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Cersaie 2015 Città della Posa: le novità

Cersaie città della posa

Mancano poco più di due mesi ma tutto è pronto per la quarta edizione della “Città della Posa”, l’iniziativa che raggruppa tutto il mondo della posa al Cersaie 2015 (28 settemnbre – 2 ottobre 2015) di Bologna.

Suddivisa in tre aree distinte, La Città della Posa vedrà un maggiore coinvolgimento di Assoposa (Associazione nazionale imprese di posa e installatori di piastrellature ceramiche), che con i propri Maestri Piastrellisti organizzerà dimostrazioni di posa in opera di grandi formati, formati sottili, rivestimenti interni ed esterni, aperte a tutti i visitatori di Cersaie. In uno spazio ulteriore, i maestri piastrellisti di Assoposa realizzeranno un manufatto di particolare difficoltà, idoneo per descrivere la molteplice adattabilità del prodotto ceramico ad ogni esigenza edile ed architettonica.

Cersaie città della posa2All’evento prenderà parte anche la scuola professionale per giovani piastrellisti di Silandro (Bolzano), l‘unico ente di formazione italiano che prenderà parte a Worldskills 2015, i campionati mondiali dei mestieri, in programma a San Paolo (Brasile) nel mese di agosto. A Cersaie 2015 la scuola sarà presente in collaborazione con l’associazione lvh.apa Confartigianato Imprese di Bolzano. Protagonisti undici giovani apprendisti posatori, accompagnati dai propri docenti, che realizzeranno alcune opere particolarmente complesse, per le quali sono necessarie particolare precisione e cura dell’esecuzione, oltre all’abilità manuale.

Oltre alla pratica, a Cersaie 2015 saranno dati anche i numeri del settore. La fiera ospiterà infatti un incontro di produttori, rivenditori e posatori europei, nel quale si discuteranno le prospettive di mercato nel breve e medio periodo ed affronteranno molti temi di comune interesse, fra i quali la formazione tecnica degli addetti ai lavori e lo stato delle norme internazionali di prodotto e dei metodi di installazione. All’incontro parteciperanno i rappresentanti di CET (Associazione produttori europei di piastrelle di ceramica), EUF (Associazione posatori europei di piastrelle di ceramica) ed associazioni di distributori/rivenditori provenienti da diversi Paesi.

La “Città della Posa” sarà ubicata a Cersaie 2015, all’ingresso principale del Quartiere Fieristico di fianco al Quadriportico (Area 49).

Nei primi 5 mesi balzo dei mutui e aumentano i prestiti

Aumentano i mutui per la casa nei primi cinque mesi del 2015 e migliorano, anche se di poco, i prestiti a famiglie e imprese (che rimangono comunque negativi). È quanto emerge dal Rapporto mensile dell’Abi. Per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, si legge nel Rapporto, si è registrato un incremento annuo del +64,4% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. Nell’analogo periodo, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento del +11%. A giugno 2015 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese, sottolinea ancora l’Abi, ha presentato una variazione prossima allo zero (-0,1%) nei confronti di giugno 2014, -0,6% il mese precedente e migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Questo di giugno 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese, secondo l’Abi, «è il miglior risultato da aprile 2012». Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.833 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.415,5 miliardi di euro. Prestiti a clienti a 1.833 miliardi, aumentano più di raccolta I prestiti alla clientela delle banche italiane crescono più della raccolta, con l’ammontare dei prestiti «nettamente superiore» a quello della raccolta. A giugno 2015, si legge nel bollettino mensile, «l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.833 miliardi di euro è nettamente superiore, di 146,5 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.686,5 miliardi di euro. Segnali positivi emergono per le nuove erogazioni di prestiti bancari, continua l’Abi, sulla base di un campione rappresentativo di banche (78 banche che rappresentano circa l’80% del mercato) i finanziamenti alle imprese hanno segnato nei primi cinque mesi del 2015 un incremento di circa +11,6% sul corrispondente periodo dell’anno precedente (gennaio-maggio 2014)».euro2

Nylofor City Betafence: recinzione anti-impigliamento per bambini

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Una buona visibilità su cortile ed edificio e più sicurezza per i minori. Il sistema di recinzione anti-impigliamento Nylofor City di Betafence rappresenta non una barriera, ma un sistema sicuro, che consente il dialogo tra spazi interni ed esterni.

