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Cemento a basso impatto ambientale, Heidelberg guida la transizione

Cemento a basso impatto ambientale

Il confronto su edilizia sostenibile, cemento e distribuzione si è spostato a Nord Est. Occasione: la nuova tavola rotonda di Heidelberg Materials organizzata da Virginia Gambino Editore, un roadshow che sta facendo il giro dell’Italia.

Gli incontri sono iniziati al Sud, si sono spostati al Centro fino ad arrivare a Nord: a luglio, nello stabilimento di Rezzato, in provincia di Brescia, dove si trova una delle cementerie del gruppo, si è svolto il quinto evento con rivenditori, esperti e manager dell’azienda.

La crisi climatica e ambientale e le direttive europee, che diventano stringenti e presto saranno obblighi, spingono imprese e settore delle costruzioni a ripensare la strategia che riguarda prima di tutto i materiali.

Heidelberg Materials, che in Italia ha raccolto l’eredità dello storico marchio Italcementi, ha intrapreso da tempo la strada della decarbonizzazione delle proprie attività produttive. L’evento di Rezzato è servito a spiegare la linea green adottata dall’azienda dopo l’operazione di rebranding.

La delegazione Heidelberg Materials guidata da Antonio Finocchiaro, direttore dell’impianto bresciano e da Giuseppe Matera, responsabile commerciale dell’area Nord Est si è confrontata coi rivenditori.

Presenti Andrea Regio Marassi, responsabile acquisti Comarte del Gruppo Coesi; Davide Monari, presidente di Dec, assieme a Enrico Adinolfi, direttore generale; Daniele Marusi, presidente Edilgroup e Genziana Carpena, responsabile acquisti. E, ancora, Stefano Sgarbi, responsabile acquisti di Mondoedile e Michele Labellottini, titolare di Vida, del Gruppo Edilcom.

La formazione continua per affrontare il cambiamento

Sostenibilità, decarbonizzazione, cambio di brand, comunicazione efficace, formazione e (anche) reputazione aziendale: sono stati gli argomenti principali affrontati durante la discussione.

Ad aprire i lavori Antonio Finocchiaro seguito da Giuseppe Matera.

«Rezzato è uno degli stabilimenti più importanti del nostro Gruppo in Italia. Ha una peculiarità: possiede due forni, uno per la produzione del classico cemento grigio e uno per la produzione del cemento bianco grazie alle caratteristiche di purezza delle materie prime del territorio.

Dopo la complessa operazione di ammodernamento completata del 2014, oggi l’impianto di Rezzato è uno dei più performanti dal punto di vista ambientale. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di dimezzare entro il 2030 le emissioni di Co2 dell’intera produzione continuando a “sfornare” cementi sostenibili.

Poi c’è l’ambizioso traguardo del 2050 dove Heidelberg Materials, in linea che gli obiettivi dell’Unione Europea dovrà essere Carbon Neutral. Già oggi il 40% dei cementi di Rezzato è classificabile come sostenibile», ha spiegato Finocchiaro.

Le sfide verso nuovi prodotti e nuove soluzioni

«Abbiamo scelto di invitare i responsabili dei più importanti gruppi della distribuzione per confrontarci», ha spiegato Matera.

Il cemento è sempre stato materia di forte interesse e il cambio da Italcementi a Heidelberg Materials significa che siamo orientanti verse le nuove sfide: decarbonizzazione e digitalizzazione, a cui aggiungere nuove soluzioni e nuovi prodotti per il mercato.

In questo periodo stiamo lavorando per rendere ancor più adeguato alle richieste del mercato, un prodotto tradizionale come il Plastocem, cercando di renderlo più malleabile e più lavorabile proprio per chi si occupa di riqualificazione e ristrutturazione.

Il cliente al centro

Pierluigi Marini, commerciale per l’area bresciana ha usato lo slogan “il cliente al centro” per spiegare le novità di prodotto sul fronte della sostenibilità.

Gli obiettivi di decarbonizzazione del gruppo Heidelberg Materials si traducono poi in prodotti. Il più importante è evoZero, presentato lo scorso maggio alla Triennale di Milano. È il primo cemento a bilancio di emissioni zero di Co2.

Sarà disponibile a metà 2025 ed è il frutto di un importante investimento in corso a Brevik in Norvegia dove l’anidride carbonica sarà catturata e sarà stoccata nei fondali del Mare del Nord evitando così l’immissione in atmosfera.

Per il mondo del sacco Heidelberg Materials propone la gamma Evobuild, una linea di prodotti ideata per contribuire alla sostenibilità ambientale grazie alla riduzione, in produzione, di almeno il 30% delle emissioni Co2.

L’aspetto finanziario

Secondo Alberto Bubbio, professore associato di Economia aziendale e responsabile del corso di Programmazione e controllo presso l’Università Carlo Cattaneo-Liuc, per i distributori si prospetta un cambiamento dei volumi del venduto: per questo è necessario aumentare gli sforzi per mantenere la redditività. 

«Ormai è chiaro, grazie a dati e statistiche, che i volumi non saranno più uniformi», ha spiegato Bubbio. «Si sta passando da prodotti di massa per larghe fasce a clienti sempre più specializzati, con caratteristiche particolari, che spingono a sforzarsi maggiormente. Anche il sacco deve avere diverse dimensioni, non sarà più standard. Questo significa che stabilimenti e trasporto dovranno essere diversi.

Il cambiamento non è quasi mai semplice, ma drammatico, e in questa circostanza è drastico. Sopravvive solo chi riesce a coglierlo in tempo.

Della ventata green, solamente dieci anni fa non fregava niente a nessuno, eppure qualcuno aveva iniziato a muoversi in quest’ottica, attuando investimenti e invertendo i processi. Certo, per l’abbattimento della Co2, i tempi sono lunghi, ma è interessante quello che si sta facendo».

Oggi, spiega l’economista, un prodotto ecosostenibile significa anche migliore. «Quindi, per aumentare la redditività è necessario aumentare la marginalità: avere prodotti con certe caratteristiche, non solo green.

Bisogna prevedere anche cosa emergerà dal futuro. Le nuove generazioni infatti, vogliono il benessere: quello che conta è lo stare bene, qualitativamente, fisicamente e psicologicamente. È in questa direzione che va il mercato».

«Bisogna implementare la tecnologia, sfruttando l’intelligenza artificiale, studiando i trend, investendo perché l’azienda possa durare nel tempo e, soprattutto, essere degli innovatori.

Si investe anche inserendo prodotti dei grandi brand, alcuni mainstream, altri di nicchia. Il green, per il fattore tendenza, e, per i gruppi, è fondamentale cercare a livello di fornitori, prodotti innovativi che hanno un potenziale interessante».

Quindi, quanto contano le economie di scala? «Ormai fanno parte del Giurassico, sono più importanti piuttosto le economie di scopo. Quelle dove conta di più l’affermazione di un brand, dove si comunica bene.

Le aziende devono capire quanto è effettivamente importante il green oggi e come valorizzarlo: in un momento di cambiamenti così drastici è necessario non solo essere ambidestri, ma anche innovativi e con competenze».

La discussione

Insomma, impegno e determinazione ci sono. Ma cosa ne pensano i rivenditori? Francesca Proietti, della direzione commerciale, ha dato il via al dibattito, accompagnata da Virginia Gambino, direttore editoriale di YouTrade, per studiare insieme ai propri partner una strategia condivisa e tracciare il percorso.

Si è discusso di come e se il mercato può riconoscere anche in termini di prezzo, l’impegno dei grandi gruppi verso cementi più sostenibili. Impegno che richiede investimenti e infrastrutture rilevanti. 

«Da parte nostra l’impegno c’è: è fondamentale diffondere la cultura dei prodotti sostenibili e divulgare il messaggio del fatto che ormai è un’esigenza, lavorando sul brand, anche se talvolta è difficile», ha ammesso Stefano Sgarbi di Mondoedile.Sicurezza e controllo

«Il discorso del prezzo è complesso, parlo come rivenditore. I clienti fanno le proprie scelte in base alla propria utilità personale. Oggi ad esempio vanno di moda “sostenibilità” e “benessere”, quindi ad esempio anche un intonaco a base di calce naturale, deve avere le finiture che respirano e i materiali non devono essere inquinanti. Forse è su questo che dobbiamo concentrarci, ponendolo sotto la luce non solo di un investimento sulla propria salute, ma anche di un’esigenza. Riconoscere i vantaggi a discapito del prezzo sarebbe la soluzione ottimale», ha fatto eco Davide Monari, presidente di Dec.

Secondo Proietti non si può aspettare il 2050 per cambiare il corso degli eventi ambientali. Ma non è possibile attendere nemmeno troppo per iniziare a invertire la rotta. «Bisogna uscire dall’ottica di prezzo ed entrare in quella dell’innovazione», ha sottolineato Virginia Gambino.

