Architettura e tecnologia Near Zero Energy Building per il complesso residenziale K19 nel cuore di Milano: a Porta Venezia da un’officina dismessa è sorto un edificio di sette piani collegato a un’autorimessa degli anni 50 con volte a botte di altezze differenti, completamente ristrutturata e trasformata in condominio con appartamenti disposti su diversi livelli. In comune hanno un impianto centralizzato con sonde geotermiche per la produzione di riscaldamento e raffrescamento, la contabilizzazione dell’energia termica per ogni singolo alloggio effettuata tramite modulo d’utenza e termoregolazione climatica previsto per per singolo ambiente. L’involucro invece, è stato studiato nei minimi dettagli per evitare dispersioni di calore tenendo conto anche della posizione dei fabbricati: le finestre più grandi poste a sud, per migliorare gli apporti energetici in inverno e rendere gli ambienti luminosi, mentre sulle altre facciate bucature di dimensioni ridotte per non disperdere il calore interno. Le superfici esterne sono rivestite di pietra piasentina del Friuli e zinco titanio, forate in un gioco di sottrazione e addizione di volumi per ricavare terrazzi, logge e patii, che fungono anche da tetti e pareti, mentre i materiali utilizzati all’interno sono intonaco, legno di larice oliato. Il progetto di recupero affidato allo studio d’architettura milanese LPzR, che anticipa le norme europee sugli edifici a energia quasi zero per le nuove costruzioni a partire dal 2020, è costato 5 milioni di euro per una superficie lorda di circa 3 mila e 700 metri quadrati.
Near Zero Energy Building nel cuore di MIlano
Freyrie: basta con gli archistar, l’edilizia deve essere utile
Come devono cambiare le costruzioni? Ha un senso che l’architettura proceda per grandi opere? Secondo Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnapp), è ormai finita la fase delle grandi opere firmate dagli archistar. Ora è venuto il momento che il settore delle costruzioni rifletta sul proprio futuro immediato e sulla relazione che si deve instaurare con lo Stato per imporre un’edilizia utile e di qualità, supportata da una progettazione solida nelle competenze e che vada per questo valorizzata. L’opinione è espressa in una intervista a Civiltà di Cantiere. Nel dibattito dominato dal sistema di progettazione Bim (Building Information Modeling), dai sostenitori e detrattori dei possibili scenari di una imposizione dall’alto della progettazione integrata, Freyrie sposta l’attenzione su questioni di ordine generale. Non basta, infatti, dotare i progettisti di software adeguati e di competenze tecniche sufficienti per imprimere una svolta a questo mondo. Il mercato deve essere in grado di corrispondere il giusto valore all’attività del progettista, che a sua volta deve spingere perché venga riconosciuto il ruolo adeguato alla fase preliminare della realizzazione delle opere. Sul piano dei lavori pubblici, il nuovo codice degli appalti, in discussione alla Camera, è un’opportunità di cambiamento purchè curi proprio queste tematiche. Alla stessa maniera, nel mercato privato, bisogna riflettere sul mutato contesto in cui si muovono le imprese e ragionare su un nuovo modello di edilizia, che pur tenendo conto delle minori risorse disponibili, sappia evitare l’eccessiva svalutazione di una fase fondamentale del processo produttivo.
Costruzioni, la nuova super Dia spiegata in 4 passi
Nei giorni scorsi è stato siglato l’accordo per la super Dia (Denuncia di Inizio Attività) in alternativa al permesso di costruire e scatta l’obbligo per le Regioni di adeguarsi entro 90 giorni. Che cosa comporta la nuova normativa?
1 Le amministrazioni a statuto ordinario (è opzionale per quelle a statuto speciale) entro tre mesi dovranno rendere disponibile il nuovo modulo di 24 pagine standard, allegati inclusi. In realtà Lazio, Lombardia, Piemonte e Liguria hanno già predisposto lo strumento, ma è chiaro che si tratta di una semplificazione indispensabile dove ancora non è stato previsto.
2 Il nuovo documento, una via di mezzo tra Scia classica e permesso per costruire, deve essere presentato 30 giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori, dopo questo termine scatta il silenzio assenso e l’ufficio competente non può più proibire la prosecuzione dell’attività edificatori.