La maglia non troppo stretta dei pannelli Nylofor City dona alla rete un effetto trasparenza, garantendo buona visibilità e un rapporto visivo continuo con l’ambiente circostante. L’impatto visivo è ridotto anche per le linee essenziali e pulite, e il colore verde che richiama la vegetazione.

Il sistema di recinzione rispetta le norme di distanza tra gli elementi verticali di 89 mm, stabiliti dalle norme Europee UNI EN 1176 – 1177, che regolamentano la progettazione in sicurezza delle aree da gioco per bambini, fissando le regole per evitare l’impigliamento (intrappolamento della testa e del collo).

Nylofor City si connota inoltre per il corrente superiore, che dona resistenza e robustezza, e protegge i minori contro possibili contusioni con le punte finali dei pannelli. Le punte inferiori difendono invece dalle intrusioni. Il sistema consente quindi di tutelare i bambini impedendo l’ingresso di persone non autorizzate, ostacolare lo scavalcamento e la fuoriuscita ed evitare ferimenti.

Per le scuole e le aree gioco, Betafence propone una gamma di sistemi di recinzione differenziati a seconda del livello di sicurezza, in grado di garantire resistenza, sicurezza e affidabilità nel tempo. Facili da installare e flessibili nell’integrazione con le chiusure, consentono di creare in tempi brevi spazi fruibili per i bambini. Così come gli altri sistemi studiati per l’edilizia scolastica, Nylofor City di Betafence presenta innovativi rivestimenti privi di cadmio e piombo, quindi atossici anche a contatto diretto con il prodotto.

Si ferma in Cina il sogno di Sky City

Il rendering di Sky City

Una storia esemplare per chi si lamenta dei mancati controlli e della burocrazia: sulla carta Sky City nella città cinese di Changsha doveva essere l’edificio più alto del mondo e superare con i suoi 838 metri di altezza il Burj Khalifa di Dubai. Ma i lavori partiti nel 2013 per essere completati in solo nove mesi sono fermi, e la rivoluzione edilizia promessa da Zhang Yue, il miliardario presidente di Broad Group, che ha inventato con il suo team di ingegneri un sistema di blocchi prefabbricati in grado di realizzare tre piani al giorno, si è fermata a metà strada. Colpa dei dubbi sollevati dall’amministrazione sulla sicurezza del grattacielo, sul suo impatto ambientale e sulla capacità del gruppo di finanziarsi. Per smentire alcuni di questi timori l’imprenditore sempre a Changsha ha replicato in piccolo il progetto con un edificio battezzato Mini Sky City (https://youtradeweb.com/2015/03/questo-grattacielo-e-stato-costruito-in-19-giorni-ma-in-cina/). Ma evidentemente non è bastato perché secondo i giornali locali, gli abitanti nelle vicinanze visto il mancato avanzamento del cantiere, hanno iniziato ad allevare pesci nelle sue fondamenta piene d’acqua che si estendono per 2.6 ettari, lungo i fossi crescono angurie e utilizzano la strada costruita per il sito per essiccare il grano. Il tenace imprenditore però non si dà per vinto e afferma che gli esseri umani hanno vissuto le rivoluzioni nel settore industriale, nell’agricoltura, nei trasporti e nelle informazioni, ma non ancora nell’edilizia. La sua visione del futuro contempla un terzo degli edifici del mondo costruiti dal Broad Group, tutti modulari, con la struttura in acciaio, e completamente verdi. Ma ora deve far sloggiare gli agricoltori abusivi.

Il rendering di Sky City
Il rendering di Sky City

Onduline sul tetto della Pinacoteca di Brera

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Si è recentemente concluso l’intervento di ristrutturazione della copertura del complesso monumentale di Brera, a Milano, che ha previsto anche la realizzazione dell’impermeabilizzazione, per la quale è stato scelto il sistema Sottocoppo SC 190 di Onduline.

