore professionale. La pubblicazione realizzata quest’anno, poi, segna anche un record: nell’arco di tre anni gli sforzi del Centro Studi YouTrade hanno portato a raddoppiare il numero di imprese analizzate, passando dai 1.406 bilanci del 2019 fino a raggiungere i 2.975 di questa edizione, tra cui 1.011 relativi alla distribuzione.

I conti delle imprese al 2022, gli ultimi disponibili registrati alle Camere di commercio, inoltre, sono particolarmente significativi perché dipingono il quadro di un momento eccezionale, segnato dal boom del superbonus, ma anche dalle diverse strategie attuate per gestire l’abbondanza senza dimenticare il passato e progettare il futuro. In definitiva, l’analisi che accompagna le tabelle relative ai diversi comparti ha individuato una crescita del 23,2%, che nei fatti risulta ancora migliore rispetto al 25,1% registrata nel 2021, che era frutto del rimbalzo dopo i lockdown.

Ma, a parte le considerazioni di carattere generale sulla filiera, la maxi pubblicazione realizzata da Virginia Gambino Editore (oltre 400 pagine) è interessante proprio perché entra nel dettaglio delle diverse attività. Sono 24 le categorie produttive considerate, tra cui la new entry del servizi immobiliari per i condomini: acciaio e tondino, antisismica, arredo urbano e pavimentazioni esterne, ascensori, scale e tappeti mobili, attrezzature da cantiere, utensili, ferramenta e linee vita, cemento e calcestruzzo, chimica per l’edilizia, intonaci, climatizzazione, calore, accessori, drenaggio e trattamento acque, illuminotecnica, impiantistica elettrica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine da cantiere, piastrelle, pavimentazioni, rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatori, sanitari e arredobagno, serramenti, porte, sistemi di chiusura, grigliati, sistema tetto e accessori, sistemi di fissaggio, altri materiali, della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, dei gruppi e consorzi, della Gdo del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa, gestione immobiliare.

Per tutte le categorie I Bilanci delle Costruzioni mette a disposizione tabelle con i risultati di bilancio passati ai raggi X: non solo fatturati, ma anche margini, liquidità e solidità finanziaria. Ne esce l’immagine di un settore in salute dove, tuttavia, non tutte le realtà presentano le stesse caratteristiche. Differenze che sono tutte da scoprire leggendo la nuova edizione dei Bilanci delle Costruzioni, non perdetelo!

Quest’anno, data la dimensione del lavoro, la pubblicazione sarà spedita a parte agli abbonati.

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Boero, l’isolamento che non teme il terremoto

Boero
Consegna attestato partner da parte dell'agenzia Casaclima Boero

A Bolzano Boero ha presentato i sistemi di coibentazione termica a cappotto Boerotherm assieme al sistema di efficientamento termoacustico a secco con caratterizzazione antisismica Isolareflex.

A Klimahouse Boero ha presentato i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm e il sistema di isolamento termoacustico a secco con caratterizzazione antisismica Isolareflex.

Non solo: per l’occasione ha anche annunciato l’avvio della partnership con l’Agenzia per l’Energia Alto Adige–CasaClima, centro di competenza per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia, sia per le nuove costruzioni che per la riqualificazione di quelli esistenti, riconosciuto non solo in Italia, ma sempre più anche a livello internazionale, con l’obiettivo di assicurare la qualità dei vari piani di lavoro e di accompagnare un progetto edile dalla A alla Z, per un alto livello di progettazione e di esecuzione.

Venerdì 2 febbraio, Boero ha infatti preso parte presso lo stand Casaclima al dibattito “Come mantenere l’efficienza. Focus: cappotto termico”, la tavola rotonda organizzata da Casaclima tra aziende esperte del settore per discutere e informare i visitatori su specifici aspetti di attualità relativi alla sostenibilità, all’efficienza energetica e al comfort degli edifici.

Soluzioni Boero

Per quanto riguarda i prodotti in mostra, i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm sono studiati per contenere, bilanciare e ottimizzare la dispersione del calore dagli edifici, una soluzione alle sempre più sentite necessità di risparmio energetico, efficienza termica e comfort abitativo del costruito.

Isolareflex è invece un sistema d’isolamento termico interamente a secco, in grado di garantire un complessivo miglioramento del comfort abitativo. È una soluzione con caratterizzazione antisismica per l’efficientamento energetico, che assicura vantaggi sia nella velocità e flessibilità della posa in opera, sia in termini tecnici e prestazionali.

Brevettato in Italia e in Europa e sottoposto a severi test, il sistema ha ottenuto la certificazione Eta, la marcatura Ce, risponde ai criteri ambientali minimi Cam ed è conforme ai requisiti di sicurezza antincendio.

Severi test

Isolareflex è stato testato presso il laboratorio dell’Itc del Cnr, che lo ha sottoposto alla prova di impatto del corpo molle e del corpo duro secondo l’Ead di riferimento 0901 19-00-0404.

Il sistema sottoposto a entrambe le prove non ha subito nessuna deformazione o fessurazione. Inoltre, ha eseguito la prova di resistenza per l’impatto da corpo duro, con sfera da 500g, 3000g, 1000g e 50g: categoria d’uso I.

Isolareflex può essere anche applicato per la riqualificazione energetica e la manutenzione di sistemi a cappotto esistenti, consentendo un rinnovo estetico dell’edificio senza dover affrontare gli oneri di rimozione, trasporto e smaltimento del cappotto preesistente.