3 Con una validità di tre anni potrà essere utilizzato per le nuove costruzioni, qualora siano diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali recanti precise disposizioni plano-volumetriche, le ristrutturazioni edilizie anche con modifiche alla sagoma e alla volumetria, le ristrutturazioni urbanistiche disciplinate da piani attuativi.
4 La volontà del Governo è quella di ridurre i costi generati dai ritardi burocratici sui lavori edili che ammontano a 4,4 miliardi all’anno i tempi di attesa per il permesso di costruire, ora bloccati in media a 175 giorni dalla richiesta.
Il prossimo passo? Le procedure digitali: tutti i nuovi moduli unici (Cil Cila, Scia, permesso di costruire e Aua) oltre alla Super Dia che dovrebbero sveltire le procedure delle autorizzazioni edilizie, molto complesse e purtroppo suscettibili di interpretazione, sono stati redatti in modo da permettere l’autorizzazione digitale. Senza contare che c’è anche una nota che recepisce la decertificazione, ossia l’obbligo per le amministrazioni ad acquisire d’ufficio tutti i documenti, le informazioni e i dati, compresi quelli catastali relativi alla pratica.
Arte e architettura, le nomine nel Comitato fondazioni
A meno di un mese dalla firma del Protocollo d’intesa tra il Mibact e il Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, firmato dal ministro Dario Franceschini e dal presidente del comitato, Patrizia Sandretto Re Redebaudengo, il 10 giugno scorso, si è riunito lo steering committee previsto dall’articolo 3 del protocollo. Oltre al direttore generale, Federica Galloni (eletta presidente) e a Patrizia Sandretto Re Redebaudengo, faranno parte del comitato Vincenzo de Bellis e Carolina Italiano per la direzione generale Arte Architettura contemporanea e Periferie urbane e Francesco Manacorda per il Comitato Fondazioni Arte Contemporanea. La prossima riunione è fissata per il 21 settembre prossimo.
A maggio un nuovo passo indietro per le costruzioni
Niente da fare, le costruzioni fanno un passo avanti e uno indietro: a maggio l’indice Istat destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato, rispetto al mese precedente una diminuzione dello 0,6%. Nella media del trimestre marzo-maggio l’indice è diminuito dell’1% rispetto ai tre mesi precedenti. Secondo l’Istituto di statistica, l’indice corretto per gli effetti di calendario nel mese di maggio è diminuito in termini tendenziali del 2,5% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di maggio 2014). Nella media dei primi cinque mesi dell’anno l’indice è sceso del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sempre a maggio l’indice grezzo ha segnato un calo del 5,8% rispetto allo stesso mese del 2014. Nella media dei primi cinque mesi dell’anno l’indice è sceso del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Pronto il galleggiante che fornisce elettricità gratis
Si chiama Pewec (Pendulum Wave Energy Converter) ed è un dispositivo galleggiante realizzato da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in collaborazione con il Politecnico di Torino. Dopo tanta ricerca applicata straniera ecco finalmente un progetto italiano che sfrutta la conformazione del territorio, nello specifico i suoi 8mila chilometri di coste. Infatti, si tratta di un sistema galleggiante molto simile a una zattera da posizionare in mare aperto, capace di produrre energia elettrica sfruttando l’oscillazione dello scafo per effetto delle onde, dove le onde che sono di piccola altezza e alta frequenza. Non solo, questo meccanismo che non ha alcuna implicazione negativa sulla flora e sulla fauna marina, presenta invece diversi vantaggi anche rispetto all’eolico e al fotovoltaico: un basso impatto ambientale e visivo, una minore variabilità oraria e giornaliera e una variazione stagionale favorevole, visto che il potenziale dell’energia dalle onde è più alto in inverno quando i consumi energetici sono massimi. Il prototipo in scala 1:12 pesa 3 tonnellate e misura 3 metri per 2, ma l’ente e il politecnico sono già al lavoro per costruire il modello 1:1 dalla potenza nominale di 400 chilowatt. In pratica 10 sistemi potrebbero fornire energia a 3 mila persone. Cosa che potrebbe anche risolvere il problema delle tante isole italiane, il cui fabbisogno energetico è garantito da costose e inquinanti centrali a gasolio. Un motivo in più che ha spinto Enea a mappare le zone più interessanti e a sviluppare un software per stimare il moto ondoso con previsioni fino a cinque giorni.