Rivestite da un manto in coppi, disposti su due filari e talvolta tre con “coppi a ridoppio”, le coperture di Brera si presentavano in uno stato di evidente degrado dovuto alla mancanza di manutenzione, alla disomogeneità della posa del manto sull’estradosso della falda, alle modifiche dell’edificio stratificate nel secoli e agli effetti degli agenti naturali nel tempo.

L’opera di riqualificazione, finalizzata ad assicurare la protezione degli ambienti espositivi della Pinacoteca interessati da infiltrazioni meteoriche e garantire il comfort climatico degli ambienti interni, ha preso le mosse dalla rimozione dei coppi esistenti, accuratamente selezionati. Quelli ancora in buono stato sono infatti stati recuperati e ricollocati a formare l’ordine più esterno della copertura, in modo da assicurare l’uniformità e la coerenza estetica rispetto a quella esistente.

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Per lo strato di impermeabilizzazione sono state posate le lastre da sottocopertura Ondiline SC 190, installata su listelli in legno per garantire la massima ventilazione del tetto. Le lastre permettono infatti una circolazione di aria continua sia sopra che sotto le ondulazioni, favorendo la dispersione dell’umidità all’esterno, mantenendo la struttura sana e asciutta. Robuste e resistenti, le lastre da sottocopertura Onduline proteggono gli edifici dalle infiltrazioni e dai danni provocati dall’umidità, anche in caso di rottura o spostamento di una tegola.

Dopo la posa delle lastre da sottocopertura, sul tetto è stato collocato un primo strato di coppi nuovi adagiati nella parte piana delle lastre scelte nell’opportuno passo. Si è poi proceduto con il secondo livello di coppi, scelti fra quelli recuperati. I numerosi compluvi e displuvi e i setti perimetrali rendevano molto complesse le geometrie della copertura, costituita da più di 100 falde segnate da 87 lucernari, 19 abbaini, 74 camini e percorse da un sistema esteso di passerelle in ferro.

Sul tetto di Brera sono state inoltre usate le membrane impermeabili e traspiranti Ondulair di Onduline per la realizzazione dei colmi ventilati. Lo strato di sottocopertura è stato completato con griglie parapasseri in gronda e i ganci fermacoppo in acciaio inox per una migliore garanzia di fissaggio del manto. Dove necessario si è poi proceduto con la sostituzione e il ripristino dei lucernari, dei camini degradati e degli abbaini esistenti, la posa di una linea vita di sicurezza, di nuove passerelle metalliche, delle lattonerie nuove previste dal progetto.

Il progetto di restauro delle coperture del complesso monumentale di Brera a Milano, costituisce la prima fase di un ampio progetto di riqualificazione e riassetto funzionale della Pinacoteca.

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Anie Rinnovabili riapre il tavolo di discussione con il Gse

Impianto fotovoltaico

Dopo la sospensione da parte del Gse dell’efficacia del Documento Tecnico di Riferimento per il mantenimento degli incentivi in Conto Energia, e in attesa che si concluda il confronto con le principali associazioni del settore, il presidente di Anie Rinnovabili, Emilio Cremona, si dice disposto a studiare una formula di collaborazione con il Gse, che permetta di analizzare tutti gli aspetti tecnico-normativi ed economici legati al comparto delle rinnovabili. L’accordo potrebbe poi avere una ulteriore utilità in relazione all’anagrafica degli impianti. Anie Rinnovabili auspica infatti che siano presto censiti tutti gli impianti installati, anche quelli su cui vengono fatte azioni di revamping. Per questo, potendo contare su un socio autorevole quale Terna, Anie Rinnovabili può mettere a disposizione del Gse i dati elaborati con il sistema Gaudì, in modo da avere rilevazioni il più possibile ufficiali e condivise. Il Gestore dei Servizi Energetici ha sottolineato l’importanza di avere scambi di informazioni con interlocutori di rappresentanza confindustriale e si è detto disponibile a siglare un accordo puntuale.