Anche il Pnrr darà una spinta in questo senso. «I lavori per il Piano nazionale resistenza e resilienza richiedono determinate certificazioni dei prodotti e questo, sicuramente, fa la differenza», hanno sottolineato Andrea Regio Marassi di Comarte e Michele Labellottini, di Vida. «Il cemento e la calce sono importanti e sicuramente emergeranno i prodotti legati al green».

I conti in tasca

«Non penso si possa parlare di innovazione e sostenibilità senza tener conto del portafoglio», ha ammonito Enrico Adinolfi, direttore generale di Dec. «Abbiamo dato il via a uno studio: il 60% dei clienti hanno affermato che i prodotti a impatto zero devono costare come gli altri, mentre il 40% sarebbe disposto a sopportare un piccolo aumento. Dovremmo fare un ragionamento su questo aspetto».

«Ma questo è un deja vu», ha ribattuto Genziana Carpena, responsabile acquisti di Edilgroup. «È già successo con i Cam. Inizialmente sembrava impossibile, ma poi è diventato un obbligo. Se l’Europa vuole l’abbattimento di due classi energetiche nelle abitazioni entro il 2030, alla fine diventerà un dovere e anche noi, in un certo senso, ci troveremo costretti ad accontentare la richiesta dei nostri clienti».

«Dobbiamo accantonare il discorso dei prezzi, la rivendita deve scavalcare il bancone. Bisogna rendersi protagonisti del cambiamento: il nostro non è solo uno slogan, ci crediamo e investiamo.  Il nuovo Plastocem è un prodotto molto richiesto e riconosciuto, ma siamo anche in grado di produrre cementi personalizzati. Dobbiamo guardare al futuro pensando che un domani tutti saremo sostenibili e pensare a cosa fare insieme ai clienti», è intervenuto Matera.

L’idea

«In un mercato come il nostro, che ha visto diversi mutamenti, bisogna cambiare mentalità e sta succedendo, i giovani ci danno una mano: non esiste più il rapporto fornitore-cliente, ma le partnership e la collaborazione, sfruttare mezzi e competenze. Come possiamo potenziare questo concetto?», ha chiesto Proietti.

La risposta di Monari e Adinolfi che è necessario lavorare per l’accettazione del prezzo e del concetto con il cliente. 

«Vero», hanno fatto eco Sgarbi e Monari«una comunicazione più incisiva, con momenti di formazione sarebbero ottimi trampolini di lancio per imprimere più a fondo il messaggio. Il problema è trasferire questi concetti al singolo cittadino, la cultura in questo senso è lacunosa. Bisognerebbe lavorare in tal senso, anche perché non è facile».

E Proietti ha chiuso con una controproposta: giornate di formazione in rivendita, chat dirette e incontri a tema. Un piano che si può, al più presto, attuare.

Impianto Sostenibile

La cementeria di Rezzato Mazzano (Brescia) grazie al profondo rinnovamento della sua struttura produttiva avvenuto con l’impiego delle migliori tecnologie disponibili è oggi uno degli impianti più moderni, sostenibili e competitivi in Europa. Un vanto per Heidelberg Materials, che ha mostrato in ogni suo aspetto alla delegazione di imprenditori venuti in visita.

Il revamping ha permesso il raggiungimento di prestazioni di eccellenza in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera e di maggiore competitività, grazie all’efficienza nel consumo di risorse energetiche e materiali.

Sorta nel 1964, la cementeria di Rezzato Mazzano è fra le più importanti d’Italia per produttività e disponibilità di materie prime di elevata qualità.

Nella cementeria sono prodotti due tipi di cemento: quello tradizionale grigio e quello bianco, utilizzato soprattutto nel mondo dell’architettura e per le opere di pregio, in cui il colore rappresenta un valore aggiunto.

Nel corso degli anni, Heidelberg Materials ha sempre investito in interventi di ammodernamento e miglioramento tecnologico su entrambe le linee di cottura assicurandone il costante aggiornamento.

Il revamping della linea di cottura del grigio, iniziato nel 2012, completato nel 2014 e reso totalmente operativo nel corso del 2015, ha consentito il raggiungimento di prestazioni di eccellenza in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera e di maggiore competitività, grazie all’efficienza nel consumo di risorse energetiche e materiali.

Per il controllo e la riduzione degli impatti ambientali sono state adottate le migliori soluzioni previste dalle linee guida europee ed è stata anticipata l’applicazione di tecniche all’avanguardia considerate ancora emergenti nel settore cemento.

Nel corso del 2015 e del 2016 anche la linea di cottura del bianco è stata oggetto di importanti interventi sotto l’aspetto produttivo e ambientale, consentendo una significativa riduzione dei consumi di risorse idriche e degli impatti ambientali.

I rivenditori: primi passi per l’edilizia green

Andrea Regio Marassi, responsabile acquisti Comarte, materiali e prodotti per l’edilizia

Andrea Regio Marassi
Andrea Regio Marassi

«Le sfide che dobbiamo affrontare oggi sono numerose e complesse, ma non ci siamo fatti trovare impreparati.

Abbiamo messo in campo diversi investimenti: abbiamo deciso di ampliare la logistica, rinnovare il nostro sistema gestionale, strutturando hardware e software, e abbiamo voluto dotarci della certificazione Pefc per essere presenti nella filiera controllata del commercio del legname, per essere più performanti.

L’obiettivo è essere più presenti sul mercato con più materiale a disposizione.

Serviamo le province di Mantova, Modena e Cremona: siamo molto fiduciosi in merito al futuro e ci aspettiamo anche diversi sviluppi con la partenza del Pnrr, i cantieri si prospettano interessanti.

Per quanto riguarda il cemento, il più richiesto rimane il Portland, anche se abbiamo ricevuto diverse richieste per il Pozzolanico, più green.

Apprezziamo profondamente Heidelberg Materials, la loro operazione di rebranding e lo schierarsi dalla parte della sostenibilità ci spinge a saldare ancora di più i rapporti con l’azienda e a migliorarci per quanto riguarda la vendita dei prodotti».

Davide Monari, presidente di Dec

Davide Monari
Davide Monari

«Dec è un consorzio molto eterogeneo: copriamo 18 regioni in tutta Italia e siamo in continua espansione, il nostro numero di associati è in aumento.

Cambiano le richieste, le necessità e noi ci adeguiamo, assieme ai nostri soci.

La strategia più efficace per continuare a competere sul mercato?  La formazione, indispensabile per rispondere con competenza alla clientela.

I prodotti green al momento contano ancora poco, molti magazzini non sono disposti a spendere di più: vince ancora lo logica di arrivare a un buon compromesso fra qualità e prezzo.

La sostenibilità, nel mondo nel cemento, oggi non è un traino. Abbiamo appena iniziato a parlarne».

Genziana Carpena, responsabile acquisti Edilgroup, Gruppo Deus

Genziana Carpena
Genziana Carpena

«Il 2024 è iniziato bene, ma ora stiamo registrando un piccolo calo, che comunque avevamo preventivato.

A fine anno ci aspettiamo di riuscire a mantenere lo stesso fatturato di oggi, anche perché non abbiamo indicatori di crescita.

Uno dei problemi che abbiamo analizzato sarà proprio il passaggio dai lavori dal privato, con il superbonus, al pubblico, con il Pnrr: stiamo lavorando per riuscire a inserirci in quei cantieri con lavori di nicchia, che passano attraverso la competenza delle rivendite, così da non perdere terreno.

Il nostro rapporto con Heidelberg Materials? È nato in fiera anni fa, ed è cresciuto grazie alla dedizione e alla tenacia: continuano a offrire alle rivendite un ottimo servizio e qualità dei prodotti, che aiuta il nostro business».

Daniele Marusi, presidente EdilGroup, Gruppo Deus

Daniele Marusi
Daniele Marusi

«Il 2024 è partito a rilento, ma adesso abbiamo ripreso il passo e siamo in perfetta linea con lo scorso anno.

Il problema che vediamo oggi è il calo di investimenti da parte del privato, le opere si stanno spostando nel pubblico, a causa del Pnrr, che sicuramente avrà un impatto limitato sulle rivendite.

Il nostro rapporto con Heidelberg Materials nasce quando era ancora Italcementi e abbiamo intenzione di farlo durare nel tempo. Professionali e sempre preparati, ci aiutano nelle scelte e a migliorare».

Stefano Sgarbi, responsabile acquisti di Mondoedile

Stefano Sgarbi
Stefano Sgarbi

«L’azienda conferma il fatturato in linea con lo scorso anno, speriamo di mantenerlo anche per questo 2024 nonostante le previsioni.

Il processo green è fondamentale, sarà il business del futuro. Anche se attualmente i clienti non sono ancora sensibilizzati a dovere, noi vogliamo fare più formazione in merito perché non possiamo rimanere indietro.

Il cemento che vendiamo di più è il 325, anche se iniziano a chiedere il 425».