Le costruzioni sono in una palude (ecosostenibile)
Arriva dalla palude il nuovo materiale da costruzione per l’edilizia che l’architetto Werner Theuerkorn, ha realizzato in collaborazione con il Fraunhofer-Institut für Bauphysik Ibp, un’organizzazione tedesca che raccoglie 60 istituti di ricerca applicata. Costituito dalla Typha, il nome latino della stiancia, robusta pianta di palude, e da un collante minerale (un agglomerante di magnesite), ha elevate proprietà isolanti e portanti. Per mostrare un’applicazione pratica della sua consistenza è stata costruita una Typhahouse e installata all’interno del giardino della Cascina Cuccagna, l’antica cascina agricola recuperata a sud di Milano. Un edificio dalla struttura termoisolante costituita da pareti, soffitti e pavimenti autoportanti, il cui guscio interno è traspirante e rivestito di malta d’argilla decorativa, mentre l’esterno è stato intonacato a malta di calce per proteggere la costruzione dalle intemperie. La costruzione riprende idealmente il tema dell’Expo 2015: l’edificio, infatti, oltre a essere costruito con materiale rinnovabile, contribuisce alla rigenerazione della superficie utile e del terreno coltivabile, alla depurazione dell’acqua freatica e, indirettamente, alla sicurezza alimentare. Per questo sarà il protagonista della settimana bavarese dell’esposizione mondiale dal 5 all’11 ottobre.
Dalla Ue arrivano 892 milioni per 14 città italiane
Per 14 città italiane arrivano 892 milioni di euro. Per la precisione, 588 milioni dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e dal Fondo sociale europeo (Fse), più 304 milioni provenienti dal cofinanziamento nazionale. I soldi europei (Bruxelles a qualche cosa serve) fanno parte del programma operativo nazionale (PON 2014 – 2020) e serviranno a rimodernare le metropoli, in chiave smart city e social housing. In particolare, si tratta di progetti di innovazione urbana per la mobilità sostenibile ed intelligente (smart mobility e soft mobility), l’attuazione dell’Agenda digitale italiana, il miglioramento dell’efficienza energetica e la soluzione al problema abitativo (social housing). Il piano prevede che il 70% dei comuni delle aree metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia, arrivino ad offrire servizi digitali interattivi ai cittadini e che 678 comuni lavoreranno in maniera associata rendendo interoperabili i sistemi informatici.
Sul fronte della sostenibilità, si prevede che oltre 92mila punti di illuminazione siano sostituiti con lampade Led, così da ridurre i consumi di 18GWh e le emissioni di C02 di 1.900 tonnellate, a cui si aggiungono più ristrutturazioni e riconversioni energetiche su superfici di edifici pubblici per 38mila metri quadri, con un taglio del consumo di energia di 2,2 GWh l’anno, e al realizzazione di oltre 200 chilometri di nuove piste ciclabili.
Infine, gli interventi di innovazione/inclusione sociale vedranno circa 1.800 persone senza fissa dimora accedere a servizi di accoglienza; più di 2.250 spazi urbani potranno essere riqualificati ad uso sociale; 2.270 alloggi aggiuntivi saranno riabilitati per essere destinati ad altrettante famiglie in condizioni di disagio abitativo; circa 3.900 persone appartenenti a famiglie a basso reddito e 5.800 persone colpite da forme elevate di disagio, beneficeranno di un accompagnamento alla casa e di un inserimento lavorativo, sociale ed educativo; circa 500 persone appartenenti a comunità emarginate verranno sostenuti nell’ambito di progetti di inclusione sociale.
Commercio online: gli italiani sono troppo macchinosi
Caro commerciante, se le tue vendite online non funzionano bene, è anche colpa tua. O, perlomeno, è perché proponi un sito di e-commerce troppo macchinoso. È la conclusione di una ricerca di Idealo, che ha censito 50 shop online più popolari. Secondo la ricerca, l’e-commerce italiano presenta il processo di check-out più lungo e macchinoso in Europa, con un numero di passaggi richiesti per finalizzare l’ordine di gran lunga superiore alla media degli store britannici, tedeschi, francesi e polacchi. I commercianti italiani vogliono profilare troppo i propri utenti e così li fanno scappare. In un altro studio, sempre Idealo aveva rilevato che nessuno degli shop del campione analizzato offre la possibilità di acquistare i prodotti scelti con un solo click, al contrario di quanto avviene nel Regno Unito (30%), in Germania (26%) e in Francia (6%).