Impianto fotovoltaico
Impianto fotovoltaico

Italiani risparmiosi, ma non sanno bene come fare

Gli italiani non sanno come risparmiare sulla bolletta, anche se si rendono conto che è necessario. Secondo l’indagine condotta dall’ente di certificazione Dnv GL – Business Assurance, in collaborazione con l’Istituto Gfk Eurisko su 1.557 professionisti di diversi settori in Europa, America e Asia, l’attenzione degli italiani per questo aspetto è molto alta, soprattutto in materia di riduzione dei costi e dei consumi, ma manca ancora un approccio coerente.

I professionisti intervistati considerano che possa l’efficienza energetica possa avere un impatto sulla propria vita quotidiana (85%; + 8% vs media), sul proprio Paese (89%; +8%) e sulla società nel suo complesso (92%; +13%) in misura superiore alla media. Tuttavia, in linea con quanto avviene nel resto del mondo, anche le aziende italiane stanno impegnando risorse per l’efficienza energetica con un approccio tutt’altro che strutturato. Solo il 43% adotta strategie ad hoc e il 38% si pone obiettivi misurabili (-14% e -17% vs media).

Rispetto ai colleghi degli altri Paesi, inoltre, sono ancora meno gli italiani che affrontano le questioni di efficienza energetica prendendo in considerazione tutti i livelli organizzativi aziendali. Il 31% fissa obiettivi generici (- 6% vs media) mentre sono esigui i numeri di chi si pone obiettivi a livello di funzione (8%; -14%), di area (%; -10%) o di equipaggiamento (2%; -8%).

Risultato: le iniziative intraprese dalle società italiane, in linea con la tendenza globale, sono principalmente finalizzate al contenimento dei costi nel breve periodo. Gli investimenti per dotarsi di dispositivi più efficienti (42%) o per ridurre il consumo e i costi dell’energia (40%) sono le attività più comuni. Ma solo il 14% redige piani di energy management e, nonostante il focus sulla riduzione dei consumi, solo il 9% investe in attività per tracciare il dispendio energetico. Non sorprende che solo 1 azienda su 3 sappia quantificare i risparmi ottenuti dalle iniziative. lampadine

Non si lavora se in cantiere ci sono 35 gradi

Carenza di personale
La canicola

In Germania è già previsto nel codice del lavoro: se la temperatura in cantiere o sul luogo di lavoro supera in 35 gradi, l’operaio, il muratore, il dipendente o il collaboratore può smettere di svolgere la propria attività. Una legge attualissima, visto il caldo africano. E che ha convinto un deputato francese del gruppo Sinistra repubblicana e democratica a presentare all’Assemblea Nazionale (il Parlamento francese) una proposta per introdurre dei criteri oggettivi per regolare la questione. Infatti, nel settore delle costruzioni e dei lavori pubblici esistono già delle misure di tutela, battezzate Congés intempéries, letteralmente congedi per intemperie, che l’equivalente francese della Federlegno sta valutando di prendere in considerazione, anche in vista del nuovo disegno di legge in materia di dialogo sociale e occupazione. Mancano però cifre precise, perché da nessuna parte è specificata il tetto massimo della temperatura, e la proposta vuole riempire questo vuoto normativo che ha già generato in passato numerose vertenze giudiziali. Anche in Gran Bretagna una deputata laburista ha presentato un’analoga proposta di legge, ipotizzando però una soglia massima di 30 gradi, scendendo a 27 in caso di lavori usuranti per evitare rischi di incidenti sul lavoro. E in Italia?

La canicola
La canicola

Fidelizzare il cliente, falso in bilancio, e nuovi sistemi costruttivi sul nuovo YouTrade

Un numero davvero ricco questo di YouTrade, che apre il nuovo numero con un’utile guida alla nuova normativa in tema di falso in bilancio. La legge ha appena introdotto infatti pene più severe anche per le società non quotate, grandi e piccole, e chi sgarra rischia la prigione. Novità anche sul fronte del settore energetico che dal 26 settembre vedrà cambiare le regole per gli impianti di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria, con l’obbligo di etichettatura.