Michele Labellottini, titolare di Vida, Gruppo Edilcom

Michele Labellottini
Michele Labellottini

«La nostra azienda, nata nel 2006, è un pilastro del territorio bresciano: abbiamo sei punti vendita e un centro sagomatura ferro per cemento armato, siamo in costante crescita.

I prodotti green per noi sono il futuro e anche all’interno delle nostre sedi abbiamo preso scelte ecosostenibili. I clienti non sono ancora sensibilizzati, marketing e formazione giocano però un ruolo fondamentale e quindi dobbiamo essere sul pezzo.

Il Pnrr? Sicuramente ci aiuterà, la mia visione per il futuro del mercato è positiva, anche se non tutti i magazzini sono attrezzati per soddisfare le richieste del Pnrr».

di Alice Fugazza

Spazio Colavene tra design e innovazione

Lo showroom Spazio Colavene a Civita Castellana (Viterbo)
Lo showroom Spazio Colavene a Civita Castellana (Viterbo)

Ceramica di design e un sistema di lavanderia made in Italy sono i tratti distintivi di Spazio Colavene, assieme a una completa gamma di arredo.

Può un luogo fisico disegnare una nuova strategia di comunicazione?  L’inaugurazione dello Spazio Colavene dell’omonimo gruppo di Civita Castellana (Viterbo), famoso per il sistema lavanderia, ha proprio questo obiettivo: presentare in maniera più omogenea l’intera gamma di arredo delle cinque realtà produttive con i marchi Colavene per i mobili e lavatoi, AXA per i sanitari in pregiata ceramica, Colacril per vasche in acrilico, Tamanaco per i box doccia multifunzione e LaBlù per le nuove rubinetterie.

Inaugurazione dello showroom Spazio Colavene a Civita Castellana (Viterbo)
Inaugurazione dello showroom Spazio Colavene a Civita Castellana (Viterbo)

Una nuova filosofia aziendale

«Spazio Colavene non è semplicemente uno showroom ma una nuova filosofia, un passaggio evolutivo per le nostre aziende» afferma Lauretta Colamedici, presidente Colavene. Che spiega: «Il futuro si costruisce partendo dalle radici, e se lo showroom in cui presentiamo l’intera proposta dei diversi marchi nasce accanto ai primi insediamenti produttivi creati nel 1968 da mio padre Giovanni, vogliamo che i primi passi della nuova strategia siano quelli dei nostri figli, impegnati a progettare lo sviluppo del gruppo».

Già, perché la presidente insieme ai fratelli Gianfranco e Adriana, ha pianificato da tempo l’ingresso in azienda dei nipoti, ossia la terza generazione di una famiglia molto unita e attaccata alle proprie origini. Infatti, “Il coraggio di costruire il futuro partendo dalle radici” non è un claim ad effetto, ma la cifra dell’impresa fondata da Giovanni Colamedici.

Inaugurazione dello showroom Spazio Colavene a Civita Castellana (Viterbo)
Tino, lavabo in ceramica

Dalle origini all’espansione

Emigrato in Venezuela a vent’anni tornò dopo 14 anni nel luogo di nascita con un’idea imprenditoriale visionaria: installare un’impresa specializzata nella produzione di elementi  per il bagno dal sottolavello agli stendini, dai lavatoi ai mobili contenitori proprio nel distretto della ceramica sanitaria, non concorrenti quindi, ma complementari. Da allora Colavene, fusione tra il cognome di famiglia e il paese sudamericano, ha continuato a espandersi fino a coprire l’intera gamma dell’arredo bagno. Risultato? Un gruppo costituito da cinque unità produttive che conta un centinaio di dipendenti e un fatturato 2023 pari a 19,3 milioni di euro. Presente soprattutto sul territorio nazionale attraverso distributori, grossisti e showroom ma anche rivendite termoidrauliche, catene di arredobagno e in misura minore nella Gdo e in alcuni canali online,  con una selezione di prodotti dedicati dei marchi AXA e Colavene, ha un posizionamento molto forte in tutta l’area lavanderia.

Da sinistra, Adriana, Gianfranco e Lauretta Colamedici
Da sinistra, Adriana, Gianfranco e Lauretta Colamedici

I punti di forza

Alle soluzioni consolidate si affiancano continuamente nuovi arredi modulari per bagni di ogni stile e dimensione ed è questa caratteristica di personalizzazione che rende unica, ma allo stesso tempo omogenea, l’offerta rispetto ai concorrenti: poter scegliere tra un’ampia varietà di forme declinate in tante dimensioni, con la garanzia di riuscire ad avere la stessa tonalità di colore per la ceramica sanitaria e la vasca in acrilico. Non è un dettaglio scontato, ma frutto di un lungo lavoro di ricerca e sviluppo, così come poter coordinare mobili, rubinetti e l’area benessere con saune, spa, vasche con cascata.

Da sinistra, Veronica, Claudia e Valeria Colamedici
Da sinistra, Veronica, Claudia e Valeria Colamedici

Obiettivi futuri

Con un portafoglio tanto variegato i prossimi obiettivi sono l’ampliamento dell’offerta di soluzioni wellness e la crescita sui mercati Nord Americano e Centro Europeo, mentre ora la quota attuale di esportazioni è distribuita equamente tra i Paesi del Nord Europa, Francia, Portogallo, UK, Est Europa, Serbia e Croazia, Emirati Arabi, Giappone, Australia, Brasile e aumentare. Per raggiungerli verranno messi in campo nuovi investimenti per ottimizzare la produzione e agire sulla digitalizzazione dei processi, anche sfruttando il credito d’imposta su Industria 5.0.

La famiglia Colamedici nello showroom
La famiglia Colamedici nello showroom

Primi, nel settore, ad ottenere la certificazione ISO90052/94 sull’intera filiera produttiva,  il prossimo passo è l’implementazione di un sistema di Gestione Energia certificato ISO 50001 entro il 2024, e la certificazione Environmental Product Declaration come ulteriore segnale di trasparenza verso i consumatori. Intanto, Spazio Colavene da un luogo di esposizione delle novità e di formazione, punta a diventare un riferimento per progettisti e professionisti del settore sul comprensorio ceramico di Civita Castellana.

Axa Mate, lavabo freestanding 40, finitura Sahara matt e mobile contenitore Moka matt
Axa Mate, lavabo freestanding 40, finitura Sahara matt e mobile contenitore Moka matt
Axa Delano, lavabo sospeso su madia ovale con cassetto finitura petrolio lucido
Axa Delano, lavabo sospeso su madia ovale con cassetto finitura petrolio lucido

La piastrella Rooftile di Ravago Building, multitasking e resistente al fuoco

La piastrella termoisolante Rooftile
La piastrella termoisolante Rooftile

L’innovativa piastrella termoisolante modulare Rooftile di Ravago Building Solutions ha recentemente ottenuto la massima classificazione per il comportamento al fuoco nei tetti piani e nelle terrazze.

Facile da posare, leggera, funzionale e prestazionale, perfetta in combinazione con l’installazione di pannelli solari: la piastrella termoisolante Rooftile di Ravago Building Solutions è una soluzione «multitasking» dalle eccezionali prestazioni, perfetta per l’isolamento di terrazzi e coperture piane.

Efficienza termica e isolamento

Rooftile abbina l’efficienza termica di Ravatherm XPS X, l’unico XPS in commercio additivato con particelle di Carbon Pure, all’efficacia massiva del cemento superficiale che attenua l’onda termica e protegge l’impermeabilizzazione.

Ideale per coperture che richiedono una copertura isolante leggera e una pedonabilità saltuaria, Rooftile conferma ulteriormente le sue prestazioni ottenendo la classificazione al fuoco Broof (t2), fondamentale per garantire massima sicurezza rispetto al comportamento al fuoco dei tetti e delle coperture dei tetti esposti a un fuoco esterno.

La piastrella termoisolante Rooftile

La classificazione Broof (t2) certifica il massimo livello di prestazione ottenuto per la sicurezza al fuoco: Rooftile ha, infatti, superato i test con la massima estensione del campo di applicazione del prodotto su diversi piani di posa.

Certificazione al fuoco ma non solo, la piastrella termoisolante di Ravago Building Solutions è il perfetto esempio della continua innovazione di prodotto dell’azienda belga.

Rooftile ha, infatti, ottenuto anche un indice di riflessione solare Sri, calcolato secondo la norma Astm E1980 – 11(2019), pari a 84.

«Una copertura piana, secondo il DM 26/06/2015, deve avere un SRI almeno di 65 e quindi un valore superiore significa limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e contenere la temperatura interna degli ambienti, nonché limitare il surriscaldamento a scala urbana, ovvero la famosa “isola di calore”. In breve, il tetto che riflette più energia solare possibile e disperde meno calore possibile, è un tetto molto prestante e Rooftile è un alleato perfetto per raggiungere questi risultati», spiega Nicola Cristiano, technical manager di Ravago Building Solutions Italia.