Per ciò che riguarda l’acquisto in modalità ospite, gli shop italiani rispondono meglio, in quanto l’opzione è disponibile sul 26% dei siti: si tratta tuttavia di una percentuale ancora bassa in confronto a quanto avviene in Polonia (72%) ed in Germania (74%).
Dalla ricerca effettuata dagli esperti di Idealo emerge che i negozi online italiani presi in analisi propongono delle procedure di check-out che comprendono dai 5 ai 12 passi. Troppo. In Polonia bastano 3,7 passaggi per acquistare nline, mentre in Francia e in Germania è necessario un click in più e nel Regno Unito si registra una media leggermente superiore, pari a 5,4 passaggi.
Dopo l’estate riparte la formazione firmata Hörmann Italia
Dopo l’estate Hörmann Italia riavvia il proprio programma di formazione continua per gli oltre 90 centri assistenza autorizzati presenti su tutto il territorio italiano. Specialista nel settore delle chiusure civili e industriali, l’azienda continua a investire sui propri operatori per offrire un servizio assistenza tempestivo ed efficiente. L’intera rete di centri assistenza autorizzati Hörmann è composta unicamente da installatori e tecnici qualificati, taluni operanti fin dalla fondazione della filiale nazionale.
Terminata a giugno la sessione primaverile, gli addetti all’assistenza riprenderanno il corso tra qualche mese per proseguire con la sessione autunnale, sempre presso la sede Hörmann Italia di Lavis.
“Tra le novità affrontate quest’anno – spiega Raimondo Frau, direttore tecnico di Hörmann Italia – vi sono le tecnologie di carico e scarico, nonché i prodotti Hörmann ad esse collegate, in grado di offrire prestazioni molto elevate a fronte di un contenuto tecnologico all’avanguardia sul mercato. Poiché si tratta di vere e proprie estensioni dei processi produttivi più diversi, abbiamo ritenuto indispensabile che gli operatori addetti alla loro messa in esercizio e alla manutenzione ricevessero un’adeguata e specifica formazione tecnica su questo argomento. Un’attenzione particolare è stata riservata ai temi della sicurezza in cantiere e della documentazione d’obbligo. I nostri corsisti hanno partecipato quindi a un momento di formazione e approfondimento sui temi espressi dal decreto 81/08, con lezioni d’aula tenute direttamente da un docente certificato e accreditato”.
In seguito all’approfondimento degli aspetti teorici in aula, i partecipanti hanno potuto conoscere le ultime novità proposte dall’azienda negli stabilimenti di tutto il mondo.
Novità Progress Profiles: innovazione e design per il bagno del futuro
Come sarà il bagno del futuro? Con Progress Profiles innovazione e design entrano nella stanza da bagno con nuovi sistemi che uniscono tecnologia e finiture di tendenza, per un ambiente moderno ed accogliente.
Prodeso Heat è il nuovo riscaldamento a pavimento che permette di dire addio a umidità e piastrelle ghiacciate. In pochi minuti, il sistema è in grado di donare calore agli ambienti: grazie allo speciale termostato, il calore può inoltre essere controllato e programmato anche da fuori casa, differenziando le aree dell’abitazione. Prodeso Heat può essere installato in un solo giorno, anche su pavimenti pre-esistenti e solo nelle aree che lo richiedono.
Progress Profiles ha anche la soluzione per ottenere un pavimento di assoluta planarità. Con Proleveling System è possibile ottenere una pavimentazione senza dislivelli e accumuli di colla, in poche mosse, grazie a livellatori e tiranti speciali.
Infine, Progress Profiles mette a disposizione una soluzione di design per docce e lavandini: Proshower System è una canalina di raccolta d’acqua modulare che si può montare in sequenza ottenendo qualsiasi misura, corredata da sei diverse griglie di finitura, tutte in acciaio e inattaccabili da qualsiasi corrosione. La particolare pendenza della canalina fa defluire l’acqua verso lo scarico evitando così ristagni maleodoranti e garantendo una facile pulizia del sifone.