Un altro aspetto riguarda la caratterizzazione antisismica: Isolareflex permette una riduzione del rischio tellurico, evitando il meccanismo di collasso legato al ribaltamento della tamponatura esterna attraverso una soluzione progettuale dotata di requisiti di rigidezza, resistenza e massa necessari a contribuire all’aumento delle capacità degli elementi costruttivi non strutturali di resistere alle azioni sismiche degli edifici esistenti in c.a., quali le tamponature esterne.

Massima resistenza

Tra gli altri aspetti tecnici, va ricordata l’elevata resistenza a carichi distribuiti: il dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio (Benevento), ha esaminato le prestazioni statiche del sistema Isolareflex per definire il massimo carico statico uniforme sopportabile dalla doppia orditura di sostegno in acciaio del sistema prima del collasso.

Il test ha evidenziato che la massima resistenza a carico statico verticale è pari a: 0,625 kN/m² (con montante C15) e 0,375 kN/ m² (con montante C27).

di Paolo Caliari

Convegno YouTrade sud, strategie per l’edilizia che sta cambiando

Convegno-Youtrade-sud
La location del convegno Youtrade Sud a Lamezia Terme

L’impatto del Pnrr. Il declino del superbonus. Le grandi opere. E le previsioni positive per l’economia del Mezzogiorno. In più, previsioni congiunturali, digitalizzazione, talk show… Ecco che cosa ha offerto la giornata del convegno YouTrade sud a Lamezia Terme.

Non ci sono dubbi: con il ridimensionamento del superbonus, l’inizio della fase operativa del Pnrr e con i nuovi regolamenti europei in arrivo, per l’edilizia si apre una nuova fase.

È il momento di un check-up, seguito da una revisione degli obiettivi che sia supportato dalla scelta degli strumenti giusti per affrontare il mutato scenario. Naturalmente, il problema è come farlo.

Anche perché la risposta non può che essere una soluzione standard uguale per tutti. Al contrario, sono proprio le unicità nella filiera delle costruzioni a suggerire un approccio ragionato per una strategia tagliata su misura.

Ed è proprio questo l’obiettivo del II Convego YouTrade Sud, l’evento organizzato da Virginia Gambino Editore tenutosi il 21 marzo (con una cena di gala alla Tenuta delle Grazie) e venerdì 22 al T Hotel Lamezia (SS 280 dei Due Mari, 88040 Lamezia Terme, Catanzaro).

Convegno-Youtrade-sud
La location del convegno Youtrade Sud a Lamezia Terme

Relatori doc

Una giornata di lavoro proficua per chi lavora nel mondo della distribuzione edile, perché mai come in questo momento la conoscenza, le informazioni e le analisi offrono un vantaggio competitivo sul mercato.

Sapere muoversi per tempo è un binario obbligato per chiunque voglia conservare il proprio business e, a maggior ragione, abbia come legittimo programma un incremento dei margini.

Non a caso l’evento prevede l’intervento di un relatore d’eccezione come Lorenzo Tavazzi, Senior Partner at The European House Ambrosetti, che centrerà il suo contributo sullo scenario strategico in cui si troveranno a operare le aziende nei prossimi mesi e anni.

Oppure le testimonianze di Stanisław Gzik, owner e Mirosław Gzik, co-owner di Trans-Pal, un multipoint europeo che opera in Polonia.

Il contesto

D’altra parte, il contesto economico suggerisce di cogliere l’occasione. Tra i fattori che possono impattare positivamente sull’economia del Sud, per esempio, c’è il maxi progetto per il Ponte sullo Stretto che, quando sarà avviato, potrà mettere in moto investimenti non solo legati alla realizzazione dell’opera, ma anche la riqualificazione e ristrutturazione di ampie aree limitrofe.

Non a caso, secondo le analisi di Confindustria e Srm, centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, l’Indice sintetico dell’economia meridionale per il 2023, elaborato tenendo conto delle principali variabili macroeconomiche, è risultato in crescita per il terzo anno consecutivo, dopo il crollo registrato nel 2020 pandemico.

Il valore stimato per il 2023 è pari a 534,9, ossia 8,8 punti in più rispetto al dato dell’anno precedente. Le previsioni di crescita del Pil nel Mezzogiorno per il 2024, secondo questa analisi, sono di un ulteriore aumento dello 0,6%. E nel corso del convegno anche la congiuntura, con le previsioni per il 2024, sarà oggetto di una relazione curata dal Centro Studi YouTrade.

Soluzioni pratiche

Senza contare un’altra faccia del cambiamento: lo sviluppo delle tecnologie legate alla digitalizzazione. Non si tratta solo di teoria: durante l’evento sarà approfondito anche l’aspetto pratico legato all’utilizzo delle soluzioni più avanzate per ridurre i costi, migliorare la produttività e aumentare i margini.

A proposito di ricavi e di utili: la fase di cambiamento riguarda anche il modo di gestire le finanze aziendali. E anche di questo si parlerà nel corso del II Convegno YouTrade Sud.

Infine, vale la pena di sottolineare l’ampio spazio dedicato dal programma ai veri protagonisti della filiera dell’edilizia: distributori e produttori. A loro è riservata la voce durante talk show dedicati, in cui faranno valere le proprie ragioni e proposte. Sul prossimo numero di YouTrade saranno pubblicati i materiali emersi durante la giornata a Lamezia Terme.

Paolo Caliari