Tanti spunti interessanti provengono anche dal mercato hi-tech, soprattutto per i punti vendita. Tra queste il nuovo dispositivo portatile di Ingenico, azienda che controlla l’80% dei POS in Italia, che ha appena lanciato un apparecchio che permette di effettuare i pagamenti, fare da registratore di cassa e diventare display per filmati pubblicitari.

Ma marketing è anche puntare alle emozioni di chi si affaccia in azienda. Lo spiega sulle pagine di YouTrade Beau Toskich, esperto di comunicazione d’impresa, che rivela la ricetta per colpire al cuore il cliente.

Da non perdere inoltre gli speciali di questo mese, dedicati all’emergenza sismica, alle pareti esterne e alla sicurezza in cantiere, con i numeri e le interviste agli esperti che raccontano le ultime novità in tema di prodotti e normative.

YouTrade Casa è invece dedicata al bagno, con le case history più belle e originali dei nostri italiani in giro per l’Italia.

La Banca d’Italia conferma: mutui in crescita

Erogazione di mutui nel primo trimestre 2015

Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 7.072,9 milioni di euro nel primo trimestre 2015. Rispetto allo stesso trimestre del 2014 si registra un aumento delle erogazioni pari a +35%, per un controvalore di +1.835,1 milioni di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico II-2015 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Luglio 2015. Il mercato del credito per le abitazioni continua a dare segnali positivi, con erogazioni in aumento da ormai cinque trimestri consecutivi. Questo trend è suffragato anche dalle performance riscontrate mensilmente, che vedono incrementi notevoli a partire dalla fine della scorsa estate e ben superiori al 50% da Febbraio 2015.

Erogazione di mutui nel primo trimestre 2015
Erogazione di mutui nel primo trimestre 2015

Al mare tutti in cabina (a specchio)

La capanna sulla spiaggia di Worthing dello studio Ece Architecture

Una cabina che riflette la bellezza della spiaggia e la curiosità dei turisti: sul litorale di Worthing, nel Sussex, c’è una struttura a graticcio identica a quella di una tipica capanna delle località balneari inglesi, ma le quattro pareti e il tetto sono rivestiti di un foglio acrilico a specchio tagliato a laser. Non è una bizzarria di un artista, ma una costruzione progettata e assemblata dallo studio Ece Architecture in sei settimane, giusto in tempo per inaugurare la stagione estiva e richiamare l’attenzione dei turisti coinvolgendo anche la comunità locale. Di notte, la luce traspare dall’interno cabina e mette in evidenza il logo dello studio architettura e dell’agenzia di pubblicità Forager che ha ideato questa iniziativa di marketing anche per promuovere loro stessi oltre che la località. L’amministrazione che non si aspettava una risposta così positiva da parte del pubblico vorrebbe trasformarla in una struttura più stabile e permanente ( è stata smantellata dopo un fine settimana), anche per fare concorrenza a un’altra città di mare vicina, Littlehampton, con il suo East Beach Cafè ispirato a una roccia progettato da Thomas Heatherwick o la panchina lunga 324 metri dello Studio Weave. Certo, il Mediterraneo o l’Adriatico con le loro spiagge non hanno bisogno dell’effetto wow, e con il sole che c’è la cabina a specchio rischia di provocare ustioni di terzo grado, ma nel canale della Manica anche questo aiuta.