Blue Agate Antolini: pietre preziose da rivestimento
Vi sembrerà di essere al mare con Blue Agate di Antolini, il nuovo materiale da rivestimento della collezione Precioustone che coniuga la bellezza delle pietre preziose con la creatività e l’originalità. Antolini ha selezionato oltre cento tra le gemme più ricercate, per portare nel mondo del design e della progettazione il valore di un vero e proprio gioiello.
Considerata fin dai tempi antichi come talismano, l’agata è sempre stata utilizzata per creare armonia negli spazi interni, evocando il potere del mare, con i suoi riflessi cristallini.
Blue Agate è caratterizzato da toni che spaziano dal blu al viola, dal cobalto all’azzurro, dal turchese al malva. Dotato di semitrasparenza e texture complessa, la soluzione Antolini presenta diverse potenzialità espressive, favorite anche dall’accostamento con altri materiali.
Le lastre di Blue Agate possono essere retroilluminate, in modo da creare un effetto iridescente e traslucido, esaltando la personalità delle pietre.
Barlassina (Assotende): non dimenticate la marcatura Ce
Ci sono aziende che immettono sul mercato prodotti non marcati CE, non provati alla resistenza al vento, senza libretto d’uso e manutenzione? Esistono ancora imprenditori che non proteggono la loro professionalità e la loro responsabilità per risparmiare sul costo del prodotto? Sono domande che si pone Abramo Barlassina, segreteria commissione Assotende presso FederlegnoArredo, di fronte ai quesiti posti da molti utenti. I consumatori, spiega Barlassina, si rivolgono ad Assotende per avere informazioni sull’eco bonus e su come gestire la pratica per la detrazione fiscale. A cui si aggiunge la confusione che ancora persiste riguardo la Marcatura Ce, a oltre dieci anni dalla sua entrata in vigore. «Ma allora non posso che fare un invito al senso di responsabilità degli operatori di settore: applicate le norme che la marcatura CE vi chiede. Provate e producete prodotti sicuri e oltre ad avere clienti sereni, il vostro ruolo come imprenditori sarà maggiormente tutelato. Non marcate domani quello che dovete marcare oggi. Prima di tutto per voi e per la vostra sicurezza», invita Barlassina.
HB-Evoflex, innovativo sistema anticaduta deformabile
In caso di caduta dall’alto, le linee vita normalmente installate sul tetto, una volta utilizzate per salvare l’operatore necessitano di essere interamente ripristinate. Con la nuova linea vita deformabile HB-Evoflex di HBSecurity, no. Il sistema in-out di cui è provvista questa linea vita è infatti in grado, piegandosi ed accompagnando la caduta dell’operatore, di ridurre l’energia in caso di scivolamento o perdita di equilibrio, evitando strattoni e colpi bruschi.
Ideale per edifici storici e di prestigio, l’innovativo sistema anticaduta di HBSecurity è in grado di garantire un elevato livello di integrazione architettonica e paesaggistica, con il vantaggio di un facile ripristino in caso di impiego.
Con HB-Evoflex, infatti, la base rimane saldamente ancorata alla copertura, quindi basterà rimuovere e reinstallare soltanto i componenti del sistema in-out. La facilità di sostituzione e la sicurezza garantita all’operatore si uniscono al ridotto impatto visivo.
HB-Evoflex è garantita per l’utilizzo contemporaneo di massimo quattro operatori ed è certificata UNI EN 795 in classe C.
Componenti della Linea Vita HB–Evoflex: paletto di estremità 40 cm, tenditore in acciaio INOX AISI 304, cavo in acciaio INOX AISI 316 diametro 8 mm, grillo per collegamento, eventuali paletti intermedi. Disponibile con base piana, inclinata e a doppia inclinazione
Il palo, chiave della flessibilità del sistema, è composto dai seguenti elementi: base rettangolare 190 x 150 cm, barra interna con estremità filettate, tubolare di rinforzo esterno, golfare femmina M16 Acciaio INOX A4 verniciato RAL 3002.
Nuova sede Rubner Haus a Lainate, Milano
Rubner Haus, azienda altoatesina specializzata nel settore dell’edilizia residenziale in legno sbarca a Lainate, in provincia di Milano, con nuovi uffici-laboratorio costruiti in una posizione strategica facilmente raggiungibile da qualsiasi località del nord-ovest Italia.