Le specifiche

Rooftile consente di ridurre i ponti termici, anche grazie all’incastro maschio e femmina, e contribuisce allo sfasamento termico della copertura.

È disponibile in formato 600×300 mm e in due spessori composti da 50 mm oppure 80 mm del pannello Ravatherm XPS X 300 (con ʎD 0,030 W/mK) a cui si aggiungono 20 mm di malta cementizia.

«La presenza dello strato di cemento superficiale, attenua l’onda termica e protegge l’impermeabilizzazione dagli agenti atmosferici riducendone l’invecchiamento» sottolinea l’ingegner Cristiano.

 Le dimensioni contenute della piastrella ne facilitano la movimentazione riducendo gli sfridi e altro vantaggio è sicuramente la possibilità di rimuovere facilmente e riutilizzare le piastrelle termoisolanti in caso di ampliamento o manutenzione.

Rooftile può essere utilizzata per nuove costruzioni e per ristrutturazione, in ogni zona geografica ma con particolare efficacia in quelle con temperature minime che occasionalmente scendono al di sotto dei 0 °C , «questo lo rende un prodotto ideale per l’applicazione in alcune aree del nostra Penisola dove la tradizione costruttiva e le condizioni meteorologiche consentono di realizzare coperture piane su cui applicare anche i pannelli solari per ottimizzare il bilancio energetico dell’edificio, per questo Rooftile è uno dei nostri best seller soprattutto nelle aree del Centro e Sud Italia», racconta Andrea Angeli, direttore commerciale di Ravago Building Solutions sottolineando la compatibilità della piastrella termica con la posa di impianti solari e fotovoltaici, scelta tecnologica sempre più ricorrente anche per adempiere alle normative e direttive europee come Case Green.

Massima sicurezza

La nuova classificazione al fuoco di Rooftile è il risultato della ricerca e dell’innovazione dei laboratori tedeschi di Rheinmünster e di un processo produttivo innovativo che combina i vantaggi del polistirene espanso estruso (XPS)Ravatherm XPS X alle proprietà della malata cementizia per offrire a progettisti e imprese una soluzione ad alte prestazioni grazie a un valore lambda ridotto.

La piastrella termoisolante Rooftile

Ravatherm XPS X è sempre alla ricerca di nuove soluzioni per soddisfare le esigenze del mercato e dei professionisti: « Rooftile è una delle nostre innovazioni di successo perché offre in un unico prodotto sia la protezione all’impermeabilizzazione della copertura sia elevate performance isolanti senza dimenticare la comodità e praticità di una piastrella modulare composita facile da posare ma anche da rimuovere senza la necessità di specifiche attrezzature – conclude Angeli –, e soprattutto che garantisce la massima sicurezza al fuoco, caratteristica che progettisti e imprese di costruzioni devono considerare prioritaria nella scelta dei materiali per i loro progetti».

Bruno Forzinetti presidente di Anie AssoAscensori

Bruno Forzinetti
Bruno Forzinetti

Bruno Forzinetti, rappresentante e socio della Forzinetti Ascensori di Bresso (Milano), è stato eletto dall’assemblea dei soci alla presidenza di Anie AssoAscensori, associazione che all’interno di Anie riunisce le aziende che operano nella progettazione, costruzione di impianti e componenti, installazione, riparazione e manutenzione di ascensori, montacarichi, scale e marciapiedi mobili, montascale e piattaforme elevatrici. Forzinetti prende il testimone da Angelo Fumagalli di Schindler, che ha presieduto l’Associazione negli ultimi cinque anni. Nel corso della carriera professionale Forzinetti ha maturato una vasta expertise nel settore: già membro di numerosi comitati e associazioni a livello nazionale, dal 2014 è nel Comitato Direttivo di AssoAscensori come presidente di Alma, Associazione imprese ascensori, membro di Anie AssoAscensori dal 2005.

Bruno Forzinetti
Bruno Forzinetti

Priorità dell’agenda di Forzinetti, annunciata in occasione della sua nomina, è proseguire il dialogo con i ministeri sui temi di interesse per Anie AssoAscensori, in primis la legislazione tecnica e fiscale legata all’abbattimento delle barriere architettoniche, con il duplice obiettivo di contribuire all’accessibilità diffusa e rispondere alla crescente necessità di svecchiare il parco edilizio ed impiantistico del Paese.

Ard Raccanello si schiera ancora con Gulìa Urbana, il progetto che valorizza le aree dismesse con l’arte

Gulìa Urbana, il progetto sostenuto da Ard Raccanello
I colori di Ard Raccanello che sostengono la street art

La sensibilità di Ard Raccanello nei confronti dell’arte, delle manifestazioni culturali e del valore dell’identità territoriale ha condotto l’azienda padovana a diventare partner di numerose iniziative artistiche e sociali volte a valorizzare aree urbane dismesse, attraverso la fornitura di alcuni dei suoi prodotti professionali di punta.

Con la partecipazione da protagonista a Gulìa Urbana, la rassegna internazionale itinerante tra Calabria e Puglia, che Ard Raccanello sostiene ormai per il quarto anno consecutivo, l’azienda dimostra, ancora una volta, la propria volontà di sostenere il recupero di zone urbane dismesse o poco valorizzate tramite l’arte, facendo riferimento soprattutto al mondo dei graffiti e della street art.

La Street Art

Dalla collaborazione con Tony Gallo, che ha realizzato il maxi murales sulla facciata principale dello storico stabilimento di Padova, passando per la Mostra internazionale di urban art In My Name, fino a Gulìa Urbana, Ard Raccanello ha identificato nella Street Art una forma artistica ad alto valore aggiunto per il suo apporto culturale e sociale e con i suoi prodotti ne ha enfatizzato i risultati.

In questi particolari contesti, ai prodotti professionali utilizzati sono richiesti da un lato un livello di prestazioni molto elevato, in quanto i colori e i disegni devono rimanere inalterati nel tempo, dall’altro caratteristiche in linea con una fortissima attenzione per l’ambiente e le persone, siano essi applicatori, artisti o semplici appassionati.

L’Idrosmalto Satinato

Per questo i consulenti tecnici dell’azienda e gli artisti hanno deciso di utilizzare l’Idrosmalto Satinato Ard Raccanello, un prodotto in grado di conservare nel tempo anche le nuances delle tinte più accese, tipiche della street art; questa pittura ha poi una satinatura che si presta ottimamente ad essere integrata con le bombolette spray spesso utilizzate dagli artisti per sfumare i colori.

Ard Raccanello | I colori che sostengono la street art

È un prodotto appositamente studiato per ambienti ad elevata frequentazione, a basso impatto ecologico grazie all’assenza di componenti tossiche volatili, che si distingue per le sue elevate prestazioni tecniche; la finitura satinata dona alle superfici un aspetto elegante e raffinato; è ideale per l’utilizzo in contesti artistici, in quanto garantisce un’ottima copertura e una facile applicazione, permettendo agli applicatori di esprimersi liberamente e di dare vita alle proprie creazioni.

Le sue proprietà antimuffa, inoltre, garantiscono elevate condizioni igieniche anche nelle zone in cui pulizia e disinfezione risultano difficili.

Ard Raccanello | I colori che sostengono la street art

Impegno per arte e cultura

La partecipazione di Ard Raccanello a Gulìa Urbana rappresenta un ulteriore passo avanti nell’impegno a sostegno dell’arte e della cultura.

L’azienda, da sempre attenta alle nuove tendenze e sensibile al valore del bello, crede fermamente nel potere dell’arte di arricchire la vita delle persone e di dare un nuovo impulso a luoghi abbandonati o dismessi, anche attraverso il colore.

Il mercato delle costruzioni tra alti e bassi

Le attese delle aziende sono fredde, ma il mercato delle costruzioni a maggio registra una ripresa della produttività dopo il calo di aprile.

Dopo i segnali di rallentamento di aprile, gli indicatori delle attese dei mercati mostrano ancora una volta un andamento altalenante, con rimbalzi di vario tipo che evidenziano sempre più l’andamento discontinuo dell’economia nel suo insieme e in particolare quella del settore delle costruzioni.

Le imprese rimangono in balìa degli eventi di breve e brevissimo periodo, che modificano il sentiment e che a maggio evidenzia una stabilizzazione verso il basso della fiducia delle imprese, sia a livello nazionale che dell’Area euro, mentre a livello europeo si nota un ulteriore calo della fiducia, dato dalla forte tendenza al ribasso dei paesi fuori dall’Area euro, a significare che i Paesi con moneta unica sono in questo momento di incertezza mondiale un po’ meno esposti, lato costruzioni, alle fluttuazioni dei mercati internazionali e locali.

In ogni caso, il livellamento al basso evidenzia un rallentamento che, in questa fase, potrebbe anche essere interpretato come un fattore positivo, se messo in relazione con gli altri indicatori.