La capanna sulla spiaggia di Worthing dello studio Ece Architecture
La capanna sulla spiaggia di Worthing dello studio Ece Architecture
L'istallazione
L’istallazione
L'East Beach Cafè a Littlehampton di Thomas Heatherwick
L’East Beach Cafè a Littlehampton di Thomas Heatherwick
La panchina di Littlehampton lunga 324 metri disegnata dallo Studio Weave
La panchina di Littlehampton lunga 324 metri disegnata dallo Studio Weave

Dissesto, il governo sblocca 600 milioni. Serviranno per…

Milano, il fiume Seveso oggetto di uno dei prossimi interventi

L’avevano promesso a febbraio: entro metà luglio Italia Sicura, l’unità di missione contro il dissesto idrologico, avrebbe presentato la lista degli interventi con il relativo Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) per approvarla (vedi anche questo articolo). Ecco, dunque, a chi saranno assegnati i primi 600 milioni stanziati dal Cipe per il piano stralcio che prevede lavori per un valore superiore, pari a 760 milioni, la cui differenza è stata colmata da risorse esistenti o disposte da Comuni e Regioni.

Dova vanno i soldi

A Genova la somma più cospicua, 275 milioni, poi Padova (93,2 milioni), Milano (85,1), Pescara (54,8) e Firenze (45,5). L’elenco delle municipalità prosegue con Pescara, Bologna, Olbia, Cesena, Pisa, Pontedera, Carrara, Arezzo. In totale 35 opere dotate di progetti definitivi ed esecutivi, un elemento determinante per l’assegnazione dei finanziamenti statali, dato che nell’elenco non sono incluse altre città di rilievo come Roma, Reggio Calabria, Torino, Messina, Catania e Napoli, perché sprovviste di progetti subito cantierabili. Certo, come sempre nelle opere pubbliche l’immediatezza ha un valore relativo: le gare di appalto per questo primo lotto di lavori partiranno da ottobre, dopo la firma dei previsti accordi di programma tra le Regioni e il Ministero dell’Ambiente. La struttura di Palazzo Chigi aveva in lista 250 interventi, i primi 35 sono stati sbloccati, per i rimanenti 215 interventi, l’obiettivo è quello di sbloccare altri due piani stralcio e reperire le risorse 500 milioni più 150, nella prossima legge di Stabilità.

Milano, il fiume Seveso oggetto di uno dei prossimi interventi
Milano, il fiume Seveso oggetto di uno dei prossimi interventi

Se l’impianto fotovoltaico prende un colpo di sole

L’impianto fotovoltaico produce meno energia? A volte è colpa del caldo eccessivo. Accade in Svizzera, nel cantone di Ginevra, dove dieci giorni consecutivi di temperature di 7-8 gradi sopra la media stagionale hanno fatto registrare un calo produttivo dell’8% che spalmato in un anno equivale allo 0,4% della produzione totale 27 GWh. Almeno, stando alle rilevazioni degli analisti energetici dei Servizi industriali ginevrini (Sig) riportate dal quotidiano cittadino Le Temps. Sembrerà strano, ma una temperatura troppo alta provoca una agitazione termica nella cella, semplificando parecchio la si potrebbe definire come una produzione di gas all’interno del metallo stesso, che ne diminuisce l’efficienza complessiva. Non solo, la persistenza della calura africana, che ha colpito anche la Svizzera, con la sua umidità e la conseguente foschia ha ridotto il livello di soleggiamento e quindi ha peggiorato le cose. A soffrire il caldo però sono anche le centrali nucleari: quella di Mühleberg, nei dintorni di Berna, ha dovuto ridurre la produzione all’85% rispetto al pieno regime a causa dell’alta temperatura dell’acqua del fiume Aare e dei relativi sistemi di raffreddamento. Insomma, evidentemente più che l’estate gli impianti fotovoltaici preferiscono le mezze stagioni. Il problema è che non ci sono più…tetto-fotovoltaico

Fusione compiuta tra Velta Italia e Loex

Alberto Morelli e Massimo Fabricatore
Alberto Morelli e Massimo Fabricatore

Fusione nel settore dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento radianti. L’operazione riguarda Velta Italia e Loex. La prima entra ufficialmente a far parte dell’impresa con sede a Terlano (Bolzano). Il processo di integrazione era iniziato dal 2013 con la condivisione di valori, strategie, proprietà, sede, rete di vendita, assistenza e direzione generale, che oggi giunge definitivamente a compimento con la fusione delle due aziende.