“Dopo 40 anni di presenza sul territorio con un’esposizione a Pero, i nuovi uffici e il laboratorio di Rubner Haus rappresentano un passo importante per la nostra azienda. Un punto di riferimento per tutta la clientela del Nord-Ovest Italia che desidera conoscere più da vicino gli innumerevoli vantaggi del legno nell’edilizia moderna: dalle nuove tecnologie di sicurezza alle prestazioni strutturali, dall’efficienza energetica al benessere indoor, dalla velocità di realizzazione alla certezza di avere un unico interlocutore di riferimento”, afferma Werner Volgger, direttore vendite e marketing dell’azienda.
Portavoce di una cultura dell’abitare sostenibile, l’azienda ha fortemente voluto questo spazio per rafforzare la propria presenza in Lombardia, in cui si registra un trend in crescita nell’ambito delle case in legno a basso impatto ambientale.
Realizzato su concept dell’architetto Georg Rubner, lo spazio richiama lo stile della sede di Rubner Haus a Chienes, in Val Pusteria, ed è ispirato alle tipiche abitazioni in legno, costruzioni tradizionali e allo stesso tempo fortemente innovative, sicure e a basso impatto ambientale. La sede lombarda di Rubner Haus è uno spazio poliedrico che ha una doppia funzionalità: da un lato commerciale, dall’altro divulgativa per la promozione di una cultura dell’abitare sostenibile. Il nuovo spazio Rubner Haus ospita anche un laboratorio per la scelta dei materiali, dalle finiture alle piastrelle, dai sanitari ai serramenti, per i clienti che desiderano acquistare una casa in legno.
I visitatori potranno scoprire il fascino del legno, un materiale utilizzato nell’edilizia sin dall’età del bronzo e ancora più antico dell’acciaio e del cemento, e i segreti del suo impiego in architettura. Presente anche una mostra sensoriale che invita a scoprire da vicino la filosofia e il percorso alla base della costruzione di un casa in legno: dal bosco all’albero, dal legno alla casa. La mostra, ricreata su ispirazione della mostra permanente “Prospettive Legno” di Chienes, introduce ai profumi del legno e alle sue sensazioni, alle proprietà di questo materiale legate alla sua durabilità e alle sue proprietà fisiche.
In oltre 50 anni di attività, Rubner Haus ha realizzato più di 15.000 edifici residenziali in tutta Italia. Ecologiche e a basso consumo energetico, le case Rubner Haus, mono o bifamiliari, per la particolare tecnica costruttiva impiegata, garantiscono anche sicurezza antisismica. La lavorazione del legno e l’utilizzo di materiali ecologici come sughero, gesso e pannelli in fibra di legno, sottolineano la sensibilità dell’azienda verso la bioarchitettura, il comfort abitativo e l’ecologia.
Fincibec, l’evoluzione delle pareti ventilate al Cersaie 2015
Fincibec si presenta al Cersaie 2015 con un programma di novità per le pareti ventilate. Lo storico produttore ceramico si presenterà a Bologna con soluzioni tecniche avanzate per il rivestimento delle facciate esterne degli edifici, a partire dalle lastre Monocibec e Century in gres fine porcellanato, da oggi disponibili anche per questa tipologia costruttiva.
Utilizzabili sia per le nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni, le facciate ventilate garantiscono un ottimo comfort abitativo e, grazie all’utilizzo del gres porcellanato , la struttura risulta protetta anche dagli agenti atmosferici. La messa in opera di pareti ventilate Monocibec e Century garantisce, inoltre, la facilità di manutenzione e la possibilità di accedere a importanti agevolazioni fiscali.
Sviluppato dalla divisione tecnica Fincibec Engineering il programma dedicato alle facciate ventilate offre sistemi di fissaggio, a vista e a scomparsa, pensati per adattarsi alle diverse esigenze di prestazioni e budget. Progettisti e clienti possono selezionare tra le ispirazioni materiche legate alla pietra, al legno, al marmo, al cemento o alla resina il mix di formati, colori e finiture per comporre la soluzione più rispondente alle esigenze stilistiche e tecniche.
Fincibec sarà presente a Cersaie 2015 presso il padiglione 20 stand A20-B19, e con i marchi Century (pad. 20-stand A6) e Naxos (pad. 20-stand B8).