Andamento mercato costruzioni maggio 2024
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat

Gli indicatori

A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta solo il settore industriale in leggera ripresa, con la fiducia che inverte la rotta negativa del mese precedente, riportandosi sui livelli di marzo, mentre per gli altri settori si rileva una frenata complessiva, con la fiducia dei consumatori ancora al palo, anche se si potrebbe notare un leggero incremento rispetto al dato molto negativo di aprile, ma con valori in linea con i punti più bassi degli ultimi 12 mesi, segno di una incertezza che influisce direttamente sui consumi e sugli investimenti.

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat

Per l’economia italiana, dunque, si evidenzia la prosecuzione di un attendismo e di una incertezza data dalla situazione politica internazionale, anche in ragione delle scadenze elettorali e delle notizie economiche sulle esigenze di restrizione delle manovre, a causa dei deficit sul bilancio dello Stato innescati dai bonus edilizi.

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat

Edilizia

Nonostante questi attendismi e questa riduzione del clima di fiducia generale, il mercato delle costruzioni mostra nel mese di maggio una ripresa significativa dei due indicatori previsionali, quello legato agli ordini e ai piani di costruzione delle imprese e quello legato alle aspettative occupazionali.

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat

Il rimbalzo di maggio è evidente, dopo il forte calo di aprile, e segue in qualche modo il nuovo indicatore che da questo mese presentiamo su queste pagine, ovvero quello legato alla produzione nelle costruzioni.

Questo indicatore che, per motivi statistici è legato alle rilevazioni Istat, che presentano un aggiornamento con un mese di scarto rispetto agli altri indici, evidenza una crescita nel mese di aprile, dopo il calo dei due mesi precedenti, con un livello produttivo superiore a 38 punti rispetto alla media del 2021, che costituisce la base 100 dell’indicatore.

La curva esprime a tutti gli effetti il livello produttivo del settore che, rispetto alla media del 2021, è cresciuto quasi del 40%, e che anche se si attestasse nei prossimi mesi a valori inferiori, comunque farebbe segnare un livello produttivo molto positivo per il settore, anche in uno scenario di progressivo calo per l’esaurirsi della spinta del superbonus.

Inflazione

In questo scenario le buone notizie sul fronte inflazionistico garantiscono una stabilità molto positiva per i mercati. A maggio rimane stabile allo 0,8% il tasso di inflazione, sia a livello nazionale per l’indice Ipca europeo.

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat

La stabilità dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +2,5% a +1,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,7% a +2,4%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,6%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -13,9% a -13,5%) e si interrompe quella dei regolamentati (da -1,3% a +0,7%) e accelerano lievemente i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,8% a +4,3%).

Nel mese di maggio l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera, così come quella al netto dei soli beni energetici (entrambe da +2,1% a +2,0%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,8% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo.

A Cura del Centro Studi YouTrade

 

LEGGI TUTTI GLI ANDAMENTI MENSILI

Quale formazione in rivendita? Un’inchiesta sul nuovo YouTrade

Che cosa distingue un distributore di materiali per l’edilizia dalla grande distribuzione? E qual è il vantaggio competitivo tra un punto vendita e quello del concorrente? La risposta è una sola: la qualità del servizio offerto. Che si traduce in competenza e capacità di svolgere meglio il proprio compito. Ma come raggiungere la perfezione? Anche in questo caso la risposta è unica: con la formazione. Cioè con l’apprendimento e il miglioramento continuo di chi lavora in un’azienda, dal proprietario in giù. E proprio questo è il focus del nuovo numero di YouTrade, che pubblica una grande inchiesta, che ha coinvolto imprese, distributori ed esperti, per fornire agli abbonati della rivista leader nella distribuzione edile un quadro della situazione: tecniche, iniziative e academy sono ormai parte integrante della vita aziendale.

La formazione non è l’unico argomento caldo che potrete trovare sulle pagine del periodico realizzato da Virginia Gambino Editore. Per esempio, un altro articolo utile per molte imprese della distribuzione riguarda il delicato aspetto del ricambio generazionale. Spesso è l’inciampo su cui si infrangono speranze e storie aziendali, ma in realtà si può gestire al meglio. Magari con l’adozione di una family constitution. Di che cosa si tratta lo scoprirete leggendo le pagine del nuovo numero della rivista, che non tralascia altri argomenti di attualità, come l’effetto sul mercato dell’edilizia del decreto Salvacasa.

Il magazine, oltre a una serie di case history, di interviste e di rubriche, si occupa anche su questo numero del core business del rivenditore: materiali, soluzioni, proposte. In particolare, il nuovo numero di YouTrade pubblica speciali approfondimenti su settori merceologici interessanti, come la termoidraulica, i controsoffitti e la ventilazione meccanica controllata. Non perdete il nuovo numero di YouTrade!

SFOGLIA LA RIVISTA

YouTrade giugno 2024

NUMERO 150 – GIUGNO 2024
In copertina:
 
INCHIESTA: la sfida della formazione
INCENTIVI: il Salvacasa è utile al business?
PASSAGGIO GENERAZIONALE: arriva la Family Costitution
SPECIALE: termoidraulica in rivendita, controsoffitti, VMC
 
 
Per vedere la versione integrale del numero
 

Scrigno Group acquisisce Rintal: si apre un nuovo capitolo

Scrigno Group acquisisce Rintal
Da sinistra Fabrizio Campanella, Ceo di Scrigno Group, e Rino Talenti, fondatore di Rintal

 

Scrigno Group acquisisce Rintal
Da sinistra Fabrizio Campanella, Ceo di Scrigno Group, e Rino Talenti, fondatore di Rintal

 

Scrigno Group, leader nel settore dei sistemi di apertura per interni in Europa, annuncia l’acquisizione di Rintal, rinomata impresa specializzata nella produzione di scale di alta qualità.

L’acquisizione della maggioranza delle quote di Rintal da parte di Scrigno porta così alla creazione di un nuovo gruppo industriale con un fatturato consolidato di oltre 130 milioni di euro. L’attuale proprietà di Rintal continuerà a partecipare come socio di minoranza, assicurando così continuità nello sviluppo strategico dell’azienda.

L’ampliamento dell’assortimento

Questa nuova acquisizione permette un significativo ampliamento dell’offerta assortimentale di Scrigno Group, offrendo soluzioni sempre più complete e innovative per progetti di architettura, design ed edilizia.

Scrigno Group e Rintal Un’ampia gamma a disposizione

Con questo investimento, Scrigno Group rafforza il suo impegno nel fornire soluzioni all’avanguardia per il mondo living, ampliando la propria gamma di prodotti per soddisfare le esigenze sia dei clienti B2B che dei consumatori finali.

Un passo significativo verso l’eccellenza

«L’acquisizione di Rintal rappresenta un passo significativo nel nostro percorso verso l’eccellenza nel design e nel comfort abitativo», afferma Fabrizio Campanella Ceo di Scrigno Group. «Unendo le forze con Rintal, siamo entusiasti di poter offrire soluzioni integrate e innovative che possano soddisfare  in maniera crescente le esigenze sempre più sofisticate dei nostri clienti».

«Siamo orgogliosi di entrare a far parte del Gruppo Scrigno, dove abbiamo trovato valori comuni come l’attenzione alla qualità del prodotto e l’innovazione costante nel design e nella tecnologia», ha dichiarato il fondatore Rino Talenti. «In Fabrizio Campanella, Ceo di Scrigno Group, ho trovato un partner con cui condividere strategie comuni per disegnare insieme il futuro dell’azienda che ho creato cinquant’anni fa. Sono convinto che questa opportunità consentirà di accelerare un percorso di crescita sano e virtuoso, con ambizioni di sviluppo a lungo termine».

Scrigno Group e Rintal | Design, estetica e qualità

Il focus sul design e sull’estetica, unito alla qualità e alla funzionalità dei prodotti, continua a distinguere Scrigno Group come leader del settore degli opening system. Con l’integrazione delle scale nel portafoglio prodotti, Scrigno Group sarà in grado di offrire ai propri clienti una gamma completa di soluzioni per migliorare il comfort e l’abitabilità delle loro case.

Magnetti Building presenta il suo primo Bilancio di Sostenibilità

Azienda, sostenibilità
Magnetti Building | L'azienda ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità

Magnetti Building, azienda del Gruppo Grigolin, specializzata nella prefabbricazione e nella fornitura di soluzioni complete e a ridotto impatto ambientale, ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità.

Il documento, volto a garantire la massima trasparenza verso tutti gli stakeholder, testimonia l’impegno costante dell’azienda verso un approccio responsabile e segna un punto di partenza di un percorso preciso che detta gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo che la storica impresa di Carvico è determinata a realizzare.

Persone, ambiente e ricadute sociali territoriali: le migliorie del 2024

Persone

La totalità dei dipendenti di Magnetti Building (167) è assunta a tempo indeterminato: l’obiettivo è garantire sicurezza lavorativa e motivazione, riducendo il turnover e costruendo una cultura aziendale solida.