Loex si propone come lo specialista italiano del comfort technology per operare su un mercato edilizio sempre più sensibile ai temi del risparmio energetico, della sostenibilità ambientale e del benessere abitativo. Dopo 25 anni di esperienza con Velta Italia, confluita nella nuova realtà aziendale, Loex ha in catalogo una gamma completa di soluzioni di ultima generazione per il riscaldamento e raffrescamento radiante, che stanno progressivamente conquistando il mercato delle ristrutturazioni e delle nuove costruzioni.

Nessun cambiamento nel management: la compagine societaria continua ad essere composta da Lukas Ladurner (presidente e amministratore delegato) e Alberto Morelli (vice presidente e amministratore delegato), soci storici di Velta Italia, e Massimo Fabricatore direttore generale e già socio di Loex. «La fusione rappresenta un passo importante nel processo di crescita e sviluppo aziendale, poiché ci consente un’indispensabile semplificazione, favorendo la creazione di una struttura più snella ed efficiente, con l’obiettivo di confermarci leader nella nuova era dei sistemi radianti», spiega Morelli. «Qualità e affidabilità dei prodotti restano come in passato punti fermi della nostra offerta»,aggiunge Fabricatore. «Ogni articolo Loex è perfettamente compatibile con quelli a marchio Velta, per i quali continueremo a fornire assistenza. Allo stesso modo le garanzie sugli impianti Velta finora installati restano assolutamente valide e risultano già integrate dal 1 giugno 2015 nel sistema di garanzia Loex».

Tra i best seller di Loex ci sono i modelli di punta della linea XPerformance: home X14 e X17, sistemi di riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento per nuove costruzioni, che coniugano resa termica, facilità di installazione e massimo comfort. Per il mercato delle ristrutturazioni i sistemi a secco home Core e home Plain, caratterizzati da basso spessore e alta efficienza energetica, ideali per tutte quelle situazioni che richiedono necessariamente spazi ridotti per la realizzazione dell’impianto. Grande interesse tra gli operatori anche per Ventomaxx, la novità 2015 targata Loex: un innovativo sistema di ventilazione decentralizzata con recupero termico pensato appositamente per soddisfare un’esigenza sempre più sentita in fatto di benessere abitativo, quale la salubrità dell’aria.

Alberto Morelli e Massimo Fabricatore
Alberto Morelli e Massimo Fabricatore
La sede di Loex
La sede di Loex

Torre Arcobaleno Milano torna a colorare la città con Fila

torre arcobaleno filaLa vecchia torre d’acqua di Milano nota anche come Torre Arcobaleno è tornata a colorare la città. Alta 35 metri e con un diametro di base di 10, la torre è caratterizzata da migliaia di piastrelle multicolori, che ne esaltano la forma concava.

A distanza di 25 anni e in occasione di Expo 2015, la Torre Arcobaleno è stata oggetto di un intervento di ristrutturazione a cui hanno partecipato Fila Surface Care Solutions, in collaborazione con Marazzi Group, Condor Group, B Construction Technology.

Specializzata nel trattamento delle superfici ceramiche e lapidee, Fila ha curato la pulizia e la protezione della facciata esterna della Torre Arcobaleno, riportando i colori e la luminosità alla bellezza originale.

Le piastrelle in ceramica smaltata, rovinate dalle ossidazioni ferrose e dallo smog, sono state trattate con Fila PH Zero, disincrostante acido concentrato che rimuove lo sporco, ideale per le pareti verticali grazie alla sua consistenza viscosa. Per la protezione delle piastrelle è stato invece applicato Fila Stop Dirt, protettivo antisporco e anti graffiti per gres porcellanato strutturato e naturale, che crea una barriera invisibile sulla superficie e impedisce l’accumulo di sporco rendendo più facile e veloce la pulizia del materiale.

Per rimuovere infine i graffiti presenti nella parte inferiore della Torre, Fila ha utilizzato il prodotto specifico Fila No Paint Star, adatto per pareti in cemento, pietre naturali, mattoni faccia a vista.

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