Dopo il bonus extra – in aggiunta al premio di produzione – riconosciuto lo scorso aprile a tutti i lavoratori, l’azienda ha deciso, a partire da quest’anno, di garantire a tutti il servizio mensa gratuito.

Sono stati stanziati inoltre 100 mila euro che verranno utilizzati per finanziare formazione aggiuntiva a quella obbligatoria: le attività verranno integrate in una ottica «tailor made», sulla base delle skills e obiettivi di crescita di ciascuno.  Avviate poi le attività di ristrutturazione degli spazi, per fornire a dipendenti e stakeholder una nuova esperienza aziendale, grazie ad un ambiente di lavoro moderno e confortevole, progettato per migliorare il loro benessere e la loro produttività.

Le attività di riqualificazione riguarderanno: la creazione di un giardino a uso dei dipendenti, di uno spazio espositivo per i clienti e di uno spazio eventi esterno, la ristrutturazione della mensa per renderla non solo un luogo funzionale, ma sempre più uno spazio di aggregazione, lo sviluppo di uno spazio multifunzionale per eventi e riunioni, la riqualificazione degli ingressi.  Una prima parte degli spazi rinnovati verrà già inaugurata a settembre, la fine dei lavori è prevista per il 2025.

L’impatto ambientale

Magnetti Building adotta da sempre un modello di «fabbrica a ciclo chiuso», che garantisce il riutilizzo di materie prime seconde nello stabilimento per nuove produzioni.

Per ridurre il proprio impatto dal punto di vista energetico, sono iniziati proprio in questi giorni, i lavori di installazione di un nuovo impianto fotovoltaico che, una volta in funzione, garantirà una produzione energetica pari a 500 kWp e che va ad aggiungersi a quello già attualmente in funzione, abbattendo i costi e risparmiando risorse.

Ricadute sociali sul territorio

Prosegue la collaborazione con la casa circondariale di Bergamo (con il sostegno ai laboratori interni di sartoria e pasticceria e la prima sperimentazione grazie alla quale un detenuto ha potuto iniziare il suo percorso  lavorativo all’interno dell’azienda); partita anche una nuova partnership con l’associazione Aiuto Donna, che lavora con le donne vittime di violenza, per avviare attività di formazione e sensibilizzazione interna su queste tematiche.

Attivata una importante collaborazione con Dynamo Camp (l’organizzazione che da oltre diciassette anni offre gratuitamente programmi di “Terapia Ricreativa Dynamo” a bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche e alle loro famiglie): i dipendenti di Magnetti Building potranno accedere ad appositi corsi di formazione per diventarne volontari e le ore dedicate all’attività di  supporto verranno conteggiate e retribuite come normali ore di lavoro.

Magnetti Building infine, metterà gratuitamente a disposizione di Dynamo Camp le proprie competenze, per eventuali attività di riqualificazione degli spazi in cui si svolgono le attività.

Benedetta Grigolin, Magnetti Building
Magnetti Building | Benedetta Grigolin

L’amministratore delegato di Magnetti Building, Benedetta Grigolin

«La sostenibilità è una leva fondamentale del business, una componente integrante della nostra capacità di generare valore, al centro dei nostri interessi, al pari di fatturato e marginalità. Abbiamo adottato questo approccio da tempo, elaborandolo in senso ampio: non ci riteniamo sostenibili solo perché utilizziamo energia proveniente da fonti rinnovabili, sosteniamo anche un uso responsabile di risorse e un corretto approvvigionamento, il riutilizzo e valorizzazione dei materiali di scarto. Monitoriamo e gestiamo l’impatto sociale che ha l’impresa internamente e nel territorio in cui insiste, siamo impegnati nei temi dell’inclusività, della crescita e dell’equità distributiva. Ma non solo: lavoriamo in maniera sinergica con i nostri clienti, fornitori e gli stakeholder che insistono nel territorio circostante per una sostenibilità diffusa, attraverso azioni concrete e misurabili. Continueremo a investire nelle persone, nell’ambiente e nelle tecnologie innovative per costruire un futuro più prospero per tutti».

Il Bilancio di Sostenibilità

Governance

Magnetti Building nel 2023 ha reinvestito l’89% del valore generato nel sistema di imprese delle filiere di fornitura, tra i collaboratori, i finanziatori di capitale e nella pubblica amministrazione.

Prodotti, Clienti, Fornitori

Magnetti adotta un modello di «fabbrica a ciclo chiuso» in cui, grazie a un impianto di riciclo all’avanguardia, gli scarti di calcestruzzo vengono riutilizzati internamente per nuove produzioni. Ha ottenuto otto certificazioni Epd (Environmental Product Declaration); i prodotti oggetto delle certificazioni corrispondono all’80% della produzione dell’azienda. Infine: il 70% dei fornitori dello stabilimento di produzione sono locali (scelti sulla base di una valutazione oggettivi e nel rispetto degli standard definiti dal Codice Etico aziendale); con loro sono state avviate collaborazioni per il riutilizzo degli sfridi di produzione. I 167 dipendenti sono tutti assunti con contratto a tempo indeterminato. Nel 2023 sono state erogate 1.307 ore di formazione (+43,6% rispetto al 2022); le attività si sono focalizzate sui temi riguardanti salute e sicurezza (nel 2023 si è registrato un calo del 50% degli infortuni rispetto all’anno precedente), competenze tecniche, codice etico e diritti umani. Due importanti attività sono state inoltre avviate: il progetto Academy, volto a valorizzare il contributo delle giovani generazioni, e un programma di formazione specifico sulle tematiche di Diversity & Inclusion.

Ambiente

Magnetti Building si impegna a usare responsabilmente le risorse energetiche e ad adottare strategie per mitigare il suo impatto sull’ambiente. Nel 2023, studiando nuovi cicli di produzione, l’azienda ha registrato un consumo totale di energia pari a 22.981,4 GJ, con una diminuzione del 24% rispetto al 2022 e del 41% rispetto al 2021.

Rinnovato il vertice di Polifin

Il nuovo Cda di Polifin
Il nuovo cda di Polifin

L’Assemblea di Polifin, holding finanziaria e industriale della famiglia Bosatelli che controlla Gewiss, Costim e Chorus Life, ha approvato una nuova struttura organizzativa e nominato due nuovi componenti del consiglio di amministrazione. Il nuovo assetto identifica due aree distinte: partecipazioni industriali e immobiliari e family office. Paolo Cervini, amministratore delegato di Gewiss, assume ora anche il ruolo di amministratore delegato dell’area partecipazioni industriali e immobiliari del gruppo Polifin, con l’obiettivo di dare ulteriore slancio anche alle controllate Chorus Life e Costim, percorso già avviato con l’entrata di Davide Albertini Petroni come amministratore delegato.

Il nuovo Cda di Polifin
Il nuovo cda di Polifin

Massimo Tivegna ricoprirà il ruolo di amministratore delegato del family office della holding. Entra a far oparte del cda anche Nicodemo Pezzella, Cfo di Gewiss, che assume ora anche il ruolo di Cfo del Gruppo Polifin. Confermati nel cda la vicepresidente Giovanna Terzi Bosatelli e i consiglieri Gabriele Galateri di Genola e Armando Santus. Nella nuova struttura organizzativa Sergio Rubini, corporate & legal affairs director di Gewiss, e Simone Capoferri, corporate chief human resources & organization officer di Gewiss, ricopriranno gli stessi incarichi anche nel gruppo Polifin. Il Presidente Fabio Bosatelli ha voluto fortemente questa nuova impostazione strategica e organizzativa per rafforzare la governance e la posizione di mercato del gruppo Polifin, migliorando l’efficienza operativa e finanziaria di tutte le società controllate.

Il rivenditore D’amore conquista il primo posto negli YouTrade Awards

vito-d'amore-Terrasini
Vito d'Amore insieme al figlio Agostino nella rivendita di Terrasini, in provincia di Palermo

D’amore, rivenditore edile di Terrasini (Palermo), nato alla vigilia della pandemia, ha superato il momento critico e ha toccato i 3 milioni di fatturato, conquistando il primo posto negli YouTrade Awards Sud per Best Performance e Best Double Performance.

È proprio vero che il fiore più bello nasce durante le avversità: è questa la storia dei D’Amore. Di papà Vito, che insieme ai figli Agostino e Isacco, ha deciso di non mollare l’edilizia, settore nel quale aveva una discreta esperienza e di coltivare quanto appreso, tramandandolo alla generazione futura.

D’amore ha visto la luce il 20 gennaio del 2020, proprio poco prima dell’esplosione della pandemia e del lockdown. D’Amore non è una semplice rivendita, ma è un nucleo familiare con il core business centrato sull’edilizia pesante, sulle finiture, sui tetti in legno e sulle partnership con i grandi marchi della filiera.

A dispetto della partenza frenata dal covid, in poco più di tre anni la rivendita è cresciuta di fatturato ed è passata da tre a tredici dipendenti, ognuno con un ruolo ben definito e un rapporto consolidato per far funzionare la macchina commerciale.

Si tratta di un risultato notevole, che non è sfuggito alle analisi del Centro Studi YouTrade che, a Lamezia Terme, nella cornice del Secondo Convegno YouTrade Sud, ha premiato l’azienda nella categoria Best Performance e Best Double Performance. Un risultato che è giustamente mostrato con orgoglio dal capo azienda, Vito D’Amore.

Vi aspettavate di vincere il premio YouTrade Awards a Lamezia Terme?

Assolutamente no, siamo una piccola realtà e non pensavamo nemmeno di essere presi in considerazione. La nostra storia aziendale è iniziata in un momento delicato, il gennaio 2020. Inizialmente eravamo io e i miei figli, assieme ad altri due dipendenti.

Avevamo investito in questa attività, credendoci fortemente. Poi, è arrivato il lockdown e non nascondo che durante la pandemia abbiamo avuto paura: avevamo appena aperto, investito abbondantemente e ci trovavamo, dopo solo due mesi, completamente bloccati. Dal 4 maggio dello stesso anno però, con la riapertura, abbiamo spiccato il volo.

Quest’azienda è stata ed è curata come un figlio: più presti attenzione e rispondi alle sue esigenze, meglio cresce. E così continua ad essere.

Quali sono stati gli strumenti utilizzati per arrivare così in alto?

Abbiamo lavorato duramente, studiato i particolari, ascoltato le esigenze del territorio e del mercato, cercando di essere quanto più esperti, professionali e puntuali.

Non è stato semplice: siamo collocati in un paesino con dieci rivendite, ma stiamo crescendo, espandendoci di giorno in giorno.

Sicuramente il nostro plus sta nell’assortimento: lavoriamo con marchi importanti e di qualità. E durante il periodo del superbonus siamo riusciti ad avere di tutto in magazzino, servendo i clienti nei periodi più duri, specialmente quando la merce mancava.

Questo ci ha premiati, tanto che abbiamo continuato ad avere una vasta gamma di articoli, anche i più particolari.

Il 2021 è stata un’annata da incorniciare, abbiamo ingranato davvero. Molto bene anche il 2022 e il 2023. Per il 2024 siamo sulla buona strada per crescere ancora.

Che cosa vi differenzia?

La nostra gestione: è molto accurata e rimaniamo umili, cercando di instaurare rapporti umani e dall’impronta familiare con i dipendenti e con i clienti.

Inoltre siamo partner di brand molto importanti come Mapei e tanti altri. Proponiamo un assortimento ampio, che conta oltre 10 mila articoli, tra ferramenta, idraulica ed edilizia.

La logistica come è organizzata?

Consegniamo tutto in cantiere e a domicilio. Abbiamo una decina di mezzi: piccoli, grandi e articolati.

La digitalizzazione è un tema cruciale in questo periodo: come la state affrontando?

Ci stiamo lavorando. L’idea dell’innovazione ci piace, cerchiamo di fare il possibile, ma ovviamente dobbiamo ancora studiare bene un progetto definito per migliorarla nella nostra gestione quotidiana.

E per quanto riguarda la formazione?

I momenti in presenza sono il nostro forte: meeting, aggiornamenti, giornate dedicate. Lì riusciamo sempre a organizzare focus partecipatissimi, che riscuotono molto successo.

Nessuno declina i nostri inviti, anche perché sono momenti di condivisione per scambiarsi le informazioni molto importanti per la filiera.

Legno, ceramica, ferramenta, colore: quali gli ambiti più importanti?

L’edilizia: partiamo dalla struttura e poi andiamo a completare con facciate, malte e pitture. Sono in crescita i lavori con i prodotti a secco.

Trattiamo anche finiture, sanitari e arredobagno: abbiamo uno showroom che al momento però, è passato in secondo piano.

Stiamo cercando una persona competente che se ne occupi, facciamo molta fatica a trovare personale, ma soprattutto personale qualificato.

Tetti in legno: in cosa consiste la vostra offerta?

Lavoriamo principalmente sulla realizzazione delle verande in legno, facciamo anche qualche prefabbricato e pochi magazzini.

Il nostro fornitore è Tutto Legnami, azienda austriaca che mette a disposizione legno lamellare e di carpenteria. Nella nostra zona c’è richiesta per questo tipo di opere, lavoriamo discretamente bene e siamo presenti nel settore.

L’attività del colore è legata alla partnership con Mapei: quando è nata?

Nel 2021, quando abbiamo incontrato Rosario Conigliaro e successivamente abbiamo conosciuto il capo area di Mapei, Rocco Briglia.

Inizialmente gli ordini erano di poche centinaia di euro, ora sono molto più rilevanti. Abbiamo superato anche i premi di budget stanziati.

La sinergia con Mapei funziona perché è un’ottima azienda, da parte loro c’è una risposta sempre pronta e una grande preparazione tecnica. Il livello dei prodotti poi, è molto alto.

Quali sono i prodotti più richiesti?

Quelli che riguardano il settore grezzo: lavoriamo sui premiscelati, le colle, le malte e le facciate.

Come gestite il rapporto con i progettisti?

Ci confrontiamo spesso e offriamo una consulenza completa quando serve.

La sostenibilità dei prodotti è un aspetto che interessa i vostri clienti?

Non sempre. Tutti cercano la certificazione, ma sulla sostenibilità c’è poca informazione, si lavora più sul prezzo, anche se ovviamente si preferisce la qualità.

Si sente l’effetto di stop al superbonus? E che cosa vi aspettate dal Pnrr?

Abbiamo registrato un rallentamento, specialmente nel settore degli isolanti, poi una ripresa. C’è fermento per quanto riguarda il Pnrr che dovrebbe portare una buona mole di lavoro.

L’anno scorso abbiamo vinto una gara d’appalto per la ristrutturazione di una scuola, sembra che all’orizzonte si stiano aprendo diversi cantieri importanti, ma bisogna capire cosa accadrà nel concreto.

Da chi è composta la vostra clientela?

Imprese di costruzioni medio grandi, artigiani e privati.

Quali sono i prodotti che hanno maggiore rotazione in magazzino?

Si ruota di continuo, non abbiamo un prodotto più richiesto. Il cemento ovviamente è indispensabile.

Quali sono le vostre previsioni per il 2024?

Sono buone, abbiamo avuto i primi cinque mesi in crescita.

C’è qualche progetto nel cassetto?

Sicuramente strutturare meglio lo showroom. Ma ce ne sono anche tanti altri ai quali stiamo lavorando.

di Alice Fugazza

BigMat rinnova i vertici

Alessandro Cerbai e, alle sue spalle, Matteo Camillini
Alessandro Cerbai e, alle sue spalle, Matteo Camillini

Durante l’assemblea annuale dei soci, che si è svolta il 15 e il 16 giugno a Villasimius (Cagliari), BigMat Italia ha rinnovato i vertici alla guida del Gruppo per i prossimi tre anni. I soci hanno riconfermato all’unanimità Alessandro Cerbai, al suo secondo mandato da presidente di BigMat Italia, che ha rinnovato il suo impegno per il Gruppo ringraziando i colleghi: «BigMat per me non è solo un Consorzio, ma è un gruppo di colleghi, imprenditori, e anche amici, con cui condivido ogni giorno la quotidianità del fare imprenditoria in un settore come quello dell’edilizia in Italia, che ha attraversato in questi anni molte sfide e cambiamenti. Sono onorato di questa rinnovata fiducia che ricambierò ancora una volta con il massimo impegno e passione. Insieme abbiamo raggiunto grandi obiettivi ma sono certo che molti altri sono già sul nostro cammino, io e tutti gli associati BigMat siamo pronti per far crescere ancora il nostro Gruppo».

Alessandro Cerbai e, alle sue spalle, Matteo Camillini
Alessandro Cerbai e, alle sue spalle, Matteo Camillini

Nel cda sono stati confermati alcuni nomi storici e dalla consolidata esperienza ai quali si uniscono nuovi membri: un ensemble che ben rappresenta l’ampiezza degli associati BigMat e le loro specificità territoriali, dimensionali e imprenditoriali.

Il consiglio di amministrazione, in carica fino al 2027, è composto da 11 membri di cui tre nuovi consiglieri e otto conferme:

• Alessandro Cerbai, presidente | BigMat Focardi e Cerbai Edilizia, Toscana

• Roberto Battocchio | BigMat Edilklima Group, Veneto

• Fabio Gerbi | BigMat Edilaosta, Valle d’Aosta

• Chiara Caira | BigMat Edil Legno Services, Lazio

• Michelangelo Pesciarelli | BigMat Pesciarelli Edilizia, Umbria

• Lucia Guglielmina | BigMat Guglielmina, Piemonte (nuovo membro)

• Mario Colombino | BigMat Icos, Piemonte

• Katia Paparo | BigMat Idea, Calabria (nuovo membro)

• Fabrizio Tardelli | BigMat Casarreda, Toscana (nuovo membro)

• Fabrice Maud, presidente BigMat International

• Fabio Rinaldi, direttore BigMat France

Assemblea BigMat a Villasimius (Cagliari)
Assemblea BigMat a Villasimius (Cagliari)

L’assemblea è stata poi l’occasione per fare il punto della situazione e una sintesi dei dati del Gruppo: approvato ufficialmente il bilancio cumulato 2023 che arriva a oltre 1 miliardo di euro di fatturato (1.004.130.573) per 242 rivendite e 157 soci in 19 regioni lungo tutta la Penisola. Un risultato che conferma il dinamismo e la solidità del consorzio, con una crescita del fatturato del 43% nel 2022 e di +12% nel 2023 e un valore di fatturato medio, delle oltre 150 ragioni sociali, pari a 6,5 milioni di euro nel 2023.

«Per il 2024 ci aspettiamo una crescita costante del network con l’ingresso di altre realtà imprenditoriali qualificate e serie che scelgono BigMat per i suoi servizi e progetti. Nel bilancio delle entrate il saldo è estremamente positivo in particolare negli ultimi anni durante i quali abbiamo intercettato l’interesse di rivendite che trovano la nostra formula confacente alle loro esigenze», ha sottolineato Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International.

Matteo Camillini
Matteo Camillini

La crescita dimensionale del Gruppo è infatti costante e proprio in occasione dell’assemblea sono stati ratificati 7 nuovi ingressi con il benvenuto ufficiale a:

Iacolino S.R.L. (Agrigento)

B&G Immobiliare S.R.L. (Pistoia)

Comid S.R.L. (Lucca)

Amore Legnami S.R.L. (Roma)

Lana Edilizia S.A.S. (Verbano Cusio Ossola)

Lapis S.R.L. (Perugia)

Ecos S.R.L. (Roma)

Durante la due giorni sarda i soci BigMat si sono confrontati su strategie e piani di sviluppo dei prossimi anni, condividendo progettualità ed esperienze. Nel biennio 2024-2025 il Gruppo BigMat sarà impegnato su diversi fronti che si declineranno in una maggior dinamicità commerciale e in una differenziazione dell’offerta attraverso: lo sviluppo del business delle energie rinnovabili, l’espansione e la maggiore profondità dei comparti del colore e delle finiture d’interni (con i 100 showroom su tutta la rete BigMat di cui 40 showroom Habimat) e infine, ma non per ultimo, il potenziamento del servizio noleggio con il brand BigRent.

Il Gruppo sviluppa costantemente nuove business unit da implementare in rivendita per essere sempre più competitivi in un mercato che cambia ed evolve.

Annunciati sempre in questa occasione anche il proseguo delle attività di comunicazione del brand con la sponsorizzazione di Fipav (Federazione Italiana Pallavolo) e le Nazionali italiane di pallavolo ma soprattutto il rinnovo della partnership a livello internazionale con Uci (Unione Ciclistica Internazionale): BigMat sarà official partner di molteplici Campionati mondiali di ciclismo dal 2024 al 2027. Un’attività di comunicazione importante per portare BigMat in Europa e nel mondo grazie all’alta copertura mediatica di questi eventi.

Wingrip Next di Winkler, il ponte di aggrappo di nuova generazione

Winkler | Wingrip Next

Dai laboratori di Ricerca e Sviluppo Winkler un ulteriore miglioramento tecnico di un promotore di adesione che oggi è possibile applicare «fresco su fresco». Con la più tenace adesione di sempre.

Migliorare le caratteristiche qualitative e l’efficacia di soluzioni già di per sé di assoluta avanguardia tecnica è da sempre l’obiettivo di Winkler. I prodotti innovativi sono infatti tali e interessanti perché consentono sempre al Laboratorio Ricerca e Sviluppo di individuare aree di miglioramento legate alla natura del prodotto, in primo luogo, ma anche alla sua lavorabilità e alla sua adattabilità alle più differenti situazioni di cantiere.

È il caso del prodotto Wingrip che ha saputo evolversi negli anni, un ponte di aggrappo universale a rapida asciugatura e pronto all’uso che già nelle sue prime formulazioni, sempre a base acqua e senza solventi, garantiva un’adesione estremamente tenace su supporti a bassa bagnabilità e lisci che, come tali, non offrono punti d’aggrappo.

Wingrip Next

Oggi Winkler presenta l’evoluzione di questo prodotto di successo. Si chiama Wingrip Next ed è un promotore di adesione pronto all’uso di facilissima applicazione, a base di resine in dispersione acquosa e inerti selezionati.

Offre una formulazione innovativa che garantisce una tenacia maggiore di sempre, ma soprattutto permette la sovra applicazione «fresco su fresco» di massetti, autolivellanti cementizi e di qualsiasi altro impasto cementizio orizzontale.

Le caratteristiche

Wingrip Next può quindi essere impiegato come promotore di adesione «fresco su fresco» per massetti in aderenza o autolivellanti.

Può essere applicato, dopo almeno due ora dalla posa, anche su supporti con assorbimento d’acqua non uniforme. Inoltre, assicura una tenace adesione di intonaci (spessore max di 2 centimetri) e di rasature. È ideale come mano d’aggrappo per adesivi cementizi prima della posa di pavimento o rivestimenti in sovrapposizione, come isolante per gesso e lastre in gesso rivestito cartongesso, per migliorare l’adesione delle rasature sui pannelli isolanti per cappotto. Impedendo l’assorbimento dell’acqua d’impasto, è eccezionale per rasature a basso spessore di facciate, cornicioni o pilastri. Inoltre, applicato su piastrelle preesistenti permette un eccezionale aggrappo a colle cementizie per la successiva posa di rivestimenti ceramici.

Winkler | Wingrip Next

Wingrip Next può essere applicato a pennello, pennellessa, rullo oppure a spruzzo con pompa airless. Si applica in mano unica, avendo cura di coprire uniformemente la superficie. Su superfici particolarmente sfarinanti, si consiglia l’applicazione preventiva del consolidante Winfix Concrete.

Come tutti i prodotti Winkler, e in linea con la filosofia Winkler Safe, anche Wingrip Next è a base acqua senza solventi, per salvaguardare la salute dell’uomo e dell’ambiente.

La nuova gamma di serrature Cisa è ergonomica, anti effrazione e a chiave unica

Cilindro Serratura
Cisa | Il cilindro AsixP8

Durante il convegno Ersi, l’evento di riferimento per gli esperti della sicurezza, il tema dei tentativi di effrazione con nuovi strumenti di manipolazione è stato all’ordine del giorno con i serraturieri incontrati.

Cisa, in prima linea nella sicurezza, ha sviluppato e brevettato componenti speciali, già impiegati nell’assemblaggio della propria gamma cilindri, che rendono inefficaci i decoder anche del tipo denominato «Topolino».

In particolare, il cilindro AsixP8, come altri della gamma Cisa, è equipaggiato con questo tipo di componenti speciali.

Livelli di sicurezza elevati

Il cilindro europeo AsixP8 offre un buon livello di sicurezza ed elevate prestazioni nei sistemi a chiave maestra, rappresentando un’ottima soluzione per la gestione accessi di edifici pubblici e commerciali.

Serrature, Chiave
Cisa | Il cilindro AsixP8

Grazie al sistema di cifratura a 8 Perni, con le oltre 260.000 combinazioni (chiavi diverse) e la possibilità di gestire 37.000 cilindri con una sola chiave maestra, AsixP8 è quindi ideale in un sistema di controllo accessi a chiave unica.

AsixP8, nella configurazione con chiave di cantiere, diventa AsixP8 PRO, una soluzione particolarmente indicata in ambito residenziale per situazioni in cui si preveda l’installazione in cantiere di porte blindate che richiedano un livello base di sicurezza.

Questo cilindro è inoltre equipaggiato con componenti speciali brevettati che rendono inefficaci i decoder anche del tipo denominato «Topolino».

Perchè scegliere AsixP8 e AsixP8 Pro

Sicuro ed ergonomico

Il cilindro è testato e brevettato contro le principali tecniche di effrazione (bumping, trapano, impressione a cera).
La testa della chiave ha un’impugnatura ergonomica in materiale plastico removibile.

Adatto per utilizzo in un sistema a chiave unica master key

Questo cilindro si presta bene per essere utilizzato nell’ambito di un sistema a chiave unica, master key systems, in contesti pubblici o commerciali.

Massima sicurezza in cantiere

Nella sua versione Pro, il cilindro europeo AsixP8 risponde all’esigenza di progettisti, direttori di cantiere e installatori di permettere il lavoro in cantiere di operai e maestranze anche dopo l’installazione di porte blindate, garantendo comunque agilità nel lavoro e sicurezza dell’edificio.